domenica 26 luglio 2015
la decima vittima
Marcello Mastroianni - sullo sfondo Opera di Alberto Biasi del "Gruppo N"
Ursula Andress - sullo sfondo Opera di Alberto Biasi del "Gruppo N"
« La decima vittima sarà una satira del mondo attuale, una trasposizione allegorica di aspirazioni ed inquietudini dell'oggi dove verranno fustigati certi costumi, la ferocia dei rapporti individuali e collettivi, l'arrivismo sociale dei tempi moderni. »
(Elio Petri, 1964 )
è un film del 1965 diretto da Elio Petri, tratto dal racconto La settima vittima (The Seventh Victim) di Robert Sheckley, edito in Italia nell'antologia Le meraviglie del possibile. Sceneggiato, tra gli altri, da Ennio Flaiano e Tonino Guerra, è interpretato da Marcello Mastroianni (con un'insolita capigliatura ossigenata) e da Ursula Andress.
Il film, tra commedia e dramma, azione e satira, nell'attingere alla tradizione della commedia all'italiana e nell'irridere il genere fantascientifico, tradisce lo spirito della storia originaria, ma è notevole per la riuscita colonna sonora di Piero Piccioni e per le suggestioni visive tra Iperrealismo, Pop Art, Op art, Arte Programmata, Informale e Concettuale, che danno al film un inconfondibile sapore d'epoca, analogo a quello del successivo Diabolik (1968) di Mario Bava.
Trama
In un imprecisato futuro prossimo, è stata istituita a livello mondiale una competizione, la Grande Caccia, per regolamentare la violenza individuale e dare sfogo agli istinti aggressivi, evitando che prendano la forma collettiva delle guerre. A questa competizione partecipano due individui, il Cacciatore e la Vittima: tutti possono iscriversi, ma la creazione delle coppie cacciatore-vittima è affidata a un computer. Vince chi dei due riesce a uccidere l'avversario. Questa gara è diventato un grande spettacolo popolare al punto da rendere i suoi partecipanti dei veri e propri idoli.
La giovane statunitense Caroline Meredith è giunta abilmente alla sua decima ed ultima caccia. Per conquistare il titolo di Campione Decathon deve eliminare un'ultima vittima, l'indolente romano tipico Marcello Poletti, che ha superato sei cacce senza dimostrare particolari capacità o impegno, preso piuttosto dai problemi familiari, la richiesta di annullamento del matrimonio con l'avida Lidia e il tentativo di liberarsi anche della giovane amante Olga, in ossessiva attesa di sposarlo.
Tormentato dalle due donne, che hanno raggiunto una morbosa intesa contro di lui, Marcello rimane affascinato dalla giovane e bella Caroline, che l'ha raggiunto a Roma ed avvicinato con la proposta di un'intervista. Si incontrano in uno "Snack Bar Dietetico" dove due sassofonisti suonano sotto il sole per intrattenere i clienti. Marcello si dimostra subito sospettoso e, appena può, se ne va.
Caroline lo segue e scopre che per integrare i compensi della "Grande caccia" Marcello è a capo della setta dei "Tramontisti". Lui e i suoi adepti si riuniscono ogni giorno sul litorale per adorare il sole che scompare all'orizzonte. Marcello usa anche un collirio che provoca la lacrimazione per rendere più credibile il suo personaggio. Deve combattere anche con un gruppo di "ribelli" che ogni volta lo sbeffeggia lanciando uova e insulti: sono i "Neorealisti Volgari".
La giovane ha progettato di ucciderlo davanti alle telecamere, nello scenografico tempio di Venere, per guadagnare il compenso di uno sponsor pubblicitario, il "The Ming", che ha organizzato una troupe video che segue l'evento in una sorta di reality show.
Marcello sospetta presto che la donna sia il proprio "cacciatore" e organizza un analogo spettacolo mortale (con tanto di alligatore come mezzo di eliminazione dell'avversaria), esitando però a mettere in pratica il progetto da un lato per il timore di un errore di persona, che potrebbe costargli trent'anni di carcere, dall'altro perché finisce per innamorarsene.
Marcello cade nella trappola, ma Caroline commette l'errore di sparargli con la pistola di lui, caricata a salve. L'uomo tenta a sua volta di ucciderla, ma non sa della sua invisibile protezione antiproiettile e fallisce. Infine, braccati da Lidia e Olga, decise a vendicarsi, i due scappano insieme su un aereo, dove Marcello, sotto la minaccia di un'arma, finisce per sposare Caroline.
Colonna sonora
La canzone Spiral Waltz di Sergio Bardotti e Piero Piccioni è cantata sui titoli di coda da Mina ed è stata ripresa dalla band The Transistors per l'album Modern Landscape uscito nel 2008.
Critica
« Una vicenda di fantasia che serve al regista Elio Petri per imbastire una denuncia contro il sistema capitalistico e contro l'invadenza dei mass media: gli uomini sono assimilati a merci di consumo, facilmente sostituibili, ed il loro ruolo sociale è circoscritto all'occasione di uno spettacolo di massa.
Il film rientra nel genere della fantascienza italiana, ma si distingue per un impegno produttivo superiore alla media e per un intelligente utilizzo dei temi propri della commedia di quegli anni [...] »
(Fantafilm)
La Grande Caccia
Le regole della Grande Caccia:
Ogni iscritto deve impegnarsi a partecipare a dieci cacce nel ruolo di Cacciatore alternandosi con altrettante nel ruolo di Vittima. La scelta del Cacciatore e della rispettiva Vittima è stabilita da un computer a Ginevra.
Al Cacciatore vengono fornite tutte le informazioni sulla sua Vittima designata.
La Vittima ignora le generalità del proprio Cacciatore dovendo così individuarlo ed eliminarlo per non restare uccisa. Una vittima può reclutare degli informatori, se può permetterselo.
Il vincitore di ogni singola Caccia riceve un premio.
Compiendo cinque imprese come cacciatore e sopravvivendo ad altrettante come vittima - uccidendo dunque dieci individui - il partecipante viene proclamato decathon con tanti onori e festeggiamenti, ricevendo un premio di un milione di dollari (un'enorme fortuna per l'epoca), oltre ad una serie di grandi benefici (esenzione totale dalle tasse, ecc).
Gli slogan diffusi dal Ministero della Caccia:
«Contro il pericolo di guerre di massa, iscrivetevi alla Grande Caccia».
«Solo la Grande Caccia può darvi un senso di sicurezza».
«Perché controllare le nascite quando possiamo controllare i decessi?»
«Vivete pericolosamente, ma nella legge».
«Suicidi, nella Grande Caccia c'è posto anche per voi».
Riferimenti ad altri film
Il tema della caccia all'uomo è stato affrontato dal cinema fin dal 1932, nel classico del genere fantastico La pericolosa partita di Ernest B. Schoedsack, che ha avuto diversi remake, più o meno espliciti: A Game of Death (1946) di Robert Wise, La preda umana (1956) di Roy Boulting, Senza tregua (1993) di John Woo.
La componente spettacolare della caccia è predominante in L'implacabile (1987) di Paul Michael Glaser, da un romanzo di Stephen King, e in Contenders - Serie 7 (2001) di Daniel Minahan, che aggiorna il tema ai tempi della real tv.
La decima vittima è, dal punto di vista visivo, una delle ispirazioni per il film Austin Powers: Il controspione (1997) di Jay Roach, ma le sue idee sono anche alla base di Endgame - Bronx lotta finale, diretto da Joe D'Amato nel 1983.
Differenze con il racconto originale
I protagonisti sono entrambi statunitensi.
I ruoli sono invertiti. La donna di nome Janet è la vittima, la settima per il cacciatore Stanton, commerciante di "articoli da Caccia".
Si parla di spettacoli circensi con gladiatori, un espediente catartico istituito prima della Caccia.
Le vittime hanno facoltà di ingaggiare degli informatori. L'uccisione di terzi è punita con la morte. Sottrarsi alla Caccia è un reato gravissimo.
I vincitori di tutte le cacce divengono membri del Club della Decina o Decaclub, a secondo delle traduzioni.
Apparizione di un membro del Decaclub, un anziano socio del protagonista che rimpiange le passate emozioni di cacciatore e vittima, al punto da contestare la regola ferrea che non ammette reiscrizione.
Epilogo tragico per il cacciatore Stanton, vittima dapprima del fascino femminile quindi della stessa donna la quale, in quanto vittima, ha facoltà d'uso di armi non convenzionali, qui una pistola camuffata da accendisigari.
Curiosità
Il finale del film, diverso da quello pensato da Petri, fu imposto dal produttore del film. In una intervista, il regista ebbe a dichiarare:"Sapesse come sudai per convincere il produttore e quanto penai per dovermi adattare a quell'orribile finale, pagliaccesco, ma non ce la facevo più a lottare contro tutti."
font: Wikipedia
SPEZZONE FILM
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