sabato 18 ottobre 2014

la chiesa cattolica e l'omosessualità


di Antonio Bassi


Vista l'attenzione suscitata dalla recente "apertura" della chiesa ai diritti degli omosessuali, vorrei spendere due parole sull'argomento, verso cui nutro enorme interesse. Premetto che, in quanto credente (non praticante, come si suol dire), sostengo la famiglia e il matrimonio tradizionali uomo-donna in quanto le Scritture sono molto chiare a riguardo. Nonostante ciò, questa e' una scelta del tutto personale dettata dalla mia fede religiosa.

La Chiesa non e' un'organizzazione che deve prendere posizione sui diritti civili delle persone, poiché a questo ci pensa lo Stato. Dai a Cesare quello che e' di Cesare e a Dio quello che e' di Dio. La Chiesa deve necessariamente sostenere il matrimonio tradizionale uomo-donna, in quanto in caso contrario andrebbe espressamente contro le Scritture. Questa apertura della Chiesa ai diritti civili degli omosessuali e', in realtà', il preludio all'accettazione della perversione sessuale sodomitica in genere (inclusa quella eterosessuale), cioè allo sdoganamento del sesso libero e indiscriminato, in un mondo in cui la libertà sessuale e' ormai sancita come un dogma e sostenuta a spada tratta dalla società civile. La parola "omosessuale" e' legata alla pratica sessuale, non all'amore che una persona può provare per una dello stesso sesso. Dio non condanna una persona che ama un'altra dello stesso sesso, in quanto l'amore puro non e' legato al sesso; Dio condanna la sodomia e la perversione sessuale di qualsiasi genere. Che succede se una persona, che per motivi naturali o meno, capisce di essere attratta da persone dello stesso sesso? Che succede se questa persona crede in Dio e in Cristo e sceglie di amare il suo partner in modo puro e sincero, standogli vicino per il resto della sua vita e non praticando sesso, come del resto fanno anche molti eterosessuali? Dio condannerà questa persona o la salverà? La nostra piccola mente non può comprendere Dio, ma il nostro cuore può, in quanto Dio parla all'uomo che lo cerca. Quindi, il problema non sono le unioni e i matrimoni civili (in quanto il non credente e le società civili se ne infischiano della Chiesa e di Dio), ma la pratica sessuale sodomitica, la perversione, l'adulterio e la depravazione. Può un uomo, non praticando sesso sodomita e perverso, amare una persona dello stesso sesso? Non vedo perché no, visto che le Scritture stesse non condannano una tale eventualità. La Chiesa, non affrontando l'argomento in questi termini, rischia di sdoganare la sodomia e discrimina ancora di più' gli omosessuali come "diversi".

Una persona non sceglie consciamente di "diventare" omosessuale, si accorge semplicemente di esserlo. L'amore vero e puro non contempla il sesso, in quanto non ha bisogno di esso; e' la concupiscenza che porta l'uomo a praticarlo in modo indiscriminato e depravato. La Chiesa non può arrogarsi il diritto di "interpretare" le Scritture, semmai deve rendere chiari e accessibili a tutti gli insegnamenti in Esse riportati. Il passo dalla Prima Lettera ai Corinzi, illustra chiaramente come non si stia condannando l'amore di un uomo per un altro uomo o di una donna per un'altra donna, ma l'immoralità, l'adulterio, la depravazione e la sodomia (tutti atti legati alla sfera sessuale). Sodomita e' un uomo che giace con un uomo tanto quanto uno che giace con una donna allo stesso modo. Non si può condannare un omosessuale e non un eterosessuale sodomita sposato, di cui il mondo e' pieno. La Chiesa deve insegnare le Scritture a tutti, a prescindere dall'orientamento sessuale, non semplicemente "aprire" agli omosessuali, rimarcando quindi la loro "diversità'" e facendo passare il messaggio che il sesso sodomita e' "tollerato". Nessun uomo e' superiore o inferiore a nessuno e l'amore e' cosa ben diversa dell'attrazione sessuale, legata agli istinti materiali e biologici. Il problema e' il sesso, in tutti i casi, e quindi i comportamenti a cui esso ci porta se praticato in modo innaturale, perverso, animalesco e non dominato dallo spirito.

Un uomo che cerca e trova Dio, non avrà' bisogno del sesso fine a se' stesso, in quanto lo spirito non contempla la materia e viceversa. La spiritualità non può occupare lo stesso spazio assieme al materialismo, e viceversa. Quindi, invece di parlare di omosessualità e di diritti civili, la Chiesa farebbe bene ad insegnare agli uomini a cercare prima di tutto Dio. Il resto e' una conseguenza.

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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