venerdì 3 febbraio 2017

manipolazione

LA MANIPOLAZIONE MEDIATICA TV, E STAMPA AL SERVIZIO DEL NWO





Salve a tutti sono sempre più convinta che oggi sia assai urgente il lavoro interiore perché solo attraverso il ritrovamento della Vera Essenza dell'energia umana ci si può avvicinare alla divulgazione scritta e parlata senza farsi deviare o manipolare, fino al punto di rimanere rincitrulliti.
Tutti coloro che asseriscono che oramai la civiltà umana è un insieme di energie amorfe e addormentate hanno finalmente compreso com'è veramente la situazione.

Purtroppo la maggioranza delle persone è ancora presa dalle grandi menzogne propinate dalle televisioni e dalla stampa in genere (non voglio parlare poi della politica, della sanità, dell'istruzione e via dicendo). 

Parliamo del giornalismo che è CENSURA TELEVISIVA E DI STAMPA


Cosa dovrebbe essere un giornale secondo voi? Cosa dovrebbe comunicare alle persone?
Per me doveva solo far sapere le cose come accadevano in realtà, mettere al corrente le persone sui fatti del giorno senza null'altro. Purtroppo nemmeno una riga si avvicina a questo modus operandi. 

Chomsky ha analizzato a lungo questo aspetto giungendo alla conclusione che l'informazione, già la parola usata la dice lunga infatti significa mettere in forma ossia portare un pensiero su una lunghezza d'onda desiderata, è tutta manipolata.

Chi non se ne accorge non può però dire che non lo sa , è perché è pigro. Infatti pur rimanendo nella menzogna si può notare che secondo le emittenti una notizia viene presentata in modi differenti mettendo in luce quello che si desidera maggiormente far risaltare. Perciò già questo potrebbe portare a far pensare che chi sta divulgando non sta facendo veramente quel che deve , sta, infatti, usando uno strumento per scopi poco leciti, "PIEGARE LE COSCIENZE".

John Swinton allora redattore capo del New York Times, in occasione di un banchetto con i suoi colleghi presso l’American Press Association 

“Non esiste in America, come anche da noi in Italia e nel resto del mondo, stampa libera e indipendente. Voi lo sapete quanto me. Non uno solo fra voi osa scrivere le sue oneste opinioni, e sapete benissimo che se lo fate, non saranno mai pubblicate. Non mi pagano lo stipendio perché pubblichi le mie opinioni, e se ci arrischiassimo a farlo, ci troveremo immediatamente sul lastrico. Il lavoro del giornalista è la distruzione della verità, la menzogna patente, la manipolazione dei fatti e delle opinioni al servizio del Potere e del Denaro. Noi siamo gli strumenti dei Potenti e dei Ricchi che tirano i fili dietro le quinte. I nostri talenti, le nostre capacità, le nostre vite appartengono a questi individui! E voi lo sapete quanto me”.

Qui la versione completa:

“In America, in questo periodo della storia del mondo, una stampa indipendente non esiste. Lo sapete voi e lo so pure io.
Non c’è nessuno di voi che oserebbe scrivere le proprie vere opinioni, e già sapete anticipatamente che se lo facesse esse non verrebbero mai pubblicate. Io sono pagato un tanto alla settimana per tenere le mie opinioni oneste fuori dal giornale col quale ho rapporti. Altri di voi sono pagati in modo simile per cose simili, e chi di voi fosse così pazzo da scrivere opinioni oneste, si ritroverebbe subito per strada a cercarsi un altro lavoro. Se io permettessi alle mie vere opinioni di apparire su un numero del mio giornale, prima di ventiquattr’ore la mia occupazione sarebbe liquidata.
Il lavoro del giornalista è quello di distruggere la verità, di mentire spudoratamente, di corrompere, di diffamare, di scodinzolare ai piedi della ricchezza, e di vendere il proprio paese e la sua gente per il suo pane quotidiano.Lo sapete voi e lo so pure io. E allora, che pazzia è mai questa di brindare a una stampa indipendente?
Noi siamo gli arnesi e i vassalli di uomini ricchi che stanno dietro le quinte. Noi siamo dei burattini, loro tirano i fili e noi balliamo. I nostri talenti, le nostre possibilità, le nostre vite, sono tutto proprietà di altri. Noi siamo delle prostitute intellettuali.“

[Fonte: Richard O. Boyer e Herbert M. Morais, Labor’s Untold Story, United Electrical, Radio & Machine Workers of America, NY, 1955/1979]


Come funziona l'informazione giornalistica

Come funzionano i media: il modello della propaganda 


Voglio ricordare che questo modello è uguale per tutte le nazioni che hanno uno stile di vita socio-economico-politico simile allo statunitense e, a mio avviso, l’Italia rientra in questo frangente. 

I due studiosi vedono i media come un prodotto di lettori (il pubblico) e di imprese (i pubblicitari). La conclusione espressa è che i media nazionali americani, e di ogni Stato affine, servono le politiche dei grandi gruppi che, mentre forniscono il profilo ottimale a scopi pubblicitari, prendono parte al processo decisionale della sfera pubblica e privata, così anziché scoprire e riferire la verità, presentano il mondo come le grandi corporazioni vogliono plasmarlo portando gli individui a vivere la realtà voluta dalle multinazionali che, ovviamente, non sono interessate al bene dell’uomo comune ma al loro profitto economico. Questo non è un modo democratico di fare informazione. 

Quindi i due autori si sono domandati come avviene questo tipo di controllo e di depistaggio formulando le cinque teorie, i cinque filtri, che determinano il tipo di notizie che vengono alla fine pubblicate: 
La proprietà 
Gli introiti pubblicitari 
Le fonti di notizie 
La reazione negativa 
L’ideologia. 

Il dominio dei grandi gruppi è così potente che gli stessi operatori che lavorano nel campo dell’informazione non si accorgono quasi che essi stessi sono manipolati e credono ancora di essere liberi di scegliere, pensando d’interpretare in modo oggettivo le notizie che divulgano rispettando, sia l’utente sia l’etica professionale.

Analizzando il primo punto vediamo:

Primo filtro, proprietà 
Orientamento al profitto dei mass-media che è in stretta correlazione alla proprietà. 
È necessario risalire all’Ottocento, quando i giornali diventarono imprese di grandi proporzioni. Per riuscire a migliorare la tiratura e raggiungere sempre più un vasto numero di utenti c’era bisogno di capitali ragguardevoli per affrontare i costi; mentre nel 1837, in Inghilterra, il costo di produzione di una testata giornalistica si attestava sotto le mille sterline, solo trent’anni dopo arrivò alle cinquantamila. Il Sunday Express, ad esempio, anche se vendeva duecento cinquanta mila copie impiegò molto tempo per arrivare ad avere un pareggio di conto poiché il capitale impiegato si attestava intorno ai due milioni. Questo fece si che solo coloro che possedevano la “proprietà,” i capitali, riuscirono a proseguire nel campo della divulgazione delle notizie e più trascorreva il tempo più l’informazione si è accentrata nelle mani di gruppi sempre più grandi perché supportati da ingenti capitali. Oggi l’editoria appartiene a mastodontiche società che non hanno solo interessi nell’informazione, in realtà, toccano quasi tutto ciò che riguarda la vita del pianeta, Westinghouse e General Electric ne sono un esempio. 
È lecito chiedersi: “Cosa ci si può attendere da un’informazione che è nelle mani di grandi corporazioni che hanno interessi in più aspetti economici?” 
L’unica risposta sensata che può essere dedotta è che l’informazione divulgata non andrà mai contro gli interessi dei proprietari che gestiscono il mezzo informativo. 
Nel libro tale concetto è così riassunto: 
Le più importanti società di media sono grosse imprese economiche controllate da persone molto ricche o da manager sottoposti a vincoli rigidi dai proprietari o altre forze che sono orientate al mercato dei profitti. Divulgazione informativa e proprietari sono strettamente connessi e gli interessi in campo sono in comune con altre importanti imprese come le banche e i governi.” 
Nel secondo filtro si parla di:


Secondo filtro introiti pubblicitari 
Poiché i mezzi di comunicazione di maggior consumo dipendono quasi totalmente dagli introiti pubblicitari i giornali minori che non ottenevano sponsorizzazioni dalle grandi aziende, non sono riusciti a resistere sul mercato. I due autori asseriscono che le notizie diffuse sono solo un riempitivo per far si che i lettori vedano la pubblicità, vero importante contenuto, che li piloterà a compiere acquisti prestabiliti. Questo meccanismo è presente in ogni strumento di comunicazione. Le notizie, perciò, raramente denunceranno i mali delle grandi aziende, l’interesse e l’attenzione sono portati a focalizzarsi sulla degradazione ambientale, sull’asservimento dell’industria a obbiettivi militari o ai regimi tirannici del Terzo Mondo. Poiché sembra che l’interesse dei fruitori delle trasmissioni televisive preferiscano i talk show e gli spettacoli  d’intrattenimento, piuttosto che argomenti che toccano l’essenza, gli inserzionisti prediligeranno questi programmi per mettere in moto il loro piano di realizzazione dei profitti. Da un’analisi stilata dal gruppo Nielsen è risultato che una perdita di audience procura un abbassamento di guadagno intorno agli ottanta cento milioni di dollari all’anno. Importante, quindi, è lo share televisivo e non la qualità della trasmissione. 
Terzo filtro, fonti di notizie 
La scelta delle fonti è di estrema importanza e devono riguardare, oggi più che mai, l’intero globo e toccare molteplici aspetti: l’economia, la cultura, la salute, la politica e gli eventi globali. Questo richiede l’impiego di un grande numero di fotografi e giornalisti sparsi in ogni angolo del pianeta per approvvigionare la redazione di ogni accadimento degno di nota. Generalmente il personale giornalistico è concentrato là dove esistono eventi di rilievo, dove vengono indette numerose conferenze stampa o dove possono esserci un maggior numero di fughe di notizie e indiscrezioni. I luoghi chiave, quindi, sono nei pressi della Casa Bianca, dei centri di potere delle Nazioni, il Pentagono, i vari Dipartimenti di Stato, i Municipi, le Ambasciate, le Polizie, le società più importanti e i gruppi commerciali più famosi. Come asserisce Mark Fishman, presidente dell’Istituto Novartis per la Ricerca Biomedica dal 2002, il bisogno di dati di un’informazione può essere soddisfatto solo da altre burocrazie (principio dell’affinità burocratica). 
Ovviamente queste fonti informative hanno un prestigio innegabile e questo fa si che troppo spesso il giornalista prenda nota delle dichiarazioni degli addetti alle relazioni delle varie società e/o Enti senza nemmeno scomodarsi a verificarne la veridicità. Secondo i due scrittori la pretesa di obiettività è un presupposto morale che fa comodo sia al giornalista, che così impiega meno tempo e forze nello stilare il suo articolo e rischia in minor misura una probabile querela per diffamazione, sia alle fonti stesse. Il Pentagono, ad esempio, ogni anno spende milioni di dollari per la sezione addetta alla diffusione delle notizie. Tra l’altro questo è il modo più semplice per ovviare qualsiasi problema di diffusione di fonti poco gradite che possono minare la loro importanza e reputazione. Chomsky e Herman sono d’accordo nell’affermare che media e fonti informative vivono un legame simbiotico dovuto da necessità economica, di prestigio e d’interessi. Così per facilitare la fruizione delle informazioni i settori dedicati alla divulgazione si sono premuniti di offrire centri in cui riunirsi, copie di discorsi e di rapporti futuri, programmare conferenze stampa organizzate con materiale e con sessioni fotografiche che usa un linguaggio di facile ricezione. 
L’informazione, come si evince, è quasi tutta gestita dalle grosse organizzazioni e i media, alla fine, diventano riluttanti nel divulgare notizie provenienti da fonti minori per il timore di perdere l’accesso a quelle abituali; poco importa se ciò che dichiarano sia il vero. La parte che più lascia a bocca aperta è che nell’eventualità che il materiale sia scarso subito vengono forniti degli “esperti” la cui fama dipende dalla loro funzionalità al potere. Quindi spesso accade che se una notizia è vera al di là di ogni ragionevole dubbio e proviene da fonti non ufficiali, lontane o in antitesi con l’establishment, viene ignorata. Purtroppo il più delle volte persone scomode non vengono nemmeno invitate a partecipare ai dibattiti e alle varie conferenze stampa indette in giro per il mondo, così, viene passato solo ciò che fa più comodo. 
Quarto filtro, reazione negativa 
Accade che a volte ci siano dei veri attacchi alle notizie diffuse (reazioni negative). Generalmente queste polemiche avvengono con telegrammi, lettere, petizioni, presentazioni di proposte di legge al Congresso, proteste e anche minacce e azioni punitive. Se questi attacchi provenissero da grossi e potenti gruppi economici i mezzi informativi rischierebbero di perdere i finanziamenti dei loro paladini inserzionisti così, per ovviare questo problema, le società commerciali inserzioniste aumentano la loro presenza nella vita politica del paese imbavagliando ogni forma di deviazione e protesta. Arrivano addirittura a creare loro stessi dei gruppi e delle associazioni, il cui fine è proprio quello di scatenare attacchi polemici. 
Ovviamente poiché questi sono una creatura degli stessi inserzionisti la protesta è solo una mera finzione. Tutti gli sforzi sono tesi per gestire l’informazione pubblica a proprio vantaggio.
A questo punto cosa ci si può aspettare dal mondo dell'informazione? Inoculazione di un modo di pensiero voluto e stabilito dalle multinazionali che fanno girare il mondo non per come dovrebbe ma per come loro desiderano.

Internet non è meglio del resto chi ha messo a disposizione questo strumento sono gli stessi che continuano a mantenere in pugno la vita delle persone, ma...
Dentro ad internet sono entrate persone che stanno provando a cercar di far comprendere che è necessario aprire gli occhi del cuore e della mente e iniziare ad avvalersi della vera intelligenza umana che non è quella che fino ad oggi è stata usata. Infatti non abbiamo fatto altro che ripetere gli insegnamenti istillati nelle menti conformate attraverso l'educazione, la morale e la fede.

Bisogna purificarsi da tutto questo e iniziare ad usare i nostri talenti e vivere con essi insieme per costruire la vera vita. Questo che stiamo subendo è un continuo estenuante lavaggio di coscienza e svuotamento dell'essenza. Rimandiamo al mittente tutta questa porcheria, isoliamo il Cervellone iniziale e per farlo bisogna staccarsi uno ad uno da esso solo così gli toglieremo la linfa vitale di cui si nutre per ingrandirsi.

USIAMO  LA COSCIENZA ED IL CERVELLO INSIEME E VEDREMO LA VERITÀ, 

fatta di avvelenamento del cibo, impoverimento voluto, metodi curativi che uccidono, avvelenamento dell'aria, dove trovate il positivo? Rendetevene conto perché se no la fine è grazie alla pigrizia e alla stupidità che arriverà. Se una volta si poteva dire che era difficile sapere oggi non è così si può sapere e rendersene conto. Le lauree, i diplomi sono solo il risultato della deficienza. Ma capite che ci stanno prendendo per i fondelli o no? Sapete perché lo fanno e sempre di più? Per il nostro consenso non dicendo nulla, lasciando fare aumenteranno tutte le negatività. Posso essere comprensiva ma tutto ha un limite e noi dobbiamo metterlo alla deficienza che ci hanno insinuato.

Voglio fare un esempio di  presa per i fondelli

Ora spiegatemi come è possibile che per accedere ai concorsi pubblici devi avere un diploma e poi secondo la carica una laurea, e per fortuna ora senza più il voto minimo conseguito (fonte:Accesso ai concorsi pubblici) quando poi abbiamo come ministro dell'istruzione una che ha fatto fino alla terza media? Non ho nulla in contrario al titolo di studio ma sono contraria a queste schifezze politiche o tutti accedono senza i diplomi , oppure nessuno e maggior ragione per coloro che amministrano. Ma vi rendete conto di quanto siamo stupidi e come ci facciamo prendere per il naso? La ministra dell'istruzione deve andare a casa o devono modificare le leggi.
Perché i giornali e le televisioni anziché divulgare le solite notizie non parlano di questo? Perché i giornalisti, i vari colonnelli del meteo non dicono la verità? Eppure questo sarebbe il loro lavoro!!! SPEGNETE LE TELEVISIONI, NON COMPRATE PIÙ GIORNALI CHE VI LAVANO LA TESTA!!


fonte http://lettorenonpercaso.blogspot.it/2017/01/la-manipolazione-mediatica-tv-e-stampa.html

fonte: https://alfredodecclesia.blogspot.it

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