Marcello Pamio - 25 aprile 2022
I recenti accadimenti tra Russia e
Ucraina hanno evidenziato un fatto: il nazismo non solo non è mai
morto, ma viene tuttora alimentato dall’élite dominante. Addirittura
oggi l'Ucraina è diventata la patria dei neonazisti!
Per meglio comprenderne i risvolti più oscuri, ecco i nomi di coloro che hanno permesso ad Adolf Hitler
di prendere il potere in Germania e di innescare la Seconda guerra
mondiale. Si tratta di una storia vergognosa, occultata ovviamente dai
libri, che spiega come sia possibile creare una dittatura dal nulla,
come sia possibile far ascendere una marionetta che conduca dritto alla
guerra...
“La democrazia occidentale nelle sue attuali caratteristiche, è una forma diluita di nazismo o fascismo. Al più è un paravento per mascherare le tendenze naziste e fasciste dell'imperialismo. Perché oggi vi è la guerra, se non per la brama della spartizione delle spoglie del mondo?” Mohandas Gandhi
Aveva perfettamente ragione la Grande Anima di Gandhi: oggi è dimostrato che l’ascesa al potere di Adolf Hitler e la preparazione alla guerra furono organizzate e finanziate dai banchieri ashkenaziti angloamericani.
D’altronde
com’è possibile che una Germania devastata dal debito della Prima
guerra mondiale, in meno di venti anni possa diventare una delle più
ricche e forti potenze europee? Come può un imbianchino (pittore edile)
totalmente sconosciuto salire al potere e in soli sette anni sfidare il
mondo intero?
Senza aiuti economici della grande finanza ashkenazita e delle grandi industrie tutto quello che sappiamo essere successo, non si sarebbe mai realizzato!
La missione di Hitler
La missione di Hitler
iniziò nel 1919 quando venne incaricato dall’esercito di controllare e
spiare l’operato dei comunisti. Venne assunto infatti con l’incarico di
controllare le attività dei gruppi politici radicali, con particolare
attenzione a quelli di sinistra.
Adolf Hitler era l’uomo giusto per imporre alla Germania il potere dell’élite ricca, che avrebbe dominato occultamente.
Così dichiarò Dietrich Eckart: “Abbiamo bisogno di un camerata che ci sia Capo... un camerata che sappia sopportare il crepitio della mitragliatrice. La plebaglia ha bisogno di sentire la paura, tanto da farsela sotto. Non possiamo servirci di un ufficiale, perché il popolo non rispetta più gli ufficiali. La migliore soluzione sarebbe un operaio che sappia parlare... A costui non occorrerebbe molto cervello... E dovrebbe essere scapolo, così potremmo avere dalla nostra le donne”.[6]
Secondo lo storico Emil Ludwig Fackenheim, Hitler era semplicemente un attore: “Non
credo che conoscesse la differenza fra recitare e credere... prima dei
comizi, Hitler si atteggiava di fronte allo specchio. Era un uomo che
veniva considerato un signor nessuno quando nella vita privata si
trovava in compagnia di persone qualsiasi, soprattutto donne. Diventava
un dio davanti alle masse. L’Hitler pubblico, era una creazione a cui
collaboravano insieme l’attore e l’uditorio...”.[7]
Anche
l’antisemitismo era per Hitler un modo per attrarre consensi, e lo
faceva nonostante la sua stessa madre fosse di origine ebraica...
Chi finanziò l’ascesa di Hitler?
La ricca élite
inglese e americana aveva aiutato Hitler a salire al potere e ad
armarsi. I piani economici e finanziari della Germania nazista non erano
sotto la supervisione di Hitler, bensì quest'ultimo riceveva ordini dai
proprietari delle banche e delle grandi imprese presenti in Germania.
Sembra impossibile ma il crollo della borsa di Wall Street del 1929 contribuì alla sua ascesa...
Dopo la Prima guerra mondiale i banchieri alimentarono una grande
fiducia nel mercato e indussero molti alla speculazione. Poi
improvvisamente ritirarono i crediti, generando insicurezza e panico.
Gli investitori furono trascinati nell’impeto delle svendite disperate e le azioni crollarono.
Emile Moreau, governatore della banca di Francia, scriveva nel suo diario l’8 febbraio del 1928:
“Le banche avevano ritirato improvvisamente dal mercato diciottomila milioni di dollari, cancellando le aperture di credito e chiedendone la restituzione”.[11]
Nel giugno del 1929, a causa di queste politiche bancarie, l’economia si bloccò e il 29 ottobre avvenne il crollo totale.
Povertà
e disoccupazione, consumi e produzioni si fermarono per cui molte
industrie e banche fallirono, ma i milioni di dollari “bruciati” non
erano spariti: stavano nelle casse delle grandi banche che avevano
creato la crisi. Queste avrebbero rilevato le imprese e le banche
fallite!
In Germania la crisi fu talmente grave da accrescere oltremodo le adesioni al nazismo.
Le corporation che aiutarono il nazismo
Anche dopo l’entrata in guerra degli Usa, la Ford Motors continuò
a produrre materiale bellico, che sarebbe stato utilizzato contro gli
stessi cittadini americani. Quando i soldati americani sbarcarono in
Normadia rimasero di stucco nel vedere i tedeschi con mezzi
statunitensi.
E casualmente gli americani non bombardarono mai le fabbriche americane in Germania.
Anche l’IBM offrì a Hitler assistenza tecnica per i lavori forzati e per i programmi di sterminio. Grazie alle tabulatrici di Hollerith (antesignani dei calcolatori) furono schedati tutti gli ebrei.
La famiglia Bush accrebbe notevolmente la propria ricchezza grazie al nazismo e soprattutto ai suoi lager. Prescott Bush, il nonno di George Bush junior, installò una fabbrica a Oswiecim, proprio vicino ai campi di Auschwitz, dove lavorarono i prigionieri ridotti in schiavitù.
Come se non bastasse Prescott aveva creato una rete di riciclaggio del denaro sporco con l’appoggio del finanziere Fritz Thyssen, proprietario di banche in Olanda, in Germania e negli Usa.
Il magnate delle ferrovie Averell W. Harriman e i banchieri tedeschi Thyssen fondarono nel 1924 una banca germano-statunitense: la UBC, Union Banking Corporation.
La presidenza venne assunta da George Herbert Walker, suocero di Prescott Bush. Questa banca riceveva i soldi ricavati dalle attività a sostegno del potere nazista e li rinviava alla Brown Brothers Harriman.
Il banchiere Thyssen nel 1931 era diventato uno
degli uomini più potenti del nazismo e oggi il gruppo che porta il suo
nome è il maggiore conglomerato industriale tedesco.
Molte altre società e banche americane finanziarono Hitler: la Chase Bank dei Rockefeller e la Deutsche Bank (controllata sempre dai Rockefeller) il cui direttore Hermann Joseph Abs era un fervente sostenitore del nazismo.
Alfred Kurzmeyer (il Banchiere dell'Olocausto) aveva permesso alla Deutsche Bank di
incassare denaro e oro appartenuti alle vittime del nazismo morte nei
campi di sterminio (almeno 300 chili di oro). La banca aveva finanziato
pure la costruzione del campo di concentramento di Auschwitz.
Non solo l’apparato militare venne sostenuto dall'élite americana, ma anche il progetto di sterminio. Non a caso durante il periodo nazista le grandi famiglie di banchieri Rockefeller, Warburg e Harriman sostennero finanziariamente tutte le ricerche eugenetiche.
James Forrestal, un miliardario di Wall Street, ebbe
stretti rapporti con la Germania di Hitler: fu dal 1938 presidente
della banca di investimenti Dillon and Read che aveva finanziato generosamente l’ascesa al potere del dittatore.
A partire dal 1920 i grandi e potenti gruppi economici come la Banca J.P. Morgan & Co. aiutarono l’economia e la politica tedeschi.
Nel 1919, la Commissione Overman del Senato statunitense rivelò che la Germania stava ricevendo prestiti dai Rothschild e dalla Chase National Bank di Morgan.
Nel 1923 la finanza anglo-americana impose a tal proposito Hjalmar Schacht alla presidenza della Reichbank. L’economia tedesca venne resa dipendente dalla City di Londra e da Wall Street.
Fu Schacht, il finanziere tedesco legato ai Morgan a creare la BIS, Bank of international settlement con sede a Basilea in Svizzera, proprio per supportare i finanziamenti al sistema nazista!
Indebitare
la Germania ridotta al collasso era il modo migliore per controllarla e
per insediare il governo più favorevole agli interessi dell'élite.
I cartelli industriali, che si imponevano nell’economia tedesca (Vereinigte Stahlwerke, I.G. Farben, General Electric, Standard Oil, ITT International Telephone and Telegraph ecc.), avevano nel loro consiglio di amministrazione finanzieri americani.
Alla vigilia della Seconda guerra mondiale il 95% della produzione di esplosivi proveniva dalla I.G. Farben e dalla Vereinigte Stahlwerke. Il 14 giugno 1940 la Standard Oil e la I.G. Farben istituirono il campo di concentramento di Auschwitz col preciso intento di avere manodopera.
La società I.G. Farben, controllata dai Rothschild,
avrebbe reso possibile la guerra, perché senza le sue immense
possibilità economiche, le sue notevoli ricerche e gli estesi legami
internazionali la prosecuzione della guerra da parte della Germania
sarebbe stata impensabile ed impossibile.
Senza il sostegno dei Rothschild, dei Morgan, dei Warburg e dei Rockefeller non ci sarebbero stati nessun Hitler e nessuna guerra!
Negli archivi di Norimberga ci sono le prove inoppugnabili che Hitler venne finanziato da Wall Street [33]. Ordini di finanziamento della campagna elettorale del 1933: almeno tre milioni di marchi che le Corporation e le banche americane (I.G. Farben, Ford, Federal Reserve Bank, Standard Oil Company ecc.) versarono attraverso la banca Delbruck Schickler a Rudolf Hess e Hjalmar Schacht (governatore della Banca Centrale).
La Ford Motor Company e la General Motors si occuparono della produzione dei carri armati.
La società americana Bendix Aviation (una controllata della G.M.) fornì la tecnologia necessaria al pilotaggio automatico degli aerei. I DuPont avevano tre alleati in Germania che facilitavano gli affari nell'ambito degli armamenti.
Anche il presidente Roosevelt era
in torta e infatti non fece nulla per contrastare le società che
stavano rendendo possibile la guerra. Il motivo era che egli stesso
aveva interessi economici e finanziari collegati alle società che
stavano aiutando Hitler.
Pure gli inglesi parteciparono generosamente al “progetto Hitler”. La Banca d'Inghilterra gestita da Montagu Norman offrì al regime nazista prestiti generosi: 6 milioni di oro cecoslovacco.
Come anche la Shell Oil, controllata dalla Corona inglese, partecipò.
Lo
scopo occulto degli inglesi era quello di distruggere la potenza
sovietica attraverso una guerra scatenata dalla Germania, mentre gli
americani volevano una grande guerra per destabilizzare l’intera Europa e
indebolire l’impero britannico...
Nel 1934 la Germania nazista importava l’85% dei raffinati
petroliferi. In suo aiuto venne la Standard Oil di New Jersey, di
proprietà della famiglia Rockefeller, che possedeva il brevetto della
“benzina sintetica” che avrebbe permesso di estrarre il carburante dal
carbone.
Il ministero dell'economia del terzo Reich e le industrie
I.G. Farben firmarono un accordo per la produzione di 400.000 tonnellate
di benzina sintetica all'anno, fino al 1944.
La Storia ovviamente è
molto più complessa, ma in sintesi è più che sufficiente per comprendere
com’è possibile creare un regime e scatenare una guerra mondiale
devastante!
Per maggiori informazioni: “DITTATURE: la storia occulta" D.ssa Antonella Randazzo
Note:
[6] Shirer William Lawrence, op. cit. p. 260.
[7] Cit. Rosenbaum Ron, Il mistero Hitler, Mondadori, Milano 1999, p. 397.
[11] Moreau Emile, Memorie di un governatore della Banca di Francia, Cariplo-Laterza, Roma-Bari 1986. www.centrostudimonetari.org
[33] Sutton Antony C., Wall Street and the Rise of Hitler, Press, Seal Beach ( California ) 1976.
fonte: DISINFORMAZIONE
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