NORIMBERGA ITALIANA: RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE LAMPO DALLA PROCURA DI ROMA
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di Maria Melania Barone
Archiviazione lampo per il maxi-procedimento aperto dalla Procura di Roma e che avrebbe coinvolto migliaia di politici per gravissimi reati contro lo Stato. I fondatori del gruppo libra affermano: “Faremo opposizione: occorrono manifestazioni di protesta e non bisogna smettere di denunciare”.
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Il processo mira principalmente ad accertare a livello penale l’usurpazione del diritto di voto e l’illiceità dei governi nati col Porcellum. La limitazione dell’espressione popolare è il primo sintomo di tutte quelle scelte politiche che hanno influito poi sulle politiche ambientali, economiche che hanno devastato lo stivale negli ultimi anni.
Quando si presenta una denuncia di questo tipo il procuratore può prendere due decisioni diverse: o decide di non approfondire, oppure decide di approfondire attraverso l’apertura di un procedimento di indagine preliminare. In questo caso ci siamo stupiti di una notifica che indicava la richiesta di archiviazione delle indagini a soli due mesi dall’apertura delle stesse. Ma lo stupore è diventato sbigottimento quando ci siamo accorti che l’archiviazione è stata richiesta a soli 10 giorni dall’apertura del procedimento. Per la precisione la denuncia è stata depositata in data 19 febbraio, il procedimento è stato aperto il 26 febbraio ed è stato archiviato il 6 marzo.
“Un segnale davvero preoccupante” per Maria Melania Barone, referente della comunicazione del gruppo tecnico Libra che aggiunge – “fino ad oggi abbiamo deciso di tenere segreto il nome del PM in modo da tutelarlo, contro ogni tendenza del bel paese, ma crediamo non ce ne sia più bisogno. Annunciamo quindi che a disporre l’archiviazione in tempi da record è stato il PM Claudia Alberti con la seguente motivazione: ‘Non appare in alcun modo integrato il reato di cui all’art 294 sulla base della mera dichiarazione di incostituzionalità delle modifiche legislative apportate con legge 270/2005 al sistema elettorale, atteso che non appare ravvisabile nella novella normativa che appare incostituzionale una condotta materiale esplicantesi in violenza, minaccia o inganno‘. (408 a 411 pp). Adesso è tutto nelle mani del giudice per le indagini preliminari: Premesso che dal fascicolo visionato dal nostro legale, non si evince alcun tipo di approfondimento fatto dal PM Claudia Alberti, e a questo credo bisogna domandarsi perché il procedimento sia aperto per essere chiuso 10 giorni dopo. La denuncia, lungi dal basarsi sulla sola sentenza della Consulta, argomenta in ben 10 pagine proprio l’elemento dell’inganno. Come mai non è stato interrogata nessuna delle persone citate? E come mai il PM Alberti chiede l’archiviazione per i soli fatti avvenuti “fino al 4 dicembre 2013, se la denuncia è stata depositata due mesi dopo e chiaramente si riferiva a fatti ancora in corso?“
Il referente giuridico afferma: “Il P.M. poteva decidere anche di archiviare prima, ma ci saremmo aspettati un minimo di approfondimento. Ci siamo riservati di visionare prima il fascicolo e costruiremo con attenzione un corposo impianto d’accusa da depositare assieme alla richiesta di prosecuzione delle indagini preliminari. Vogliono fermarci? Bene, vorrà dire che rincareremo la dose“.
La richiesta di archiviazione è giunta in un tempo record se si pensa che il periodo minimo previsto per le indagini preliminari è di sei mesi: “Cosa sarà accaduto negli uffici della Procura di Roma? Come mai hanno aperto un procedimento che hanno archiviato subito dopo? Solo in quelle mura lo sanno e noi cercheremo di sapere moltissimo nei prossimi giorni oltre a richiedere la prosecuzione delle indagini“, afferma la responsabile della comunicazione del gruppo Libra - “la cosa importante è che la gente non si arrenda e continui a combattere al nostro fianco, continuando a denunciare e segnalando alla mail del gruppo gli abusi di potere, anche a livello locale“.
fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it
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