venerdì 24 dicembre 2010

ne avanti ne indietro


vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
vado
vado
vado poi
torno
torno
torno

è volato via il grande Mario
è uscito dal circondario
preferendo a modo suo
porre fine al calendario.
Suor Binetti a denti stretti
parla al contrario,
è in disaccordo per come è morto,
eliminarsi tramite suicidio
non è normale,
si fa peccato mortale,
meglio flagellarsi con il silicio,
un po' quà un po' la,
daghela ben biondina
daghela ben biondà.

Vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
è terminata l'orata al forno...

a proposito di pesce
quella roba di carne che entra ed esce,
per chi affina l'arte del pompino
suggerirei la contemplazione
della schiuma del cappuccino,
magari la felicità è racchiusa in una tazza
non di certo i tumulti che avvengono nella piazza.
Quanto a me... vado a sbattere inesorabilmente
nel medesimo esimo con il mento
doppio mento, triplo mento mortale...
si sa, a carnevale ogni scherzo vale.
Sono sexy come uno scaldabagno revisionato,
affascinante come un ippopotamo che ha appena digerito;
può accadere che soffra
di colite
di gastrite
di non tollerare la bauxite...
ma volete mettere le modelle
che sfilano con le granite?
Gente, udite!
Fabrax è un gran pezzo di cellulite!

Vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
è terminato pure il contorno.

Nella mia gengiva destra
appare una finestra laterale
si tratta del mio amato premolare
che un giorno cadde
intruppando una nocciola,
allergica al colore viola,
travestita da cioccolata bianca,
che non mantenendo la debita distanza
causò un inevitabile sinistro:
"avevo la precedenza, venivo da sinistra"
"davvero? Brutto frocio comunista!"
"Razza d'incompetente, chi ti ha dato la patente?!"

Vado
vado
vado poi
torno
torno
torno
vado
vado
vado poi
torno
torno
torno

felicitazioni. Arrivederci. Buongiorno

domenica 19 dicembre 2010

parliamone




caro babbo natale, la inviterei caldamente nella mia umile dimora per un confronto paritario, unilaterale e totalmente aperto per qualsiasi discussione lei volesse intavolare. La renna la lasci a casa, venga solo. Avrò modo di esporle una serie di argomenti tra i quali l'attuale situazione politica italiana, crisi energetica, crisi economica, crisi della crisi, ect.. L'avverto di prestare attenzione dove cammina, ultimamente ha nevicato, le strade sono ghiacciate. Proprio ieri, sono caduta come una pera decana e ho battuto violentemente il ginocchio sinistro imprecando in dialetto locale. Non tollero ritardi... l'aspetto

mercoledì 8 dicembre 2010

marmellata zozza


togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa.

Pete Burns "la cosa",
quando si palesa
propone sempre la stessa cosa:
canta "You spin me around",
che ha scassato chiunque, persino
Snoopy, Lucy e Charlie Brown.

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa
fuori tutti, è finita la festa.

Il teleschermo
è come una minchia convessa
senti comprimere le meningi sotto una pressa,
ipnotizza, attizza, sodomizza,
più lo osservi più diventa un colosso,
più il colosso aumenta più ti eiacula addosso.
I consumatori sono eternamente in collera,
fottono e continuano a televotare la uallera,
altro che oracolo, tutto quanto fa spettacolo,
per riuscire a spazzarlo via ci vorrebbe un miracolo.

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa
lascia stare quello che resta.

Cogne, Garlasco, Erba, Avetrana,
tu guarda sti figli di puttana,
fuori è un deserto, c'è la fine del mondo
e questi parlano, parlano, aggiungono dettagli sanguinosi
le loro congetture mi fanno aumentare la scoliosi,
avanzano ipotesi, moventi, circostanze,
in realtà delle vittime non gliene frega niente.

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa
provo a scavare ma non trovo la risposta.

M'investi il cane in piena notte?
Ti fotto la vita e ti massacro di botte.
Non ti sta bene quello che dico?
Ti sfascio la schiena, stanne certo, garantito!

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa

la tempia mi duole
ma per poter arrivare dall'altra parte ce ne vuole.

Togli il cazzo dalla mia testa
togli il cazzo dalla mia testa

mi sono rotta, davvero, adesso basta

lunedì 6 dicembre 2010

burlona


sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

Non cerco il successo ne la glorificazione,
sono il lato oscuro della persecuzione.
Si chiude una porta e si apre un tombino?
starò attenta a non caderci, ce l'ho quì vicino.

Sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

l'altra me stessa batte le mani e si diverte
poi s'incupisce e si mette a braccia conserte.

La mia vita è abbastanza di emme
ma prima di porre fine a sta menata
vorrei tanto farmela leccare da enne.
Enne è un tipo vivace e dal pensiero veloce,
come una consueta eiaculazione precoce.
Ultimamente si è spostato in un'altra corsia,
nella fattispecie, la frizzante monogamia.

Sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

l'altra me stessa sbanda sulle prospettive illuse
si gira dall'altra parte tenendo le gambe chiuse.

Avverto un po' di nausea
ma non capisco che cosa sia la causa.
Se mai qualcuno cambiasse idea,
non andrò di certo a quella cagata dell'Ikea
a vedere tutti quei mobili osceni
messi in fila come fossero crisantemi.
Starò al calduccio a bere un brut nel flut
e guarderò un porno su RedTube.

Sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

l'altra me stessa ha il sentimento raddoppiato
ma lo vela a sufficienza per non essere sgamato.

Ho messo su pancia e sono umorale
sono nata di marzo, il mese del temporale...
qualche volta piove, qualche volta si muore
nonostante tutto
saltella, pulsa... sta bene il mio cuore.

Sono una burlona
ona ona ona ona onaaaaa
ne vado orgogliona
ona ona ona ona onaaaaa

l'altra me stessa bisbiglia,
ogni tanto invecchio
ogni tanto è diverso
ogni tanto è lo stesso
ogni tanto è normale
ogni tanto è uguale

venerdì 3 dicembre 2010

marmellata al veleno


Heidi la lagna non va più alla montagna
ha gli occhi spalancati stile Carfagna
clito prorompente, guance configurate a bocce
tette siliconate dure come rocce.
Sputa livore e dice parolacce,
frequenta discoteche, piazze, viali
pretende compensi, fa serate nei locali
ha un manager rampante e fa la mignotta
stappa champagne, becca diecimila a botta.
Coccodè coccodà,
oltre a darla via dove si recherà?
Andrà alla corte del signore dei cachi
quello che in piazza Duomo se li era spalmati,
sarà con altre a giocare al dottore
tutto per compiacere il nano imperatore.
In fatto di galline fa capolino
la mussa napoletana
(il nonno fu un gran figlio di puttana),
esperta di pizza fritta e di malocchio,
dalla patonza stronza e le labbra a canotto.
Parte in quarta, starnazza, sbraita, spara
manco partecipasse alla rivoluzione di Guevara,
aggrotta le sopracciglia,
si prodiga in un slancio ardito
si agita, urlacchia, punta il dito...
beh, invece delle risse,
sarebbe il caso che facesse
una bella pompa al marito
Coccodà coccodè,
fanculo la Santanchè
che rivendica con orgoglio
tutto quanto abbia la forma di un portafoglio.
Coccodà coccodè,
chi c'è c'è, chi non c'è, stia dov'è.
Formaggio nella minestrina?
Nooo, è cocaina!
Rende forti e resistenti,
un sorrisone a settantadue denti.
Ma i colori appaiono uguali...
Che importa!
E' come mettere sullo stesso piano
il ketchup con latte e cereali.
Coccodà coccodè
chi c'è c'è, chi non c'è resti com'è,
ognuno è quello che è...
Alza il dito medio... Tiè!