martedì 29 marzo 2016
la caduta degli dei
« Tu non capisci il rischio che stai correndo a metterti nelle mani di Aschenbach »
(Sophie von Essenbeck al figlio Martin)
è un film del 1969 diretto da Luchino Visconti. È il primo capitolo della "trilogia tedesca", che continua con Morte a Venezia (1971) e Ludwig (1972).
Trama
Germania, 1933, la sera del 27 febbraio, nei pressi di Oberhausen si riunisce la famiglia von Essenbeck per festeggiare il compleanno del Barone Joachim, un industriale dell'acciaio che è riuscito negli anni a mantenere il controllo delle sue aziende attraverso un "equilibrio" politico e sociale, mantenendo buoni rapporti con le istituzioni durante tutte le vicende che si sono succedute nella Germania pre e post bellica.
Durante lo spettacolo che precede la cena, in cui il nipote Martin si esibisce travestito da donna dissacrando la solennità dell'evento e suscitando l'imbarazzo dei presenti, arriva improvvisamente la notizia dell'incendio del Reichstag. Questo evento accelera l'intenzione del Barone di rimuovere dalla vicepresidenza delle acciaierie il marito della nipote Elisabeth, Herbert Thallman, conferendo l'incarico all'altro nipote, Konstantin, un influente membro delle SA, molto legato ad Ernst Röhm e quindi vicino a Hitler, ritenendo che questo cambiamento possa positivamente influire sull'attività delle aziende.
Herbert, aperto oppositore del nazismo, abbandona furente la sala con l'intenzione di lasciare la Germania prima che gli eventi precipitino sia per lui che per il paese, non prima però di avere criticato aspramente la decisione del Barone di consegnarsi morbidamente nelle mani del regime. Alla cena è presente anche Aschenbach, un lontano cugino degli Essenbeck, arrivato in compagnia di Friedrich Bruckmann, dirigente delle acciaierie e amante di Sophie, vedova dell'unico figlio del Barone, morto durante la prima guerra mondiale, e madre di Martin.
Aschenbach è un ufficiale delle SS, importante personaggio in seno alla Gestapo, che, intuendo la natura ambiziosa di Friedrich, unita al suo legame sentimentale con Sophie, lo induce a uccidere il Barone con l'intento di far ricadere la colpa su Herbert. L'omicidio del presidente delle acciaierie serve in realtà a fare sì che Martin, il maggiore azionista della società in quanto unico discendente diretto del Barone ma totalmente succube della madre, investa Friedrich della presidenza, ruolo che, in virtù della fresca nomina, spetterebbe a Konstantin.
Quest'ultimo intuisce il complotto e ne ha la conferma alla prima riunione presieduta da Friedrich, in cui gli ufficiali dello Stato Maggiore generale tedesco fanno chiaramente intendere di non volere dividere i loro compiti istituzionali con le SA e che le armi pesanti che usciranno dalle fabbriche in nessun modo dovranno arrivare alle camicie brune di Röhm; questo per non aumentarne la potenzialità e la forza, cosa che anche Hitler ha nel frattempo cominciato a temere, deviando decisamente in direzione dell'esercito i suoi favori.
Mentre gli avvenimenti sembrano prendere una piega decisamente favorevole a Friedrich e, ancora per lui inconsapevolmente, verso il nazismo, accade un fatto imprevisto: Martin, in possesso di una personalità deviata e incline alla pedofilia, si reca a casa di Olga, una prostituta che è solito frequentare e, mentre l'attende aggirandosi per il palazzo, incontra una bambina e la violenta, provocandone successivamente il suicidio, ma lasciando però nella fuga il suo portasigarette nell'appartamento.
Konstantin, grazie alle sue amicizie nella polizia, riesce a mettere a tacere l'accaduto e nello stesso tempo entra in possesso di un'arma da usare contro Martin che infatti costringe a convocare una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione dell'azienda in cui si annuncerà il passaggio di poteri da Friedrich a lui.
Sophie scopre l'accaduto e convince Friedrich a eseguire il "suggerimento" di Aschenbach di eliminare, dopo il Barone, anche Konstantin; egli inizialmente rifiuta, cominciando a intuire la sudditanza che in questo modo assumerà nei confronti del dirigente nazista, ma accetta, confidando ingenuamente che in ogni caso la sua posizione di industriale, di fondamentale importanza per il futuro sforzo bellico, e il suo matrimonio con Sophie, lo metteranno al riparo da possibili complicazioni.
Da questo momento gli eventi precipitano: Elisabeth e le sue due piccole figlie vengono deportate a Dachau con l'intento di fare tornare in Germania Herbert, fuggito dopo l'assassinio del Barone, e Friedrich uccide Konstantin nella notte dei lunghi coltelli presso l'hotel Hanslbauer di Bad Wiessee, Aschenbach persuade Martin, sfruttando il suo odio per la madre e garantendogli l'impunità per il suo delitto, a mettersi contro di lei e nella cena in cui Friedrich annuncia i suoi pieni poteri (in cui riappare Herbert, tornato dopo la morte di Elisabeth per salvare le figlie ancora detenute a Dachau), Martin rivela a Gunther, figlio di Konstantin, che Friedrich è l'assassino del padre.
Sophie cerca disperatamente di convincere Martin a non mettersi nelle mani di Aschenbach ma egli non solo non la ascolta ma la stupra in segno di potere e di estremo sfregio per quanto, a suo pensare, la madre gli ha fatto subire da sempre. Dopo l'accaduto Sophie cade in una lenta catatonia mentre Friedrich prende finalmente coscienza del fatto che non riuscirà ad avere quel potere che tanto aveva agognato, rimettendo a Martin divenuto ormai un funzionario delle SS, il decreto che lo nominava membro ufficiale della famiglia von Essenbeck.
I due ambiziosi amanti termineranno tragicamente la loro esistenza, indotti al suicidio da Martin dopo un grottesco quanto inutile matrimonio; Martin adesso è solo, nessuno è più in grado di opporsi a lui e, in divisa da SS, saluta i due cadaveri alla maniera nazista consegnando di fatto le acciaierie (e la forza dell'industria pesante tedesca) a Hitler.
Produzione
Cast
Friedrich Bruckmann (Dirk Bogarde): dirigente delle acciaierie Essenbeck, asservito al nazismo ma ritenendosi erroneamente al di sopra in forza del suo nuovo ruolo di presidente; la sua breve carriera terminerà con la morte, comprendendo troppo tardi la portata del potere del quale si era servito.
Sophie von Essenbeck (Ingrid Thulin): vedova del defunto figlio del barone Von Essenbeck ed amante di Friedrich; al pari di questi si illuderà di gestire il proprio potere contrattuale al di sopra di quello politico.
Martin von Essenbeck (Helmut Berger): figlio di Sophie, giovane indolente, indifferente a qualunque forma di responsabilità e sessualmente deviato; sarà l'unico della famiglia a sopravvivere alla sua epurazione, assumendo la presidenza dell'azienda ma lasciandone la gestione al partito.
Konstantin von Essenbeck (Reinhard Kolldehoff): escluso dalla scalata alla presidenza dal complotto ordito da Friedrich e Sophie; la sua ostinazione nell'appropriarsi delle armi prodotte dall'azienda porteranno alla sua morte per mano di Friedrich.
Aschenbach (Helmut Griem): l'autentico orchestratore delle trame che portano l'imprenditoria tedesca dapprima ad appoggiare il nazismo e successivamente a sottomettervisi.
Herbert Thallman (Umberto Orsini): contrario al nuovo regime, tenterà di opporvisi ma, constatata l'impossibilità di riuscire, abbandonerà la Germania, facendovi ritorno per salvare le figlie dal campo di concentramento.
Joachim von Essenbeck (Albrecht Schoenhals): l'incarnazione della nobiltà tedesca che, pur guardando con sufficienza il partito ed il nuovo cancelliere, consentirà l'ingresso nei quadri dirigenziali ad uomini graditi al regime, non comprendendo la reale portata della nuova situazione creatasi in Germania.
Riprese
Le riprese del film si sono svolte dal 1º luglio al 1º settembre 1968 in Austria (Attersee am Attersee e Unterach am Attersee), Germania ovest (Düsseldorf, Essen e Renania Settentrionale-Vestfalia) e Italia (Cinecittà e Terni).
Curiosità
Nel suo spettacolo al cospetto della famiglia, Martin propone la performance di Marlene Dietrich ne L'angelo azzurro di Josef von Sternberg. L'attrice tedesca si complimentò con Helmut Berger, mandandogli un biglietto dove era scritto "sei stato persino più bravo di me!"
fonte: Wikipedia
FILM
dossier scie chimiche
IMPORTANTI DOSSIER SULLE SCIE CHIMICHE E TEST SULLE POPOLAZIONI . TUTTO QUELLO CHE NON SAPETE ...
L’idea che siamo delle “cavie” alla gente comune non passa nemmeno per la testa e subito ti etichettano come COMPLOTTISTA se ne parli…
Le scie chimiche come sappiamo, sono spruzzate nei nostri cieli dagli apparati militari Americani e Nato .
Per farvi comprendere con che gente abbiamo a che fare è DOVERE farvi un breve elenco di alcuni esperimenti CRIMINALI compiuti dagli apparati militari sulla popolazione CIVILE innocente e ignara di tutto questo.
COMINCIAMO ?
Test chimici sulla popolazione interna:
– New York 1950 (test per provocare epidemie di ruggine dei cereali)
– San Francisco 1957 (test di attacchi batteriologici di Bacilllus
globigii e Serratia marcescens)
– Minneapolis 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)
– St. Louis 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)
– Washington DC 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)
– Florida 1955 (test di epidemia di pertosse)
– Florida 1956-58 (test di diffusione di zanzare)
– New York City 1956 (test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger)
– Chicago 1960 (test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger)
…il cadmio è universalmente riconosciuto come causa di cancro al polmone
1950: Il dipartimento della difesa inizia a pianificare lo scoppio di ordigni nucleari in aree deserte ed a monitorare i problemi di salute ed il tasso di mortalità delle persone residenti nelle vicinanze.
1950: In un esperimento per determinare [ufficialmente, ma ci possiamo credere? N.d.T.]quanto suscettibile potesse essere una città americana ad un attacco con armi biologiche, la marina degli Stati Uniti diffonde una nuvola di batteri sopra la baia di San Francisco. Strumenti di monitoraggio vengono posizionati per tutta la città per verificare l’estensione dell’infezione. Molti abitanti di San Francisco si ammalarono manifestando sintomi simili a quelli della polmonite.
1953: L’esercito Statunitense rilascia nuvole del gas solfato di zinco e cadmio sulle città di Winnipeg, St. Louis, Minneapolis, Fort Wayne, sulla valle del fiume Monocracy nel Maryland, ed a Leesburg in Virginia. L’intento è quello di determinare quanto efficacemente si potessero disperdere degli agenti chimici.
1953: Vengono condotti esperimenti congiunti fra l’esercito, la marina e la CIA nei quali decine di migliaia di persone a New York e San Francisco vengono esposte ai batteri Serratia marcescens e Bacillus glogigii, trasportati dall’aria.
1955: La CIA, in un esperimento per verificare la sua capacità di infettare la popolazione umana con armi biologiche, rilascia sulla città di Tampa Bay (Florida) dei batteri provenienti dall’arsenale militare.
1956: Militari statunitensi rilasciano zanzare portatrici dell’infezione della febbre gialla sulle città di Savannah (Georgia) e Avon Park (Florida). Dopo ogni test agenti dell’esercito spacciandosi per ufficiali sanitari del servizio pubblico controllano le vittime per verificare gli effetti dell’operazione.
1966: L’esercito statunitense disperde la variante niger del Bacillus subtilis per tutta la metropolitana di New York City. Più di un milione di civili furono esposti are quando gli scienziati dell’esercito buttarono giù provette di batteri dalle grate di ventilazione
1977: Audizioni al Senato sulla ricerca medica e scientifica confermano che 239 aree popolate sono state contaminate da agenti biologici fra il 1949 ed il 1969. Alcune delle aree includevano San Francisco, Washington D.C., Key West, Panama City, Minneapolis, e St. Louis.
1990: Più di 1500 bambini di sei mesi (neri ed ispanici) di Los Angeles ricevono un vaccino sperimentale per il morbillo il cui utilizzo non era mai stato approvato negli Stati Uniti. Il CDC (Center for Disease Control) ammette tempo dopo che i genitori non furono mai informati che i vaccini iniettati ai loro figli fossero sperimentali.
1994: Aeroplani militari iniziano a diffondere un gel sulla piccola città di Oakville vicino alla costa pacifica. Tutti gli abitanti della città si ammalano manifestando sintomi di influenza e polmonite. Alcune persone vengono ricoverate in ospedale e restano ammalate per mesi. Gli animali domestici e gli animali da cortile muoiono.
Il gel è stato analizzato da numerosi laboratori privati e pubblici che hanno trovato in esso cellule umane ed orribili batteri, fra i quali una versione modificata dello pseudonomas fluorescens, citato in più di 160 documenti militari come un batterio sperimentale studiato per la guerra batteriologica!
1995: Il dottor Garth Nicolson, scopre le prove che gli agenti biologici utilizzati durante la guerra del golfo sono stati fabbricati ad Houston (Texas) e Boca Raton (Florida), e sperimentati su prigionieri nelle carceri del Texas.
ANCORA SCIE CHIMICHE SULLA POPOLAZIONE !
1999: Ermina Cassani ha condotto indagini sulle testimonianze provenienti da tutta gli Stati Uniti d’America su simili orribili sostanze lanciate sul terreno da aeroplani che volavano a bassa quota. Cassani ha investigato su 30 casi simili fra gli anni 1998 e 1999.
Nel 1998 ha ottenuto un campione che aveva l’aspetto di sangue disidratato, “piovuto” su una casa del Michigan. Esaminando tale materiale materiale, un laboratorio dell’università del Michigan ha trovato il bacillo pseudonomas fluorescens, lo stesso usato su Oakville.
Esso può essere la causa di orribili malattie infettive e persino casi di shock fatale (mortale). A causa delle proprietà fluorescenti di tale agente biologico è facile per l’esercito tracciare i percorsi della sua diffusione.
2001: Il capitano Joyce Riley si è opposta ad un gruppo di ufficiali del governo in Louisiana dove le forze armate erano determinate a condurre test con agenti infettivi all’aria aperta, in netto contrasto con la volontà della popolazione. Ella ha audacemente detto loro che gli unici atti di terrorismo mai condotti sul suolo americano sono stati perpetrati dallo stesso governo USA. Parole fin troppo vere!
CONCLUSIONI
La lista è stata drasticamente ridotta per motivi di spazio, ma credo basti per far comprendere a TUTTI con che gente abbiamo a che fare…Siamo cavie nelle mani di criminali “legalizzati”…
Non ci resta che munirsi di mascherine anti-gas e assistere all’apocalisse in corso, ogni giorno sopra le nostre teste!
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TEST SULLA POPOLAZIONE
Per decenni, le nazioni democratiche occidentali, hanno usato i propri cittadini come cavie umane in esperimenti con radiazioni, armi chimiche e biologiche, droghe psicotrope, vaccinazioni e sterilizzazioni.
Intere popolazioni negli Stati Uniti e nel Regno Unito, così come in Australia, Austria, Canada, Danimarca, Francia, Giappone, Norvegia, Sud Africa, Svezia e Svizzera, sono diventate "animali da esperimenti" nei laboratori sul campo di personale medico, scientifico, militare e dei servizi segreti.
Test con radiazioni:
Con la motivazione della Guerra Fredda e la richiesta di progresso scientifico, i governi di molte nazioni occidentali attuarono una serie di test con sostanze radioattive.
Questi test vennero condotti sin dalla metà degli anni '40, e molti continuano tuttora. Prevedevano procedure bizzarre e repellenti, come iniettare sostanze radioattive in soggetti umani, nutrire gli uomini con cibo radioattivo, irradiare individui..
1) Americani: La sinistra realtà degli esperimenti con radiazioni del governo USA è nettamente riassunta nel rapporto della Sottocommissione del Congresso del 1986. Tale rapporto descrive gli esperimenti su più di 23.000 soggetti in 1.400 città differenti durante un periodo di 30 anni.
Fra il 1943 e il 1973, ricercatori di Harvard e del MIT effettuarono delle ricerche su 40 adolescenti maschi minorati mentali. Ai ragazzi venne somministrato cibo contaminato e la ricerca venne pubblicata nelle riviste accademiche.
Negli anni '50, molti abitanti dell'Alaska vennero dati degli isotopi radioattivi per studiare il loro adattamento al freddo. 102 indiani Inuit e Gwich vennero alimentati con capsule di Iodio 131, per poter studiare l'attività delle loro ghiandole tiroidi.
Dal 1946 al 1956, venne somministrato del cibo radioattivo a 19 ragazzi che frequentavano la Fernland School per "ritardati mentali" in Massachusetts (farina d'avena e latte arricchiti di ferro e calcio radioattivi).
A partire dal 1963, 131 ricoverati della prigione di stato dell'Oregon, vennero pagati 200 dollari ciascuno dalla Commissione dell'Energia Atomica (AEC), perché permettessero di far irradiare i loro testicoli.
I test nucleari in Nevada (circa 240) potrebbero aver provocato negli USA 50.000 casi di cancro alla tiroide, dopo che le mucche da latte e bestiame da allevamento furono contaminati da Iodio radioattivo, passando la radiazione agli uomini attraverso latte e carne.
2) Britannici: il governo britannico condusse degli esperimenti con radiazioni sulla propria popolazione per almeno 40 anni. Similmente come in America, ignari cittadini vennero alimentati con cibo contaminato, intriso di isotopi.
3) Australiani: centinaia di australiani vennero coinvolti in esperimenti radioattivi del dopoguerra che continuarono fino al 1960. Gli esperimenti comprendevano l'iniezione di ferro radioattivo negli ovini che venivano in seguito uccisi e dati da mangiare a "volontari"; l'iniezione a 5 donne incinte di iodio radioattivo per studiare il tracciato cardiaco
TEST BATTERIOLOGICI :
Le armi biologiche sono dette "il nucleare dei poveri", perché sono economiche e facili da produrre. La Gran Bretagna usò il vaiolo come arma nell'America coloniale durante la guerra francese e indiana. In seguito all'uso dei germi contro la Cina, il Giappone, durante la Seconda Guerra Mondiale cercò di produrre una stirpe duratura di batterio della peste.
Fra il 1949 e il 1969 l'esercito USA cosparse 239 aree popolate con agenti batteriologici e i cosiddetti simulatori biologici -versioni annacquate di agenti a base di germi- Alcuni di questi agenti vengono ancora usati nell'attuale programma di test atmosferici dell'esercito USA.
Aspergillus fumigatus: questo fungo, che provoca l'aspergillosi, contamina le lesioni ed è un agente d'infezioni polmonari. Provoca la morte non solo in persone debilitate.
Bacillus subtilis: provoca l'antrace, e causa infezioni.
Serratia marcescens: causa meningite, infezioni alle ferite e artrite.
RICERCA SUL CONTROLLO MENTALE :
Migliaia di persone servirono da cavie inconsapevoli negli esperimenti di controllo mentale della CIA, nome in codice MK-Ultra. condotti negli anni '60 e '70. Droghe psicotrope, ipnosi, elettroshock e lobotomia venivano studiati come parte di un vasto sforzo statunitense per sviluppare tecniche di controllo mentale.
Vaccinazioni sperimentali:
Durante gli anni '60, bambini e ragazzi con la sindrome di Down vennero usati come cavie da dottori britannici per testare un vaccino sperimentale per il morbillo.
Sterilizzazioni di massa:
Australia, Austria, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Giappone, Norvegia, Svizzera, Svezia, e Stati Uniti hanno recentemente ammesso gli scandali delle sterilizzazioni forzate. Migliaia, in maggior parte donne, sono stati forzatamente sterilizzati secondo quella che è stata per lungo tempo una pratica normale per il bene di persone affette da squilibri mentali e psichiatrici. Dal 1935 al 1976 in Svezia vennero "operate" contro volontà 60.000 persone, sulla base del fatto che mostravano caratteristiche razziali "indesiderate" o anche qualità "inferiori". Più di 16.000 donne giapponesi con infermità vennero sterilizzate. In Francia 15.000 donne con incapacità mentali vennero forzatamente sterilizzate dallo stato.
Articolo tratto da NEXUS NEW TIME edizione italiana n° 17
http://terrarealtime2.blogspot.it/2016/01/importanti-dossier-sulle-scie-chimiche.html
fonte: alfredodecclesia.blogspot.it
sabato 26 marzo 2016
ciao Paolo
« Fra i suoi molteplici volti nascosti, c'è essenzialmente quello d'un soave, ben educato e diabolico genio del male: è un lupo in pelli d'agnello, e nelle sue farse sono parodiati insieme gli agnelli e i lupi, la crudeltà efferata e la casta e savia innocenza »
(Natalia Ginzburg su Paolo Poli)
Biografia artistica
Poli si esibisce en travesti con Raffaella Carrà (a sinistra) e Mina (a destra) a Milleluci nel 1974
Figlio di un carabiniere e di una maestra, dopo aver conseguito nella città natale la laurea in letteratura francese (con una tesi su Henry Becque) comincia ad affermarsi intorno agli anni cinquanta: i primi esordi sono nei piccoli teatri cittadini, come a «La borsa di Arlecchino» di Genova, piccolo teatro d'avanguardia in via XX settembre (nato anche grazie ad Aldo Trionfo). Qui Poli comincia a farsi notare per la sua pungente ironia, il suo garbato istrionismo, la sua vena poetica e surreale contornata da momenti comici e giochi linguistici apprezzati anche da capocomici illustri come Tina Pica e Polidor, con i quali ebbe modo di lavorare.
Nei primi anni sessanta è protagonista di una trasmissione televisiva sulla RAI in cui legge delle favole per bambini, tratte da Esopo e da famosi racconti letterari. È proprio lui sul finire degli anni sessanta, a scoprire un giovanissimo Marco Messeri, che difatti può essere considerato teatralmente l'unico vero erede di Poli. Sempre per la RAI, realizza lo sceneggiato I tre moschettieri, insieme con Marco Messeri, Milena Vukotic e Lucia Poli. Lavora inoltre con Sandra Mondaini in Canzonissima.
Rifiutò, come lui stesso racconta, una parte in 8½ propostagli dall'amico Federico Fellini. Ha diretto come regista ed è stato principale attore di varie opere teatrali, fra cui Aldino mi cali un filino, Rita da Cascia, Caterina De Medici, L'asino d'oro, I viaggi di Gulliver, La leggenda di San Gregorio, Il coturno e la ciabatta e La nemica di Dario Niccodemi. Lo spettacolo Rita da Cascia, che dava una lettura comica e irriverente della storia di Santa Rita, diede vita a molte polemiche, con Oscar Luigi Scalfaro che fece un'interrogazione parlamentare sul caso.
Compiuti gli 80 anni, è ancora attivo e recita nei Sillabari, commedia tratta dai racconti di Goffredo Parise. Ha anche recitato in vari audiolibri, tra cui una edizione di Pinocchio, edita nel 1968 da Fratelli Fabbri Editori e composta da 21 dischi a 45 giri, e l'audiolibro integrale delle ricette di Pellegrino Artusi, edito da Emons Audiolibri per un totale di quasi 25 ore.
Ha coltivato anche la carriera di cantante, pubblicando un primo singolo nel 1960 e in seguito diversi album veri e propri. Anche sua sorella Lucia è attrice teatrale e cinematografica, e insieme con lei, a partire dagli anni settanta, ha interpretato quattro spettacoli teatrali.
Muore il 25 marzo 2016 all'Ospedale Fatebenefratelli di Roma, dove era ricoverato da circa un mese.
Vita privata
Come da lui stesso raccontato in convegni pubblici sulla sua personalità artistica, Poli vive da non-sfollato la Firenze dell'occupazione nazista, cominciando nei primi anni '40 ad approfondire la propria passione per il travestimento, anche in occasione di balli pubblici.
È stato, in Italia, uno dei primi personaggi pubblici dichiaratamente omosessuali. Ha affermato di essere favorevole ai matrimoni gay, pur considerandoli "noiosi" e personalmente non interessato a usufruire del diritto.
Teatro
1958 - Finale di partita, di Samuel Beckett
1959 - Sorveglianza speciale, di Jean Genet
1960 - Mamma voglio il cerchio
1960 - Il novellino, da Masuccio Salernitano
1962 - Il Diavolo
1963 - Paolo Paoli, da Arthur Adamov
1964 - Il mondo d'acqua, di Aldo Nicolaj
1964 - Il candelaio, di Paolo Poli e Ida Omboni da Giordano Bruno
1965 - Un Milione da Sergio Tofano
1966 - Rita da Cascia
1967 - Il suggeritore nudo, di Filippo Tommaso Marinetti
1968 - La nemica, di Dario Niccodemi
1968 - Brasile, con Marco Messeri
1969 - Tito Andronico, con Marco Messeri
1969 - La rappresentazione di Giovanni e Paolo
1969 - Carolina Invernizio
1970 - La vispa Teresa
1971 - Soirée Satie
1971 - L'uomo nero
1972 - Giallo!!!, di Ida Omboni e Paolo Poli
1973 - Apocalisse
1975 - Femminilità
1976 - Rosmunda, di Vittorio Alfieri, con Marco Messeri
1978 - Mezzacoda
1979 - Mistica, da Antonio Fogazzaro
1980 - Il Morino, di Bruno Carbocci con Marco Messeri
1981 - Paradosso, da Denis Diderot, Aldo Palazzeschi e Guido Gozzano
1982 - Bus, da Esercizi di stile di Raymond Queneau
1983 - Magnificat
1985 - Cane e gatto, da Aldo Palazzeschi, Tommaso Landolfi, Riccardo Bacchelli e Alberto Moravia
1986 - Farfalle, da Guido Gozzano
1988 - I legami pericolosi, da Choderlos de Laclos, con Milena Vukotic
1990 - Il coturno e la ciabatta, da Alberto Savinio
1992 - La leggenda di San Gregorio, da Hartmann von Aue
1994 - L'asino d'oro, da Apuleio
1997 - I viaggi di Gulliver, da Jonathan Swiftcon Pino Strabioli
1999 - Caterina De Medici, dalla Reine Margot di Dumas
2000 - Il tranello di Medusa, di Erik Satie
2001 - Aldino mi cali un filino, da Aldo Palazzeschi
2002 - Jacques il fatalista, da Denis Diderot
2004 - Il ponte di San Luis Rey, da Thornton Wilder
2006 - Sei brillanti, da Mura (Maria Volpi Nannipieri), Paola Masino, Irene Brin, Camilla Cederna, Natalia Aspesi ed Elena Gianini Belotti
2007 - Favole, da Charles Perrault e Jeanne-Marie Leprince de Beaumont
2008 - Sillabari, da Goffredo Parise
2010 - Il Mare, da Anna Maria Ortese
2012 - Aquiloni, liberamente tratto da Giovanni Pascoli
Cinema
Gli amori di Manon Lescaut, regia di Mario Costa (1954)
Le due orfanelle, regia di Giacomo Gentilomo (1954)
Non c'è amore più grande, regia di Giorgio Bianchi (1955)
Camping, regia di Franco Zeffirelli (1957)
Cronache del '22, episodio Giorno di paga, regia di Guidarino Guidi (1961)
Per amore... per magia..., regia di Duccio Tessari (1967)
H2S, regia di Roberto Faenza (1969)
L'asino d'oro: processo per fatti strani contro Lucius Apoleuus cittadino romano, regia di Sergio Spina (1970)
La piazza vuota, regia di Beppe Recchia (1971)
Le braghe del padrone, regia di Flavio Mogherini (1978)
Felice chi è diverso, regia di Gianni Amelio (2014)
Televisione
Souper, regia di Vito Molinari, trasmessa il 23 agosto 1960.
Tutto da rifare pover'uomo, sceneggiato diretto da Eros Macchi nel 1960.
Ricordati di Cesare, regia di Alessandro Brissoni, trasmessa il 9 settembre 1962.
Champignol senza volerlo, regia di Silverio Blasi, trasmessa il 25 febbraio 1963.
Gli equivici di una notte di Oliver Goldsmith, regia di Edmo Fenoglio, trasmessa il 24 gennaio 1964.
Chi non prova non ci crede, regia di Carlo Di Stefano, trasmessa il 9 giugno 1968.
Il Re non fa per me, serie televisiva diretta da Massimo Scaglione nel 1969
Babau 70 di Ida Omboni e Paolo Poli, regia di Vito Molinari. Realizzato nel 1970, fu bloccato dalla RAI e trasmesso solo nel 1976.
Al cavallino bianco, operetta per la regia di Vito Molinari, trasmessa in due puntate nel 1974.
La strana storia del dottor White e del signor Black, miniserie diretta da Norman Mozzato nel 1975.
I tre moschettieri, miniserie diretta da Sandro Sequi nel 1976.
Episodio La crisalide della miniserie Racconti di fantascienza, regia di Alessandro Blasetti, 1979.
E lasciatemi divertire con Pino Strabioli, Rai 3, 2015.
Radio
Il vecchio quartiere francese di New Orleans di Clara Falcone, regia di Amerigo Gomez, trasmessa il 6 agosto 1956.
Lettura integrale del romanzo Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi nella trasmissione Il Terzo Anello - Ad Alta Voce su RAI RadioTre
Lettura integrale del romanzo Il codice di Perelà di Aldo Palazzeschi nella trasmissione Il Terzo Anello - Ad Alta Voce su RAI RadioTre
Le interviste impossibili, Umberto Eco intervista Erostrato, RAI RadioDue, 1974.
Le interviste impossibili, Luigi Malerba intervista Epicuro, RAI RadioDue, 1974.
Le interviste impossibili, Luigi Malerba intervista Eliogabalo, RAI RadioDue, 1974.
Le interviste impossibili, Giorgio Manganelli intervista Leopoldo Fregoli, RAI RadioDue, 1974.
Le interviste impossibili, Nelo Risi intervista Lewis Carroll (con Milena Vukotic), RAI RadioDue, 1974.
Libri
Ida Omboni e Paolo Poli, Rita da Cascia, Milano Libri, Milano 1967.
Ida Omboni e Paolo Poli, Carolina Invernizio, Milano Libri, Milano 1970.
Paolo Poli, Telefoni bianchi e camicie nere (contiene i testi degli spettacoli L'uomo nero e Femminilità di Ida Omboni e Paolo Poli), Garzanti, Milano 1975.
Ida Omboni e Paolo Poli, Giallo!, A. Mondadori, Milano 1977.
Ida Omboni e Paolo Poli, Mistica..., Editori del Grifo, Montepulciano 1980.
Ida Omboni e Paolo Poli, Giuseppe Giuseppe! - filastroccario verdiano, Editori del Grifo, Montepulciano 1981.
Paolo Poli, Siamo tutte delle gran bugiarde. Conversazione con Giovanni Pannacci, Giulio Perrone editore, Roma 2009
Paolo Poli con Pino Strabioli, Sempre fiori mai un fioraio. Ricordi a tavola, Rizzoli, Milano 2013
Paolo Poli, Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini, Einaudi, Torino 2013
Discografia parziale
Album
1965 - Le canzoni del diavolo (CGD, FG 5021, LP, CD) con Maria Monti
1967 - La mossa! - Canzoni del primo 900 (LP, CD)
1975 - Femminilità (Cetra, LPX 42, LP, CD) con Lucia Poli
1979 - Mezzacoda (Cetra, LPX 77, LP, CD) con Jacqueline Perrotin
1993 - Prokoviev - Pierino e il lupo/Poulenc - Storia di Babar l'elefantino (Caroman, CD)
2006 - In compagnia di Paolo Poli (Warner Music, CD)
2010 - Aldo Palazzeschi - Letture di Paolo Poli (Rhino, CD)
Le più belle canzoni di Paolo Poli per i più piccini (Warner Music, CD)
Singoli
1961 - Ballata dell'uomo ricco/Ballata del pover'uomo (Jolly, J 20128, 7") con Laura Betti
1962 - La Gigiotta/La Lisetta (Carosello, CI 20061 7")
1966-1970 - Fiabe sonore (Fratelli Fabbri Editore, 7") Interpreta Pinocchio
Audiocassette
Ida Omboni e Paolo Poli, Rita da Cascia, Audiolibri Mondadori, 1976.
Ida Omboni e Paolo Poli, Mistica..., musiche a cura di Jacqueline Perrotin, Studio RDS, 1982.
Paolo Poli, Farfalle!, Fonoplay, Milano 1986.
Paolo e Lucia Poli, "Cane e Gatto!!!", arrangiamenti e direzione musicale di Jacqueline Perrotin, Fonoplay, Milano 1985.
Paolo Poli, "Il Mago di Oz", voce narrante della fiaba nella serie di audiocassette C'era una volta, Studio Editoriale Srl, 1984
Audiolibri
La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, letto integralmente da Paolo Poli, collana AudioCook di Luisanna Messeri, Emons Audiolibri, 2014
I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, letto integralmente da Paolo Poli, Emons Audiolibri, 2015
Bibliografia
Rodolfo di Gianmarco, Paolo Poli, Gremese Editore, Roma 1985.
Andrea Pini, Paolo Poli. L'amore gay nell'Italia del dopoguerra fino a oggi, "Pride" n. 66, dicembre 2004.
Eva Marinai, Gobbi, dritti e la satira molesta. Copioni di voci, immagini di scena (1951-1967), ETS, Pisa 2007.
Andrea Jelardi, Queer Tv-omosessualità e trasgressione nella tv italiana, prefazione di Carlo Freccero, Croce, Roma, 2006.
Andrea Jelardi (a cura di), In scena en travesti-Il Travestitismo nello spettacolo italiano, con divagazioni di Vittoria Ottolenghi, Croce, Roma 2009 (contiene un'intervista di Gianluca Meis a Paolo Poli e un capitolo dedicato a Paolo Poli)
Teresa Megale, Paolo Poli l'attore lieve. Un percorso a rebours da 'Sillabari' a 'Rita da Cascia', Bergamo, Litostampa Istituto Grafico Bergamo, 2009
Marina Romiti, Paolo Poli e Lele Luzzati. Il Novecento è il secolo nostro, Maschietto editore, Firenze 2012
fonte: Wikipedia
giovedì 24 marzo 2016
lunedì 21 marzo 2016
i soliti sospetti
« La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste. »
(Roger "Verbal" Kint / Kevin Spacey)
The Usual Suspects è un film del 1995 diretto da Bryan Singer.
È stato presentato fuori concorso al 48º Festival di Cannes.
Trama
In seguito all'esplosione di una nave sospettata di trasportare droga nel porto di San Pedro a Los Angeles, il piccolo truffatore invalido Roger "Verbal" Kint, implicato nella vicenda, ma già prosciolto dal procuratore, viene costretto a subire un ultimo interrogatorio dall'agente di polizia doganale David Kujan. La storia viene presentata come la ricostruzione della deposizione di "Verbal" Kint, e si alterna con scene della deposizione stessa.
New York, un camion di fucili viene rubato e un gruppo di pregiudicati viene fermato per un confronto all'americana: si tratta dell'ex poliziotto corrotto Dean Keaton, di "Verbal" Kint, dello scassinatore Todd Hockney e dei ricettatori McManus e Fenster.
I cinque si conoscono solo superficialmente o di nome e non hanno mai lavorato assieme, tuttavia decidono di eseguire un colpo, proposto da McManus, in grado di mettere nei guai il dipartimento di polizia di New York, e far loro ottenere vendetta per il trattamento ricevuto: dopo essere stati liberati per insufficienza di prove rapinano due poliziotti corrotti che scortano illegalmente un trafficante di pietre preziose. Il colpo riesce e la banda si dirige in California per rivendere gli smeraldi del bottino a un ricettatore conosciuto da McManus: il ricettatore propone quindi ai cinque un altro colpo, ai danni di un commerciante di gioielli. Il gruppo accetta ma durante il colpo essi sono costretti ad uccidere il bersaglio, e scoprono che costui aveva con sé non gioielli ma cocaina. Il ricettatore che aveva proposto il colpo si difende sostenendo che gli era stato suggerito da un misterioso personaggio, un avvocato di nome Kobayashi.
Costui dichiara di lavorare per Keyser Söze, un misterioso boss criminale che nessuno ha mai visto o conosciuto, e sul quale aleggiano diverse leggende: a suo dire tutti e cinque i delinquenti hanno in passato, in qualche modo, "pestato i piedi" a Söze, e ora quest'ultimo pretende che essi compiano un colpo su commissione quale risarcimento dei danni ricevuti.
Dopo un primo rifiuto, al quale segue l'uccisione di Fenster da parte dei sicari di Söze, e non prima di aver toccato con mano la capacità di questo boss di mettere in pratica le proprie minacce, i quattro rimasti decidono di collaborare. Il piano consiste nell'assaltare una nave nel porto di Los Angeles, a detta dell'emissario di Söze, carica di droga di proprietà dell'organizzazione concorrente a quella del misterioso boss. Fin dalla sua progettazione il piano si rivela come estremamente rischioso, tanto che Dean Keaton, di nascosto dagli altri, invita "Verbal" Kint a non parteciparvi, riuscendo in questo modo a salvargli la vita. Durante la concitata operazione, si scopre che il vero bersaglio non era la droga (che infatti non è presente), ma un uomo: l'unico testimone in grado di identificare Keyser Söze.
Kujan arriva alla conclusione che, se Keyser Söze esiste veramente, deve essere per forza Keaton: l'unico in grado di creare un confronto con i contatti che si era creato lavorando con la polizia, l'unico che con il suo carisma riusciva a tenere a bada gente come Fenster e McManus e l'unico in contatto con l'avvocatessa Edie Finneran; avendo scoperto ciò che gli interessava dà il permesso a Verbal di lasciare il commissariato.
Ma successivamente Kujan si rende conto di essere stato manipolato: le dichiarazioni di Kint sono state improvvisate usando come spunto le scritte sui foglietti della bacheca al commissariato e, vedendo l'accanimento che il commissario aveva nei confronti di Keaton, aveva fatto in modo di far convergere gli avvenimenti a sfavore di quest'ultimo. Kujan capisce che "Verbal" Kint altri non era che Keyser Söze ma quando questi tenta di catturarlo ormai è troppo tardi: Keyser Söze è già sparito, come nelle leggende che lo vedono protagonista.
Citazioni e riferimenti
La famosa scena del confronto dei sospetti (che richiama la scena iniziale di Crimen di Camerini) è ormai divenuta un cult nella cultura pop di oggi, tanto da essere utilizzata in tantissime opere televisive e cinematografiche.
Il finale di Scary Movie, con la scoperta dell'identità del colpevole dopo che questi si è dileguato, è stato girato in maniera molto simile al finale de I soliti sospetti.
Nel film The Onion Movie, in uno sketch dove si vede il classico confronto dei sospetti, l'anziana donna incaricata di riconoscerli è vestita esattamente come Verbal Kint.
Viene citato nel singolo Kevin Spacey di Caparezza.
È stato citato nel film American Sniper di Clint Eastwood.
È stato citato da MezzoSangue nella canzone "Esistenzialismo".
fonte: Wikipedia
SCENA CHIAVE
SCENA FINALE
sabato 19 marzo 2016
il grande fratello è il fisco italiano
L’operazione anagrafe tributaria 2016 è cominciata. Entro il 31 marzo le banche, le poste e gli operatori finanziari dovranno riversare alla grande Anagrafe dei rapporti finanziari i saldi e tutti i movimenti bancari che gli italiani hanno fatto durante lo scorso anno. Tra pochi giorni affluiranno nei database dell’Agenzia, per mail certificata o direttamente attraverso format on line, i dati 2015 di circa un miliardo di rapporti: conti correnti e carte di credito con relativo codice fiscale e Iban, conti titoli, prodotti finanziari e assicurazioni. Tanti minuscoli dossier dove figureranno: i saldi di inizio anno, quelli di fine anno e le giacenze medie.
Poi c’è un buco nero terrificante di cui nessun giornale parla: con la recente depenalizzazione di molti reati, l’ammenda è stata trasformata in pena pecuniaria (cioè si versa una somma di denaro = multa). Ora, succede che chi non ha intestato nulla e/o non percepisce ufficialmente reddito, non pagherà mai. Quindi, il semplice caso di un immigrato regolare ma nullatenente e che guadagna in nero. Costui o costei non pagherà le multe stradali, per mancanza di assicurazione RC, non si può pignorare i suoi beni (non ne possiede ufficialmente) per morosità nell’affitto e spese condominiali evase. Idem per le tasse e mense per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Le cartelle Equitalia valgono solo per i beni esistenti sul territorio italiano.
A questa massa di informazioni, che riguardano le operazioni legate in qualche modo al conto corrente bancario, si aggiungeranno circa 100 milioni di operazioni “fuori conto”: richieste di assegni per contanti, bonifici, cambio valuta e cambio di assegni. Una sorta di tracciabilità assoluta che riguarderà anche i passaggi fisici di denaro e preziosi, dove spesso si annidano il riciclaggio e il “nero”: all’Anagrafe dei rapporti finanziari banche e operatori dovranno riversare la titolarità di cassette di sicurezza con il numero totale di accessi all’anno e le posizioni in oro e metalli preziosi con importo totale e numero di operazioni effettuate. La cyber-operazione anti evasione entra così a regime con l’obiettivo di recuperare risorse sottratte allo Stato e di battere il record storico di 14,9 miliardi raggiunto lo scorso anno.
Ciò che scrive Repubblica è risibile. Loro stanno integrando lo stato nelle banche, non viceversa. Cosa hanno dimostrato il salva-banche e altri provvedimenti recenti? Che le banche possono prendere possesso delle case di chi non paga il mutuo anche senza azione giudiziaria (senza lo stato) però, se le banche truffano i clienti (vedi le 4 banche), lo stato risarcisce le banche responsabili ma non i suoi cittadini. Non solo. Gli stati di fatto diverranno le banche con la fusione di carta di identità con il bancomat.
Significa che, ad esempio, se uno sceicco arabo, legalmente residente, non paga l’assicurazione della macchina e provoca incidenti, il massimo che gli può succedere è il sequestro del mezzo, se da noi ha intestato solo quello e non ha qui un conto in banca. In sostanza, ci sono milioni di persone (non soltanto stranieri evidentemente) che non sono assoggettati al fisco. I contratti d’affitto regolarmente registrati, le multe inviate a casa per divieto di sosta o salita sul bus senza biglietto, sono carta straccia.
Quindi questo altro provvedimento “contro l’evasione fiscale”, tanto caldeggiata da tutti i partiti politici, è una bufala per fregare i soliti imbecilli che pagano le tasse a questo stato di pagliacci.
fonte: freeondarevolution.blogspot.it
l'illusione Art Nouveau
leggiadra e coloratissima.
una festa per gli occhi, donne bellissime e pregiate che si trasformano in stagioni, stelle, mesi dell'anno, pietre preziose, arti femminili.
una vera gioia, un monumento alla bellezza, ideale, femminile.
c'è anche il divismo di Sarah Bernhardt oltre che le immagini pubblicitarie della vita comune, biscotti profumi e cioccolato sempre veicolate dalla sensualità femminile.
l'Art Nouveau di Alfons Mucha sembra fatta per dimenticare, dimenticare il reale e sognare l'ideale, queste donne appartengono a una fantasia irraggiungibile, le atmosfere floreali, orientali, angeliche, sensuali sono fuori dal tempo, sono gemme di un universo magico.
ho perfino pensato che è bello essere donna, quale sogno, mi sono dimenticata della pesantezza del corpo e dell'anima, sono stata accecata dalla luce fortissima dell'illusione artistica, poi a casa c'erano i letti da rifare e il cardiologo da chiamare.
Milano, Palazzo Reale, fino al 20 marzo 2016
fonte: nuovateoria.blogspot.it
giovedì 17 marzo 2016
martedì 15 marzo 2016
la sacralità delle api
L'ape è da sempre investita del più profondo ed inspiegabile mistero, agli occhi degli antichi era una messaggera, che “viaggiava sui sentieri della luce” portando con sé i messaggi che gli uomini inviavano agli Dèi.
Gli antichi Babilonesi (1600 a. C. circa) veneravano il dio Mithra che era rappresentato come un leone che teneva nelle sue fauci un’ape. Ape infatti, nella lingua locale, si pronunciava “Dabar” e “Dabar” era anche il termine per indicare la “Parola” (divina). Questo termine verrà utilizzato successivamente anche dagli antichi ebrei per invocare il Messia. In ebraico, la parola che indica l'ape, "Dbure", ha origine dal termine "Dbr", ossia discorso, e perciò, tra i primi credenti ebrei, le api simboleggiavano l'eloquenza e l'intelligenza. La Torah afferma: "Lo spirito dell'uomo è la candela del Signore", la stessa Terra promessa era descritta come il “Paese ove scorre latte e miele". Nel mondo cristiano le api erano spesso un simbolo di Cristo, con il loro miele e pungiglione a rappresentare la sua misericordia e giustizia. L' alveare divenne metafora cristiana della vita casta, caritatevole e regolata dalle comunità monastiche. L' errata credenza secondo cui le api (che in realtà si accoppiano in imponenti sciami volanti) si riproducono costantemente come i fiori che impollinano, le rese emblemi della Vergine Maria. L 'alveare simboleggiava anche le celle dei monasteri dove i monaci vivevano e lavoravano. Anche abitazioni preistoriche comuni scoperte sull' isola di Creta sono di struttura ad alveare.
In Grecia, lo stesso Zeus sarebbe stato nutrito dalle api, o meglio nutrito di solo miele da sua madre Melissa. Il nome di Melissa deriva dal greco meli, “miele” e significa letteralmente “colei che è datrice di miele”, “colei che offre il miele”. Melissa, in origine, era dunque considerata un’ape mellifera, ed al contempo la regina di tutte le api. Nelle leggende greche, ella ci viene descritta come una bellissima principessa cretese, certe volte come una materna Ninfa del Miele, che aveva nutrito il piccolo Zeus nel tempo in cui il grande dio patriarcale non era ancora l’onnipotente padre degli Dei, ma il grazioso figlio della "vergine Dea".
Melissa fu definita proprio "vergine Dea" perché aveva la facoltà di essere autogenerativa, proprio come le api che possono riprodursi senza l' unione sessuale con il maschio. Quando Zeus crebbe, per ringraziare la principessa delle sue dolci cure, decise di liberarla del suo semplice corpo di donna mortale e la trasformò in ape. Si racconta anche che le api chiesero a Zeus (quando divenne un dio) di poter avere un pungiglione per potersi difendere dagli uomini che le rubavano il miele. Zeus non gradì la loro richiesta, ma le accontentò, avvertendole che qualora avessero usato il pungiglione avrebbero pagato con la vita. Secondo un’altra leggenda, Melissa era una Sacerdotessa dedicata a Demetra, depositaria delle segrete conoscenze e dei sacri riti misterici della Dea, sui quali aveva giurato di mantenere l’assoluto silenzio. Infastidita da un gruppo di curiose, che la istigavano a rivelare i suoi saperi, ella negò senza mai cedere, fino a quando le donne, deluse ed infuriate, la uccisero facendola a pezzi. La Dea vide ciò che era accaduto e trasformò il corpo straziato della sua amata figlia in uno sciame lucente di api, che si levò leggero e volò verso l’infinito per ricongiungersi a Lei.
In un'immagine poetica di bruciante desiderio, Kama, il dio hindu dell' amore, appare con una corda d' arco fatta di api. Nell' arte indu, Vishnu viene anche ritratto come un' ape posata su un loto e Shiva come un' ape sopra un triangolo. Le antiche dee mediterranee delle api in Egitto, Mesopotamia, Grecia e Roma sono connesse con la dea indiana Hindu: Brahmari Devi, la dea delle api, nelle sue connessioni con gli insegnamenti inerenti i chakra. Questi sette reami della coscienza emanano dal primo suono - il pulsare del tamburo cosmico - il battito del cuore della Dea.
Dalla sua preziosa cera si modellavano le candele, strumenti di luce nel buio, ovvero ciò che permette di vedere anche nella più fitta oscurità, e di riconoscere sempre la verità al di là dell’illusione. La cera ha sempre costituito un elemento prezioso ed in stretto rapporto con le energie vitali. Il suo rilevante uso nei riti magici di vari paesi sta a indicare certamente la grande considerazione ch'essa ebbe. Si ritiene che le candele di cera d'api puliscano e purifichino l'aria, oltre ad emettere salutari ioni negativi. La cera d'api produce una luce molto più intensa, con una bellissima aura dorata e minor tremolio. Essa è inoltre naturalmente aromatica e ha il profumo dolce del miele. Le candele di cera d'api ardono più a lungo, non gocciolano né producono sostanze nocive come fuliggine e fumo. Negli insegnamenti cinesi del Feng Shui, le candele di cera d'api portano in una stanza l'energia (ch'i) del fuoco, cosa che si ritiene alimenti la passione e l'espressività.
Nei tempi antichi, quando gli uomini erano più puri, riuscivano a conversare con gli animali e il Creatore faceva loro visita, gli chiesero qualcosa di dolce da mangiare. Il Creatore plasmò l’ape, che non aveva ancora il pungiglione.
L’Ape arrivò sulla terra e trovò un albero dove poter costruire il proprio alveare, per fare il miele, moltiplicarsi e nutrire i piccoli. Presto gli uomini giunsero dall’Ape e le chiesero un po’ del suo dolce sciroppo. Le Api diedero a ognuno un recipiente pieno di miele. Gli uomini lo apprezzarono molto e lo mangiarono avidamente, poi tornarono per averne ancora.
L’Ape rispose: “Per un po’ non avrò più miele da darvi. Dovete aspettare”. Gli uomini non furono felici, perché desideravano ardentemente il dolce sciroppo. Chiamarono il Creatore e gli dissero: “L’Ape non ci dà abbastanza sciroppo dorato. Ne vogliamo di più!”. Il Creatore allora inviò sulla terra il Popolo dei Fiori, che iniziò a produrre un’enorme varietà di fiori da impollinare perché le Api potessero produrre più miele. Per attrarle, sbocciarono meravigliosi fiori di tutti i colori: azzurri, rossi, arancioni, viola e gialli. Vennero create più Api per impollinarli tutti. L’alveare si ingrandì molto. Gli uomini, vedendo che era diventato così grande, arrivarono per avere ancora sciroppo dolce. Le Api diedero loro molto miele, ma ne tennero per sé abbastanza per nutrire i loro piccoli. Gli uomini divorarono lo sciroppo e ne vollero ancora. Le Api risposero: “Non ne abbiamo più, dovete aspettare”.
Gli uomini erano arrabbiati, e chiesero al Popolo dei Fiori di produrre più fiori, per poter avere più miele. Il Popolo dei Fiori rispose: “Abbiamo fatto più fiori che potevamo, e sono stati impollinati tutti. Dovete aspettare fino a primavera”. “No”, dissero gli uomini, “Ne vogliamo di più adesso!”. Ritornarono all’alveare e lo distrussero, uccidendo quasi tutte le Api e prendendo il miele che restava.
Le Api superstiti erano in collera. Chiesero consiglio al Creatore. Anche lui era irritato per il comportamento degli uomini, così chiese al Popolo dei Fiori di far crescere dei rovi spinosi, perché le api li mangiassero. Le Api mangiarono le spine, che si trasformarono in pungiglioni. Il Popolo dei Fiori creò un recinto di rovi attorno all’alveare. Il giorno dopo gli uomini tornarono chiedendo più miele; ma i rovi attorno all’albero graffiarono e ferirono i loro corpi. Alcuni riuscirono ad arrivare all’alveare e, coperti di lividi, urlarono alle Api: “Dateci del miele, adesso, o faremo come abbiamo fatto ieri, distruggendo il vostro alveare e uccidendo i vostri piccoli!”. Le Api si arrabbiarono, un forte ronzio uscì dall’albero, e sciamarono fuori. Punsero gli uomini finché non furono pieni di piaghe, facendoli scappare.
Da quel giorno, gli uomini trattarono le api, i fiori e le piante con grande rispetto, promettendo sempre di rimpiazzare ciò che prendono, di non essere mai avidi e di non raccogliere mai più di ciò di cui hanno bisogno.
Fonte: antrodellamagia.forumfree.it
Perché i vegani non mangiano il miele?
Le api sono allevate da migliaia di anni per la produzione del buon miele, ma i loro favi venivano depredati già da tempi molto più antichi dell'avvento dell'apicoltura come fonte primaria di cera assai usata nella fabbricazione di candele.
Nell'antico Egitto i rimandi simbolici alla luce e al colore dorato del miele fecero dell'ape un insetto solare, nato dalle lacrime del Dio Sole "Ra". Quando le sue lacrime caddero a terra, vennero trasformate in api che costruirono arnie e produssero miele. Ciò fece sì che la cera d'api venisse onorata come sacra e che le candele fatte con la cera d'api venissero usate unicamente dai capi spirituali.. E' noto che la cera era usata dagli egizi anche per la mummificazione.
E' curioso, però, notare che il termine "mummia" non è di origine egizia; esso deriva dall'arabo "mum" o "moum", cioè la cera con cui i figli del Nilo impregnavano le fasce nelle quali avvolgevano i cadaveri, ma che pure i Persiani e gli Sciiti adoperavano per ricoprire i loro morti, al fine di impedirne la decomposizione.
Non solo gli egizi, ma svariati popoli trassero lezioni dall'organizzazione sociale delle api, dove le operaie provvedevano al reperimento e trasporto del nettare e del polline, alla costruzione e pulizia del favo, alla nutrizione dei giovani e alla difesa dell' alveare. Emblemi della diligenza e del coraggio, incarnavano virtù spirituali e politiche meno evidenti. La loro regina (allora scambiata per il Re) era il simbolo della regalità, e loro, in quanto "esseri di fuoco" alati, erano associate alla purezza e rappresentavano l' anima in molte culture mediorientali ed in tutta la zona che si estendeva dalla Siberia all' Asia centrale e al golfo del Bengala...
Non solo gli egizi, ma svariati popoli trassero lezioni dall'organizzazione sociale delle api, dove le operaie provvedevano al reperimento e trasporto del nettare e del polline, alla costruzione e pulizia del favo, alla nutrizione dei giovani e alla difesa dell' alveare. Emblemi della diligenza e del coraggio, incarnavano virtù spirituali e politiche meno evidenti. La loro regina (allora scambiata per il Re) era il simbolo della regalità, e loro, in quanto "esseri di fuoco" alati, erano associate alla purezza e rappresentavano l' anima in molte culture mediorientali ed in tutta la zona che si estendeva dalla Siberia all' Asia centrale e al golfo del Bengala...
Gli antichi Babilonesi (1600 a. C. circa) veneravano il dio Mithra che era rappresentato come un leone che teneva nelle sue fauci un’ape. Ape infatti, nella lingua locale, si pronunciava “Dabar” e “Dabar” era anche il termine per indicare la “Parola” (divina). Questo termine verrà utilizzato successivamente anche dagli antichi ebrei per invocare il Messia. In ebraico, la parola che indica l'ape, "Dbure", ha origine dal termine "Dbr", ossia discorso, e perciò, tra i primi credenti ebrei, le api simboleggiavano l'eloquenza e l'intelligenza. La Torah afferma: "Lo spirito dell'uomo è la candela del Signore", la stessa Terra promessa era descritta come il “Paese ove scorre latte e miele". Nel mondo cristiano le api erano spesso un simbolo di Cristo, con il loro miele e pungiglione a rappresentare la sua misericordia e giustizia. L' alveare divenne metafora cristiana della vita casta, caritatevole e regolata dalle comunità monastiche. L' errata credenza secondo cui le api (che in realtà si accoppiano in imponenti sciami volanti) si riproducono costantemente come i fiori che impollinano, le rese emblemi della Vergine Maria. L 'alveare simboleggiava anche le celle dei monasteri dove i monaci vivevano e lavoravano. Anche abitazioni preistoriche comuni scoperte sull' isola di Creta sono di struttura ad alveare.
Melissa fu definita proprio "vergine Dea" perché aveva la facoltà di essere autogenerativa, proprio come le api che possono riprodursi senza l' unione sessuale con il maschio. Quando Zeus crebbe, per ringraziare la principessa delle sue dolci cure, decise di liberarla del suo semplice corpo di donna mortale e la trasformò in ape. Si racconta anche che le api chiesero a Zeus (quando divenne un dio) di poter avere un pungiglione per potersi difendere dagli uomini che le rubavano il miele. Zeus non gradì la loro richiesta, ma le accontentò, avvertendole che qualora avessero usato il pungiglione avrebbero pagato con la vita. Secondo un’altra leggenda, Melissa era una Sacerdotessa dedicata a Demetra, depositaria delle segrete conoscenze e dei sacri riti misterici della Dea, sui quali aveva giurato di mantenere l’assoluto silenzio. Infastidita da un gruppo di curiose, che la istigavano a rivelare i suoi saperi, ella negò senza mai cedere, fino a quando le donne, deluse ed infuriate, la uccisero facendola a pezzi. La Dea vide ciò che era accaduto e trasformò il corpo straziato della sua amata figlia in uno sciame lucente di api, che si levò leggero e volò verso l’infinito per ricongiungersi a Lei.
Le sacerdotesse della grande dea madre Demetra a Eleusi erano proprio chiamate "api". I greci antichi ritenevano che le api fossero nate spontaneamente da cadaveri di animali, e che perciò simboleggiassero la resurrezione e la rinascita. Le veneravano in quanto sacre messaggere che portavano le preghiere dalla Terra al Cielo, ogni cosa creata da queste sacre creature, come il miele o la cera, era considerata un dono degli dei. Secondo le leggende nordiche esse affioravano sulla terra da un sotterraneo mondo incantato, dove vivevano insieme alle fate. Si riteneva che possedessero virtù profetiche, per questo se ne osservava il volo per divinare e determinare il futuro, e che fosse portatrice del fuoco divino.
La Maha Devi (o Grande madre), la Kundalini, si manifesta in forma di suono come un'ape regina (Brahmari Devi) circondata da nuvole di api ronzanti. In ambito rituale nel mondo celtico e in Mali, con il miele fermentato e acqua consumata, si ricavava una bevanda chiamata "il vino degli dei" conosciuta con il nome di idromele. Nella mitologia indo-europea, l’idromele è la bevanda tipica dell’aldilà, nel mondo celtico come in quello germanico, è simbolo di immortalità. Questa bevanda unisce la sacralità dell'ape, quale animale messaggero celeste che trasforma il sole in miele, e la sacralità dell'acqua vista come la linfa vitale che scorre nelle vene della madre terra, rendendo l’idromele sacro presso i Celti, come essenza del divino nell’unione fra cielo e terra.
L’ape è, fra gli insetti, quello cui è stata dedicata maggiore attenzione. Le api sono un bioindicatore dell’ambiente, oltre a produrre il pregiatissimo miele, trasportano il polline e trasformano il mondo in cibo. Esse rappresentano gli imenotteri sociali per eccellenza, in quanto occupano uno dei livelli evolutivi più elevati tra gli insetti, soprattutto per quanto riguarda la trasmissione d'informazioni.
Una ricerca effettuata in Canada conferma che il numero di api e l'attività d' impollinazione si riducono enormemente nelle coltivazioni OGM, l’effetto distruttivo degli OGM sulle api è provato. Tale effetto è dovuto alle tossine che gli OGM emanano, causa della morte già avvenuta di molte famiglie di api nel mondo. Se vedete un’ape che muore, preoccupatevi. Albert Einstein (che i conti si suppone li sapesse fare bene) disse: “Se l’ape scomparisse, all’uomo resterebbero quattro anni di vita”. Forse qualche forma di intelligenza a noi ancora sconosciuta ha già cercato di darci un segnale anche su questo argomento ? Il 25 giugno del 2004, una formazione crop circle (cerchi nel grano) è stata segnalata a Milk Hill, Wiltshire, in Inghilterra. Sembrava un po 'come un'ape sull' alveare, infatti hanno chiamato questo crop circle "the Bee" ovvero l' Ape. Non solo le api, ma tutti gli animali, se hanno la possibilità di scegliere, evitano il cibo OGM e preferiscono il cibo biologico al cibo convenzionale con pesticidi. Solo l’uomo sembra non distinguere tra cibo puro e cibo avvelenato. Per proteggere la nostra salute e la salute di coloro che amiamo, è oggi di vitale importanza non credere passivamente alle informazioni date dai media, ma cercare informazioni corrette e complete, leggere le etichette e scegliere il nostro cibo con consapevolezza.
Fonte: www.mutatemente.com
Vi lascio anche una bella storia...una leggenda Cherokee:
Fonte: www.mutatemente.com
Vi lascio anche una bella storia...una leggenda Cherokee:
Nei tempi antichi, quando gli uomini erano più puri, riuscivano a conversare con gli animali e il Creatore faceva loro visita, gli chiesero qualcosa di dolce da mangiare. Il Creatore plasmò l’ape, che non aveva ancora il pungiglione.
L’Ape arrivò sulla terra e trovò un albero dove poter costruire il proprio alveare, per fare il miele, moltiplicarsi e nutrire i piccoli. Presto gli uomini giunsero dall’Ape e le chiesero un po’ del suo dolce sciroppo. Le Api diedero a ognuno un recipiente pieno di miele. Gli uomini lo apprezzarono molto e lo mangiarono avidamente, poi tornarono per averne ancora.
L’Ape rispose: “Per un po’ non avrò più miele da darvi. Dovete aspettare”. Gli uomini non furono felici, perché desideravano ardentemente il dolce sciroppo. Chiamarono il Creatore e gli dissero: “L’Ape non ci dà abbastanza sciroppo dorato. Ne vogliamo di più!”. Il Creatore allora inviò sulla terra il Popolo dei Fiori, che iniziò a produrre un’enorme varietà di fiori da impollinare perché le Api potessero produrre più miele. Per attrarle, sbocciarono meravigliosi fiori di tutti i colori: azzurri, rossi, arancioni, viola e gialli. Vennero create più Api per impollinarli tutti. L’alveare si ingrandì molto. Gli uomini, vedendo che era diventato così grande, arrivarono per avere ancora sciroppo dolce. Le Api diedero loro molto miele, ma ne tennero per sé abbastanza per nutrire i loro piccoli. Gli uomini divorarono lo sciroppo e ne vollero ancora. Le Api risposero: “Non ne abbiamo più, dovete aspettare”.
Gli uomini erano arrabbiati, e chiesero al Popolo dei Fiori di produrre più fiori, per poter avere più miele. Il Popolo dei Fiori rispose: “Abbiamo fatto più fiori che potevamo, e sono stati impollinati tutti. Dovete aspettare fino a primavera”. “No”, dissero gli uomini, “Ne vogliamo di più adesso!”. Ritornarono all’alveare e lo distrussero, uccidendo quasi tutte le Api e prendendo il miele che restava.
Le Api superstiti erano in collera. Chiesero consiglio al Creatore. Anche lui era irritato per il comportamento degli uomini, così chiese al Popolo dei Fiori di far crescere dei rovi spinosi, perché le api li mangiassero. Le Api mangiarono le spine, che si trasformarono in pungiglioni. Il Popolo dei Fiori creò un recinto di rovi attorno all’alveare. Il giorno dopo gli uomini tornarono chiedendo più miele; ma i rovi attorno all’albero graffiarono e ferirono i loro corpi. Alcuni riuscirono ad arrivare all’alveare e, coperti di lividi, urlarono alle Api: “Dateci del miele, adesso, o faremo come abbiamo fatto ieri, distruggendo il vostro alveare e uccidendo i vostri piccoli!”. Le Api si arrabbiarono, un forte ronzio uscì dall’albero, e sciamarono fuori. Punsero gli uomini finché non furono pieni di piaghe, facendoli scappare.
Da quel giorno, gli uomini trattarono le api, i fiori e le piante con grande rispetto, promettendo sempre di rimpiazzare ciò che prendono, di non essere mai avidi e di non raccogliere mai più di ciò di cui hanno bisogno.
Fonte: antrodellamagia.forumfree.it
fonte: crepanelmuro.blogspot.it
venerdì 4 marzo 2016
l'era del genere mutante
Dall’analogico al digitale. Dal materiale all’immateriale. Dal maschile al femminile e viceversa, mentre il sistema invece di considerarlo scandaloso, lo promuove. Il fenomeno non solo è già evidente da tempo, la tv o lavaggio del cervello lo ha amplificato prima gradualmente, fino a sfornare delle vere e proprie fiction televisive a dir poco squallide.
La serie “Transparent”, unione dei termini trans e parent (genitore), premiata con due Golden Globe, racconta come Mort Pfefferman, 68 anni, professore divorziato, con tre figli, decida di diventare Maura: perché si è sempre sentito Maura, anche da sposato. Il canale Real Time è diventato quasi interamente transgender, trasmettendo serie come "Mio figlio è transgender", dove vengono raccontate storie in cui dei genitori assecondano l'orientamento sessuale dei loro figli di appena 6-7 anni. Gli stessi genitori intervistati se ne escono poi con frasi come questa: "Noi genitori adulti dobbiamo eseguire tutto ciò che ci dicono i nostri bambini". Basta assistere ad una intera puntata, sempre se riuscite, per sentire una serie infinita di cazzate. Ma c' è di più, quei genitori fanno incontrare i loro figli con un transgender adulto. Per la serie la pedofilia avanza...
Neolingua Mutante
Per creare più confusione, come se non bastassero già le loro immagini ridicole, sono stati inventati anche una serie di termini assurdi a dir poco orwelliani come Psicogender, esoterici come Pangender, alfabetici o numerici come A-Gender o Third-Gender, poi a seguire Drag-Queen e Drag-King, Intersex, Gender-Queer, Intergender, Neutrois, Mx, Two Spirit, Neither, Gender-Variant e così via, insomma se ne contano più di cinquanta.
Un vocabolario di aggettivi in neolingua che vengono sintetizzati con i termini Transizione o Transgenderismo. L'origine del termine transgender è da identificarsi all'interno del movimento LGBT (Movimento di liberazione lesbico, gay, bisessuale e transessuale), creato negli Stati Uniti negli anni '80, per indicare un movimento politico che contesta la logica eterosessista, secondo la quale i sessi dell'essere umano sono solo due. Col termine transgender si possono identificare tutte le persone che non si sentono racchiuse dentro lo "stereotipo di genere" normalmente identificato come "maschile" e "femminile". Ora c'è l'Omo Genere Mutante (OGM).
Nel dizionario inglese di Oxford è stato inserito il termine “cisgender” che indica un individuo il cui senso di identità personale corrisponde al sesso e al genere attribuitogli/le alla nascita. I due termini, cisgender e transgender, giocano la loro opposizione sui due prefissi latini “cis” e trans”, che rispettivamente significano “al di qua” e “al di là”.
Dietro a tutto questo schifo, si nasconde in realtà il percorso da tempo pianificato e oggi propagandato dall'èlite per distruggere le fondamenta della società e l'identità dei singoli con lo scopo di rendere le masse ancor più piegate e manipolabili. Il suo obiettivo è anche un altro: Depopolazione.
La «gender theory» non ha nessun fondamento e nega l'evidenza fornita dalla natura
Secondo l'ideologia in questione, le differenze naturali tra maschi e femmine non sono un prodotto della natura, ma della «cultura» socialmente dominante, onde il vero sesso sarebbe il «genere» al quale l'individuo vuole scegliere di appartenere, etero, omo, trans, ecc... Una simile «tesi» implica l'assunto che in natura i caratteri sessuali non siano ben marcati e distinti nel maschio e nella femmina, né dal punto di vista fisiologico né da quello anatomico. Ma ciò è insostenibile perché contro l'evidenza più elementare. Gli apparati sessuali di uomini e donne sono costruiti diversamente, ma in modo da essere interdipendenti nel senso di complementari gli uni agli altri, dal momento che si integrano perfettamente ai fini del concepimento della prole.
Sono così per opera della natura, evidentemente, dato che maschi e femmine nascono in quel modo sin da quando esiste il genere umano. Tale complementarità risulta non solo dalla fisiologia, ma anche dall'anatomia. L'utero della donna è costruito in modo da poter esser penetrato dal membro maschile per esser fecondato e dar luogo alla formazione del feto e del bambino. Invece, la parte finale dell'intestino che chiamiamo il retto, con la sua propria struttura muscolare (lo sfintere), mostra l'anatomia di un organo costruito unicamente per poter evacuare le feci, non per altri usi. E se lo si utilizza a fini sessuali, sia che ciò avvenga tra maschi o tra maschi e femmine, si tratta evidentemente e comunque di un uso contro-natura, come si è sempre giustamente ritenuto.
Contro-natura, non solo per il carattere ripugnante della cosa, ma già per il fatto di sfogare la propria concupiscenza mediante un organo che la natura non ha destinato a quell'uso, ma all'evacuazione, come risulta inequivocabilmente dalla nostra anatomia. Scegliere il retto al posto dell'utero, costituisce pertanto scelta contraria a quella della natura e quindi contro-natura. Questa scelta viola l'anatomia di una determinata parte (quella rettale) della nostra costituzione fisica, la quale è evidentemente un prodotto della sola natura. La condanna morale ed estetica di questo uso perverso si fonda pertanto in primo luogo già sul fatto obiettivo della costituzione anatomica dell'essere umano. E quindi sulla natura dello stesso, così com'è in sé, come Dio l'ha fatta, nella sua perfetta e compiuta anatomia. Nessuna persona sensata può infatti sostenere che la nostra anatomia di esseri umani sia un prodotto della «cultura».
Gli apparati riproduttivi degli esseri umani sono simili a quelli degli altri mammiferi. Ci rendono simili agli animali, dal lato appunto della natura, costituita in modo da potersi riprodurre e perpetuare. L'istinto della riproduzione, che, utilizzando il desiderio del piacere carnale, spinge all'accoppiamento tra maschi e femmine, ce l'abbiamo o no, in quanto puro istinto, allo stesso modo degli animali? E negli animali deve considerarsi un prodotto della natura o della «cultura»? Gli animali non hanno né società né «cultura»; quindi è la loro natura che, sotto forma di istinto, li spinge all'accoppiamento tra maschi e femmine per la riproduzione. E ciò che qui vale per gli animali non vale anche per noi, per quella parte della nostra natura che è appunto animale, intendendosi il termine in senso puramente biologico? Inoltre, la natura non può aver creato una tendenza omosessuale naturale negli esseri umani da essa forniti di apparati riproduttivi tra loro complementari, nelle due forme del maschio e della femmina: non può perché l'omosessualità è per definizione intrinsecamente sterile. Dire che la natura l'ha posta in noi come tendenza naturale allo stesso modo dell'eterosessualità, in modo che potessimo scegliere a seconda dei gusti, equivale a dire che la natura avrebbe programmato la propria estinzione, in quanto natura. Il che non è razionalmente sostenibile. E se la natura ha posto come naturali in noi tendenze omo, per qual motivo ci ha allora fornito dei due apparati riproduttivi tra loro complementari e nello stesso tempo così ben differenziati nei due tipi che costituiscono il maschio e la femmina? Tanto per perder tempo?
Se le tendenze omo fossero naturali, la natura sarebbe in sé stessa contraddittoria perché da un lato avrebbe costruito gli individui come maschio e femmina in modo da renderli fisiologicamente e anatomicamente atti a soddisfare l'istinto naturale della riproduzione, istinto vitale; dall'altro, li avrebbe simultaneamente forniti di un istinto del tutto opposto o istinto di morte, consistente nel sottrarsi all'istinto vitale utilizzando i loro organi sessuali in attività omosessuali, non conformi alla loro fisiologia e anatomia, create queste ultime sempre dalla natura.
Una natura minata da una contraddizione del genere non avrebbe in realtà potuto mantenersi a lungo ed anzi, a ben vedere, nemmeno esistere. Dire che il sesso non esiste in natura perché è una libera scelta dell'individuo, quale essa sia, che lo Stato si deve limitare a riconoscere, perché in natura al posto del maschio e della femmina (dei due sessi) esisterebbe invece un «genere» del tutto psicologico, in sé indeterminato, che ricomprenderebbe mascolinità e femminilità o «altro» come semplici possibilità da esplorare a piacere: pensare questo significa in primo luogo avere un'idea del tutto sbagliata della natura e del suo modo di operare, oggi ampiamente illustrato dalla scienza, che conferma l'esistenza in essa di un ordine basato, per ciò che riguarda il mondo animale, sulla complementarità feconda e ineliminabile dei due sessi, maschile e femminile, la cui reciproca, istintiva attrazione soddisfa quella fondamentale esigenza di riproduzione, mediante la quale la natura stessa esiste e si perpetua.
GENDER: LA CRUDA VERITÀ
Fonte - Fonte
La serie “Transparent”, unione dei termini trans e parent (genitore), premiata con due Golden Globe, racconta come Mort Pfefferman, 68 anni, professore divorziato, con tre figli, decida di diventare Maura: perché si è sempre sentito Maura, anche da sposato. Il canale Real Time è diventato quasi interamente transgender, trasmettendo serie come "Mio figlio è transgender", dove vengono raccontate storie in cui dei genitori assecondano l'orientamento sessuale dei loro figli di appena 6-7 anni. Gli stessi genitori intervistati se ne escono poi con frasi come questa: "Noi genitori adulti dobbiamo eseguire tutto ciò che ci dicono i nostri bambini". Basta assistere ad una intera puntata, sempre se riuscite, per sentire una serie infinita di cazzate. Ma c' è di più, quei genitori fanno incontrare i loro figli con un transgender adulto. Per la serie la pedofilia avanza...
Neolingua Mutante
Per creare più confusione, come se non bastassero già le loro immagini ridicole, sono stati inventati anche una serie di termini assurdi a dir poco orwelliani come Psicogender, esoterici come Pangender, alfabetici o numerici come A-Gender o Third-Gender, poi a seguire Drag-Queen e Drag-King, Intersex, Gender-Queer, Intergender, Neutrois, Mx, Two Spirit, Neither, Gender-Variant e così via, insomma se ne contano più di cinquanta.
Un vocabolario di aggettivi in neolingua che vengono sintetizzati con i termini Transizione o Transgenderismo. L'origine del termine transgender è da identificarsi all'interno del movimento LGBT (Movimento di liberazione lesbico, gay, bisessuale e transessuale), creato negli Stati Uniti negli anni '80, per indicare un movimento politico che contesta la logica eterosessista, secondo la quale i sessi dell'essere umano sono solo due. Col termine transgender si possono identificare tutte le persone che non si sentono racchiuse dentro lo "stereotipo di genere" normalmente identificato come "maschile" e "femminile". Ora c'è l'Omo Genere Mutante (OGM).
Nel dizionario inglese di Oxford è stato inserito il termine “cisgender” che indica un individuo il cui senso di identità personale corrisponde al sesso e al genere attribuitogli/le alla nascita. I due termini, cisgender e transgender, giocano la loro opposizione sui due prefissi latini “cis” e trans”, che rispettivamente significano “al di qua” e “al di là”.
Dietro a tutto questo schifo, si nasconde in realtà il percorso da tempo pianificato e oggi propagandato dall'èlite per distruggere le fondamenta della società e l'identità dei singoli con lo scopo di rendere le masse ancor più piegate e manipolabili. Il suo obiettivo è anche un altro: Depopolazione.
La «gender theory» non ha nessun fondamento e nega l'evidenza fornita dalla natura
Secondo l'ideologia in questione, le differenze naturali tra maschi e femmine non sono un prodotto della natura, ma della «cultura» socialmente dominante, onde il vero sesso sarebbe il «genere» al quale l'individuo vuole scegliere di appartenere, etero, omo, trans, ecc... Una simile «tesi» implica l'assunto che in natura i caratteri sessuali non siano ben marcati e distinti nel maschio e nella femmina, né dal punto di vista fisiologico né da quello anatomico. Ma ciò è insostenibile perché contro l'evidenza più elementare. Gli apparati sessuali di uomini e donne sono costruiti diversamente, ma in modo da essere interdipendenti nel senso di complementari gli uni agli altri, dal momento che si integrano perfettamente ai fini del concepimento della prole.
Sono così per opera della natura, evidentemente, dato che maschi e femmine nascono in quel modo sin da quando esiste il genere umano. Tale complementarità risulta non solo dalla fisiologia, ma anche dall'anatomia. L'utero della donna è costruito in modo da poter esser penetrato dal membro maschile per esser fecondato e dar luogo alla formazione del feto e del bambino. Invece, la parte finale dell'intestino che chiamiamo il retto, con la sua propria struttura muscolare (lo sfintere), mostra l'anatomia di un organo costruito unicamente per poter evacuare le feci, non per altri usi. E se lo si utilizza a fini sessuali, sia che ciò avvenga tra maschi o tra maschi e femmine, si tratta evidentemente e comunque di un uso contro-natura, come si è sempre giustamente ritenuto.
Contro-natura, non solo per il carattere ripugnante della cosa, ma già per il fatto di sfogare la propria concupiscenza mediante un organo che la natura non ha destinato a quell'uso, ma all'evacuazione, come risulta inequivocabilmente dalla nostra anatomia. Scegliere il retto al posto dell'utero, costituisce pertanto scelta contraria a quella della natura e quindi contro-natura. Questa scelta viola l'anatomia di una determinata parte (quella rettale) della nostra costituzione fisica, la quale è evidentemente un prodotto della sola natura. La condanna morale ed estetica di questo uso perverso si fonda pertanto in primo luogo già sul fatto obiettivo della costituzione anatomica dell'essere umano. E quindi sulla natura dello stesso, così com'è in sé, come Dio l'ha fatta, nella sua perfetta e compiuta anatomia. Nessuna persona sensata può infatti sostenere che la nostra anatomia di esseri umani sia un prodotto della «cultura».
Gli apparati riproduttivi degli esseri umani sono simili a quelli degli altri mammiferi. Ci rendono simili agli animali, dal lato appunto della natura, costituita in modo da potersi riprodurre e perpetuare. L'istinto della riproduzione, che, utilizzando il desiderio del piacere carnale, spinge all'accoppiamento tra maschi e femmine, ce l'abbiamo o no, in quanto puro istinto, allo stesso modo degli animali? E negli animali deve considerarsi un prodotto della natura o della «cultura»? Gli animali non hanno né società né «cultura»; quindi è la loro natura che, sotto forma di istinto, li spinge all'accoppiamento tra maschi e femmine per la riproduzione. E ciò che qui vale per gli animali non vale anche per noi, per quella parte della nostra natura che è appunto animale, intendendosi il termine in senso puramente biologico? Inoltre, la natura non può aver creato una tendenza omosessuale naturale negli esseri umani da essa forniti di apparati riproduttivi tra loro complementari, nelle due forme del maschio e della femmina: non può perché l'omosessualità è per definizione intrinsecamente sterile. Dire che la natura l'ha posta in noi come tendenza naturale allo stesso modo dell'eterosessualità, in modo che potessimo scegliere a seconda dei gusti, equivale a dire che la natura avrebbe programmato la propria estinzione, in quanto natura. Il che non è razionalmente sostenibile. E se la natura ha posto come naturali in noi tendenze omo, per qual motivo ci ha allora fornito dei due apparati riproduttivi tra loro complementari e nello stesso tempo così ben differenziati nei due tipi che costituiscono il maschio e la femmina? Tanto per perder tempo?
Se le tendenze omo fossero naturali, la natura sarebbe in sé stessa contraddittoria perché da un lato avrebbe costruito gli individui come maschio e femmina in modo da renderli fisiologicamente e anatomicamente atti a soddisfare l'istinto naturale della riproduzione, istinto vitale; dall'altro, li avrebbe simultaneamente forniti di un istinto del tutto opposto o istinto di morte, consistente nel sottrarsi all'istinto vitale utilizzando i loro organi sessuali in attività omosessuali, non conformi alla loro fisiologia e anatomia, create queste ultime sempre dalla natura.
Una natura minata da una contraddizione del genere non avrebbe in realtà potuto mantenersi a lungo ed anzi, a ben vedere, nemmeno esistere. Dire che il sesso non esiste in natura perché è una libera scelta dell'individuo, quale essa sia, che lo Stato si deve limitare a riconoscere, perché in natura al posto del maschio e della femmina (dei due sessi) esisterebbe invece un «genere» del tutto psicologico, in sé indeterminato, che ricomprenderebbe mascolinità e femminilità o «altro» come semplici possibilità da esplorare a piacere: pensare questo significa in primo luogo avere un'idea del tutto sbagliata della natura e del suo modo di operare, oggi ampiamente illustrato dalla scienza, che conferma l'esistenza in essa di un ordine basato, per ciò che riguarda il mondo animale, sulla complementarità feconda e ineliminabile dei due sessi, maschile e femminile, la cui reciproca, istintiva attrazione soddisfa quella fondamentale esigenza di riproduzione, mediante la quale la natura stessa esiste e si perpetua.
GENDER: LA CRUDA VERITÀ
Fonte - Fonte
fonte: freeondarevolution.blogspot.it