Nell’immagine di copertina a sinistra i sionisti Paul Singer del fondo Elliott (in alto) e Larry Fink del fondo BlackRock (in basso) accanto a Bill Gates (azionista GSK-Pfizer-BioNTech) e George Soros (Gilead).
“Infatti si legge nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chiunque crede in essa non resterà confuso». “Per voi dunque che credete essa è preziosa; ma per gli increduli «la pietra che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare, pietra d’inciampo e sasso di ostacolo». Essi, essendo disubbidienti, inciampano nella parola; e a questo sono stati anche destinati”. (San Pietro 2,4-10 – Sacra Bibbia)
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Fonte originale: reportage di Gospa News
In quattro righe degli Atti degli Apostoli che fanno riferimento ai libri di Isaia (8,12 e 18,16 citati anche da San Paolo nella Lettera ai Romani 9,33), c’è già una risposta al mistero della storia dell’umanità civile, fondata sulla tradizione giudaica e perfezionata dal messaggio evangelico cristiano. Da queste parole tracima dirompente un messaggio spirituale che da una parte esalta il Popolo Ebreo, prescelto dal Dio Rivelato, fattosi uomo e risorto dalla morte nella Pasqua, dall’altra avverte gli stessi discendenti “disubbidienti” sul rischio d’inciampo nella pietra di Sion (Gerusalemme).
Questa premessa biblica è necessaria per ribadire la virtù elettiva degli Ebrei, sovente perseguitati proprio a causa di questa divina predilezione, ma al tempo stesso per evidenziare il pericolo che, come fecero i Farisei e i Sadducei del Sinedrio, un manipolo di politici ammantati di sacertà sostengano di essere gli unici depositari della Verità arrogandosi pure il diritto di uccidere (nel nome di una malintesa interpretazione dell’Antico Testamento che persino lo vieta nei quinto dei 10 Comandamenti) chi, come allora, non la pensava come loro: ovvero il profeta Gesù di Nazareth, divenuto presto Cristo e Messia per tutti gli Israeliti convertitisi al Cristianesimo. Ma rimasto invece una spada nel cuore del dubbio per gli Ebrei negazionisti dell’apparizione messianica.
LA GRANDE GUERRA VOLUTA DAI MASSONI ANGLO-ITALIANI
Duemila anni di calamità naturali e guerre sono passate nella storia senza insegnare al genere umano il reale rispetto dell’opinione altrui. Dal fiorire dell’epoca massonica nel XVIII secolo, aizzata dalle motivazioni politiche degli Anglicani Protestanti come abbiamo ben descritto in altri reportages, l’aspirazione spirituale e religiosa è stata soffocata nel nome del Deismo – negazionista della cultura del Dio giudaico-cristiano, rivelato e teofanico – ma propositore di un Grande Architetto dell’universo di superstiziosa reminescenza pagana.
Ecco perché non di dovrebbe mai confondere gli Ebrei, secondo la Bibbia benedetta stirpe di Jahvè al contempo severamente punita da Dio stesso, con il Movimento Sionista, che fu ed è invece, nelle sue ramificazioni associative di cui scriveremo, una costruzione filosofica e politica di quegli Askenaziti-Kazari che non solo non possono vantare discendenze dirette con gli Israeliti se non in rarissime eccezioni ma che, soprattutto dopo l’ignobile Shoah delle SS, si fecero e si fanno scudo della dignità razziale per poter imperare nei più loschi traffici di speculazione finanziaria esistenti al mondo.
In questa lunga ma fin troppo breve premessa, vista la portata culturale e politica dell’argomento, ci sta tutta la differenza tra l’ignominia ingiustificabile di essere razzisti anti-semiti (in riferimento a Sem, figlio benedetto da Noè, di cui fu pronipote Heber da cui deriva il termine Ebreo) e il diritto di essere consapevoli anti-sionisti in riferimento ad un movimento politico d’ispirazione para-massonica che è assolutamente equiparabile per velleità totalitarie evidenziate in Palestina ed in Siria al Nazismo di Adolf Hitler e al Comunismo di Lenin, Stalin, Pol Pot e Mao Tse-Tung.
La prova di una degenerazione complottistica ben architettata fin dagli albori giunge da tre semplici fattori. Fu la massoneria britannica a consentire al Movimento Sionista di perseguire l’obiettivo della rinascita forzosa di uno Stato d’Israele, inviso ai veri Ebrei di discendenza Israelita che accettano spiritualmente la condanna della diaspora fino al trionfo della volontà di Dio. Tale organizzazione ispirata a Sion (Gerusalemme ma pure pietra d’inciampo) si concentrò soprattutto nella ricerca delle più potenti armi belliche (tra cui la bomba atomica) ed oggi la lobby sionista rappresenta uno dei potentati più forti nel business degli armamenti e delle Big Pharma, divenute sempre più ricche e prepotenti grazie ad una pandemia che l’avvocato Robert F. Kennedy ritiene pianificata da decenni da esponenti del Nuovo Ordine Mondiale. Ora ecco gli indizi robusti come prove…
L’ORIGINE KAZARA DEGLI ASKENAZITI
Non tutti gli ebrei del mondo infatti si sentono cittadini di Israele soprattutto perché non ne condividono le politiche belliche. Nel paese mediorientale, infatti, la maggioranza della popolazione è ormai di discendenza Askenazita, gli ebrei di ceppo Cazaro che si insediarono in Germania nel Medioevo e diedero origine alla lingua Yiddish, una fusione tra ebraico e tedesco, diffusasi in tutta Europa, in Russia e nel mondo intero.
La matrice religiosa dei Kazari nacque intorno al X secolo, quando questa etnia turcofona occupava un vasto Khanato tra il Mar Nero e il Mar Caspio comprendente l’odierno Kazakista, l’Azerbajan, la penisola di Crimea, parti dell’Ucraina e della Russia meridionale. Il loro nome deriva etimologicamente da una parola turca che significa “vagadondare”.
Secondo alcuni storici la conversione del Khan Bulan al Giudaismo e la successiva imposizione di tale religione alla popolazione sarebbe avvenuta per ragioni di opportunità politica. In primis per abbandonare il Tengrismo che adorava il culto di Tengri, dio del cielo, in quanto legittimava l’uccisione dei governanti laddove eventuali disgrazie indicassero che avevano perso la benevolenza del Cielo.
In secondo luogo per scegliere una confessione differente dal Cristianesimo e dall’Islam per non essere soggiogati ai primi, di cui furono spesso alleati nel respingere i tentativi di invasione delle orde musulmane. In tale contesto si può ben comprendere che, per quanto l’indottrinamento sia avvenuto negli anni con l’aiuto di rabbini ebraici, non per tutti la fede si radicò con fervore mistico profondo e ancor più in molti casi si annacquò dopo l’invasione dei Mongoli e l’esodo dei Cazari in Europa Orientale e in Germania, dove avvenne la fusione con le popolazione celtiche germaniche e la nascita della stirpe degli Askenaziti.
Lo storico Arthur Koestler definisce gli Askenaziti la 13° tribù di Israele negando quindi che le loro radici antropologiche abbiano legami col patriarca Giacobbe-Israele, padre dei 10 figli e 2 nipoti che diedero il nome alle stirpi ebraiche. Si ritiene infatti che siano discendenti della stirpe di Jasnet e non di Sem. Giova ricordare che lo Stato di Israele nacque attraverso una lunga graduale gestazione internazionale conseguente al progetto tutto politico del Movimento Sionista fondato dal giornalista askenazita Theodor Herzi che evocò una contro-diaspora nelle terre della Palestina, nel frattempo dominate dagli arabi musulmani.
Ecco perché oggi quasi tutti gli Israeliani sono Sionisti ma la maggior parte è di derivazione askenazita-cazara e solo una minima parte israelitica. Ciò spiega perché l’Ebraismo sbandierato dai leader politici di Israele ha un’impronta religiosa ben lontana dai fondamenti dell’Antico Testamento che nelle figure patriarcali di Abramo, Isacco e Giacobbe già predicava la misericordia universale e la guerra solo come estrema ratio. Tanto che Re Davide abbandonò di sua sponte Gerusalemme, perché non fosse distrutta, quando il figlio Assalonne si ribellò contro di lui e riunì un esercito per muovergli guerra.
GLI ISRAELIANI NEL BUSINESS DELLE ARMI
E’ pertanto probabile che lo stesso biblico re oggi si rivolti nella tomba vedendo la Stella di David impressa sugli aerei caccia F-16 dell’IDF inviati dal premier Benjamin Netanyahu a bombardare la Palestina e la Siria in una campagna di terrore “preventivo” contro i palestinesi ed i musulmani Sciiti accolti da Damasco che, come scritto da Gospa News, ricorda l’epurazione etnica nazista di Adolf Hitler.
Ma tutto ciò fa parte della logica di incremento della macchina bellica, finalizzata all’ossessione di ricostruire la Grande Israele dei tempi biblici, che ha portato la nazione sionista all’ottavo posto nella classifica sulla percentuale di esportazioni mondiali dei paesi produttori di armi con una crescita vorticosa pari al 60 % nel raffronto tra il periodo 2009-13 e il 2014-18, come ben evidenziato nell’ultimo studio del SIPRI (Stockolm International Peace Research Institute).
E per raggiungere questo risultato gli israeliani hanno individuato come primo cliente l’India e non si sono fatti problemi a vendere armi ai neonazisti del Battaglione Azov reclutato dalla Guardia Nazionale Ucraina dopo il Golpe fomentato a Kiev da un altro potente sionista: il plutarca ungaro-americano George Soros, finanziatore, per sua stessa ammissione, delle rivoluzioni per i regime-change (Georgia, Libano e Siria) in perfetta sintonia con l’amministrazione Obama-Biden di cui fu uno dei megadonor, al pari di Bill Gates, che si impegnò invece nel dare fondamentali contributi alla ricerca batteriologica con cariche virali potenziate (SARS infettato con HIV negli esperimenti del Wuhan Institute of Virology e della North Carolina University) in una strategia “dual use” ovvero per bio-arma militare o vaccino.
Tra i più potenti sionisti diventati signori della guerra è emerso Michael Federmann, propietario della Elbit Systems, che nel 2010 è stato classificato il 7° più ricco di Israele nella top 100 del quotidiano Maariv con una ricchezza stimata di 6,5 miliardi di Shekel (circa $ 1,4 miliardi). In quell’anno era stato classificato n. 721 nell’elenco dei miliardari di Forbes sebbene negli anni successivi, anche a causa dei forti investimenti societari, sia uscito dalla lista dei primi 1000. Ma in compenso si è arricchito come re dei droni, in versione spia o killer, tanto da riuscire ad acquisire nel 2018 l’IMI (Israeli Military Industries), la società nazionale israeliana dei sistemi di difesa e degli armamenti, attraverso l’Elbit, di cui parleremo più diffusamente nel prossimo dossier Lobby Sioniste-2, e guadagnarsi una doviziosa collezione di onorificenze internazionali. Nel 1996 l’Università ebraica di Gerusalemme gli ha conferito un dottorato onorario mentre nel 2005 ha ricevuto il premio dell’industria israeliana per l’elettronica.
Nel giugno 2014 ha ottenuto il prestigiosissimo riconoscimento di MBE – Member of the Order of the British Empire – dalla Regina Elisabetta II in occasione del suo compleanno “Per i servizi alla cooperazione commerciale tra Gran Bretagna e Israele e alla prosperità nel Regno Unito”. Oltre ad essere presidente del CDA di Elbit Systems e Dan Hotels, è anche Presidente del Board of Trustees della Hebrew University di Gerusalemme e membro del consiglio di amministrazione del prestigioso Weizmann Institute of Science di Rehovot.
IL FONDATORE DI ISRAELE CHE CONTRIBUI’ ALL’ATOMICA
Questo centro accademico di ricerca scientifica e farmacologica fu fondato dal noto chimico e politico israeliano Charles Weizmann, leader dell’Organizzazione Mondiale Sionista dal 1920 al 1931 e primo Presidente della Repubblica di Israele da lui voluta e fondata nel 1948 in virtù della prima legittimazione all’insediamento ebraico in Palestina da parte dell’Impero Britannico. Un diritto sancito dalla Dichiarazione Balfour del 1917 ottenuta da Weizmann dopo i colloqui con il barone Walter Rothschild, primogenito del barone Nathan (1840-1915), ll barone britannico Rothschild e pronipote del banchiere ebreo askenazita Mayer Amschel Bauer (1744-1812), capostipite della dinastia finanziaria dello Scudo Rosso, ispiratore degli Illuminati di Baviera e tra i promotori del tentativo di riconciliazione tra la massoneria inglese e franco-tedesca di Rito Scozzese nel Congresso di Wilhelmsbad del 1782 (vedi reportage L’olocausto dei massoni comunisti).
Come rammenta l’Enciclopedia Treccani, la crescita della presenza ebraica, intensificatasi negli anni 1930 con gli arrivi provenienti soprattutto dall’Europa centrale e orientale, acuì l’opposizione araba antibritannica e antiebraica, che sfociò nel 1936 in una rivolta, protrattasi fino al 1939. Con il Libro Bianco del 1939 la Gran Bretagna formulò un progetto che prevedeva la nascita entro 10 anni di un unico Stato indipendente, che garantisse gli interessi essenziali di entrambe le comunità; limitava inoltre l’immigrazione e gli acquisti di terre da parte ebraica.
Dopo il 1945 la crisi riesplose con violenza, connessa anche all’immigrazione clandestina dei superstiti della Shoah e alle azioni dei movimenti paramilitari ebraici. La Gran Bretagna rimise la questione alle Nazioni Unite: nel 1947 l’Assemblea generale approvò un piano di spartizione della Palestina fra uno Stato ebraico, uno arabo e una zona, comprendente Gerusalemme, da sottoporre ad amministrazione fiduciaria dell’ONU. Immediatamente respinta dagli Arabi, la risoluzione 181 stabilì anche la cessazione del mandato britannico entro il 1° agosto 1948. Mentre già dal novembre precedente infuriavano i combattimenti tra le due comunità, il 14 maggio 1948 fu proclamato lo Stato d’Israele, subito invaso dagli eserciti di Egitto, Siria, Transgiordania, Iraq e Libano che iniziarono le guerre tra Israele e i paesi arabi confinanti tra il 1948 e il 1973,
Il presidente israeliano Weizmann, insieme ad Albert Einstein contribuì alla nascita dell’Università Ebraica di Gerusalemme ma anche, come gli studi del celebre fisico tedesco sulla relatività e sulla radioattività, alla bomba atomica gettata sul Giappone, durante la Seconda Guerra Mondiale. Nell’ordigno sganciato su Hiroshima, denominato “Little Boy” dall’Esercito Usa. per scatenare la conflagrazione nucleare di pezzi di uranio U-235 nel cilindro metallico fu infatti utilizzato come detonante primario la cordite inventata proprio da Weizmann, già direttore dei laboratori dell’Ammiragliato Britannico durante la Prima Guerra Mondiale; la cordite è un esplosivo a base di nitroglicerina che fino ad allora era stato impiegato solo per il lancio di munizioni soprattutto nell’artiglieria navale.
E’ doveroso ricordare che l’apporto di Einstein all’atomica non fu solo teorico in quanto fu lui a scrivere una lettera al presidente americano Franck Delano Roosvelt per segnalare il rischio di un possbile bomba tedesca creata col principio della fissione nucleare, su sollecitazione degli scienziati ungheresi rifugiatisi negli Stati Uniti d’America Leó Szilárd ed Eugene Wigner che divennero poi, con l’italiano Enrico Fermi ed altri, i ricercatori del Progetto Manhattan nei laboratori di Los Alamos per la costruzione dei due ordigni nuclerari sganciati a Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto 1945) che fecero almeno 200mila morti. Sarebbe interminabile analizzare quanto accaduto nelle lobby ispirate dal Movimento Sionista dal 1948 in poi e pertanto facciamo un brusco salto ai giorni nostri.
BIG PHARMA TRA BLACKROCK E SOROS
Chi fa un vero giornalismo investigativo, oggi più che mai documentale e basato su fonti OSINT (Open Source Intelligence) in considerazione dell’ormai inveterata propensione alla menzogna del genere umano, almeno una volta si sarà imbattutto nei fondi d’investimento speculativi ed in particolare nel famigerato e potentissimo BlackRock di New York, fondato da Laurence Douglas Fink, meglio noto come Larry Fink, un miliardario americano di origine ebraica che rappresenta l’epifenomeno della cultura Sionista capace fare affari all’interno del Deep State presidente israeliano Weizmann, insieme ad Albert Einstein contribuì alla nascita dell’Università Ebraica di Gerusalemme ma anche, come gli studi del celebre fisico tedesco sulla relatività e sulla radioattività, alla bomba atomica gettata sul Giappone in quella strategia bipartisan che ha reso la politica una perfetta incarnazione della ‘teatrocrazia” già illustrata dal filosofo ellenistico Platone.
Per chi non lo sapesse o non lo ricordasse il Deep State è il potentato politico-massonico-finanziario-militare anglo-angloamericano divenuto ormai internazionale grazie all’alacre lavoro degli 007 della Central Intelligence Agency (come ammesso di recente da un ex direttore CIA in riferimento all’UkraineGate contro Trump), fin da quando si chiamava ancora OSS e fece un patto con i mafiosi di Cosa Nostra per favorire lo Sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943. Il commodoro della marina canadese William Guy Carr, storico e fervente cattolico, fu il primo ad identificarlo con il Nuovo Ordine Mondiale nei suoi libri Pawns in the Game (Le pedine in Gioco) e Satam prince of the World (Satana principe del mondo) in cui storia contemporanea e visione apocalittica cristiana si fondono inseguendo le trame delle logge fin dai tempi di Albert Pike, sanguinario generale sudista e “papa” della massoneria americana del Rito Scozzese Antico Accettato nella Loggia Madre di Charleston (poi trasferita a Washington) e di Giuseppe Mazzini, fondatore del Supremo Consiglio RSAA a Palermo un anno prima della spedizione dei mille finanziata dai massoni britannici.
Perché stupirsi, dunque, se oggi BlackRock del sionista Fink è la cerniera tra due pianeti imprenditoriali che in apparenza contrapposti ma nella realtà più sinergici che mai? Il fondo speculativo di New York (come altri) è infatti tra i principali azionisti delle più ricche corporations della difesa (come abbiamo evidenziato nel dossier Lobby Armi 1 e vedremo in Lobby Sioniste – 2), ma anche delle Big Pharma che da almeno vent’anni lavorano come contractor per il Pentagono.
Tra esse spicca la Gilead Sciences, così denominata in virtù della regione montuosa ad est del Giordano, citata più volte nella Bibbia, che ha ispirato anche la Repubblica di Gilead: uno stato immaginario, totalitario e teocratico ambientazione de Il racconto dell’Ancella, un romanzo di Margaret Atwood divenuto serie TV.
Uno dei memorabili presidenti di Gilead fu Donald Henry Rumsfeld, per due volte Segretario del Dipartimento della Difesa durante le amministrazioni repubblicane di Gerald Ford e George W. Bush jr, ma assai vicino anche a Bill Clinton al punto che alcuni sostengono sia stato capace di convincerlo a bombardare il 20 agosto 1998 la fabbrica farmaceutica di Al–Shifa situata presso Al Khartum Bahrī in Sudan, giustificata dalla presunta e mai confermata produzione di armi chimiche per conto di Al Qaeda e di Osama Bin Laden. Nel suo libro “11 settembre” (titolo originale inglese: 9-11: Was There An ALternative?), Noam Chomsky afferma che il bombardamento di al-Shifa è stato un crimine orrendo commesso dal governo degli Stati Uniti che è risultato nella morte di parecchie decine di migliaia di sudanesi a causa di malattie curabili come la malaria e la tubercolosi, poiché privati delle medicine prodotte all’impianto.
La stessa multinazionale è divenuta famosa tra i media nel 2020 per aver fatto fortuna grazie all’antinfiammatorio Remdesivir, prodigiosamente apparso per la cura del Covid-19 e curiosamente subito acquistato dal Wuhan Instiute of Virology, il bio-laboratorio cinese sospettato nella teoria del SARS-Cov-2 costruito artificialmente. Ma alcuni anni fa era stata accusata dalla Russia di aver causato uno sterminio di cavie umane in Georgia, nel centro di ricerca batteriologia del Pentagono (gestito dall’agenzia DTRA e CIA) del Lugar Center vicino a Tiblisi intitolato al senatore repubblicano che con Obama si era occupato dello smantellamento delle fabbriche di armi non convenzionali. Come svelato da Gospa News nei meandri di queste agghiaccianti coincidenze BlackRock detiene circa il 3 % della Gilead in cui investì un altro sionista docg, il plutarca ungaro-americano George Soros, finanziatore per sua stessa ammissione della Rivoluzione delle Rose di Tblisi che spalancò le porte agli affari militari USA in Georgia.
NUOVI SIONISTI NELLA GSK DI GATES
Il fondo newyorkese di Fink, al pari di The Vanguard di Los Angeles, è anche azionista di rilievo (oltre il 5 %) della GlaxoSmithKline. La multinazionale di Londra dei vaccini che oggi controlla al 68% la rete commerciale di Pfizer e il relativo siero antiCovid a base di RNA messaggero sviluppato con BioNTech. GSK è amministrata dalla CEO Emma Natasha Walmsley, direttrice non esecutiva di Microsoft Corporations a conferma degli importanti investimenti sostenuti da Bill Gates nella stessa Big Pharma, divenuta uno dei principali partner del Biological Technologies Office (BTO) dell’agenzia DARPA Defense Advanced Research Projects Agency durante l’amministrazione Obama-Biden che attraverso il progetto Predict 2 finanziò con la Bill & Melinda Gates Foundation le pericolose sperimentazione sui supervirus chimerici costruiti in laboratorio con SARS e MERS infettati con l’agente patogeno di HIV/AIDS! (continua a leggere…)
IL REPORTAGE COMPLETO CONTINUA SU GOSPA NEWS
https://www.databaseitalia.it/lobby-sioniste-1-fink-blackrock-singer-elliott-con-soros-gates-nelle-big-pharma-anticovid-gilead-e-gsk/
fonte: ALTRA INFORMAZIONE
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