domenica 16 giugno 2019

ciao maestro



Franco Zeffirelli, all'anagrafe Gian Franco Corsi Zeffirelli, è stato un regista, sceneggiatore, scenografo e politico italiano.

Nato fuori dal matrimonio da Ottorino Corsi, un commerciante di stoffe originario di Vinci, e dalla fiorentina Alaide Garosi Cipriani, ebbe un'infanzia tribolata dovuta al mancato riconoscimento paterno, che avvenne solo a 19 anni, e alla prematura scomparsa della madre. Fino al riconoscimento paterno, il suo nome fu Gian Franco Zeffirelli, a causa di un errore di trascrizione all'anagrafe del cognome scelto dalla madre, Zeffiretti. Giorgio La Pira fu suo istitutore ai tempi del collegio nel convento di San Marco a Firenze, e dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti a Firenze, esordì come scenografo nel secondo dopoguerra, curando una messa in scena di Troilo e Cressida diretta da Luchino Visconti.

Compì, insieme con Francesco Rosi, le prime esperienze nel cinema come aiuto regista dello stesso Visconti in La terra trema e in Senso, nonché di Antonio Pietrangeli ne Il sole negli occhi (1953). Nel 1953 curò bozzetti e figurini per l'Italiana in Algeri per la regia di Corrado Pavolini al Teatro alla Scala di Milano. Negli anni cinquanta esordì come regista sia in teatro sia al cinema.

Al Teatro alla Scala nel 1954 curò la regia di La Cenerentola e di L'elisir d'amore, nel 1955 Il Turco in Italia portata anche in trasferta nel 1957 al King's Theatre di Edimburgo, nel 1957 La Cecchina, ossia La buona figliuola, nel 1958 Mignon e nel 1959 Don Pasquale, al Teatro Verdi di Trieste nel 1958 Manon Lescaut e al Royal Opera House, Covent Garden di Londra nel 1959 Lucia di Lammermoor portata anche in trasferta al King's Theatre di Edimburgo nel 1961, Cavalleria rusticana e Pagliacci. Sul grande schermo esordì con Camping (1957), una commedia di ambiente giovanile. Ancora al Covent Garden nel 1960 disegnò i costumi di Joan Sutherland per La traviata.

Ancora al Teatro alla Scala nel 1960 curò la regia de Le astuzie femminili e di Lo frate 'nnamorato, nel 1963 La bohème e Aida, nel 1964 La traviata, al Teatro La Fenice di Venezia nel 1960 Alcina e nel 1961 Lucia di Lammermoor, a Trieste nel 1961 Rigoletto e nel 1967 Falstaff, al Glyndebourne Festival Opera nel 1961 L'elisir d'amore, a Londra nel 1961 Falstaff, nel 1962 Don Giovanni e Alcina e nel 1964 Tosca, Rigoletto e I puritani, al Wiener Staatsoper nel 1963 La bohème (che fino al 2014 va in scena 410 volte) e al Metropolitan Opera House di New York nel 1964 Falstaff e nel 1966 la prima assoluta di Antony and Cleopatra di Samuel Barber di cui è anche il librettista.

Verso la fine degli anni sessanta si impose all'attenzione internazionale in campo cinematografico grazie a due trasposizioni shakespeariane: La bisbetica domata (1967) e Romeo e Giulietta (1968). Nel 1966 realizzò un documentario sull'alluvione di Firenze intitolato Per Firenze. Negli anni sessanta Zeffirelli diresse alcuni spettacoli memorabili nella storia del teatro italiano, come l'Amleto con Giorgio Albertazzi, recitato anche a Londra in occasione delle celebrazioni shakespeariane nel quattrocentesimo anniversario della nascita del grande drammaturgo (1964), Chi ha paura di Virginia Woolf? con Enrico Maria Salerno e Sarah Ferrati, La lupa di Giovanni Verga con Anna Magnani.

Ancora al Metropolitan nel 1970 curò la regia di Cavalleria rusticana e nel 1972 Otello, alla Scala nel 1972 Un ballo in maschera e nel 1976 Otello, a Vienna nel 1972 Don Giovanni e nel 1978 Carmen e al Grand Théâtre di Ginevra nel 1978 La Fille du Regiment. Nel 1971 diresse Fratello sole, sorella luna, una poetica rievocazione della vita di Francesco d'Assisi. Scenografo e allievo di Luchino Visconti, le sue opere furono sempre accurate nelle ricostruzioni di ambiente, e scelse sempre soggetti di forte impatto emotivo sul pubblico.

Nel dicembre del 1974 curò la regia televisiva in mondovisione della cerimonia di apertura dell'Anno Santo. Nel gennaio del 1976 tornò a collaborare col Teatro alla Scala di Milano, allestendo ancora una volta la sua celebre Aida, diretta da Thomas Schippers e con Montserrat Caballé e Carlo Bergonzi come protagonisti. Il 7 dicembre 1976 firmò regia e scene di una storica edizione di Otello di Giuseppe Verdi che inaugurò la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano, con la direzione di Carlos Kleiber e protagonisti Plácido Domingo, Mirella Freni e Piero Cappuccilli. L'opera venne, per la prima volta, trasmessa in diretta dalla RAI.

Dopo il successo del film televisivo Gesù di Nazareth (1976), una coproduzione internazionale sulla vita di Gesù; realizzò, tra gli altri, Il campione (1979), Amore senza fine (1981), Il giovane Toscanini (1988). Nel 1990 tornò a Shakespeare con un nuovo adattamento cinematografico di Amleto. Nel 1981 curò la regia di Cavalleria rusticana e di Pagliacci alla Scala, 1983 mise in scena Turandot di Giacomo Puccini al Teatro alla Scala, e Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello e nel 1985 Il lago dei cigni alla Scala, al Metropolitan nel 1981 La bohème, nel 1985 Tosca, nel 1987 Turandot e nel 1989 La traviata, all'Opéra National de Paris nel 1986 La traviata e a Trieste nel 1987 La figlia del reggimento.

Ancora al Met nel 1990 curò la regia di Don Giovanni e nel 1996 Carmen e alla Scala nel 1992 Don Carlo e nel 1996 La Fille du Regiment. Nel 1993 tornò al cinema con Storia di una capinera, da Giovanni Verga. Nel 1994 fu eletto senatore della repubblica nelle Liste di Forza Italia della circoscrizione Catania ottenendo un numero record di voti che riconferma con la sua rielezione a senatore del 1996.

Successivamente allestì all'Arena di Verona, nel 1995 Carmen di Georges Bizet ripresa poi nel 1996 e 1997, 1999, 2002 e 2003, 2006, dal 2008 al 2010, 2012, 2014 e nel 2016; nel 2001 Il trovatore opera andata in scena anche nel 2002, 2004, 2010, 2013 e 2016, nel 2002 Aida di Giuseppe Verdi riproposta dal 2003 al 2006, 2010 e 2015; nel 2004 Madama Butterfly andata in scena anche nel 2006, 2010, 2014 e 2017, nel 2010 Turandot di Giacomo Puccini, ripresa nel 2012, 2014 e 2016, e nel 2012 Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart realizzata anche nel 2015.

Tra il 1996 e il 1999 diresse i film Jane Eyre e Un tè con Mussolini, quest'ultimo parzialmente autobiografico. Nel dicembre 1999, tornò a dirigere le riprese televisive della cerimonia di apertura dell'Anno Santo. Nel 2002 sempre per il grande schermo, realizzò Callas Forever, liberamente ispirato alla vita di Maria Callas. Ancora per il Metropolitan nel 2002 cura la regia de Il barbiere di Siviglia al Cunningham Park. Fino al 2014 sono oltre 800 gli spettacoli con la sua regia andati in scena al Met.

Il 24 novembre 2004 la regina Elisabetta II lo nominò Cavaliere Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico (KBE). Nel 2006 curò il suo quinto allestimento dell'Aida interpretata da Violeta Urmana per l'inaugurazione del Teatro alla Scala. Dal 21 aprile a 3 maggio 2007 andò in scena il suo nuovo allestimento de La traviata di Giuseppe Verdi per il Teatro dell'Opera di Roma, con direzione d'orchestra Gianluigi Gelmetti, soprano Angela Gheorghiu, baritono Renato Bruson, tenore Vittorio Grigolo. La prima dello spettacolo del 21 aprile è stata trasmessa in diretta in ventidue sale cinematografiche. Al Teatro Filarmonico di Verona esordisce nel 2012 con Pagliacci.

Muore la mattina del 15 giugno 2019 nella sua casa di Roma, all'età di 96 anni.

Vita privata

Franco Zeffirelli, dichiaratamente omosessuale, si definiva cattolico. Era vicino al centro-destra, per il quale era stato senatore, ed era molto amico di Silvio Berlusconi. Ebbe modo di dichiarare di non apprezzare il «movimento gay», in quanto per lui «l'omosessuale non è uno che sculetta e si trucca. È la Grecia, è Roma. È una virilità creativa».

Negli anni cinquanta ebbe un lungo e travagliato rapporto con il regista Luchino Visconti; i due convissero per diversi anni nella villa di Visconti sulla via Salaria a Roma.

Era un tifoso della Fiorentina in passato, era stato protagonista di grandi polemiche con la Juventus, prendendo spunto dalla rivalità delle rispettive tifoserie.

A seguito di una ricerca genealogica condotta da due studiosi, è stato supposto che Zeffirelli fosse imparentato con Leonardo da Vinci.

Regista cinematografico

Tra i più famosi registi italiani nel mondo (i suoi film sono quasi tutti produzioni internazionali), Franco Zeffirelli come regista cinematografico si caratterizzava per l'eleganza formale e l'attenzione per il melodramma e le storie d'amore, sviluppate con senso dello spettacolo e gusto figurativo prezioso, non esente tuttavia da esuberanze manieristiche e dall'estetismo e scadente talvolta nell'oleografico.

Riconoscimenti

David di Donatello

1969: Miglior regista - Romeo e Giulietta
1972: Miglior regista - Fratello sole, sorella luna
1991: Miglior film straniero - Amleto
1979: David europeo
2002: David speciale

Nastro d'argento

1969: Regista del miglior film - Romeo e Giulietta

National Board of Review Awards 1968: miglior regista - Romeo e Giulietta

Primetime Emmy Award 1982: miglior regista per Cavalleria rusticana

Primetime Emmy Award 1982: miglior regista per Pagliacci

BAFTA alla migliore scenografia del 1983 per La Traviata

Nomination all'Oscar al miglior regista 1969 per Romeo e Giulietta
Nomination all'Oscar per la miglior scenografia 1983 per La Traviata

Premio Colosseo 2009 per il cortometraggio Omaggio a Roma

Premio delle Arti Fiorentini nel mondo, edizione 2010, per la categoria Arti Visive.

Grifo d'oro assegnatogli dal Comune di Genova

Fiorino d'oro conferitogli dal Comune di Firenze

Premio 'Anna Magnani' alla carriera (2012)

Onorificenze

Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 23 aprile 1977

Medaglia d'oro ai benemeriti della Cultura e dell'Arte - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro ai benemeriti della Cultura e dell'Arte
— 2003

Cavaliere Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico
— Londra, 24 novembre 2004

Primetime Emmy Awards - nastrino per uniforme ordinaria Primetime Emmy Awards

Filmografia

Regista

Camping (1957)
Maria Callas at Covent Garden (1964) Film TV
Un giorno insieme (1965)
Per Firenze (1966)
La bisbetica domata (1967)
Romeo e Giulietta (1968)
Fratello sole, sorella luna (1972)
Gesù di Nazareth (1977) Film TV
Il campione (1979)
Amore senza fine (1981)
Pagliacci (1982)
Cavalleria rusticana (1982)
La traviata (1983)
Otello (1986)
Il giovane Toscanini (1988)
Firenze, episodio di 12 registi per 12 città (1989)
Amleto (1990)
Don Carlo (1992) Film TV
Storia di una capinera (1993)
Jane Eyre (1996)
Un tè con Mussolini (1999)
Callas Forever (2002)
Omaggio a Roma (2009)
Sceneggiatore
Camping (1957)
Per Firenze (1966) - documentario
La bisbetica domata (1967)
Romeo e Giulietta (1968)
Fratello sole, sorella luna (1972)
La traviata (1983)
Otello (1986)
Il giovane Toscanini (1988)
Amleto (1990)
Storia di una capinera (1993)
Un tè con Mussolini (1999)
Callas Forever (2002)
Omaggio a Roma (2009)

Attore

L'onorevole Angelina (1947), regia di Luigi Zampa
Il mistero di Dante (2014), regia di Louis Nero, interpreta sé stesso a fianco del Premio Oscar F. Murray Abraham

fonte: Wikipedia

OMAGGIO A ROMA

domenica 2 giugno 2019

attenzione alle diete pericolose per la salute


di Marcello Pamio

Le diete oggi stanno spopolando: decine di milioni di persone sono perennemente in dieta nella speranza, spesso vana, di eliminare i chili in eccesso, il grasso, ridurre il colesterolo ematico e altro ancora.

Invece di mettere in discussione la propria esistenza, migliorando lo stile di vita in generale, compresa ovviamente e soprattutto l’alimentazione, ci appoggiamo all’esperto di turno, spesso in camice bianco, che ci dice la Via per Damasco.

Una Via, spesso e volentieri, semplice e veloce, perché così pretendiamo noi stessi, che invece di condurre verso la luce, conduce verso la tenebra e la malattia!

La maggior parte delle persone, grazie ai condizionamenti dei mezzi di comunicazione di massa, intendono per “dieta”, un sistema veloce, che impone più o meno delle restrizioni, ma con una scadenza temporale.
L’etimologia della parola invece, insegna che “dieta” deriva dal greco dìaita, che significa “vita, modo di vivere”.
La dieta è lo stile di vita di una persona! ...


Detto questo risulterà chiaro che parlare di dieta Dukan, dieta Plank, dieta Atkins, dieta Montignac, dieta a zona, tisanoreica, e chi più ne ha più ne metta, non ha alcun senso, se non nel business miliardario che sta a monte.

La Natura però funziona in un’altra maniera: non esiste nulla di facile e veloce che non contempli pericoli per l’organismo umano.
L’organismo umano, per stare in salute ha bisogno essenzialmente di precisi prìncipi: pochi aminoacidi (proteine), glucosio (abbondantissimo nel Regno vegetale crudo), vitamine e minerali organici, ormoni, enzimi e parecchia fibra. Tutto il resto non solo non serve ma intossica l’economica organica, predisponendoci a tutte le malattie.

All'organismo umano serve esattamente il contrario di quello proposto dalle diete moderne. Non male come ossimoro.

Vediamo alcune.
(Le immagini sono indicative e non pretendono rappresentare le diete citate nella loro interezza - NdC) ..


Dieta Atkins

Un esempio perfetto è il dottor Robert Atkins, ideatore e messia americano della omonima dieta. Una dieta che ha coinvolto oltre 30 milioni di persone. Aveva predicato per tutta la vita che si poteva e doveva mangiare grassi a volontà per restare magri.
Questo è grasso che cola per gli obesi americani, che si scolano litri di bevande gasate ogni giorno e trangugiano quintali di grassi saturi animali.

Il vangelo Atkins però è diventato apocrifo dal rapporto del medico legale del comune di New York. Atkins infatti, nel mese di aprile 2004 è scivolato sul ghiaccio lasciato sui marciapiedi di Manhattan da una tardiva nevicata primaverile ed è morto. Ma non è questa la notizia.
E' morto obeso e per di più gravemente malato di cuore!

Il messia, certamente coerente con il suo credo, era obeso e quel che è peggio, soffriva di ipertensione e di mal di cuore, entrambe condizioni di solito provocate da un regime alimentare ricco di grassi e povero di carboidrati, frutta e verdura.
Il rapporto del medico legale è stato pubblicato dal quotidiano Wall Street Journal e rimbalzato su tutti media Usa: Atkins, alto un metro e 83, pesava ben 116 chili al momento della morte ed era quindi obeso a tutti gli effetti. 


Dieta Montignac

Un altro grande personaggio conosciuto da moltissime persone è Michel Montignac, il quale ha elaborato le basi di un metodo originale per perdere peso: utilizzare il concetto degli indici glicemici nel processo di dimagrimento.
Tale teoria l’ha sperimentata sulla propria pelle, perdendo quindici chili nel giro di soli tre mesi!
Ha dimostrato al mondo che è possibile dimagrire senza restrizioni caloriche, semplicemente operando le giuste scelte alimentari. Non male come idea.

Nel 1986 scrisse il suo primo libro, “Come dimagrire facendo pranzi di lavoro”, rivolto ai manager costretti, come lui in quel periodo, a mangiare spesso al ristorante per motivi professionali.

Alla fine del 1987 ha pubblicato il suo più celebre lavoro: “Dimagrire per sempre mangiando normalmente”. Libro che ha avuto un successo senza precedenti: venduto in una quarantina di paesi con oltre 16 milioni di copie vendute.
Fin qui tutto bene, fino a che si viene a sapere che Michel Montignac è morto nel 2010 per le complicanze di un cancro alla prostata, all’età di soli 65 anni.


Dieta Dukan

L’ultimo in ordine cronologico tra i più famosi è il nutrizionista francese Pierre Dukan, autore di 19 opere e ancora in vita (non si sa per quanto).
Il suo ultimo lavoro: “Metodo Dukan”, diventato mondialmente “Dieta Dukan” è stato tradotto in 14 lingue e diffuso in più di 30 paesi.
La sua filosofia base è che: “non è possibile dimagrire se si è affamati”!

Detto questo, ha definito una lista di 100 alimenti consumabili a volontà tra cui: 72 alimenti d’origine animale ricchi di proteine e 28 alimenti d’origine vegetale.

I 72 alimenti spaziano da: carni magre (cavallo, selvaggina, coniglio, vitello e fegato di vitello, manzo e lingua di manzo, rognone), volatili (struzzo, faraona, fegato di pollo, galletto, piccione, pollo, quaglia e tacchino), pesci, frutti di mare; i latticini e le uova.

La Dieta Dukan spazia tra i cibi più tossici, acidificanti e pericolosi per la salute umana: cibi completamente privi di vitamine, minerali e fibra.
A tale mancanza però il nutrizionista ha posto rimedio, istituendo “La mia boutique: Dieta Dukan”, una serie di siti internet in ben sette lingue diverse, dove si vendono online integratori alimentari.

I cibi permessi dalla dieta sono privi di nutrienti fondamentali e rendono stitici?
Nessun problema ecco a voi: “Crusca d’avena” per sopperire la mancanza di fibra, “Vitamin ans” per le vitamine sintetiche e minerali inorganici, e non mancano i biscotti, le salse e perfino la stevia.

Invece di prendere integratori morti, costruiti in laboratorio, privi di vitalità, vitamine organiche e minerali colloidali, e privi delle migliaia di altre sostanze biochimiche e bioattive, perché non viene insegnato a mangiare direttamente i doni che Madre Natura fornisce?
Forse la frutta scaldata e maturata dal sole fa ingrassare? O perché non è possibile brevettare la Natura?
Meglio allora un bel piatto di quaglie, fegato di pollo e di vitello, sgrondanti sangue, grasso e odio.

Nei suoi libri c’è scritto che nel mondo oltre 20 milioni di persone sono dimagrite con questo metodo, e se sono veri questi numeri, moltissime persone non sanno pensare fino in fondo, non hanno la più pallida idea di come funziona un organismo umano, di quello che necessita e ha bisogno un corpo per vivere e stare in salute.

A chi piace mangiare, ingozzarsi ogni giorno a tavola, a chi piace alzarsi da tavola con lo stomaco strapieno, troverà molto più affine una Dukan, Atkins o altri, piuttosto che migliorare lo stile di vita, eliminando proprio quegli alimenti intossicanti e predisponenti a tutte le malattie.
Nonostante la notizia che l’ordine dei medici francese lo avrebbe radiato, sembra che a chiedere la radiazione sia stato lo stesso Dukan: una mossa che punterebbe ad evitare i due procedimenti disciplinari nei suoi confronti.

Resta comunque dottore e purtroppo la radiazione non avrà impatto sull'attività professionale: è in pensione dal 2008 e fa attività di consulenza.



A questo punto, venire a conoscenza che i medici o nutrizionisti che hanno ideato e brevettato "diete" miracolose, usate da decine di milioni di persone, diete "curative", sono poi morti di tumore, obesi e con disturbi cardiocircolatori, dovrebbe far nascere qualche dubbio e perplessità.
Ma non è questo il punto, perché Atkins, Montignac, Dukan e tutti gli altri esperti del passato e che verranno in futuro, non c'entrano nulla: siamo noi che dobbiamo svegliarci e comprendere quello che serve e non serve all’organismo umano. Capire dove sta la verità e dove il cialtrone.

Gli esperti spesso hanno lo scopo di creare una propria linea di prodotti, mettere il proprio nome nel brand, vendere milioni di copie di libri e fare i soldi a palate.

Il nostro scopo invece dovrebbe essere quello di stare bene, intraprendere un percorso di crescita spirituale, dimagrire ovviamente se obesi, guarire se ammalati e mantenersi in salute se sani; ma per fare questo è necessario mettere in discussione il nostro stile di vita: alimentazione, mondo dei pensieri e aspetto emozionale.
Ma questo sappiamo, costa molta fatica: è più facile leggere un libro e mettersi a "dieta"...

[1] “Il Corriere della Sera” del 12 febbraio 2004
[2] “Pierre Dukan radiato dall’Ordine dei medici”, Il Corriere della Sera, 16 maggio 2012

Oggi potremmo anche aggiungere la famigerata dieta del farmacista Lemme e i suoi insipidi spaghetti a colazione, senza contare i libri che ha già pubblicato.. ma credo che con questi pochi esempi si possa già fare un'idea sulle diete, seppur vaga.. In ogni caso: occhio! 


- Alberto Sordi in Un Americano a Roma (1954) -

"Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno...!"

fonte: LA CREPA NEL MURO