giovedì 20 luglio 2017

c'era una volta il tempo...




di Juliette Deweze

Una volta per sapere il tempo metereologico in corso, bastava guardare fuori dalla finestra, farsi una passeggiata fuori. E per sapere il tempo che avrebbe fatto domani, sentire il vento, guardare le nuvole... E per sapere il tempo che avrebbe fatto nell'arco dell'anno saper valutare l'influenza della luna e dei pianeti, conoscere i detti popolari... Mio nonno si leggeva l'almanacco. E poi sapeva che se quel giorno di primavera faceva freddo allora era a posto perché il freddo poi se ne sarebbe andato, se invece era una bella giornata allora erano guai perché poi sarebbe tornato il freddo per un bel po' di tempo. E' ancora così no? O non serve più guardare fuori? Oppure forse oggi "la pluie et le beau temps" la fanno loro, allora certo che non ci si capisce più niente e ci servono i sensori e i programmi dell'IBM per monitorare immensi distese di mais OGM e di grano imbottito di pesticidi. 


E "aiutare" gli agricoltori a "prendere decisioni più informate".
Che follia... Mi chiedo cosa fare per diffondere questa grande "scoperta": non abbiamo bisogno di tutti questi gadget, il cervello e i sensi dell'essere umano sono più potenti di qualsiasi computer... Basta usarli! L'agricoltura di domani, del loro domani, sicuramente non del mio:

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