di
Gianni Lannes
Bentornati
nel belpaese, dove grazie ad aridi decreti burocratici che hanno
iniettato paura nel corpo sociale ormai lobotomizzato, addirittura il
governo tricolore ha
vietato il gioco dei bambini all'aria aperta, sotto la luce del
benefico sole di primavera, mentre l'esercito accende i cingolati
corazzati. E nessuno ha fiatato nel mondo della scuola, della cultura e
dello spettacolo, per difendere l'infanzia e l'adolescenza
dall'inaccettabile bullismo istituzionale, dalla violenza delle
autorità. Non sarà più come prima, ma una cosa è certa: i cosiddetti
insegnanti non saranno più un modello etico per gli alunni, poiché hanno
accettato passivamente il furto della libertà, conformandosi alla
follia autoritaria. Agli studenti, bambini, fanciulli, adolescenti e
maggiorenni scuola e università impongono la parola d'ordine corrente:
muti e a cuccia. Ai più piccoli si assegnano i compitini a distanza
elettronica: un'altra genialata per consentire il controllo totale della
vita umana, fin dentro le famiglie. E guai a chi non si adegua. Oggi
non esiste più una società civile, in grado di reagire ai boiardi di un
regime che specula anche sui morti, oscurando le vere cause dei decessi e
non consente i funerali.
I
morti a causa del nuovo coronavirus, attualmente accertati in Italia
dall'Istituto Superiore di Sanità sono solo due (2) di numero. Nel
2020 l'Italia è la nazione dove è stata abolita la libertà,
sospesa la vita civile, annichilita la socialità, arrestata
la
scuola, messo al bando il dissenso critico, criminalizzata tutta la
popolazione da chi ha confuso l'agente patogeno (coronavirus) con la
malattia (covid-19) negli atti governativi in Gazzetta Ufficiale. La
prima vittima è la verità. Chi vuole impedire di raccontarla
tentando di offuscarla o manipolarla? Ecco una dichiarazione
illuminante del primo ministro pro tempore Giuseppe Conte, rilasciata
il 25 febbraio 2020 (dal minuto 9:24):
«L'Italia
è un paese sicuro, in cui si può viaggiare, si può venire a fare
del turismo. Ci sono alcune aree delimitatissime del nostro
territorio che in questo momento abbiamo assoggettato a delle
restrizioni per quanto riguarda anche la circolazione di persone, ma
sul restante territorio si può viaggiare tranquillamente. L'Italia è
un paese sicuro e forse molto più sicuro di tanti altri. I nostri
cittadini devono stare tranquilli. I nostri ospedali sono
un'eccellenza. I nostri protocolli sono adeguati. Io non ho alcuna
competenza... Questo non è il momento delle polemiche...».
Ancora nella conferenza stampa del 25 febbraio scorso, Conte ha dichiarato testualmente, riferendosi ai primi focolai in Lombardia e Veneto:
Ancora nella conferenza stampa del 25 febbraio scorso, Conte ha dichiarato testualmente, riferendosi ai primi focolai in Lombardia e Veneto:
«Noi
avremo, produrremo nei prossimi giorni un effetto contenutivo della
diffusione del virus. Non si giustifica la chiusura e la sospensione
delle attività scolastiche nella restante parte del territorio
nazionale. Semmai possiamo sospendere i viaggi di istruzione... Ma
sicuramente non ha ragione di esistere una sospensione delle attività
produttive, scolastiche e via discorrendo per quanto riguarda i
restanti componenti della comunità nazionale... ».
Lo
stesso presidente del consiglio Conte da Volturara Appula, il 30 gennaio aveva detto
pubblicamente:
«C'erano
due casi accertati di coronavirus di turisti cinesi... Non ci siamo
fatti provare impreparati. Il direttore generale dell'OMS ha
preannunciato l'emergenza globale per il coronavirus. Vorrei
rassicurare tutti i cittadini che ci ascoltano sul fatto che abbiamo
già predisposto, come già stavamo facendo, tutte le misure
precauzionali per isolare questi due casi. Quindi in questo momento
ci sono delle attente verifiche per ricostruire il percorso dei due
cittadini cinesi per isolare evidentemente e per isolare il loro
passaggio e per evitare assolutamente qualsiasi rischio ulteriore
rispetto a quello accertato».
Chi
è e dov'è il paziente zero? Le autorità preposte lo hanno
individuato dopo quasi tre mesi di ricerche addomesticate? Come mai
non sono stati posti in quarantena i numerosi cinesi sbarcati in
Italia negli ultimi due mesi, che grazie a triangolazioni aeree hanno
fatto scalo in Germania, e, poi, grazie a voli diretti da Monaco di
Baviera sono giunti in Italia? Come mai, la specifica, puntuale
tempestiva e dettagliata segnalazione, inviata personalmente da un
alto ufficiale militare italiano all'esperto ministro degli Esteri
tale Di Maio dei 5 stelle, non è stata presa minimamente in
considerazione? Perché il governo del Conte bis non ha risposto -
dal gennaio scorso - a ben 84 atti parlamentari ormai accumulati ed inevasi (interrogazioni ed
interpellanze) sul morbo in voga catapultato in Italia?
Ancora
meno di un mese fa, il 22 febbraio per l'esattezza, il capo
dell'esecutivo grulpiddino, con l'obiettivo ideale di contenimento
del contagio, ha puntualizzato:
«Lo
scopo è di tutelare il bene della salute degli italiani...
l'integrità fisica e psicofisica è al primo posto in un'ideale
gerarchia di valori. Noi le nostre valutazioni le assumiamo sulla
base tecnico-scientifica, non lavoriamo da soli.... C'è un comitato
tecnico-scientifico che ci offre le basi scientifiche di valutazione.
Su quelle basi noi ci assumiamo le conseguenti responsabilità per
una decisione politica contemperando gli interessi della collettività
e gli interessi di tutti... Ma avendo sempre quale obiettivo, lo
ripeto, la tutela della salute dei cittadini. E per questo che oggi
siamo in condizione quindi, con questo decreto legge di innalzare la
soglia di tutela intervenendo per circoscrivere meglio e poter
tutelare le comunità direttamente interessate da questi focolai».
A
dirla tutta, però, il suddetto comitato di esperti italiani (anche quelli dell'Unione europea), non era d'accordo
con la chiusura delle scuole su tutto il territorio nazionale. Quanto
ai danni psicologici e fisici inflitti a bambini e adolescenti dal
governo italiano, mediante la segregazione forzata in casa dal 5
marzo 2020, il conto è incalcolabile, alla stregua dell'economia nazionale condannata a collassare. Domanda cruciale: in realtà
come e perché sono state imposte misure coercitive di privazione
della libertà nei confronti di tutta la popolazione, ma non sono
state invece adottate altre misure epidemiologiche più utili come in
Germania e nel Regno Unito?
Una classica finestra di Overton ormai spalancata. Le
dichiarazioni di Conte del 29 febbraio 2020 sono da incorniciare in
lascito eterno ai posteri:
«Allo
stato non vi sono i presupposti nella nostra valutazione, lo dico con
molta serenità, per chiedere e ottenere la sospensione del Trattato
di Schengen della libera circolazione, in particolare delle persone.
Perché è una misura draconiana che adesso suona assolutamente
sovraproporzionata rispetto all'esigenza di contenimento del contagio
e di protezione della salute dei cittadini italiani. Sono misure
assolutamente inadeguate, assolutamente sproporzionate, perché noi
dovremmo a questo punto sospendere addirittura il traffico o comunque
rallentarlo accuratamente per disporre dei controlli che ovviamente
richiedono del tempo... E il controllo più efficace, ormai lo avete
capito, è quello del tampone che non si può certo risolvere con la
semplice rilevazione tecnica, con un termometro... Quindi, in
sostanza, al momento non ci sono assolutamente gli estremi per
un'iniziativa di questo tipo, senza tener conto dell'impatto
devastante sulla nostra economia... Ma che cosa vogliamo fare
dell'Italia un lazzaretto? Non ci sono né le condizioni perché si
arrivi a questo e né vogliamo arrivarci... Gli italiani non devono
abbandonarsi a sentimenti di panico o a fenomeni di allarmismo del
tutto inutili, controproducenti che non hanno ragione di essere. Gli
italiani devono fidarsi delle autorità sanitarie innanzitutto e poi
delle autorità politico-amministrative che vengono chiamate
ovviamente ad assumere decisioni e lo fanno a ragion veduta sulla
base di un'attenta ponderazione... Per un breve periodo, un paio di
settimane della loro vita avranno qualche restrizione, che peraltro
non impedirà assolutamente lo svolgimento delle attività di vita
personali, ma nello stesso tempo ne otterranno giovamento, perché
potranno uscire da questa emergenza... Se necessario ci saranno anche
le forze armate».
In seguito, l'ineletto Conte si è presentato in conferenza stampa per annunciare un nuovo decreto con il quale si stabilisce che non esiste più una zona rossa: tutta Italia sarà “zona protetta” (si fa per dire, sic!), fino al 3 aprile.
In seguito, l'ineletto Conte si è presentato in conferenza stampa per annunciare un nuovo decreto con il quale si stabilisce che non esiste più una zona rossa: tutta Italia sarà “zona protetta” (si fa per dire, sic!), fino al 3 aprile.
«Vi
comunico che abbiamo adottato una nuova decisione, siamo ben
consapevoli di quanto sia difficile cambiare le nostre abitudini, io
stesso lo sto sperimentando, capisco le famiglie, i giovani, sono
abitudini che con il tempo riprenderemo, ma purtroppo non c’è più
tempo. I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante,
dei contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei deceduti. Le
nostre abitudini, quindi, vanno cambiate, ora dobbiamo rinunciare
tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e dei nostri cari, lo
dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo. Per
questo abbiamo deciso di adottare misure più stringenti per riuscire
a contenere il più possibile l’avanzata del coronavirus e tutelare
la salute dei cittadini. Sto per firmare un provvedimento che
possiamo sintetizzare con la formula “io resto a casa”, non ci
sarà più una zona rossa. Dunque, da evitare su tutto il territorio
nazionale spostamenti, eccezion fatta per tre circostanze comprovate:
ragioni di lavoro; casi di necessità e motivi di salute. Aggiungiamo
un divieto degli assembramenti all’aperto nei locali aperti al
pubblico. Sono consapevole della responsabilità e gravità ma sono
costretto a intervenire per proteggere noi e le persone più fragili,
il futuro dell’Italia è nella nostre mani».
Efficacia,
adeguatezza, proporzionalità, oculatezza o soltanto confusione e
inconsistenza politica di una massa governativa di incompetenti ed inetti? L'ultimo agente patogeno in
circolazione ha mietuto in Italia soltanto due vittime (dicasi 2 in
cifre) secondo gli accertamenti scientifici dell'Istituto Superiore
di Sanità, in compenso ha recluso - a tempo indeterminato - più o
meno 60 milioni di persone. Perché Angelo Borrelli, a capo della
Protezione Civile, col beneplacito governativo continua a confondere
le acque mescolando le vere cause di decesso delle vittime ufficiali?
Una
nuova stretta in arrivo con misure più stringenti? Per fronteggiare
e contrastare il dilagare del coronavirus in tutta Italia, secondo
quanto riferito da alcune fonti all’Adnkronos, il governo del Conte
bis potrebbe decidere prestissimo nuove e ulteriori restrizioni agli
spostamenti della popolazione. Quali
nuove restrizioni? Oltre a un possibile divieto di correre
all’aperto, preannunciato dal ministro dello Sport Vincenzo
Spadafora, l’esecutivo capeggiato da Conte potrebbe varare un giro
di vite sui trasporti pubblici e sulle aziende. Dopo il decreto
del’11 marzo, il Governo starebbe valutando in queste ore: «Se
nelle prossime ore si tratterà di fare una stretta ulteriore che
incide sui comportamenti, la faremo»,
conferma anche il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia.
Insomma, le restrizioni andranno ben oltre quanto prospettato nei
decreti. Il monito “io resto a casa” è presto diventato un
obbligo penale, anzi dittatoriale. Basta leggere con attenzione le
circolari del ministro Lamorgese al Viminale. Poco ci manca allo
“stato di guerra”. Si attendono, infatti, le regole d'ingaggio
per schierare l'esercito in paesi e città. Il modello è quello
autoritario cinese, suggerito da Walter Ricciardi ex presidente
dell'ISS, poi promosso all'OMS, attuale consulente del ministro
Speranza (nonostante i conflitti di interesse vaccinali), lo stesso
che ha rilasciato eloquenti dichiarazioni in tal senso al settimanale
l'Espresso (1 marzo 2020). Ovviamente, non poteva mancare anche il super esperto Roberto Burioni, il dottore
bocciato più volte agli esami a cattedra in alcune università
italiane.
Giuseppe
Conte, a margine di un consiglio dei ministri in cui i membri
dell’esecutivo intervenuti hanno indossato mascherina e guanti -
gli altri si sono connessi in videoconferenza - ha rilasciato
alcune dichiarazioni al Corriere della Sera riguardo la durata della
quarantena e il picco di contagio del coronavirus, atteso nei
prossimi giorni.
«Abbiamo
evitato il collasso del sistema. Le misure restrittive stanno
funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il
contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra
qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima».
Per
Conte il blocco totale potrebbe quindi continuare oltre il 3 aprile, forse alle calende greche. Infatti ha precisato:
«Al
momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i
provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molte delle
attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda
la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza. Bisogna
usare il buonsenso e agire tutti con la massima consapevolezza. Le
sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono, e verranno applicate in
modo severo. Al momento non sono previste altre misure restrittive di
largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire. Siamo più
che soddisfatti di tutti i passi compiuti sino ad ora, che si sono
ispirati ad almeno quattro principi. Per decidere se riaprire o
tenere chiuse le scuole, sarà determinante il parere degli
scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo,
visto che non rincorriamo i sondaggi, ma abbiamo in qualche modo,
doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in
alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni
politiche».
Per
ora, poi si vedrà quanto prolungare la prigionia del popolo. Più o
meno sessanta milioni di italiani agli arresti domiciliari, sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio: è un
buon risultato, complice un rammollimento celebrale ormai genetico e
una disinformazione informazione capillare, una miscela che ha ottenuto risultati
che avrebbero fatto impallidire Goebbels e pure Pol Pot. Ma per caso,
il nuovo coronavirus è un'arma biologica molto potente testata sulle
ignare popolazioni? In altri termini, un veicolo perfetto per attuare
in un lampo un controllo sociale ed economico su scala mondiale, a
partire dallo Stivale? Se
questa in atto non è una bieca dittatura, allora di che diamine si
tratta? La tecnocrazia ha soppiantato la democrazia incompiuta.
Siamo
evidentemente vittime di un subdolo e perfettamente orchestrato e
pianificato colpo
di Stato, già annunciato con la deliberazione del consiglio dei ministri
datata 31 gennaio 2020. Chi domina il mondo vuole un'Italia povera e
debole, anzi tramortita. Su la testa!
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