venerdì 24 dicembre 2010

ne avanti ne indietro


vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
vado
vado
vado poi
torno
torno
torno

è volato via il grande Mario
è uscito dal circondario
preferendo a modo suo
porre fine al calendario.
Suor Binetti a denti stretti
parla al contrario,
è in disaccordo per come è morto,
eliminarsi tramite suicidio
non è normale,
si fa peccato mortale,
meglio flagellarsi con il silicio,
un po' quà un po' la,
daghela ben biondina
daghela ben biondà.

Vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
è terminata l'orata al forno...

a proposito di pesce
quella roba di carne che entra ed esce,
per chi affina l'arte del pompino
suggerirei la contemplazione
della schiuma del cappuccino,
magari la felicità è racchiusa in una tazza
non di certo i tumulti che avvengono nella piazza.
Quanto a me... vado a sbattere inesorabilmente
nel medesimo esimo con il mento
doppio mento, triplo mento mortale...
si sa, a carnevale ogni scherzo vale.
Sono sexy come uno scaldabagno revisionato,
affascinante come un ippopotamo che ha appena digerito;
può accadere che soffra
di colite
di gastrite
di non tollerare la bauxite...
ma volete mettere le modelle
che sfilano con le granite?
Gente, udite!
Fabrax è un gran pezzo di cellulite!

Vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
è terminato pure il contorno.

Nella mia gengiva destra
appare una finestra laterale
si tratta del mio amato premolare
che un giorno cadde
intruppando una nocciola,
allergica al colore viola,
travestita da cioccolata bianca,
che non mantenendo la debita distanza
causò un inevitabile sinistro:
"avevo la precedenza, venivo da sinistra"
"davvero? Brutto frocio comunista!"
"Razza d'incompetente, chi ti ha dato la patente?!"

Vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
vado
vado
vado poi
torno
torno
torno

felicitazioni. Arrivederci. Buongiorno

domenica 19 dicembre 2010

parliamone




caro babbo natale, la inviterei caldamente nella mia umile dimora per un confronto paritario, unilaterale e totalmente aperto per qualsiasi discussione lei volesse intavolare. La renna la lasci a casa, venga solo. Avrò modo di esporle una serie di argomenti tra i quali l'attuale situazione politica italiana, crisi energetica, crisi economica, crisi della crisi, ect.. L'avverto di prestare attenzione dove cammina, ultimamente ha nevicato, le strade sono ghiacciate. Proprio ieri, sono caduta come una pera decana e ho battuto violentemente il ginocchio sinistro imprecando in dialetto locale. Non tollero ritardi... l'aspetto

mercoledì 8 dicembre 2010

marmellata zozza


togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa.

Pete Burns "la cosa",
quando si palesa
propone sempre la stessa cosa:
canta "You spin me around",
che ha scassato chiunque, persino
Snoopy, Lucy e Charlie Brown.

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa
fuori tutti, è finita la festa.

Il teleschermo
è come una minchia convessa
senti comprimere le meningi sotto una pressa,
ipnotizza, attizza, sodomizza,
più lo osservi più diventa un colosso,
più il colosso aumenta più ti eiacula addosso.
I consumatori sono eternamente in collera,
fottono e continuano a televotare la uallera,
altro che oracolo, tutto quanto fa spettacolo,
per riuscire a spazzarlo via ci vorrebbe un miracolo.

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa
lascia stare quello che resta.

Cogne, Garlasco, Erba, Avetrana,
tu guarda sti figli di puttana,
fuori è un deserto, c'è la fine del mondo
e questi parlano, parlano, aggiungono dettagli sanguinosi
le loro congetture mi fanno aumentare la scoliosi,
avanzano ipotesi, moventi, circostanze,
in realtà delle vittime non gliene frega niente.

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa
provo a scavare ma non trovo la risposta.

M'investi il cane in piena notte?
Ti fotto la vita e ti massacro di botte.
Non ti sta bene quello che dico?
Ti sfascio la schiena, stanne certo, garantito!

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa

la tempia mi duole
ma per poter arrivare dall'altra parte ce ne vuole.

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa

mi sono rotta, davvero, adesso basta

lunedì 6 dicembre 2010

burlona


sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

Non cerco il successo ne la glorificazione,
sono il lato oscuro della persecuzione.
Si chiude una porta e si apre un tombino?
starò attenta a non caderci, ce l'ho quì vicino.

Sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

l'altra me stessa batte le mani e si diverte
poi s'incupisce e si mette a braccia conserte.

La mia vita è abbastanza di emme
ma prima di porre fine a sta menata
vorrei tanto farmela leccare da enne.
Enne è un tipo vivace e dal pensiero veloce,
come una consueta eiaculazione precoce.
Ultimamente si è spostato in un'altra corsia,
nella fattispecie, la frizzante monogamia.

Sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

l'altra me stessa sbanda sulle prospettive illuse
si gira dall'altra parte tenendo le gambe chiuse.

Avverto un po' di nausea
ma non capisco che cosa sia la causa.
Se mai qualcuno cambiasse idea,
non andrò di certo a quella cagata dell'Ikea
a vedere tutti quei mobili osceni
messi in fila come fossero crisantemi.
Starò al calduccio a bere un brut nel flut
e guarderò un porno su RedTube.

Sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

l'altra me stessa ha il sentimento raddoppiato
ma lo vela a sufficienza per non essere sgamato.

Ho messo su pancia e sono umorale
sono nata di marzo, il mese del temporale...
qualche volta piove, qualche volta si muore
nonostante tutto
saltella, pulsa... sta bene il mio cuore.

Sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

l'altra me stessa bisbiglia,
ogni tanto invecchio
ogni tanto è diverso
ogni tanto è lo stesso
ogni tanto è normale
ogni tanto è uguale

venerdì 3 dicembre 2010

marmellata al veleno


Heidi la lagna non va più alla montagna
ha gli occhi spalancati stile Carfagna
clito prorompente, guance configurate a bocce
tette siliconate dure come rocce.
Sputa livore e dice parolacce,
frequenta discoteche, piazze, viali
pretende compensi, fa serate nei locali
ha un manager rampante e fa la mignotta
stappa champagne, becca diecimila a botta.
Coccodè coccodà,
oltre a darla via dove si recherà?
Andrà alla corte del signore dei cachi
quello che in piazza Duomo se li era spalmati,
sarà con altre a giocare al dottore
tutto per compiacere il nano imperatore.
In fatto di galline fa capolino
la mussa napoletana
(il nonno fu un gran figlio di puttana),
esperta di pizza fritta e di malocchio,
dalla patonza stronza e le labbra a canotto.
Parte in quarta, starnazza, sbraita, spara
manco partecipasse alla rivoluzione di Guevara,
aggrotta le sopracciglia,
si prodiga in un slancio ardito
si agita, urlacchia, punta il dito...
beh, invece delle risse,
sarebbe il caso che facesse
una bella pompa al marito
Coccodà coccodè,
fanculo la Santanchè
che rivendica con orgoglio
tutto quanto abbia la forma di un portafoglio.
Coccodà coccodè,
chi c'è c'è, chi non c'è, stia dov'è.
Formaggio nella minestrina?
Nooo, è cocaina!
Rende forti e resistenti,
un sorrisone a settantadue denti.
Ma i colori appaiono uguali...
Che importa!
E' come mettere sullo stesso piano
il ketchup con latte e cereali.
Coccodà coccodè
chi c'è c'è, chi non c'è resti com'è,
ognuno è quello che è...
Alza il dito medio... Tiè!

venerdì 15 ottobre 2010

un soggetto smarrito (10) bambini all'uranio


storie riguardanti l'infanzia e l'adolescenza.
-Il primo episodio dal titolo: I VALORI DELLA FAMIGLIA, un emigrante rimasto vedovo, chiede alla figlia tredicenne di sposarlo.
-Il secondo episodio dal titolo: IL GIRELLO, un adolescente soffoca il fratellino nel girello, reo con i suoi pianti, di averlo disturbato durante una chatline a luci rosse.
-Il terzo episodio dal titolo: FASHION, una stilista emergente per lanciare una linea di moda per bambini, fa sfilare il figlio di sei anni facendogli guadagnare notorietà e copertine patinate. Va tutto bene fino a quando il piccolo non riesce più a svolgere una vita normale e scivola inesorabilmente nel baratro della depressione.
-Il quarto episodio dal titolo: MINIERA, un caruso (termine siculo per indicare la fascia d'età che va dai sei ai diciotto anni circa) vive in semi-schiavitù lavorando in miniera dodici ore al giorno e subendo punizioni corporali e abusi sessuali.

martedì 12 ottobre 2010

un video (7) auto ballerina


un diciottenne consegue la patente superando brillantemente l'esame di guida. Riceve le congratulazioni da parte dei genitori, della fidanzatina e... della sua nuova utilitaria (regalatole dal padre) la quale improvvisa tutti gli stili possibili di danza

domenica 3 ottobre 2010

la donna che viene dall'inverno


non fischietto sotto la doccia,
preferisco il dentista ai libri di Federico Moccia,
la cultura di massa è da mò che ha perso la faccia,
l'onda d'urto della d'Urso mi scoccia,
le lumache si sono lasciate dietro una traccia,
ma quand'è che si va a caccia?
(voce fuori campo)
Sta a cuccia!!
Tempo fa, una mia amica mi ha detto:
"scrivi bene ma non concretizzi",
c'aggia fa. Vuoi che partecipi al
giochino scemo di Fabrizio Frizzi?
Intono un significativo:
ba ba ba ba ba ba...
Come va?
Stasera si avverte l'umidità,
sento freddo e ho la pancia scoperta
chi di voi mi presterebbe una coperta?
Transitando su un passaggio pedonale
la mia diottrìa avvista un orrore madornale
(voce fuori campo)
Esagerata!!
Un tipo strano dal naso storto
ad un incrocio si mette a fare il cascamorto
quasi gentile, labbro sottile,
assume un barbarico aspetto virile,
sembra un pesce d'aprile pressato in un barile,
lo tira fuori e me lo fa vedere
lì per lì vorrei mandarlo a cagare
poi gli chiedo: "hai bisogno d'affetto?
Vuoi succhiare un confetto?"
Ciccio, mi hai preso per Alice nel paese delle meraviglie?
Se non la pianti
metto il tuo cazzo nella lavastoviglie,
faccio la brava ed intono:
ba ba ba ba ba ba...
Come va?... Ma va là!... E lei lo sa?
Certo che ha fatto progresso!...
Ma va bene, va bene lo stesso...
Potrebbe sembrare un concetto distorto
ma penso che la gente puzzi di morto,
l'odore è forte e avanza la decomposizione
non vaneggio, sono realista, attenzione,
non soffro di manie di persecuzione
per scrollarsi il lezzo di dosso
basta azionare lo sciacquone.
Non lo faccio apposta
sorseggio un deteinato e m'infilo una supposta.
Velocizzo il
ba ba ba ba ba ba...
Come va? La barca non va più?
Vado a controllare, scendo giù...
glu glu glu... che bel tocco di blu:
piedi blu, auto blu, tute blu, mozzarelle blu,
un coito interrotto, un politico corrotto,
un mancato filotto, il pane è stracotto,
il disco si è rotto...
(voce fuori campo)
Barista, un caffè corretto!
Di nuovo il
ba ba ba ba ba ba...
Chi ha distrutto il canile?
Chi ha lasciato la merda nel cortile?
Pulite però! Cos'è questo porcile?!
Scusate le pause,
sono frammenti di demenza senile
(voce fuori campo)
Non ti seguirò,
verrà la morte e mi condurrà
in un posto senza porte

sabato 18 settembre 2010

le stronzate sono mie











(voci fuori campo)
- ciao, mi chiamo Scilla
- piacere di conoscerti Scilla, e... Cariddi?
- funcia di minchia senza capiddi
- aaah...

fabraxssssss!!!
le stronzate sono mie, sono mie, eh eh eh...
le stronzate sono mie, sono mie, gne gne gne...
non cerco la Titina e non so manco chi è
lancio in aria una monetina e al diavolo il perché.
Oggi il mio pensiero è rivolto ad una categoria
la quale componente principale è la simpatia,
sono i vip! Bip bip bip bip...
Vip in fase trip, qualcuno eternamente r.i.p.
pettorali, pacchi ideali, silicone e slip.
Chi fa uso di crack, chi usa il crick
io con un cracker faccio crock. Very rock.
Per esempio, penetriamo nel tempio del tronista,
qualunquista, arrivista, servito in bellavista
animato come un pupazzo
quasi sempre palestrato quindi bel ragazzo
che non sa fare un bene amato cazzo,
maleducato, emulato, paparazzato,
sentimento televisivamente modificato,
promotore del congiuntivo alternativo,
piacione, potenziale star del nulla
rovinato già nella culla.
Le stronzate sono mie, sono mie
le stronzate sono mie, sono mie
originali, fantomatiche bugie
le voglio divulgare alle mie zie.
In fatto di simpatia ecco spuntare
Barbareschi Luca
che pur di non sentirlo
lo eliminerei con un colpo di bazooka.
Come squacquerone Sgarbi segue la direzione del vento,
in giro a curare i cazzi propri e quasi mai in parlamento.
Dapprima socialista craxiano poi convinto finiano,
affetto da sindrome del conformismo
divaga sulla meritocrazia e sul berlusconismo.
Si è lamentato della paga di deputato:
"è troppo bassa, che fare?
Mi tocca lavorare!"
Mi viene il sangue a fette
se penso che fa male quanto le sigarette,
e mentre tento di spaccare in quattro il capello
ecco il leghista di turno rimbrottare un trans:
"ma fatti un nodo al pisello!"
Le stronzate sono mie, sono mie
le stronzate sono mie, sono mie
per quanto piccine possano sembrare
sono autentiche poesie.
Tento invano di arginare lo scoglio
quando m'imbatto nella figura inquietante
di Cristiano Malgioglio.
Sto per avere un crollo, barcollo,
con quel ciuffettino bianco sembra un pollo,
ha una dialettica delimitata nello spazio di un francobollo,
"sono più di trend'anni che scrivo ganzoni...
tizio è un candande impordande, intonado"...
Meglio l'arrivo di un tornado!!!
Anch'io per un giorno voglio essere vip,
per apparire ragionevolmente eccentrica
mi sbronzo di una bevanda light,
m'infilo le babbucce e un tight
e mi presento al "Chiambretti night".
Le stronzate sono mie, sono mie
le stronzate sono mie, sono mie
annusatele soltanto
se me le portate via
vi metto tutti al bando.
Per concludere, una nota positiva,
vi annuncio una diva,
un'attrice di razza, passionale, riservata, un po' pazza,
allergica al matrimonio e alle convenzioni.
Occhi di cielo, esigente, intelligente
e dalla recitazione controversa, sempre diversa.
Una delle rarissime artiste
in cui dove posa l'occhio non c'è ombra di ritocco.
E' torinese, vera, cortese e molto gnocca,
aprite gli occhi e chiudete la bocca,
sto parlando di Stefania Rocca.
La penso, la cerco, provo a contattarla,
niente da fare, non c'è modo di trovarla.
Qualcuno mi ha detto:
non dormire. Cerca di capire,
è impegnata ed è sempre in giro,
semmai la incontrerai
portati un taccuino e una biro.
Sarà, ma a me viene l'abbiocco
se mi faccio fare uno scarabocchio,
troppo scontato, troppo banale,
opterei per la dieta libera dell'ospedale.
E poi si avvertirebbe nell'aria
una probabile insidia allarmante
l'incappo di quei fans dal genio illuminante
che immagino, utilizzano il solito andazzo
di splendide domande da strapazzo:
"quando girasti Viol@ provasti imbarazzo?",
oppure: "sei sempre altissima, purissima, bellissima, tantissima",
quelli che partono di slancio e con candore:
"continuerai a fare Tutti pazzi per amore?"
Vabbè, meglio sopperire gli strilli soffici
pettinare gli istrici e ovviare i soliti riti,
magari in un'altra vita le proporrò
i miei soggetti smarriti.
Le stronzate sono mie, sono mie
le stronzate sono mie, sono mie
non scervellatevi troppo,
sono la donna delle pulizie

giovedì 16 settembre 2010

in passato la prontezza non fu certezza


provengo da una terra dove la nebbia è umida e fitta
pianura bassa, aria fritta, il cielo in una soffitta
pettegolezzo incorporato, zanzare, olezzo di letame
feste dell'Unità, bestemmie... mmh...
non è l'odore più inebriante del reame?
Il '68 della contestazione rotolava come una pietra verso la fine
evidenziando con una serie di eventi il clima di confine.
Approdai nella Milano non ancora da bere
che in quanto a bicchiere,
monumenti, piazze, tratto industriale
mi accolse a braccia aperte come una vergine vestale.
Io, inconsapevole povera mortale, alzai lo sguardo al cielo
ed esclamai: " ma quanto sei speciale!"
Captavo una esile vocina
che era piccina come me
ma già forte quanto basta per dirmi che

non riuscirai a contare tutte le stelle
non riuscirai a vederci chiaro oltre la tua pelle
non riuscirai a tenere tutto sotto controllo
perchè la tua testa è staccata dal collo

Nel frattempo spuntò una gobbetta in zona cervicale
aggiungendo al mio aspetto apparentemente normale
una sorta di imbarazzante goffaggine e di vuoto...
Cazzarola!!
Vuoi vedere che è saltata fuori
perchè non ho fatto nuoto?
Mi guardavo allo specchio e parlavo da sola
la cosa in qualche modo mi consolava,
a breve, un alter ego tra il serio e il faceto
si palesò con fare discreto ed un sorriso puerile.
Aveva il viso da bambina e assomigliava a me,
senza giri di parole con voce sottile mi dice che

non riuscirai a distinguere i colori
non riuscirai sempre a venirne fuori
non riuscirai ad innamorarti fino al midollo
perchè fuggiresti prima a rotta di collo

La piattilografia è un lavoro di precisone
nella quale lavi, strofini e asciughi a ripetizione.
L'acqua si sa, è tersa e mobile, è l'emblema della pulizia,
sporco e ingiustizia vanno spazzate via,
m'illudevo che tutto fosse lindo una volta terminato
ma il mattino seguente ero di nuovo punto e a capo.
Potevo permettermi di essere distratta
ma sapevo benissimo che non era una ipotetica scienza esatta.
Così, per sviare il consueto ripasso di noia
sognavo per mezza giornata di cambiare mangiatoia:
l'ambizione limitata era di fare la portinaia
smistare la posta ed essere eletta "miss caldaia",
pantofole adeguate, scopa alla mano, una guardiola su misura,
potevo farci alla grande la mia porca figura.
L'alter ego è presente
e sta perdendo la pazienza,
mi fa capire con cautelata benevolenza
che le mie azioni son passate
alla velocità di un cavallo al galoppo.
Occasioni disattese, bersagli sfumati,
un errore di troppo.
L'alter ego è invecchiato insieme a me,
con tono perseverante mi dice che

non riuscirai ad avere un amante che sappia proteggere
perchè un fisico perfetto non te lo puoi permettere
non riuscirai a mantenere la maschera sul viso
perchè in un remoto passato qualcuno ti ha deriso







venerdì 10 settembre 2010

un video (6) figlio di Bacco


un uomo rientra nella propria abitazione alle prime luci dell'alba dopo aver trascorso una intera notte a far bagordi. E' visibilmente alticcio. Si denuda completamente e si appresta ad andare a dormire lasciando la finestra della camera da letto aperta.
Stacco.
In ordine sparso appare: un cavallo incoronato seduto su un trono dorato, un asino che insegna il gioco degli scacchi a Lucrezia Borgia, Poppea che munge una mucca ed allinea con precisione secchi colmi di miele, baccanti che corrono seminude sul letto di un fiume sfiorando l'acqua, Salomè ricoperta dai sette veli che partecipa ad una gara di mangiatori di hot dog. Venere che si fa vento con una pizza cruda.
Stacco.

L'uomo si sveglia, guarda l'orologio, sono le 14.30 circa, si alza, chiude la finestra e si rimette a dormire

giovedì 2 settembre 2010

sono antipatica


gua... gua... gua... guarda che roba...
gua... gua... gua... guarda che robaaaaa

...va bene... non mi presento
mi sento fiacca, non ho voglia, non ho tempo,
sono antipatica, patetica, lunatica, quasi poetica
e non ho nessun senso dell'estetica...
non mi va di apparire ne tantomeno sfilare
al limite desidererei tanto ravanare,
ravanare nelle mutande dell'umbro Filippo
che quando si palesa nel video m'ingrippo.
E' sexy, intelligente e zagaia un pochetto
mi piacerebbe farmelo sul divano letto,
è pazzo, eclettico affascinante ragazzo,
scommetto una birra che ha un gran bel ca... BIP!!

Niente come l'illusione
se vi dico che sono allergica a qualsiasi religione,
mi concentro, ci provo, tento di pregare
ma dopo un secondo mi viene il mal di mare.

Dire, fare, baciare, lettera, testamento
è meglio farsela lambire, ne traggo più giovamento.

Filippo ha scritto libri ed è un genio della recitazione
mi garberebbe intavolare con lui una pacata discussione,
chessò, dissertazioni su tutto ciò che può essere cultura,
la conoscenza, l'ignoto, il destino, la paura
opinioni, consigli, pensieri, concetti annessi, connessi, sconnessi... amplessi complessi...
magari alla fine di una bevuta ci potremmo sentire un poco fessi...
ma dopotutto è troppo distante
e anche se perseverassi nelle sue mutande
è solo una immagine proiettata nella mia mente,
io non lo conosco, lui non sa che esisto
non porgo l'altra guancia come faceva Cristo.

Niente come l'illusione
se vi dico che sono allergica a qualsiasi religione,
clemenza, misericordia, perdono, compassione,
sono scusanti ad uso di ogni cattiva azione.

Dire, fare, baciare, lettera, testamento
fai la penitenza così il Papa è felice e contento.

Niente come l'illusione
se vi dico che sono allergica a qualsiasi religione,
ella non è altro che una umana invenzione
per far addormentare l'ingenuo coglione

domenica 15 agosto 2010

un video (5) la casetta di lana


liberamente ispirato da LA LINEA di Osvaldo Cavandoli, animatore e autore di fumetti. Il suddetto video è costituito da una mano destra che impugna un uncinetto. Grazie ai punti base della catenella, la mezza maglia alta e bassa e la maglia bassissima (che funge da "contorno"), riveste interamente la facciata di una casa, la staccionata e il giardino, il tutto supportato da un gomitolo di lana che si sfila da solo

una mattina mi son svegliata tutta inquinata

sapevo che la mattina mi sarei svegliata confusa ed intronata... Che potevo vedere attraverso un filtro grigio, una donna che affoga una bambola in 5 cm d'acqua, che l'unica mattonella disponibile su cui accedere stando in piedi, è circondata da famelici squali bianchi, che una bomba a mano lanciata a distanza ravvicinata, invece di scoppiare, rimbalza più volte per poi finire in rete segnando a porta vuota, che un uomo salendo in macchina dalla parte del passeggero, senza motivo, rimpicciolisce sempre più fino a sparire del tutto, che un gorilla del Ruanda faccia testamento esprimendo la volontà di essere seppellito assieme al suo albero migliore... Le reazioni degli dei sono prevedibili

mercoledì 4 agosto 2010

un video (4) il sasso


un aereo militare sorvola a bassa quota un piccolo centro abitato rasentando case e persone. Un bambino infastidito dal rumore assordante e dal continuo andirivieni, raccoglie un sasso da terra e lo scaglia in direzione del velivolo. Il sasso acquista velocità e volume al punto tale che si trasforma in un masso abbattendo l'apparecchio che precipita nella zona sottostante

giovedì 22 luglio 2010

un video (3) spettri nella discarica


campo lungo

una decina di mezzi pesanti pieni di scarti di ogni genere avanzano verso una gigantesca discarica a cielo aperto. Una nuvola grigia si alza tra i rifiuti che bruciano. Il puzzo è insopportabile.

stacco

campo lungo

un gruppo sparuto di persone formato da donne, vecchi, bambini e soldati dalla divisa lacera, dapprima prendono d'assalto i camion della spazzatura poi, in seguito, con fare affannoso cominciano a rovistare nella speranza di recuperare qualcosa

stacco

inquadratura ravvicinata di un ciuffo biondo di un bambino con un mozzicone di sigaretta in bocca

stacco

dettaglio su

la mano di una donna che trova delle scatolette di carne aperte ma non consumate completamente. La figura di un soldato ripresa per intero che intravede stecche di cioccolato ancora intatte. Un ragazzino ranicchiato su se stesso che fissa incuriosito un barattolo di latta dalla dicitura: "Razione K". Un vecchio che è sul punto di vomitare dopo aver letto una etichetta che riporta la scritta: "merda d'artista", una bimba che culla una bambola senza una gamba

stacco

campo lungo

il gruppo com'era soppraggiunto si accinge a lasciare la discarica allontanandosi lentamente

giovedì 1 luglio 2010

un soggetto smarrito (9) fatto realmente accaduto


un ragazzo di campagna passeggia tranquillamente nello spiazzo di casa, ad un certo punto si porta la mano destra all'altezza della pancia palesando una smorfia di dolore: ha un impellente bisogno di defecare. Raggiunge a passo celere un grosso albero e guardandosi circospetto si abbassa alla velocità di una zanzara tigre pronta a colpire l'obiettivo sicuro, mutande e pantaloni. Si accovaccia e si concentra.
Stacco.
Dopo aver osservato con aria interrogativa quello che ha prodotto, si allontana con aria soddisfatta fischiettando "Quel mazzolin di fiori".
Stacco.
Un cane da caccia, in parte meticcio, si avvicina allegramente al grosso albero dove il nostro eroe pochi istanti prima aveva lasciato il meglio di sè. Avvistata la cacca ancora fumante e annusando come meglio agirebbe un vero segugio, senza indugi, comincia a rotolarcisi sopra spalmando come meglio può, di merda umana, il proprio pelo e il collare nuovo. Il ragazzo (che poi risulterà essere il proprietario) non vedendolo nella sua cuccia con vista prato, lo va a carcare avvertendo un atroce presentimento Si precipita in direzione albero e con lacerante rassegnazione prende atto che per il collare non c'è più niente da fare. Ha solo la forza di gridare: "nooooooooooo!!!!!"

domenica 13 giugno 2010

un video (2)


dissolvenza in apertura

Esterno. Paesaggio desertico

Non si percepisce se sia giorno o notte. I colori cambiano continuamente. I contorni del paesaggio assumono la parvenza dell'aridità umana. L'immagine è fissa in campo lungo

carrello in avanti

Esterno. Paesaggio desertico

In lontananza si scorge la struttura di una limousine bianca dai vetri oscurati che avanza a velocità media

carrello in avanti più veloce. Stacco su

Soggettiva. Interno limousine. Dettagli

Due divani di tessuto alcantara sono disposti lungitudinalmente lungo il fianco dell'abitacolo, inserti di legno pregiato, un frigo bar, un tavolino con sopra una bottiglia di champagne ancora da stappare avvolta da un panno bianco posta all'interno di un secchiello pieno di ghiaccio, due coppe vuote ai lati del secchiello stesso, un televisore, un telefono, un impianto stereofonico, un divisorio scorrevole tra l'autista che non si nota.

Soggettiva. Esterno limousine. Dettaglio su

La limousine si ferma. Inquadratura ravvicinata di piedi femminili che calzano scarpe sfondate, salgono nell'autovettura. Sono due donne vestite completamente di stracci. La prima è di mezza età, porta occhiali da lettura sulla punta del naso e tiene nella mano destra un vecchio quotidiano senza titolo e con pagine mancanti. L'altra è più giovane.

Soggettiva. Interno limousine. Campo medio

La limousine parte. La donna di mezza età apre il giornale e comincia a leggere. La più giovane stappa lo champagne e lo versa in entrambe le coppe. Sorseggia piano. Preme il pulsante del finestrino oscurato abbassandolo e guarda fuori.

Stacco. Quello che vede

Le immagini scorrono velocissime come fotogrammi impazziti, esecuzioni capitali pubbliche: impiccagioni, decapitazioni, lapidazioni, fucilazioni. Aerei che sganciano bombe al napalm. Animali vivisezionati. Forze dell'ordine che manganellano dimostranti. Dimostranti che lanciano porfido. Disoccupati con tamburi, fischietti e striscioni che manifestano per le strade. Parlamentari che si insultano e vanno alle mani. Risse televisive. Tonnellate di petrolio riverso in mare. Tonnellate di rifiuti in discariche a cielo aperto. Concorsi di bellezza. Ragazze anoressiche che sfilano in passerella. Ballerine che si esibiscono al "Crazyhorse". Donne anziane di vari villaggi che praticano l'infibulazione a bambine piccole. Il papa che si affaccia a piazza San Pietro e benedice la folla. Fotografie di aborti. Sacerdoti sospettati di pedofilia che giocano a calcio.

Campo medio. Stacco su

La donna giovane si versa dell'altro champagne mentre quella di mezza età distoglie lo sguardo dal giornale, abbassa anch'ella il finestrino e guarda fuori.
Stacco. Quello che vede

Adolescenti in stato di ebbrezza. Incidenti stradali mortali. Tossico-dipendenti che barcollano in piena crisi di astinenza. Atti di bullismo. Profanazioni di tombe. Sette sataniche e satanisti nell'atto di compiere rituali. Esorcismi. Membri incappucciati del KKK con le croci di fuoco. Gruppi neo-nazisti con bandiere e saluti hitleriani. Baby-sitter che maltrattano bambini piccoli. Killer seriali (Chikatilo, Damher, Bundy), durante alcune fasi dei loro processi. Braccio della morte. Una sedia elettrica. Un impianto per l'iniezione letale. Ingressi principali di banche. Agenti di borsa gesticolano nel corso delle compravendite. Centri commerciali affollati. Persone obese. Bambini denutriti morenti. Bambini soldato che imbracciano kalashnikov e fucili mitagliatori. Stragi di civili. Vecchi che vagano soli ai giardinetti pubblici. Clochard che rovistano nei cestini.

Campo medio. Stacco su

Il viso della donna di mezza età si gira per un istante verso la macchina da presa e accenna un sorriso. Riprende a leggere. La più giovane continua a bere e osserva l'altra. La limousine rallenta, poi si ferma. La donna di mezza età si toglie gli occhiali, appallottola il giornale e lo lancia fuori. Preme il pulsante e il finestrino oscurato si rialza. La limousine riparte velocemente alzando polvere.

Stacco. Primo piano

Una folata di vento fa spostare il giornale che improvvisamente prende fuoco.

sabato 5 giugno 2010

la mia macchina per scrivere è come una pistola inceppata


mi hanno piegato le spalle e io ho piegato quello che potevo. Ho lavato quintalate di pentole e piatti. Ho pulito cessi per gente che raccontava del proprio passato. Mentre sognavate "le discese ardite e le risalite", io rubavo soldatini di plastica. Ho scaffalato scatole e barattoli di ogni genere. Ho lavorato in fabbrica. Ho scritto poesie inutili

domenica 30 maggio 2010

prima di compiere l'insano gesto




- espletare i bisogni corporali
- lasciare la spazzatura fortemente maleodorante entro il perimetro del proprio zerbino
- lavare piatti e tegami lasciati abbandonati nel lavandino il mese prima
- dare la cera
- lucidare i sanitari e spruzzare uno spietato ddt per abbattere mosconi e insetti sconosciuti
- abbassare le tapparelle
- abbassare i pantaloni
- abbassare il filo dentale che avete tra le chiappe
- chiudere tutti i contatori
- chiudere con il passato, il presente, il futuro ed eventualmente con il congiuntivo
- approcciarsi carnalmente con la portinaia vecchia, brutta, antipatica e dall'alito fetido
- congiungersi sessualmente con chi non la fa troppo lunga
- troncare con il pagamento di bollette e tasse varie
- mandare a cagare tutti quelli che vi stanno sul cazzo
- pisciare sulle aiuole inquinate
- fagocitarsi di ogni ben di dio
- ubriacarsi al limite del coma etilico incluso un rutto in omaggio
- indispettire Flavia Vento piazzando delle prostitute (che non tollera) sotto casa sua

lunedì 24 maggio 2010

pedalini


chi si fotografa la gnocca o il bigolo, chi in alternativa preferisce mostrare la luna del culo, io... ho deciso di postare i miei pedalini colorati, di cotone indecifrabile, facili da lavare, da stendere, da indossare. Beati voi che non potete sentirne l'odore. Non avete idea di cosa vi perdete...

giovedì 13 maggio 2010

riflessione sballata


non sono interessata ad appartenere a fazioni o gruppi con fini buoni, la bontà è banale e scontata. Niente di ciò che scrivo dura in eterno. Non sono altro che una riserva della mia generazione idealista e sconfitta. Quando m'infilo una maglietta e dei jeans elasticizzati al modico costo di 33 euro, sono conscia di avere due mani, due braccia, due gambe, due piedi, due orecchie, due narici, due labbra, due seni, due buchi ed un cuore di proporzioni normali (tranne l'anima che non ha peso). So che l'area del quadrato è lato per se stesso, che 69 per 69 fa 4761, che il latte fresco va consumato entro tre-quattro giorni, che il frigorifero va pulito almeno due volte l'anno... che il cambio della biancheria intima va fatto ogni giorno, altrimenti s'incapperebbe in un probabile incontro ravvicinato di tipo sconosciuto.
So che gli scrittori sono insopportabili perchè alimentano ulteriormente tutto quello che già esiste, ma questo è un aspetto esiguo

domenica 2 maggio 2010

preferisco


non è bello ciò che è bello
ma non mi piace quello che vedo...
e prima di usurfruire di un parziale congedo,
voglio enunciarvi che la mia scatola nera s'impiglia
dinnanzi all'ostentata apparente meraviglia
di un cielo giallo vaniglia
sostenuto da un gigantesco parapiglia...

Alla televisione italiana che mi disgusta
preferisco calpestare una merda e ricevere un colpo di frusta,
alla vista di risse programmate,
verità sventolate,
coscienze manipolate,
porcate, insulti, sputi, distruzione esponenziale
preferisco di gran lunga il sesso orale...

Non sono di quelle
che a tutti i costi rincorre le stelle
per la conquista della celebrità,
non mi rifaccio le tette
come certe troiette
piccole vendute nel nome dell'eternità,

arte ignorata, talento latente, polvere bianca, inutilità,
ecco a voi signori, la fabbrica delle vanità!
Non mi rifaccio la faccia
rischiando una figuraccia
con accanto un magnaccia
che si prende contrattualmente cura di me,
il mio viso non sarà un gran che
ma mi piace così com'è,
capelli grigi, sopracciglia folte, punti neri,
come adesso, come sempre, come ieri,
spazi neutrali, congestioni mentali,
al permanente danno
preferisco la cellulite comunista
che mi protegge tutto l'anno.

Me ne fotto di urlatori coglioni,
spudorati strafalcioni, finti stalloni
con le loro sbandierate perfezioni,
non ho ricette semplici da proporre nè soluzioni.
Me ne fotto di questo e di quello,
il telecomando non è mio fratello...
Vaffanculo a certi psichiatri forensi,
professori saccenti e giornalisti ubbidienti,
alle loro esternazioni preferisco rimanere di stucco
lasciandomi andare ad un rumoroso rutto.

Occhio, se persisto con la telenovela
ci potrebbe scappare la querela,
ma non ho rivelato nomi e cognomi,
e se qualcuno si è sentito preso in considerazione
me ne fotto altamente come fa la televisone.
E se l'imperativo è la costante volgarità,
bla bla bla bla...
ci faremo sfinire dalla pubblicità

sabato 24 aprile 2010

mi barcameno


sono fabrax blogger per diletto
e voglio dirvi dal profondo del mio petto
che al di là di qualsiasi sospetto
non ho voglia di esporre nessun tipo di concetto
preferisco schiacciarmi i brufoli al gabinetto,
disinteresse, rottura di coglioni di ciò che ho detto
sono inversamente proporzionali al mio intelletto.

Mi sposto di quà
mi sposto di là
rido rumorosamente, ah ah ah ah
mi stiro, mi dondolo, mi barcameno,
osservo il pacco di uno, non ne posso fare a meno.

Crepi l'avarizia!...
Una gommosa di liquirizia
croce e delizia del mio palato
mi fa dimenticare per un attimo
quanto il pianeta sia malato,
petroliere che si spaccano,
minorenni spietati che sparano e spacciano,
undicenni alcolizzati poveri pulcini bagnati,
ghiacci che si sciolgono, tzunami, terremoti,
desertificazioni, kamikaze, i soliti ignoti,
corruzione imperante, servilismo dilagante,
preti pedofili, attori falliti,
miracolati, fritti misti, panini farciti...
e mentre una ministra
s'industria a tenere la bocca occupata
io nel frattempo mi faccio una frittata.

Mi sposto di quà
mi sposto di là
rido sguaiatamente, ah ah ah ah
mi stiro, mi dondolo, mi barcameno
quanto è simpatico l'arcobaleno.

Non c'è niente che io possa fare bene
a parte suffragare ogni tanto le mie pene,
vorrei incontrare un uomo dotato di candore
per farci l'amore a tutte le ore.
Di come va il mondo poco m'importa
mi basta chiudere la porta, stasera ho la luna storta,
in fondo son sincera
una rondine non può fare primavera.

Mi sposto di quà
mi sposto di là
e dopo aver riso abbastanza
mi sono rotta er ca
mi stiro, mi dondolo, mi barcameno,
tocco di magia, voilà! Sparisco in un baleno

giovedì 22 aprile 2010

grazie, è stata molto esaustiva


è una splendida giornata di sole, due amiche passeggiano a ridosso di un parco giochi, ridono, scherzano, chiacchierano del più e del meno. Di fronte a loro, ad una decina di metri, un'inviata in nero, stile iena, con un grosso microfono viene filmata da un suo collaboratore vestito in maglietta, calzoncini corti ed infradito. L'inviata espone dei sondaggi demenziali:
- buongiorno a tutti cari telespettatori, quì la vostra Cesira Stupefatta inviata di Teletranciodinetto che vi parla, grazie delle vostre missive, ogni minuto che passa, lievitate sempre più come la ciambella che inforno una volta all'anno. Oggi affronteremo diversi temi, ad esempio, quanto fa cinquequattronove-e-unodieci, come si scrive soqquadro, con due cou o con due qu? E' meglio balliamoètantotempochenonlofacciamo di Fred Bongusto, oppure unarotondasulmareilnostrodiscochesuona di Fred Bongusto? Oh, ma vedo all'orizzonte due simpaticissime signore, vediamo se riusciranno a risolvere gli enigmi che assillano e deturpano i nostri sonni...

Le due amiche si avvicinano all'inviata che porge di scatto il microfono alla prima donna posta alla sua sinistra:

- buongiorno, sono Cesira Stupefatta di Teletranciodinetto, stiamo registrando un programma dal titolo: "Non te le posso mandare a dire perchè il postino è deceduto"... dica...

- prego?

- grazie, è stata molto esaustiva, e ora passiamo alla quarta domanda...

- la quarta domanda?... Veramente non ho capito la prima...

- pigi il tasto numero sette, pigi il tasto numero sette, guardi che prende la... scossa!!! Ha freddo in questo momento?

- io...

- grazie, è stata molto esaustiva... e per concludere che ne pensa della cartina di tornasole che si snoda tra un parcheggio e l'altro, tenendo conto del raccordo anulare svincolato dai paletti immessi e registrati nei campi sportivi di periferia impregnati dal sottoproletariato urbano tutto teso ad un confronto equo, equidistante, inequivocabile, che mio zio oltre ad avere il dentice avvelenato al mercato rionale comprò?! Eh?

- mi perdoni, ma non capisco quello che sta dicendo...

In quel momento transita un passante che si rivolge all'inviata:

- è stata molto esaustiva

- grazie

Mentre la seconda donna cerca di soprassedere, la prima, palesa un certo imbarazzo:

- scusate, ma che razza di emittente televisiva è?!

- Teletranciodinetto astro nascente, giovane... alternativo...

- mai sentita nominare... da quanto tempo c'è questo canale?

- da ieri mattina. E' nata tra un cappuccino, sei brioche, otto caffè corretti zibibbo, una cassa di spumante scadente, due focacce inglobate di pesto alla genovese, una confezione di pesche sciroppate, tramezzini di gommapiuma, pizzoccheri in solitudine, polenta taragna dimissionaria, due rutti liberi, esecuzione del barbiere di Siviglia da parte di un peto solitario, un biglietto di sola andata per il bagno, una multa per divieto di sosta, oltraggio ad un pubblico ufficiale, insulti gratuiti ad un piccione viaggiatore e per concludere allegramente il magic moment, lo schiacciamento di una struttura organica semi-mobile color marrone lasciata in bellavista da un alano prima e dal suo padrone poi... il tutto per la modica cifra di 760 euri IVA inclusa... sa eravamo in un bar del centro... Volevo comprare una vocale e girare la ruota, volevo anche sostenere tre anni di militare a Cuneo ma non è stato possibile: i soldi sono terminati... non abbiamo una sede, nè una depandance temporanea, la videocamera che stiamo usando ce l'hanno prestata... a questo punto... Per oggi è tutto, Cesira Stupefatta vi saluta e vi da appuntamento alla prossima puntata. Non mancate, a voi studio!!

La prima donna dall'aria sconsolata, scuote la testa e allarga le braccia. L'inviata:

- grazie, è stata molto esaustiva

venerdì 16 aprile 2010

il Liga della pittura



Antonio Ligabue nacque a Zurigo il 18 dicembre del 1899 e morì a Gualtieri il 27 maggio 1965. Per ulteriori dettagli, potete consultare Wikipedia oppure visionare il blog di lupo:

mercoledì 14 aprile 2010

un soggetto smarrito (8) l'altra faccia della mela

Leonardo é un consulente finanziario, ha una vita appagata sotto tutti i punti di vista con il solo particolare che é allergico alle relazioni fisse. Ha storie fugaci con donne di ogni genere che consuma nei fine settimana in motel fuori mano. Un giorno, durante una pausa pranzo, intravede Claudia, una bellissima ragazza che lavora in un call-center. Leonardo ne rimane folgorato e tra i due é subito attrazione. Incastrando i relativi impegni lavorativi, organizzano gli incontri sessuali a casa di lei. La passione é all'apice, Claudia è innamorata e lo dice apertamente, Leonardo al contrario, non vuole saperne di essere coinvolto, per lui l'amore é solo sofferenza, aggiungendo con tono spocchioso di attuare in caso si palesassero le prime avvisaglie sentimentali, la teoria dell'abbandono immediato. Claudia ribadisce che innamorarsi é un sentimento irrazionale che non si può controllare, quando arriva, arriva. Inoltre, si accorge ben presto, che dietro la parvenza del tipo sicuro di sè, si cela un uomo terrorizzato di essere messo da parte, prevedibile e conformista. Dopo alti e bassi continui, Claudia, a sorpresa, lo lascia

giovedì 8 aprile 2010

un soggetto smarrito (7) amore veloce

Lorenzo, un impiegato trentenne, scapolo, dopo diverse rimostranze sindacali per difendere il proprio posto di lavoro, viene licenziato. Non riuscendo più a far fronte alle spese ordinarie, va ad abitare con il fratello maggiore Ezio, che nel frattempo, si ammala di cirrosi epatica. Lorenzo vorrebbe aiutarlo, ma le cure mediche necessitano di denaro e quindi, drasticamente, decide di prostiutirsi con donne e uomini. Inizialmente, i farmaci assunti, sembrano dare buon esito, ma una notte accade l'imprevisto, Ezio si aggrava, va in coma e muore. Lorenzo in preda alla disperazione, tenta il suicidio ma viene salvato da un suo cliente abituale che gli propone di vivere con lui. Lorenzo di buon grado accetta, ma pone delle condizioni, non vuole essere un mantenuto aggiungendo che continuerà a prostituirsi fintanto che non troverà un lavoro "normale e dignitoso"

lunedì 5 aprile 2010

il brivido dell'amore

vicino a te, vicino a te amore mio, vicino all'imprevisto, a noi che litighiamo allegramente ricordando la prima volta quando c'incontrammo all'interno di una porta girevole, c'incastrammo come due montoni castrati, un braccio di quà, una gamba di là, sembravamo un quadro di Picasso, l'imbarazzo dei nostri sguardi, le nostre facce attonite, lo scoccare di un amore nuovo... Chiudi quella cazzo di porta però... mi si sta congelando il culo... e ridammi la mia coperta flanellata

domenica 14 marzo 2010

Tamara De Lempicka





Tamara De Lempicka, pseudonimo di Tamara Rosalia Gurwik - Gorska (Varsavia, 16 maggio 1898 - Cuernava, 18 marzo 1980) è stata una pittrice polacca appartenente alla corrente dell'Ant Déco. Dichiaratasi bisessuale, venne cremata e le sue ceneri sparse al largo delle coste messicane.

giovedì 4 marzo 2010

di nebbia e di neve

in una notte, dove il mio stato d'animo
oscilla tra l'angoscia e la calma piatta,
pesto la neve.
La calpesto fino ad averne nausea,
fino a quando la città, bianca,
si separa dai rumori
e tutto diventa incantesimo.
E' una sensazione glaciale,
quasi magica.
Una sbandata chiede una sigaretta,
poi un fiammifero, infine,
un biglietto per il viaggio sbagliato.
Il ritorno si presenta deprimente,
rincorro invano un taxi,
mi aggrappo ad una cabina telefonica,
ma non c'è nulla che io possa fare.
Non mi resta che intraprendere
la via della salvezza.
Continua imperterrito a nevicare,
odio questa notte
e i miei piedi che non rispondono,
le ultime forze mi portano a casa,
varco la soglia, finalmente.
Tutto è passato ormai,
respiro profondamente
pensando al mattino che a breve sorgerà

venerdì 26 febbraio 2010

Zu

nella poltiglia di fango marcio
Zu, un bambino preistorico,
gioca con alcune pietre taglienti
per farne delle schegge di fuoco.

Intanto il cielo si nutre di lui
e lui si nutre del cielo,
con quel suo essere stranamente adulto
che ha nel corpo minuto.

Mentre il sole illumina
il colore dei suoi occhi scuri,
i vermi creano dei cerchi di fili bianchi
attorno alle gambine gracili.

Zu non piange. Ride.
Ride così forte che mostra
la sua bocca priva di denti.
E' troppo piccolo.

Sua madre lo chiama.
Gli va incontro e gli tocca il seno,
ride di nuovo,
si sente un uomo

venerdì 19 febbraio 2010

una sera d'ottobre dell'84


che cazzo vuoi che sia
questa merda di poesia,
non serve a niente leggerla
nemmeno se la regalassi
al primo stronzo
che passa per la strada.
Piuttosto, sentirmi ubriaca
quanto basta
per dare a fondo
alle mie energie
quando non bevo mai,
e di stordirmi tutte le volte
quando fumo
la vita mia
fino in fondo
al filtro della conoscenza.
Che me ne frega
di stare quì a sentirvi
con lo stesso crepuscolo
sbatacchiato da una parte all'altra
e della nevrosi stronza
che mi mangia lo stomaco, eh?
Appurare la lussuria
più spregiudicata
di una figa
furba ed affannosa
o da un grosso cazzo
in erezione
dell'ultimo pirla
richiesto in questa
madre terra sciagurata... eh?
Mi sono rotta

martedì 9 febbraio 2010

l'angolo storto della poesia di una demente senza speranza (3)


tutto il giorno a casa
mentre le lumache sbadigliano e osservano il cielo rosso sangue

tutta la sera a casa
mentre un leopardo apre la bocca e azzanna la tua gola

e il tuo cuore che batte all'impazzata
e il tuo mondo che non piange abbastanza
e pensi che Tutankamon sia stato un gran bevitore di birra
e vorresti racchiudere le mani e gli occhi chiari di April dentro ad una cassaforte
e vorresti scoprire il lato oscuro del suo specchio interiore
accresce la stanchezza, le palpebre si fanno pesanti

tutta la notte a casa,
domani sarà tardi

quella che conta adesso è la superficie
il sottosuolo è affar mio

giovedì 4 febbraio 2010

un soggetto smarrito (6) la confraternita

un ragazzo viene assunto presso un ristorante denominato "la confraternita" con mansione di lavapiatti sostituendo un vecchio alcolizzato che è andato in pensione. In quell'ambiente avrà modo di conoscere soggetti bizzarri (un ragioniere che si esprime come E.T.) e situazioni grottesche

sabato 30 gennaio 2010

scocciature


una volta ebbi 24 anni,
(ero già strana)
andavo in giro
con una chiave inglese nella borsa
e mentre percorrevo
la strada di casa,
una mia amica
mi tirò in piena faccia
un libro di Beckett

ricordo
quando aspiravo una sigaretta,
il mio disappunto
nel tentare
di produrre un solo anello di fumo:
niente da fare

... e non ho letto Camus,
e non so dove si trovi
il cimitero degli elefanti,
ed Hemingway
se lo avessero lasciato in pace
probabilmente
non si sarebbe ucciso

se devo baciare una fotografia
devo assicurarmi
che l'alito sia a posto
altrimenti l'immagine
potrebbe afflosciarsi su se stessa

si arriva,
si cerca di capire
da dove siamo venuti
ma niente, niente da fare

parole vacue
come un gatto indifferente
che si lecca il pelo

martedì 26 gennaio 2010

brevi disquisizioni tra una lei che resta ed un lui che se va


non ti chiedo
di addomesticare
le mosche
del Madagascar
ne di disarmare
Zorro
dall'unica spada
che ha
o di contare
oltre i numeri prestabiliti.

No.

Il sole continua a sorgere
e tramontare da milioni di anni
e tu,
sembri un leone ferito
che implora dio
di regalarti
qualche giorno in più
da celare
furtivamente nella tasca
della tua giacca
oramai logora.

Sei pazzo
se pensi di tenerti
tutti i colori solo per te.
Pretendo il blu e il grigio.
Nient'altro.
Abbracciami e vattene.

Dimmi comandante
dove sei diretto?
- non lo so,
lontano da quì,
forse.

Lo sapevi che la volgarità elegante
ha i suoi pregi?
Ma non devi angustiarti troppo
perchè dopotutto
il dolore esisterà sempre.

Perchè dopotutto
chiunque vive
non è ne innocente
ne buono

domenica 24 gennaio 2010

nessuna imitazione

fatti un bagno nell'acido muriatico
sgranocchia la soda caustica al posto dei cereali
rimbalza sull'asfalto più volte
usa il freno a mano solamente a fine corsa

fai quello che ti pare
ma non ascoltarmi
non seguire le mie istruzioni
non devi pensarla come me

io campo di rimpianti
e questo mi basta
non ho bisogno d'altro.

Voglio solo capire
per quale ragione
April
è costantemente pallida

martedì 19 gennaio 2010

un soggetto smarrito (5)

due perdigiorno trascorrono le giornate facendo congetture sulle ultime ore di vita di Marilyn Monroe

giovedì 14 gennaio 2010

i numeri e i lati


tu mi domandi:
"e i morti?"

Io ti rispondo:
"verranno disseppelliti
e saranno disposti
in fila indiana.
Chiederanno di combattere.

Tu, di nuovo, mi domandi:
"e i vivi?"

Io, di rimando:
"saranno sepolti
sotto un cumulo di macerie.
Vorranno essere lasciati in pace"

mercoledì 13 gennaio 2010

esercizio


lascia la mano sopra la
fiamma dell'irrazionalità
e aspetta che cessi la pioggia

frusta il drago cattivo
e staccagli la coda

(procedi come stabilito)

adotta un camaleonte
e scegli quali
colori indossare

non tentare di danzare
con la luna
fai in modo che avanzi
lentamente
verso di te

osserva nel profondo
gli occhi di un asceta
e dimmi quello che vedi

(procedi come stabilito)

bacia con la lingua
una strega
mordi il suo cuore
con passione e
gettalo nel fiume in piena

tieni gli occhi chiusi
e non rivelare
le tue fragilità
le bugie
le paure
i silenzi

(procedi come stabilito)

oro
oro che cola
la pazzia
risale un pozzo
senza fondo

apri gli occhi
adesso
il corridoio
è terminato

sabato 9 gennaio 2010

quando spararono a Re Cecconi


quando spararono a Re Cecconi
era il periodo dei gruppi musicali italiani mielosi,
apparivano
all'interno
di uno scatolone catodico
dove il colore
strizzava timidamente l'occhio.
Bravi, per carità, ma
cantavano più o meno allo stesso modo
vestivano più o meno allo stesso modo
pettinati più o meno allo stesso modo
ed io, adoloscente,
ero più o meno allo stesso modo

I baffetti e la cellulite
aspettavano trepidanti
dietro le quinte,
la frangetta
mossa e ribelle
osservava l'universo:
una bocca
infinita dai denti guasti,
e mentre ero immobile
nel vano tentativo
di risolvere gli enigmi,
m'interrogavo di
cosa cazzo fare
della mia vita.

Una volta volevo studiare agraria,
la volta successiva volevo imparare
a suonare la chitarra acustica,
il giorno appresso
volevo giocare a calcio.

Inoltre,
volevo vedere tutti i film di
Paul Newman e Marlon Brando.
Fuori, intanto,
impazzava la guerra civile.

I miei simili
cominciavano a
starmi sui coglioni,
probabilmente
perchè, già da allora,
l'insoddisfazione
dava possenti pennellate
alla mia anima.

Gli anni trascorsero
quasi uguali.
Non ho più la frangetta,
solo una manciata
di capelli grigi
sempre mossi e ribelli,
i denti guasti dell'universo
ogni tanto cambiano posto
- chi va, chi viene -
lo stupore
ha rimpiazzato le
improbabili risposte,
lasciando scorrere l'acqua.

Non la voglio trattenere

mercoledì 6 gennaio 2010

entro stasera

potrei perdere dell'altro tempo prezioso
e non salire sull'unico treno rimasto
in quella fottuta stazioncina di paese.

Già. Quel treno.

Molto più vecchio di me,
sporco,
rumoroso,
puzzolente.

Non mi va di salirci,
ma a guardar bene
non ho alternative.

Purtroppo e per fortuna
dovrò appoggiare
il mio culo
su uno di quei sedili
di finta pelle
verde e marrone.

Nel frattempo
potrei inventare una moda,
recarmi a Roma mille volte,
uccidere con uno sputo
il tenebroso dirimpettaio
che non mi saluta,
mandare a fan culo
tutti quelli
che sorridono
dodici ore al giorno.

Non è il freddo
alle mani,
è la rottura di palle
elevata al cubo

martedì 5 gennaio 2010

prima che scompaia

non ha importanza
se una donna finge
di amare un'altra donna

come non ha importanza
di cosa sogna
una tigre bianca.
Magari quello che sogna
dura solo un secondo.

Il suo istinto
è quello di mimetizzarsi
tra la vegetazione,
perchè spera in cuor suo
di non essere vista.

Non può.
Non deve essere vista

domenica 3 gennaio 2010

questo amore


questo amore
è un eco
con un biglietto
di sola andata

questo amore
che ti supplica:
"ti prego, non dirmi ti amo"

questo amore
è un occasione disattesa,
è un attacco di panico,
è un opera d'arte,
è una porta chiusa

questo amore
è un sogno premonitore,
è un diritto e un rovescio,
è un vuoto di memoria

questo amore...
aah, questo amore
è solo oggi

venerdì 1 gennaio 2010

la pseudo saggezza di fabrax

a volte dovresti camminare,
velocizzare i passi,
prendere in considerazione
del fatto che il sangue
possa circolare con più regolarità,
e avere l'illusione
che il gonfiore di pancia
dimunuisca di pochi millimetri.

Nel frattempo,
cerca di mangiare
una volta al giorno.
Il senso di sazietà
che avverti quando ti svegli,
potrebbe essere
una forma depressiva latente.
Continua a pagare
le spese ordinarie
e non discutere a lungo
con il tuo partner,
ha un rapporto con l'evidenza
non troppo idilliaco