mercoledì 16 dicembre 2009

un soggetto smarrito (4) la donna che non parlava mai


Carly è una giovane donna, bellissima, attraente, fisico splendido. Si guadagna da vivere lavorando in un locale notturno. Streap-tease integrale e lap dance. I clienti la desiderano, la vorrebbero toccare ma lei quando si esibisce è lontana, irraggiungibile. Rientra a casa ogni mattina alle sei. Risiede in un quartiere "satellite", a ridosso di una grossa industria siderurgica. Ovunque, c'è una situazione di palese degrado, spazzatura ammucchiata, topi che girano indisturbati, pushers che spacciano in pieno giorno, prostitute bambine, tossici e sbandati che litigano. Tutto questo e altro è visto dall'unica finestra rigorosamente chiusa del monolocale di Carly, la quale si alza verso le due del pomeriggio, si prepara un caffè e con il viso costantemente pallido, osserva attraverso il vetro quello che accade. Il davanzale è sempre, costantemente, ricoperto da uno strato di polvere nera, a causa dei rifiuti che la fabbrica produce. Carly non conosce i suoi vicini di casa, non saluta nè parla con nessuno. Non comunica nemmeno con un cameriere del locale, il quale si reca a casa sua per incontri sessuali consenzienti. Questo avviene ogni giorno fino a quando un pomeriggio, Carly tira su la tapparella, apre la finestra, fa un respiro profondo, si passa una mano tra i capelli, guarda fuori...e ad alta voce dice solo tre parole: "voglio vivere davvero". Seminuda, si butta nel vuoto.

1 commento:

  1. che angoscia. Questo comunque fa capire quanto la vita a volte sia insopportabile

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