domenica 31 gennaio 2021
chi c'è dietro la potentissima industria del porno?
Marcello Pamio
Dietro PornHub, YouPorn e decine di altri siti per adulti c’è
un’unica azienda che controlla case produzione, abbonamenti, raccolta
dati e pubblicità. Il suo principale azionista è un uomo d’affari
canadese di cui non si sa praticamente nulla!
Mentre nell'immaginario
collettivo un tempo l’industria del porno era gestita da ricchi signori
in vestaglia di seta (anche se non è proprio così), oggi è controllata
da un misterioso gruppo di esperti di algoritmi e Big Data,
ottimizzatori di motori di ricerca e pubblicità mirata. Mentre all’epoca
guadagnavano milioni vendendo videocassette, dvd e diritti tv oggi la
nuova generazione guadagna tramite internet e i nuovi padroni non si
fanno vedere.
Il caso più emblematico è quello della MindGeek che è diventata l'azienda pornografica più importante e potente del mondo, senza che nessuno la conosca.
Ha sede a Montreal in Canada ed è proprietaria di molti dei siti più visitati tra cui PornHub, RedTube e YouPorn.
Secondo i dati ufficiali la MindGeek è il primo operatore della florida industria pornografica in Europa e negli Stati Uniti.
Ma dell'azienda non si sa nulla a cominciare dal principale proprietario Bernard Bergemar
un uomo d’affari che su internet è praticamente introvabile ma è che
diventato il più ricco imprenditore del porno del mondo. Sul sito della
MindGeek la pornografia non è nemmeno nominata e l’azienda infatti si
definisce “leader della progettazione, nello sviluppo e nella gestione
di siti web ad alto traffico”.
Ora si chiama "alto traffico"!
Nel 2018 l’azienda – casualmente registrata in Lussemburgo - ha dichiarato ricavi per 460 milioni di dollari, e ogni giorno i suoi siti sono visitati da più di 115 milioni di persone. Ogni giorno.
L'azienda sta portando i Big Data data a un livello mai visto prima attraverso il tracciamento in tempo reale delle informazioni sulle abitudini degli utenti.
Ogni giorno sui siti della MindGeek vengono caricati qualcosa come 15 TeraByte di video, pari a quasi la metà dei contenuti disponibili su Netflix.
Sulla base dei dati che tracciano le fantasie sessuali di centinaia
di milioni di utenti la Mind Geek ordina poi agli studi di produzione di
realizzare i contenuti destinati alle pagine riservate agli abbonati.
Questi video vengono poi promossi attraverso la rete dei siti “tube” e
se il prodotto gratuito non funziona il pubblico dei contenuti Premium
cresce e viceversa, permettendo di guadagnare in entrambi i casi grazie a
quella che viene definita concorrenza interna.
Tra i primi
finanziatori della MindGeek ci sono colossi bancari come JP Morgan e
Glendon Capital una società di investimento californiana che opera nel
campo “distressed opportunities” cioè nel rilancio delle aziende molto
indebitate.
L’11 dicembre 2020 Visa e MasterCard hanno annunciato che
non permetteranno più i titolari delle loro carte di credito di fare
transizione su PornHub, e la decisione è arrivata pochi giorni dopo
l’inchiesta giornalistica del New York Times.
Dopo questa decisione per l’industria del porno forse l’affare si fa un po'….duro!
Ricordiamo
infine una cosa centrale: nonostante questa parvenza di buonismo da
parte delle società delle carte di credito, veicolare e massificare la
pornografia è sempre stata una priorità per un certo tipo di Sistema che
mira al controllo e alla deviazione delle masse...
Tratto da "Internazionale", 22/28 gennaio 2021, basato sull'inchiesta del Financial Times "Il re segreto del porno" di Patricia Nilsson
fonte: DISINFORMAZIONE
mercoledì 6 gennaio 2021
I vaccini sono sperimentali: hanno 3 anni di tempo per confermare efficacia e sicurezza!
Marcello Pamio
Il vaccino ha ottenuto l’autorizzazione per la fornitura temporanea dall’EMA.
Non
ha quindi un’autorizzazione all’immissione in commercio, ma
un’autorizzazione temporanea che concede il permesso per utilizzare il
medicinale per prevenire il COVID-19 in individui di età pari o
superiore a 16 anni.
Quindi le vere cavie di questo mega esperimento
sono le persone che volontariamente offrono il loro corpo all’altare
della Scienza.
Nel documento ufficiale dell’EMA sulle condizioni e requisiti dell’autorizzazione al vaccino Pfizer/Biontech, sono scritte delle cose molto interessanti.
A pagina 16 alla voce “OBBLIGO SPECIFICO DI COMPLETARE LE
ATTIVITÀ POST-AUTORIZZATIVE PER L’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN
COMMERCIO SUBORDINATA A CONDIZIONI”
Scrivono che la presente autorizzazione all’immissione in commercio è subordinata a condizioni specifiche.
- ENTRO LUGLIO 2021 devono “completare la caratterizzazione del principio attivo e del prodotto finito, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve fornire dati supplementari”
- ENTRO APRILE 2021 “per confermare il profilo di purezza, garantire un controllo di qualità approfondito e assicurare l’uniformità tra i vari lotti lungo tutto il ciclo di vita del prodotto finito, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve fornire informazioni aggiuntive sul processo di sintesi e sulla strategia di controllo per l’eccipiente ALC-0315”.
- ENTRO LUGLIO 2021 “per confermare il profilo di purezza, garantire un controllo di qualità approfondito e assicurare l’uniformità tra i vari lotti lungo tutto il ciclo di vita del prodotto finito, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve fornire informazioni aggiuntive sul processo di sintesi e sulla strategia di controllo per l’eccipiente ALC-0159”.
- ENTRO DICEMBRE 2023: “per confermare l’efficacia e la sicurezza di Comirnaty, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve fornire la relazione finale sullo studio clinico relativa allo studio C4591001 randomizzato, controllato verso placebo, in cieco per l’osservatore”.
In pratica l’EMA ha autorizzato il vaccino Pfizer/Biontech a patto che ENTRO DICEMBRE 2023 ne confermino l’efficacia e la sicurezza!
Si tratta infatti, come detto prima, di una registrazione con condizionale.
Se lo mettono obbligatorio vanno contro il Codice di Norimberga fino a che non finiscono gli studi clinici.
Il fast track, cioè le “Procedure accelerate per trattamenti e
vaccini” accetta infatti che i produttori mettano in commercio il
vaccino con informazioni parziali...
Avete capito qual è il
giochetto? Con la scusa dell’emergenza sanitaria stanno bypassando (fast
track) ogni minima regola e controllo, facendo entrare in commercio una
serie di vaccini sperimentali e aprendo la strada a tutto il restante
pronto per l’uso (centinaia tra farmaci e vaccini geneticamente
modificati)...
Ma entro la scadenza massima del periodo
post-autorizzativo (dicembre 2023) quante centinaia di milioni di
persone nel mondo verranno vaccinate? Milioni di individui totalmente
incoscienti pronti a farsi inoculare un vaccino sperimentale di cui non
si conosce assolutamente nulla!
Un vaccino che NON può essere reso obbligatorio proprio per questi motivi: il consenso informato infatti non può essere completo e soprattutto “informato”, e la responsabilità di eventuali danni se la accolla la cavia.
Vi fanno firmare una liberatoria la cui validità la dovranno confermare tra tre anni, intanto nelle vostre cellule avrete frammenti di mRNA estranei alla vostra genetica...
Fiducia cieca per una scienza corrotta fin nel midollo o dissonanza cognitiva con incapacità di un pensiero lineare?
In entrambi i casi i risultati delle vostre scelte li vedrete a breve...
Documento ufficiale EMA
comirnaty-epar-product-information_it.pdf
fonte: DISINFORMAZIONE
siamo allo sfascio e il governo regala 1,3 miliardi di € alle lobbies per i vaccini!
Marcello Pamio
Grazie ad un errore della sottosegretaria al Bilancio del Belgio Eva De Bleeker, sappiamo il costo per dose di ogni vaccino.
La
sottosegretaria avrebbe infatti condiviso il listino delle case
farmaceutiche che hanno stretto accordi con l’Europa, eliminandolo pochi
istanti dopo, ma non abbastanza in tempo da evitare che venisse
inoltrato in giro per il mondo.
Ecco i prezzi (per singola dose) che variano in base ai singoli accordi che l’Europa ha stipulato con le varie lobbies:
Oxford/AstraZeneca: 1.78 €
Johnson & Johnson, 7 €
Sanofi/GSK: 7.56 €
BioNTech/Pfizer: 12 €
CureVac: 10 €
Moderna: 15 €
Il più economico sarebbe quello prodotto dall’Università di Oxford e
AstraZeneca venduto a 1,78 € a dose, mentre il più costoso quello di
Moderna Inc. che tocca quasi i 15 €.
La Commissione europea per
l’ottenimento di centinaia di milioni di dosi avrebbe stipulato anche un
contratto con Pfizer e CureVac dal valore di 10 miliardi di euro come
ha rivelato Reuters.
L’Italia al momento attuale ha ordinato qualcosa come 215 milioni di
dosi vaccinali (nei primi tre mesi del 2021: 8 milioni dalla
Pfizer/Biontech, 1,34 milioni da Moderna Inc. e altre 190 milioni di
dosi opzionate).
Se i processi autorizzativi andranno a buon fine
l’Italia potrebbe contare sulla disponibilità delle seguenti dosi: da
AstraZeneca 40,38 milioni di dosi (72 milioni di €), da Johnson & Johnson 26,92 milioni di dosi (188 milioni di €), Sanofi 40,38 milioni di dosi (300 milioni di €), Pfizer-BioNTech 26,92 milioni di dosi (323 milioni di €), CureVac 30,285 milioni di dosi (300 milioni di €) e infine con Moderna 10,768 milioni di dosi (161 milioni di €).
L’attuale governo di incompetenti è riuscito a devastare l’intera economia del paese portando a chiusura definitiva centinaia di migliaia di attività commerciali di tutti i settori.