venerdì 1 gennaio 2016

adorazione dei pastori



sta signorina mi dice delle cose che non capisco.
ma come parla?
perché fornisce informazioni così tecniche sui vangeli apocrifi? sono attinenti? mi frega qualcosa? e a lei frega qualcosa?
è un esercizio di stile? è una verifica scolastica?
lei lo sa benissimo che dice cose che qui in pochi, forse nessuno, capisce.
c'è gusto?
è come quando i medici sono super tecnici per fare i pavoni e i pazienti non capiscono niente.
a cosa serve?
cara ragazza della Civita, le tue indicazioni sono boriose e poco interessanti.
indicazioni sulla tela, sull'aspetto artistico?
nulla.
qualche hanno fa fu molto diverso, ricordo indicazioni interessanti sulla pioggia di angeli della Madonna di Foligno di Raffaello e ancora di più sulla Donna allo specchio di Tiziano.
mah, questa volta mi sembra una svendita ai saldi.

la tela mi piace molto meno di quelle che l'hanno preceduta in questa sala Alessi di Palazzo Marino, sarà anche che sono stata perquisita all'entrata e sento che la libertà è perduta, finita. la radicalizzazione semina così il suo odio per la vita, sottraendo libertà.
Rubens era un uomo di successo, ricco famoso appagato, capace efficiente e produttivo.
la sua opera mi colpisce per la luce, scura, chiara, contrastata, caravaggesca, e per quei due piani, sopra e sotto, con tutta quella corposità maestosa, i pastori e gli angeli, quanto peso, quanta carne. mi aspetto che il tutto collassi, quegli angeli non ce la faranno ancora per molto a opporsi alla forza gravitazionale.
non vedo grazia, vedo opulenza, vedo uomini non un mondo celeste, non mi muovo a commozione, intuisco prosperità, un troppo pieno, la pienezza barocca, la buona e sana vita di Rubens.

fonte: nuovateoria.blogspot.it

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