venerdì 16 gennaio 2015

strage a Parigi: movente e messa in scena





di Gianni Lannes


Operazione sporca, però missione compiuta: la paura è la più potente arma di controllo delle masse. In una metropoli, dove le maggiori agenzie spionistiche del mondo (dalla CIA al MOSSAD), hanno le proprie centrali operative, com'è possibile compiere una strage di quella portata, senza che i servizi di sicurezza del nuovo ordine mondiale se ne avvedano? Non a caso regna la confusione, mentre aumentano i pregiudizi di massa. Ognuno la spara sempre più grossa, ma nel frattempo si alimenta l’odio verso l’arabo e l’Islam, ossia lo stereotipo dell’altro, dello straniero, del diverso. Comunque, fate attenzione ai tuttologi che blaterano il nulla. Le opinioni sono legittime, ma i fatti sono la realtà elusa dalle moltitudini.

L'economista Bernard Maris potrebbe essere uno dei moventi mascherato dalla strage, come ho già scritto ampiamente in precedenza. Ma non è tutto. Una cosa è certa: il giornale satirico Charlie Hebdo non era il vero obiettivo, ma una preda mediatica per far colpo sul senso comune. In Francia l’opinione pubblica ha un peso politico, in Italia assolutamente nessuno.

Per la cronaca poco nota. L'Assemblea Nazionale ed il Senato hanno approvato recentemente il riconoscimento dello Stato di Palestina. I sionisti guerrafondai di Israele hanno bisogno all'Onu della Francia (che vanta il diritto di veto), e quale migliore occasione per influenzare le masse? Poi con una fava si prendono più piccioni, Maris compreso.

Dov’è il sangue dopo un colpo di AK 47, che come minimo, a una distanza di un metro avrebbe fracassato la testa del malcapitato? Il colpo al capo del poliziotto è stato inferto per finta su Boulevard Richard Lenoir, a un centinaio di metri dalla sede del giornale satirico. E come avrebbe fatto l'autore del video a posizionarsi perfettamente in quel breve lasso di tempo? Ha avuto una prontezza di riflessi incredibile: ai primi spari, è corso via raggiungendo Boulevard Richard Lenoir anticipando i “cosiddetti “terroristi”. Pare che il suddetto operatore (israeliano) potesse leggere il pensiero, infatti, dal filmato, si comprende come lui fosse già appostato all'arrivo dei killers, e in posizione eccezionale di ripresa. Dunque, è un veggente: legge la loro mente, si precipita sul luogo, suona al campanello e lo fanno entrare. Dopodiché, come se nulla fosse si apposta in attesa che finalmente giungano gli assassini. Oppure, viveva proprio lì, e si è messo alla finestra al rumore degli spari. Questa sarebbe l'unica spiegazione logica. Ma purtroppo Amchai Stein non dimora in quel luogo. Infine, come da copione, i tre capri espiatori di turno sono stati eliminati. Chissà, potevano cantare. A proposito: ma quante sono effettivamente le vittime? Residue libertà civili in Europa? Adieu. 



fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

1 commento: