mercoledì 31 maggio 2017

l'inquisizione medievale: dall'abbandono cataro al condottiero Dolcino


L' inquisizione medievale fa riferimento a qual periodo compreso fra la fine del XII secolo e la metà circa del XV. Il termine inquisizione deriva dal latino inquirere, che ha il significato di indagare. Il compito del tribunale dell’inquisizione è quello di svolgere indagini per accertare l’eresia: una volta scoperta, il giudice aveva il fine di convincere l’indagato ad abiurare. 
Quando non era in grado di ottenere l’abiura, rimetteva l’indagato ad un tribunale civile. Gli inquisitori potevano sottoporre a processo solo i cristiani, ne erano esclusi i non battezzati. Questa struttura iniziale dell’inquisizione si occupò principalmente dell’eresia catara e valdese.
In Béziers e Monte Rubello possiamo trovare i luoghi in cui si consuma l’inizio e la fine dell’Inquisizione Medievale, allo stesso modo in cui si consuma l’eresia Medievale perché Inquisizione ed Eresia vivono grazie alla presenza dell’altra.
Se non fosse esistita l’Eresia Medievale non sarebbe nata l’Inquisizione. L’occasione per la nascita di questo strumento giuridico è data dal proliferare dell’eresia Catara, e in misura minore di quella Valdese.
Cataro deriva dal greco Khataros, che significa puro. La definizione di cataro o puro appartiene agli adepti poiché gli avversari li chiamavano in funzione del luogo ove la loro presenza era predominante: albigesi per la zona di Albi in Francia, albesi e concorreziani per la città di Alba e Concorezzo.
I catari manifestavano il desiderio di tornare alla purezza originaria del messaggio evangelico, distaccandosi dalla struttura e gerarchia ecclesiastica divenuta un pericolo per la conservazione di quel messaggio. L’universo cataro è molto meno romantico ed illuminato di quanto una certa tradizione mostra. I catari invitavano all'aborto ed all'endura. Analizziamo il perché ricorrevano all'aborto. Se tutto quello che appartiene alla carne è male, il male peggiore è propagare quella carne. Propongono un rifiuto totale alla propagazione della vita. Per quanto concerne l’enduradobbiamo ricordare che se il corpo è ostacolo al progresso spirituale, non esiste modo migliore di lasciarsi morire di fame per raggiungere la perfezione. Nel 1167 un Concilio cataro venne organizzato a Saint-Félix, presieduto dal pop Niceta, vescovo dai bogomili di Costantinopoli. Durante quest'assemblea furono create quattro diocesi catare: Albi, Agen, Carcassonne e Tolosa.



Un secondo movimento eretico che portò alla nascita dell’inquisizione medievale fa riferimento a Pietro Valdo. Nel 1170 Pietro ebbe un’esperienza radicale di conversione: dopo aver venduto i propri beni a beneficio dei poveri si dedicò ad una vita di predicazione itinerante, svolta nella lingua del popolo. Nel 1179 due valdesi, tra cui Pietro, si recarono a Roma per sottoporre a Papa Alessandro III una traduzione in francese di diversi libri delle scritture. Chiesero autorizzazione al Papa per la predicazione. Alessandro III autorizzò purché fossero controllati da un ‘ecclesiastico loro superiore. Nel 1184 Papa Lucio III con decreto Ad Abolendam stabilì il principio che si potesse formulare accusa di eresia e iniziare il processo a carico di qualcuno anche in assenza di testimoni attendibili. Con lo stesso decreto si dichiaravano eretici i valdesi, che da quel momento si riunirono in piccole comunità costrette a vivere in clandestinità. 
Nel 1199 Innocenzo III, strenuo avversario delle eresie che si stavano diffondendo in Europa, avviò una Crociata contro i catari: al comando della stessa Simone IV di Monfort. Tra i massacri dobbiamo ricordare quello di Beziers del 22 luglio 1209, giorno nel quale i crociati massacrarono almeno 20.000 abitanti tra uomini, donne e bambini. Le truppe al comando di Simone IV circondarono la città chiedendo che i catari venissero banditi oltre le mura cittadine: ottennero un secco rifiuto. I resoconti storici ci tramandano una cifra non superiore ai 500 catari presenti all’interno della città: sebbene la cifra di eretici fosse molto inferiore al numero degli abitanti, i crociati decisero per il massacro. Appartiene alla leggenda la risposta che Amaury avrebbe rivolto ad un soldato che gli chiedeva come poter distinguere nella battaglia gli eretici dagli altri: “uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi.” L'autenticità di tale frase, però, è messa in dubbio in quanto non risulta in nessuna delle pur numerose cronache degli eventi; si trova invece in forma leggermente diversa «Cedite eos. Novit enim Deus qui ejus sunt» e cioè "Uccideteli. Dio infatti conosce coloro che sono suoi"e introdotta da un prudenziale ”«fertur dixisse», si dice, nel Dialogus Miraculorum, il Libro dei Miracoli, scritto circa sessanta anni dopo gli avvenimenti dal monaco tedesco Cesario di Hesisterbach.


Negli anni successivi i monaci cistercensi, primi predicatori in terre occupate dall'eresia catara, furono sostituiti dai frati domenicani e francescani nel ruolo di inquisitori. Questo perché avvenne? Il Papa intuì che la strada della povertà vissuta poteva salvare la Chiesa. I cistercensi per vari motivi non riuscirono a far breccia nel cuore delle persone, i seguaci di Domenico e Francesco erano più vicini al popolo come stile di vita e linguaggio.



Nel 1231 Gregorio IX affidò il compito dell’inquisizione a giudici nominati e inviati da lui stesso che potevano deporre il Vescovo se riscontravano inefficienze nel suo operato. La chiesa fu notevolmente aiutata dall’Imperatore Federico II che nello stesso anno istituiva la pena di morte e il rogo per gli eretici, con la seguente formula: “siano bruciati alla presenza del popolo.”
Nel 1252 Papa Innocenzo IV introdusse la possibilità di tortura negli interrogatori con la Bolla Ad Extirpanda.
Il tempo corre.
Gli eretici scappano.
Nascono e muoiano le idee.
Si giunge agli inizi del 1300. Un uomo, all’improvviso appare sulla scena: il suo nome è Dolcino.
Personaggio travolgente e stravolgente: modifica l’eresia trasformando i seguaci da adepti a guerriglieri.
Mazze contro spade.
Uomini semplici, e male armati, contro importanti eserciti.
Dolcino lottò con tutte le sue forze per salvare il proprio popolo.
Dopo diversi anni di fughe e resistenza fu catturato e arso sul rogo il 1 giugno 1307 a Vercelli.
Altri movimenti succederanno al frate venuto dalle valli alpine, ma la sua morte identifica la fine dell’inquisizione medievale: se non esiste un nemico forte anche l’istituzione religiosa perde di significato.

Fabio Casalini

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/

Bibliografia
Pietro Tamburini, Storia generale dell'Inquisizione.
Ximenes Cisnero, Guida dell'inquisitore.
Grado Giovanni Merlo, Eretici ed eresie medievali.
John Edwards, Storia dell'inquisizione.
George Ridley Scott, Storia della tortura.

Fotografie
- L'inquisizione medievale
- Pietro Valdo
- San Domenico che assiste ad un autodafè
- Gregorio IX

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