giovedì 16 luglio 2015
l'assassino
« Il personaggio interpretato da Mastroianni è colpevole di disumanità. Totalmente disumanizzato, egli accetta questo processo di disumanizzazione e concepisce le relazioni umane come rapporti tra i suoi bisogni personali e coloro che fanno parte della sua vita. Gli altri sono solo oggetti da usarsi semplicemente per i propri scopi. »
(Elio Petri, 1974 )
è un film italiano del 1961 diretto da Elio Petri. In questo suo primo lungometraggio, impostato in chiave thriller, il grande autore romano mette in scena una curata analisi psicologica dei turbamenti del protagonista, contribuendo così alla nascita di una nuova filmografia italiana che tentava di superare i limiti del Neorealismo.
Trama
Il giovane antiquario Alfredo Martelli è fermato dalla polizia e accompagnato in questura senza alcuna spiegazione. L'uomo si chiede quale colpa abbia commesso, prima di essere formalmente accusato di omicidio. È stata infatti assassinata la sua ex amante, una donna che Martelli ha incontrato la sera prima per chiederle la dilazione di un pagamento. Dopo lunghe ore di angoscia, un altro indiziato si tradisce confessando l'omicidio, scagionando l'antiquario che può così fare ritorno a casa. Turbato dall'avvenimento, Martelli può ora ricominciare la sua vita di sempre.
Analisi del film
Il merito di Petri in questa sua opera prima sta nel descrivere come il protagonista, di fronte ad una situazione paradossale e misteriosa (il suo interrogatorio e il successivo arresto), si ritrovi a ripercorrere, attraverso un serie di flashback, alcune tappe significative del suo passato di arrampicatore sociale e del suo modo meschino e opportunistico di relazionarsi con gli altri. Alla fine del film, riguardo al delitto della sua amante, egli risulterà innocente ma, come dichiarato dallo stesso Petri, "colpevole di disumanità".
fonte: Wikipedia
INIZIO FILM
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