di Gianni Lannes
Nei giorni festivi e prefestivi del periodo di Natale, in tutta Italia, si applicano le misure previste per le zone rosse. Coprifuoco confermato alle 22, neanche il Belpaese fosse in guerra, grazie alla solita norma fuorilegge, basata addirittura sul solito errore macroscopico già nel titolo: “Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19”. Insomma, in Gazzetta Ufficiale il capo uscente dello Stato ancora una volta confonde l'agente virale (Sars CoV-2) con la malattia (Covid-19). Infatti, a rigor di logica e di scienza, il virus Covid-19 non esiste. Tornano gli assurdi divieti del regime italopiteco, eppure la massa non si ribella e tanti italidioti applaudono pure al confinamento domestico. Non si era mai visto uno zoppiccante (ossia immotivato) decreto legge che si appoggia ad un dpcm, ovvero ad un provvedimento amministrativo, ossia ad una norma di rango giuridico minore per sospendere i diritti costituzionali della popolazione. Non a caso, la finta opposizione parlamentare non insorge.
«Le ulteriori restrizioni saranno finalizzate a limitare o eliminare gli assembramenti familiari» ha sentenziato il ministro Boccia. Gli ha fatto eco l'ennesimo decreto legge (18 dicembre 2020) fuorilegge, ossia incostituzionale ed anticostituzionale emanato dall'inquilino pro tempore del Quirinale, tale Sergio Mattarella, su proposta del Consiglio dei Ministri grulpiddini, capeggiati (si fa per dire!) dal Conte smascherato.
In arrivo un lockdown (prigionia forzata) a singhiozzo tra giorni "arancioni" e "rossi", con quest'ultimo colore previsto per i festivi e prefestivi. Sì alla possibilità di effettuare visite di due non conviventi ma escludendo dal conteggio gli under 14 e di spostamento nei giorni arancioni tra piccoli comuni sotto i 5000 abitanti. Confermato in extremis il coprifuoco alle 22, mentre nella penultima bozza -quella stilata nel vertice Conte e i capi delegazione- era stato anticipato alle 20.
Nei giorni festivi e prefestivi del periodo di Natale, in tutta Italia, si applicano le misure previste per le zone rosse: ad esempio, stop agli spostamenti anche nel proprio comune e negozi e ristoranti chiusi tutto il giorno. I giorni saranno i seguenti: dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e 5 e 6 gennaio. Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio si applicheranno le misure previste per la zona arancione, quindi non si potrà lasciare il proprio comune.
Nel delirio dei pieni poteri il governicchio del Conte bis tritura la nostra Carta Costituzionale col plauso silente di Mattarella. Così oltre ad aver calpestato e limitato tutte le libertà e i diritti fondamentali, con l'ultimo decreto legge si cancella, pur non citandoli neppure in premessa, anche l'articolo 14 e 17 della Costituzione ovvero l'inviolabilità del domicilio (articolo 14) e il diritto dei cittadini di riunirsi pacificamente e senza armi (articolo 17)". In effetti, le uniche riunioni che la nostra Costituzione prevede di poter limitare sono esclusivamente "quelle in luogo pubblico per motivi di sicurezza o incolumità pubblica e quindi non riferibili al primo comma: il pranzo di Natale è una riunione pacifica, che si svolge in un luogo privato e in un domicilio inviolabile e non vincolabile".
L'esecutivo tricolore che passerà alla storia per aver annichilito la festa di Natale, ha sospeso di fatto i diritti fondamentali della Carta costituzionale.
Non solo di violazioni gravissime si tratta, ma anche di scelte che cozzano contro il buon senso e che lasciano interdetti i cittadini per l'arzigogolo delle stesse norme imposte. Se uno cerca di comprendere quello che può fare nei giorni rossi o in quelli arancioni non lo capisce nemmeno consultando un esperto di diritto costituzionale. La prima domanda che nasce spontanea è legata proprio alla difficile comprensione delle regole, cosa che comporta ulteriori problemi, anche nella gestione da parte delle forze dell'ordine. Se la norma non può essere compresa mi chiedo come possa essere applicata, come possano le forze dell'ordine controllare o sanzionare i divieti che i cittadini non sono in grado di comprendere poiché astrusi.
«Il metodo a colori ha funzionato? Giuseppe Conte in conferenza ha rivendicato quel sistema, il virologo Pregliasco riconosce però il fallimento delle misure. Per il presidente del Consiglio, le misure adottate dal governo mediante "il metodo a zone, hanno funzionato, riportando sotto controllo la curva di contagio. Questo metodo ha evitato un lockdown generalizzato che avrebbe danneggiato il tessuto economico e sociale del Paese". Già durante la conferenza stampa in molti hanno sollevato dubbi sulle sue parole. "Se il sistema a zone ha funzionato, perché torniamo tutti in zona rossa?", si sono chiesti in tanti sui social, cercando una risposta che non arriverà mai. A smentire Giuseppe Conte ci ha pensato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano. Per ora l'Italia è prigioniera di politicanti telecomandati dall'estero. A quando il tana libera tutti?
Riferimenti:
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/12/18/20G00196/s
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
fonte: SU LA TESTA GIANNI LANNES