"Nessuno nelle associazioni gay mi conosce, quindi imparino a farlo e poi a parlare. Io sono abituata a far parlare i fatti e non mi spavento per gli attacchi pretestuosi di nessuno. Poi è il ministro a dare la linea politica, non io, e a quella mi atterrò". Così Micaela Biancofiore (Pdl), neo sottosegretaria alle Pari Opportunità, risponde all'HuffPost riguardo alle critiche con cui il mondo lgbtq ha accolto la notizia della sua nomina. "Non mi conoscono. E poi, in ogni caso, mi atterrò alla linea politica del ministro" (Josefa Idem, ndr).
Le nozze gay? “Non sono una priorità per gli italiani”, rispose lo scorso gennaio ai microfoni di Klaus Davi. E sempre nella stessa intervista definì le persone transessuali “mix strani che mi lasciano perplessa”.
Parlando invece della probabile presenza di candidati omosessuali nelle liste del Pdl disse: “Purtroppo qualcuno nasce con una natura diversa, una natura che non ti fa vivere una vita facile”.
Quel “purtroppo” è soltanto uno dei tanti scivoloni di Micaela Biancofiore, appena nominata sottosegretaria alle Pari Opportunità ovvero al ministero che dovrebbe sulla carta garantire una lotta senza frontiere all'omofobia e promuovere l'uguaglianza degli orientamenti sessuali.
Le critiche alla nomina di Biancofiore sono bipartisan: arrivano da sinistra (ad esempio dal nostro blogger Ivan Scalfarotto) come da destra, tramite il sito GayLib che dà voce ai "gay di centrodestra". Su Gay.it - uno dei portali più seguiti dalla comunità lgbtq italiana - questa mattina è comparso l'elenco delle recenti dichiarazioni non proprio gay-friendly di Biancofiore:
"Amara sorpresa per i gay italiani. All'amazzone di Silvio Berlusconi come si definì lei stessa, va la delega alle Pari Opportunità, un posto dal quale si dovrebbero elaborare politiche per la parità di genere, ma anche per la tutela della minoranza lgbt e azioni di contrasto all'omofobia. Difficile però immaginare la Biancofiore in quel ruolo visto le dichiarazioni improbabili alle quali ci ha abituato negli anni", si legge nell'articolo.
Le dichiarazioni di Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centrodestra), sono molto eloquenti. “È palese - ha dichiarato Oliari - che Letta con questa nomina ha toppato: sarebbe come dare il premio per l’emancipazione a Khamenei o il Nobel per la pace a Kim jong-un”. E ancora:
Trovo incredibile la nomina a sottosegretario alle Pari Opportunità di Micaela Biancofiore, forse a Enrico Letta sono sfuggite frasi come “Ribadisco il mio no ai matrimoni gay. Pur rispettando l'apertura del presidente Berlusconi, sono dell'opinione che le unioni gay non siano assolutamente una priorità per gli italiani”, “Chi va con i trans ha seri problemi di posizionamento sessuale”, “Gli italiani sono tendenzialmente contrari ai matrimoni gay perché noi restiamo un popolo profondamente cattolico”, “Per un etero anche un approccio affettivo di un gay crea imbarazzo”, “non c'è solo l'eterosessualità, ma anche una sessualità diversa, che oggi, purtroppo, è estremamente comune”: tali espressioni sono la prova provata di una persona del tutto inadatta a ricoprire il ruolo affidatole [...].
Come si comporterebbe, ad esempio, Biancofiore di fronte ai rappresentanti delle associazioni gay che, grazie all’impegno di Mara Carfagna, si incontrano a Palazzo Chigi con l’Unar, l’Ufficio nazionale anti discriminazioni? Per Biancofiore i diritti dei gay non sono una priorità: ma lo sa la pasionaria altoatesina che l’Italia in materia è fanalino di coda in Europa, superata persino da paesi del terzo mondo? Come si rapporta con le parole del Presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, che ha raccomandato nuovamente alla classe politica di dare una risposta alle migliaia di coppie gay italiane, de facto senza diritti?
Contattata telefonicamente dall'HuffPost, Biancofiore ha risposto con un sms: "Non ho nulla da controbattere a coloro che mi criticano. Le associazioni gay non mi conoscono e quindi prima vedano i fatti. Quanto a Oliari (presidente di GayLib, ndr) è un ex Msi/An appartenente alla corrente del mio peggior avversario politico".
La rete, però, ha la memoria lunga. In molti, ad esempio, ricordano quando Biancofiore spiegò a Giuseppe Cruciani de La Zanzara la sua assoluta contrarietà alle adozioni da parte delle coppie omosessuali: “Non è una cosa normale, (questi bambini) cresceranno in maniera strana”. E inoltre: “Di solito come Elton John i padri gay sono persone eccentriche, i bambini non possono crescere bene”.
Alessandro Zan dell'Arcigay, deputato di Sinistra ecologia e libertà, è stato uno dei primi a esprimere oggi il suo disappunto: scegliere per le Pari Opportunità una esponente apertamente contraria alle nozze gay, ha detto, significa “rimanere fedeli più alle politiche di Berlusconi che alle politiche europee sull'argomento”.

fonte: www.huffingtonpost.it