domenica 7 marzo 2021

il nuovo ordine "mentale"

 

Tutte le forme di vita sociale, a cominciare da quelle più intime e sante, così nella sfera civile come in quella religiosa, sono pesantemente sotto attacco; anzi a ben guardare non sono sotto attacco solamente le singole forme della vita sociale, ma la vita sociale in quanto tale, la socialità dell’uomo, quel quid che fa dell’uomo un animale sociale, secondo la nota definizione aristotelica. Che dire di un clima culturale in cui perfino le madri evitano di abbracciare i loro figli, per paura di trasmettere loro un virus mortale? 

Sono cose che non succedevano neppure nelle grandi pestilenze dei secoli passati. Chi abbia letto la descrizione della peste di Atene narrata da Tucidide nella Guerra del Peloponneso, o quella della peste di Firenze decritta da Boccaccio nella introduzione al Decameron, o ancora quella di Milano che fa da sfondo ai Promessi Sposi manzoniani, sa che nulla del genere è mai accaduto.

Mai le madri si sono trattenute dal prendere in braccio i loro bambini; mai preti hanno chiuso a chiave le chiese; mai la santa Messa è stata sospesa, tanto meno per Pasqua e Natale, neppure quando la gente moriva come le mosche e le strade e i lazzaretti erano ingombri di cadaveri, e non c’erano abbastanza braccia per seppellire tutti quei morti (eppure non li bruciavano!). E ai nostri dì, dove sono le cataste di cadaveri? Dove sono i milioni e milioni di malati gravissimi? Quanti bambini sono morti di Covid-19? Diremo di più: chi ha mai visto il Covid-19? Quale scienziato è riuscito a isolarlo, in modo da poter fabbricare un vaccino adeguato? La risposta è: nessuno. Nessuno scienziato ha mai isolato il virus del Covid-19. Dunque, hanno fabbricato dei vaccini sulla base di un virus che di fatto non si conosce, e che quasi certamente è scomparso da un pezzo, si è trasformato in qualcos’altro. Eppure s’inventano la variante inglese e la variante chissà cosa. E insistono a terrorizzare la popolazione e a pretendere di vaccinarla.

Perfino il papa, cioè, volevamo dire, quel signore che si veste di bianco e pretende di essere chiamato papa, anche se non abita nel Palazzo apostolico e da quando c’è la presunta pandemia ha perso il gusto di viaggiare, stare fra la gente, fare il simpaticone con il naso da pagliaccio, ridere e scherzare con tutti: pure lui ha detto che ciascuno ha l’obbligo morale di vaccinarsi. Cioè di assumere un “vaccino” che è stato testato solo per poche settimane, invece degli anni che sarebbero necessari, e ha mostrato di causare effetti collaterali gravissimi, anche mortali; e che non garantisce affatto, per ammissione dei suoi stessi produttori, dal rischio di contrarre la malattia. 

E il sedicente papa lo ha imposto alle Guardie svizzere e agli impiegati degli uffici vaticani, e vorrebbe imporlo a tutti gli abitanti della Città del Vaticano. E usa la sua veste bianca e la sua autorità di presunto capo della Chiesa per fare il piazzista di Bill Gates e reclamizzare con toni truculenti la vaccinazione di massa, asserendo che chi non vuole fare il vaccino è un negazionista suicidaPossibile che la gente non veda, non capisca, non ragioni, non faccia due più due? No, non lo fa, perché è troppo spaventata; ed è troppo spaventata perché si era male abituata, da anni, ad assumere informazioni solo attraverso le grandi televisioni pubbliche e private e i grandi giornali nazionali venduti in edicola. Cioè era abituata, da anni, a mandar giù una falsificazione sistematica della realtà, a lasciarsi convincere delle cose più assurde, a fare proprio il punto di vista di chi quei giornali e quei giornalisti li paga, puramente e semplicemente, perché facciano il suo interesse e non certo per rendere un servizio alla verità, tantomeno al pubblico, considerato alla pari di un’immensa mandria di bestiame: il grande potere massonico e finanziario che domina il pianeta e sta attuando a grandi tappe la strategia della globalizzazione e del Nuovo Ordine Mondiale.

Le conseguenze di tutta questa disinformazione e di tutto questo ottundimento delle coscienze e delle intelligenze sono devastanti anche sul piano della vita privata, seminando abbondantemente i semi dell’incomprensione, dell’insofferenza e dell’animosità all’interno delle coppie, delle famiglie, delle relazioni fra genitori e figli, tra nonni e nipoti, oltre che fra colleghi di lavoro. Facciamo alcuni semplici esempi per chiarire questo concetto.

PRIMA SCENA. Marito e moglie, sposati da trent’anni, ora in pensione, hanno da sempre l’abitudine di cenare in cucina, con la televisione accesa. Da più di venti, all’ora in cui siedono per mangiare, un certo canale nazionale manda in onda un tipico sceneggiato per famiglie, che dura una ventina di minuti ad ogni puntate, pubblicità compresa. Guardare la tv mentre si è a tavola, invece di parlare, non è un’abitudine sanissima, tuttavia può anche essere quasi innocua se si tratta di un programma abbastanza “innocente”, nel senso di neutro, di puro intrattenimento, come una volta ne facevano; tanto è vero che vent’anni fa c’erano ancora sceneggiati per famiglie che anche i bambini potevano guardare senza riportarne un grave danno. 

Ma negli ultimi anni le cose sono cambiate e anche qui si fa sentire, sempre più asfissiante, l’agenda del Nuovo Ordine Mondiale: non ci sono più programmi innocui, sono tutti ideologizzati e miranti, in maniera implicita o, sempre più spesso, esplicita, a modificare radicalmente la percezione della realtà nello spettatore. Sicché quello sceneggiato che era cominciato come un programma per famiglie, ora è diventato inguardabile, puro contenitore di ideologia mondialista e ultraprogressista, femminista e omosessualista, migrazionista e permissiva, coi bambini che fanno la predica ai loro nonni retrogradi e li riprendono con saccenteria perché non sanno stare al passo coi bei tempi attuali. Una cosa orribile, degna della Cambogia di Pol Pot (o del ministro Speranza che esorta le persone a denunciare i vicini di casa se al pranzo di Natale hanno inviato un commensale più del consentito). 

Sono comparsi anche numerosi personaggi omosessuali, felici e contenti, e li si vede abbracciarsi e baciarsi sulla bocca, per la gioia dei minori seduti a tavola; né manca la donna che è stata quasi stuprata da due rapinatori rom, che commette l’imperdonabile peccato di razzismo di parlare contro di loro alla radio, per poi essere ripudiata dal marito progressista e divorata dai sensi di colpa, anche perché è saltato fuori che si era sbagliata nell’identificarli sulle foto che la polizia le aveva mostrato dopo la denuncia per l’aggressione subita. Ebbene: in quella coppia, il marito è venuto accumulando una crescente insofferenza e, da ultimo, una vera e propria esasperazione nei confronti dello sceneggiato, che era iniziato come una cosa innocua e carina, che scandiva il tempo della cena, ma ora divenuto un nemico che si è insinuato in casa perfidamente, con l’inganno, secondo la tecnica della Finestra di Overton; la moglie, invece, pur disapprovando anche lei quella trasformazione, lo tollera ancora e vorrebbe guardarlo in pace. Va a finire che discutono e talvolta litigano. 

Lui si alza da tavola quando ci sono delle scene particolarmente offensive per la morale in cui crede (e crede anche la moglie), ma naturalmente quel gesto peggiora le cose perché sembra una dichiarazione di guerra. Non si sa quale sarà il seguito, ma gli auspici non sono buoni: per l’uno, i venti minuti di spensieratezza sono diventati il tempo della tortura e della beffa ideologica, si sente come un prigioniero costretto a guardare ciò che piace ai suoi carcerieri, e che offende i suoi sentimenti più profondi, oltre che il suo stesso senso della dignità personale; per lei, nonostante tutto, quei venti minuti sono pur sempre quelli di prima, una sorta di pausa nel tran-tran della vita, e le dispiace che lui brontoli e critichi in continuazione o faccia l’atto di alzarsi e uscire dalla stanza non appena inghiottito l’ultimo boccone. 

Questo è un esempio, forse banale ma concreto di come l’operazione del Great Reset, l’azzeramento dei nostri pensieri e dei nostri valori, che è in atto da più di vent’anni e avviene nel territorio indifeso delle nostre menti, stia seminando incomprensioni e dissapori fra persone che sono sempre andate d’accodo, che hanno condiviso il tempo libero delle loro giornate e sono state quasi sempre in sintonia sulle cose da fare, grandi e piccole, ma adesso si trovano su trincee opposte. Certo, sono cose da poco: ma la vita è fatta dalla somma di tante cose da poco, che, messe insieme, formano una massa critica imponente, tale da determinare la qualità dell’esistenza. Voi penserete che la soluzione sarebbe facile, basta girare canale o spegner la tv: ed è vero. Ma le piccole abitudini sono forti e quella di guardare la tv ad ore fisse è una dipendenza, infatti prescinde dai contenuti dei programmi.

SECONDA SCENA. La signora X, maestra, è una zelante sostenitrice delle norme di sicurezza igienico-sanitarie anti Covid, e ne impone ovunque la più rigorosa applicazione. Col suo modo di fare, che non ammette neppure una mascherina parzialmente abbassata sul naso di un bambino, ha imposto un regime di terrore, cosa di cui va molto fiera, ed è riuscita a paralizzare, di fatto, gran parte delle attività didattiche, ostacolando il lavoro delle sue colleghe che cercano di andare avanti con buon senso e buona volontà, ed esercitando pressioni fortissime sui genitori che rifiutano di far vaccinare i loro figli (uno dei quali ha appunto un figlio disabile a causa di un precedente vaccino, e figuriamoci se vuol far vaccinare gli altri), aizzando contro di loro tutti gli altri. 

Ma il suo zelo non si limita all’ambito della scuola: lo esercita a trecentosessanta gradi nelle ventiquattro ore della giornata. Se, tornando a casa, vede un gruppetto di bambini che giocano in un giardino, ovviamente toccandosi e senza stare ben distanziati, lei si affretta a telefonare ai carabinieri per denunciare il crimine orrendo e poi se ne sta lì, ad attendere l’arrivo delle forze dell’ordine, per godere della giustizia ristabilita; spettacolo che non sempre la sorte le concede, con suo grande scorno e amarezza, forse perché i militi della Benemerita hanno altre cose più serie delle quali occuparsi. Intanto, però, in quella scuola, in quelle famiglie, in quel quartiere, la pace se n’è andata; anche quel poco di pace che le persone di buon senso e di buona volontà vorrebbero conservare di questi tempi pazzi e inimmaginabili fino a pochi anni fa, non per una crudeltà del destino ma per la criminalità di alcune menti che dominano il mondo, servendosi dei media, dei medici e dei politici.

TERZA SCENA. La signora Y, cinquantenne, dirigente, un buon stipendio e una bella casa, sposata a un altro dirigente, ha tre figli, e da un anno a questa parte ha deciso di non far loro mai neppure una carezza: potrebbe contaminarli, oppure conta minarsi. Va a trovare i suoi anziani genitori sempre e solo indossando la mascherina, e bombardandoli di raccomandazioni affinché non ricevano visite, non lascino entrare in casa nessuno, neanche gli adorati nipotini, né gli amici più cari; la spesa gliela fa lei, sicché ai due poveri vecchi non resta che seppellirsi in salotto e guardare tutto il giorno la televisione: la quale non parla d’altro che della pandemia, dalla mattina alla sera, su tutti i canali e per bocca di cento e cento personaggi, dallo speaker del telegiornale al governatore regionale che si è ritagliato uno spazio personale quotidiano (da un anno a questa parte!) per snocciolare i dati dei contagi, dei ricoveri ospedalieri, dei deceduti e dei dimessi, dei tamponi e dei vaccini. 

La signora Y è una persona discretamente colta, laureata (in matematica), abituata a viaggiare con l’aereo e a vedere il mondo: ma il suo orizzonte mentale attuale è questo. Inutile discutere con lei: crede a tutto ciò che dicono i mass-media e i governanti e, come tutti quelli che hanno uno stipendio sicuro, non si preoccupa per gli imprenditori e i lavoratori del settore privato che restano disoccupati a centinaia di migliaia. Risultato: nipotini che non vedono i nonni da mesi e mesi, e viceversa; figli che non ricevono una carezza, un abbraccio dai loro genitori; dipendenti che devono stare attenti a rialzare la mascherina dopo ogni sorso di caffè bevuto in piedi e in fretta, presso la macchinetta, con dei pericolosi cospiratori; anziani che aspettano di morire in solitudine, senza più il conforto di un contatto umano, senza vedere un sorriso amico, neanche quello del parroco che prima li veniva a trovare ma ora non più, ha troppa paura di contrarre (o diffonde) il Covid. E la sola compagnia del piccolo schermo che parla sempre e solo del contagio, con tanto di “esperti” e tavole rotonde dove tutti si sbrodolano a vicenda e rafforzano l’un l’altro la Narrazione Unica dei fatti.

Situazioni di questo tipo sono diventate ormai la norma in tutta Italia, in tutta Europa, in gran parte del mondo. Questo è appunto il Nuovo Ordine Mondiale: un nuovo ordine mentale prima ancora che fisico. Un mondo nel quale la gente non è costretta a vaccinarsi, lo fa spontaneamente; non è costretta ad ascoltare le notizie terrorizzanti dei telegiornali, le ascolta di propria volontà; non è costretta ad evitare il contatto con gli amici e i parenti, lo fa nella piena convinzione di agire nella maniera più giusta e responsabile. L’inserimento di un microchip nel nostro organismo e il controllo diretto dei nostri pensieri, a questo punto, potranno esserci o non esserci, ma di fatto sono ormai quasi superflui. 

L’esperimento del Great Reset è riuscito oltre le più rosee aspettative di coloro che l’hanno concepito e attuato, a partire da più di venti anni fa. Tutto procede a gonfie vele, secondo i loro piani: la stragrande maggioranza degli esseri umani non usa più la propria intelligenza, fa quel che fanno gli altri e pensa a una cosa sola (ma pensare è un verbo decisamente troppo forte; dovremmo dire sente): la paura di ammalarsi e di morire. Anche se i malati e i deceduti sono quelli di sempre: perfettamente nella media degli scorsi anni. Ma che importa? La realtà è quella descritta da giornali e tv, non quella che possiamo vedere coi nostri sensi e giudicare con la nostra mente. È il trionfo del Truman Showo se si preferisce di Matrix. Viviamo in un programma virtuale e siamo poco più che ologrammi mossi da qualcun altro, secondo la sua volontà: che è una volontà malvagia.

Cosa ci resta da fare? Scuoterci e riprendere la nostra umanità. Fatti non foste a viver come bruti

di Francesco Lamendola

FONTE: http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/contro-informazione/le-grandi-menzogne-editoriali/9949-l-assalto-alla-socialita

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fonte: VOCI DALLA STRADA

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