Wilfrid Michael Voynich nacque a Grodno, nell'impero Russo, il 12 novembre del 1865 da una nobile famiglia polacco-lituana. Nel 1885 si unì alla rivoluzione del proletariato polacco e l'anno seguente, malgrado un'inutile tentativo di fuga, fu arrestato e incarcerato a Tunka, in Siberia.
Nel 1890 riuscì a fuggire dalle fredde terre russe, trovando riparo a Londra. Qualche anno dopo conobbe la figlia rivoluzionaria del famoso matematico inglese Boole, Ethel Lilian. Nel 1893 i due ragazzi si sposarono, mantenendo inalterato l'impegno rivoluzionario.
Nel 1890 riuscì a fuggire dalle fredde terre russe, trovando riparo a Londra. Qualche anno dopo conobbe la figlia rivoluzionaria del famoso matematico inglese Boole, Ethel Lilian. Nel 1893 i due ragazzi si sposarono, mantenendo inalterato l'impegno rivoluzionario.
Ogni ideale ha un tempo e una data di scadenza.
Nel 1898 aprirono una libreria a Londra, seguita qualche anno dopo da una seconda a New York, cessando qualsiasi impegno politico.
Molti non conoscono Voynich e si chiederanno perché abbia tracciato brevemente la sua biografia.
Per comprendere l'importanza del personaggio dobbiamo risalire la linea del tempo e dello spazio.
1912, Frascati.
Durante un viaggio in Italia, per fare visita ad un suo contatto, Voynich giunse nella città laziale dove ebbe modo di esaminare una collezione di libri antichi in possesso dei Gesuiti. L'ordine era intenzionato a venderne una parte per restaurare una Villa. L'antiquario polacco trattò l'acquisto di circa 30 libri, da cui un manoscritto misterioso. All'interno del libro fu rinvenuta una lettera inviata nel 1666 da Johannes Marcus Marci ad Athanasius Kircher. Il manoscritto fu inviato a Kircher, poligrafo, affinché lo decifrasse. Nella lettera Marci affermava di aver ereditato il manoscritto medievale da un suo amico alchimista e che il precedente proprietario, l'imperatore Rodolfo II, lo aveva acquistato per una cifra molto elevata credendolo opera di Ruggero Bacone, in inglese Roger Bacon e ampiamente noto con l'appellativo latino di Doctor Mirabilis.
Tornato negli Stati Uniti, tra il 1915 ed il 1921 Voynich espose a Chicago e Philadelfia il misterioso manoscritto, senza rilevare al pubblico l'origine.
Alla morte dei coniugi Voynich, Ethel Lilian si spense nel 1960, il libro passò di mano in mano sino al 1969 quando fu regalato all'università di Yale, che risulta esserne l'attuale proprietario.
Il manoscritto Voynich è un codice illustrato risalente al XV secolo. La datazione del misterioso libro è stata oggetto di molte interpretazioni, l'utilizzo del radiocarbonio ha permesso di stabilire con totale certezza che il manoscritto è stato redatto tra il 1404 e il 1438. Fino agli inizi del 2011 si ipotizzava che il manoscritto fosse un falso del XVI secolo, creato ad arte per spillare soldi all'imperatore Rodolfo II. Secondo questa ipotesi, caduta con la datazione la radiocarbonio, il truffatore sarebbe stato il mago e astrologo inglese Kelley, aiutato dal famoso filosofo John Dee.
Il libro presenta un sistema di scrittura che a tutt'oggi non è stata decifrato, inoltre contiene immagini di piante che non sono identificabili con nessun vegetale attualmente noto e l'idioma usato nel testo non appartiene ad alcun sistema alfabetico-linguistico conosciuto.
Robert Brumbaugh, vincitore di svariati premi inerenti le scienze umane, ha definito il manoscritto Voynich come “il libro più misterioso del mondo”.
Il volume, scritto su pergamena di capretto, è di dimensioni ridotte: 16 cm di larghezza, 22 di altezza e 4 di spessore.
Consta di 102 fogli, per un totale di 2014 pagine.
Si ritiene che originariamente comprendesse 116 fogli.
Fa da corredo al testo una notevole quantità di illustrazioni a colori, che ritraggono i più svariati soggetti.
La prima sezione del libro, chiamata botanica, contiene 113 disegni di piante sconosciute.
La seconda sezione, detta astronomica, presenta 25 diagrammi che sembrano richiamare le stelle.
La terza sezione, chiamata biologica, contiene numerose figure femminili nude, spesso immerse sino al ginocchio in vasche contenenti un liquido scuro.
La quarta sezione, detta farmacologica, contiene immagini di ampolle e fiale della stessa forma dei contenitori utilizzati dalle antiche farmacie.
L'ultima sezione del libro non contiene immagini, fatto salvo per delle stelline a sinistra delle righe: questa raffigurazione porta a pensare che possa trattarsi di un indice.
Nel corso del tempo molti studiosi si sono cimentati nella lettura del testo per offrire uno spunto di riflessione ed azzardate ipotesi.
Dopo la datazione la radiocarbonio due ipotesi sono state avanzate nel corso degli anni.
Secondo un'approfondita ricerca di National Geographic, il manoscritto sarebbe opera di Antonio Arvelino, detto il Filarete, a scopo di spionaggio industriale ai danni della Serenessima a favore della Sublime Porta, ossia la Porta Superiore o Suprema che rappresenta uno degli elementi architettonici più noti del Palazzo Topkapi ad Istanbul, antica residenza del sultano ottomano. L'espressione, nel corso dei secoli, è stata utilizzata come metafora per indicare il governo dell'impero ottomano.
Nel febbraio del 2014 Stephen Bax, professore di linguistica all'Università del Bedfordshire, ha pubblicato i risultati di una sua ricerca, in cui propone la decodifica provvisoria di circa 10 parole, nomi propri di piante e della costellazione del Toro. Inoltre propone la decodifica di 14 simboli dell'alfabeto del manoscritto.
L'opinione di Bax è che il manoscritto non sia cifrato e nemmeno privo di senso come è stato, spesso, ipotizzato ma un testo prodotto nell'area del Caucaso, scritto in una lingua o dialetto estinto, con un proprio alfabeto, andato scomparso. A supporto della sua tesi Bax cita l'alfabeto glagolitico, creato dai santi Cirillo e Metodio per esigenze fonetiche dell'antico slavo, sostituito nei secoli a seguire dal cirillico. Questo alfabeto è a noi intellegibile perché sopravvive nella liturgia della Chiesa della Croazia.
Il manoscritto Voynich affascina e interessa generazioni di studiosi, ricercatori o semplici lettori, tanto che è spesso utilizzato come elemento di film, romanzi e fumetti, non ultimo un'avventura di Martin Mystere, Obiettivo Apocalisse, dove il ricercatore della Sergio Bonelli Editore è alle prese con monaci benedettini, francescani, serial killer e Atlantide.
Fabio Casalini
fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/
fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/
Bibliografia
E. D'Imperio, The Voynich Manuscript: An Elegant Enigma, National Security Agency/Central Security Service, 1978
(EN) Robert S. Brumbaugh, The Most Mysterious Manuscript: The Voynich 'Roger Bacon' Cipher Manuscript, 1978
(EN) John Stojko, Letters to God's Eye, 1978
Paolo Cortesi, Manoscritti segreti, Roma, Newton & Compton, 2003
Aldo Gritti, I custodi della pergamena proibita, Milano, Rizzoli, 2012
Roberto Volterri e Bruno Ferrante, I Libri dell'Abisso, Aprilia (LT), Eremon, 2014
Claudio Foti, Il Codice Voynich (seconda ed), Aprilia (LT) Eremon, 2015
Fabio Fornaciari, Voynich un Falso? No, grazie!, Montevarchi (AR) Harmakis Edizioni 2017
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