martedì 7 novembre 2017

cos'è la zooerastia e in quali paesi del mondo è tollerata

I rapporti sessuali con gli animali oggi rimangono un tabù. Ecco quello che bisogna sapere su questo fenomeno e su come è regolato nel mondo.

Periodicamente si diffondono sul web notizie di rapporti sessuali tra persone e animali, che in alcuni casi hanno un epilogo in tribunale.
Si tratta di notizie di pastori che abusano di pecore, cani, cavalli, capre. Ma anche di individui che hanno rapporti con i propri animali domestici, come cani e gatti.

Un caso recente è avvenuto all’estero. Il 22 febbraio 2017 il tabloid britannico The Sun ha raccontato che una donna statunitense di 43 anni è stata arrestata in Mississipi perché avrebbe postato online un video in cui aveva un rapporto sessuale con il suo cane.

Ma basta una semplice ricerca su Google per capire che si può accedere a immagini e video pornografici che mostrano scene di zooerastia, cioè di sesso tra umani e altre specie di animali...



Anche se oggi la nostra società ha abbattuto molti tabù sulla sessualità, quello del sesso con gli animali rimane un tema di cui si fa fatica a parlare. Come diretta conseguenza, si conosce ben poco sull’argomento, sulla sua disciplina legale in Italia e in Europa e sulle radici psicologiche del fenomeno.

Che cos’è la zooerastia

Un tempo la zooerastia sarebbe stata definita una deviazione o perversione sessuale. Oggi il termine utilizzato in ambito psichiatrico, psicopatologico e sessuologico è parafilia.

Rientrano nella categoria delle parafilie quelle pulsioni erotiche caratterizzate da fantasie e impulsi intensi e ricorrenti, che riguardano oggetti, che comportano sofferenza e umiliazione, e che sono rivolte verso minori e persone non consenzienti.

Nello specifico, la zooerastia è un disturbo sessuale riferito ai rapporti sessuali con animali. Questi impulsi sono considerati una psicopatologia solo se sono compulsivi e se possono procurare danni seri al funzionamento psicologico dell’individuo.

Cosa sono la bestialità, la zoofilia e il zoosadismo

Altre parole utilizzate nel linguaggio comune per indicare l’abuso sessuale di animali sono bestialità, zoofilia e zoosadismo. Secondo il rapporto Crimini sessuali contro gli animali realizzato da Ciro Troiano, criminologo e direttore dell’osservatorio sulle zoomafie presso l’associazione animalista Lega anti vivisezione (Lav) in realtà queste parole indicano tecnicamente aspetti diversi.

Bestialità (dal latino bestialitas) è un termine nato nel campo della teologia morale e indica “l’accoppiamento o il contatto di organi genitali umani con quelli animali, di natura non patologica, privo di qualsiasi coinvolgimento emotivo, frutto essenzialmente di bassa moralità e figlio di ambienti sociali marginali o di una società rurale dove il desiderio sessuale, quando non vi era la possibilità di essere soddisfatto in modo naturale, veniva appagato con il contatto fisico con un animale”.


Zoofilia (o zoofilia erotica) è un temine utilizzato per indicare “un coinvolgimento non solo fisico, ma anche emotivo, nei confronti degli animali”. Gli zoofili sostengono di avere una relazione che va al di là del raggiungimento del piacere sessuale e che per loro è una scelta “naturale e spontanea” che va oltre una semplice sostituzione del sesso praticato con umani.

Zoosadismo è il termine indicato per descrivere una forma di sadismo avente per oggetto gli animali. Trova il proprio soddisfacimento in azioni lesive o in uccisioni di animali.

In quali paesi del mondo è proibita e tollerata la zooerastia

Il sito tedesco Zeta-Verein, legato a un’associazione che promuove “tolleranza e chiarezza sulla zoofilia”, ha pubblicato una mappa che mostra come è regolato il fenomeno nel mondo e assegna a ogni paese un “indice di tolleranza” riguardo alla zooerastia.

Per quanto riguarda i paesi europei, in Italia, Spagna, Francia e Belgio, avere rapporti sessuali con gli animali è vietato. Nel nostro paese questo tipo di atti configurano il reato di “maltrattamenti su animali”, punito dall’articolo 544-ter del codice penale. In Italia non è punibile la semplice detenzione di materiale zoopornografico, come accade per il materiale pedopornografico.

Gli stati con la legislazione sulla zooerastia più rigida in Europa sono Regno Unito, Svizzera, Norvegia e Paesi Bassi. In questi paesi non è solo vietato avere rapporti sessuali con animali, ma anche vendere e possedere pornografia che mostri scene di zooerastia.

La Danimarca è stata una degli ultimi paesi europei a proibire i rapporti sessuali con gli animali. Fino ad aprile 2015 tali rapporti erano tollerati purché l’animale rimanesse illeso. Nel paese è ancora consentita la vendita di materiale pornografico sulla zooerastia.

Esistono inoltre paesi, come Ungheria e Finlandia, che non vietano esplicitamente i rapporti sessuali con gli animali. Tuttavia proibiscono la vendita di pornografia che mostri scene di zooerastia.

Per quanto riguarda i paesi extra europei, Il Brasile è la nazione con l’indice di tolleranza più alto secondo l’associazione Zeta-Verein, perché è consentito sia avere questo tipo di rapporti, sia possedere e vendere pornografia. Negli Stati Uniti la disciplina varia da alcuni stati come Sud Dakota, Wyoming e Texas, dove è tollerata, e altri in cui è proibita.

I rapporti sessuali con animali non sono vietati per legge neanche in Messico, Giappone, Cambogia e Russia.

Per quanto riguarda il Canada, una controversa sentenza della Corte suprema pubblicata a giugno 2016, stabilisce che gli atti sessuali con animali sono legali fintanto che non si verifica la penetrazione. Il provvedimento nasce da un caso giudiziario su un uomo della provincia occidentale di British Columbia, processato per 13 capi d’imputazione per violenze sulla figlia adottiva.

Uno di questi capi riguardava proprio la zooerastia. Secondo i report della corte l’uomo, noto come Dlw, avrebbe spalmato burro di arachidi sui genitali della vittima e lo avrebbe fatto leccare al cane della famiglia mentre filmava la scena. L’uomo sta scontando una condanna di 16 anni, ma a seguito della sentenza è stato assolto dall’accusa di zooerastia (“bestiality” in inglese).

Qui sotto la mappa del sito Zeta-Verein. I paesi rossi sono quelli col minore indice di tolleranza sulla zooerastia, quelli verdi hanno invece un indice di tolleranza più alto:


Fonte: www.tpi.it


Quando le persone consumano atti sessuali sugli animali, essi vengono condizionati nella loro specificità e semplicemente non hanno altra scelta che fare quello che viene loro chiesto. 

Per chi sostiene di amare gli animali, la loro dignità dovrebbe essere una priorità assoluta. Questa dignità viene completamente ignorata e offesa non solo in caso di stupro, ma anche con quelle pratiche apparentemente non violente che sottomettono l’animale e lo riducono a mero strumento sessuale.

"Crimini sessuali contro gli animali caratteristiche, comportamento e profili di politica criminale"  

PDF completo qui: www.lav.it

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

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