giovedì 9 gennaio 2014
il marito della prof: "mia moglie corregge anche a letto"
Io sono sposato con una insegnante di liceo scientifico. Sono in pensione e tra due anni doveva andare in pensione mia moglie e avremmo realizzato dei progetti programmati da tempo. Invece la Ministro Fornero e il governo Monti hanno deciso che le regole si cambiano in corso d'opera, i diritti sono caramelle, ed ora mia moglie dovrà lavorare altri nove anni. (Viva il legiferare dei governi con la fiducia e decreto legge che si protrae da anni. Il Parlamento che ci sta a fare, oltre che a scaldare la poltrona, sicura finché si vota la fiducia?).
Il tfr che ci serviva per estinguere parzialmente il mutuo lo vedremo tra 11 anni, dato che il percepimento di tale salario differito è stato uilteriormente differito a due anni dopo il pensionamento. (Viva la democrazia e i diritti). In compenso l'Imu, Iuc, Tasi, Tarsu, Tari, Irpef Comunale, Regionale, Provinciale ecc. nessuno li ha differiti ma, anzi, grazie a loro, paghiamo più volte la stessa cosa, ovvero i servizi invisibili, non indivisibili.
Mia moglie praticamente non la vedo mai: sia per un motivo che per un altro, riunioni, ricevimento dei genitori e quant'altro, è raro che il pomeriggio torni a casa: a volte ceno (non pranzo) da solo dato che le riunioni si protraggono fino a tarda sera. Non so cosa preveda il contratto ma sicuramente non c'è nessuno che lo faccia rispettare. Se qualche volta torna a casa nel pomeriggio sta sempre, fino a sera, a volte nel letto, correggendo compiti o lavorando al computer per il doppio lavoro che si vuole che si compili sia il cartaceo che il digitale: naturalmente tutto a proprie spese: computer, carta, inchiostro stampante, pennetta e... tempo. Inoltre continue telefonate tra colleghe per il funzionamento dei programmi e relativi consulti sul funzionamento degli stessi. Con gli stipendi più bassi d'Europa. C'è ancora chi parla di privilegiati a 18 ore? Brutta cosa l'ignoranza e la malafede.
Pino Casagrande
fonte: www.unita.it
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