sabato 30 dicembre 2017

Clara Peeters


lo stupro di Artemisia


Artemisia Gentileschi nacque a Roma nel 1593, primogenita di sei figli. Il padre, Orazio, era un pittore nativo di Pisa che si era trasferito a Roma poiché la città era un grande centro artistico e l'atmosfera che si respirava era unica nel mondo. La riforma cattolica, in risposta alla controriforma luterana, riuscì a regalare alla città di Roma una spinta propulsiva nella ristrutturazione e nel restauro di moltissimi edifici sacri al cattolicesimo. La città fu invasa da pittori e artisti toscani, particolarmente da fiorentini. Non solo la città ma anche il Vaticano conobbe Firenze da vicino: nel cinquecento ben due Medicei ascesero al soglio pontificio con i nomi di Leone X e Clemente VII. La piccola Artemisia vide la luce in un contesto sociale e culturale in perenne movimento. All'età di dodici anni, nel 1605, rimase orfana di madre. In questo periodo la piccola si avvicinò al padre e alla sua arte, rimanendone affascinata e folgorata. Sviluppò un'ammirazione incondizionata per il padre e le opere prodotte dal suo pennello. Artemisia fu avviata alla professione sotto l'attenta guida di Orazio, che riuscì a valorizzare il precoce talento della figlia. 


Il padre, orgoglioso delle sue abilità, decise di allocarla sotto la guida di Agostino Tassi con cui collaborava alla realizzazione della loggetta della sala del Casino delle Muse a Palazzo Rospigliosi. Il Tassi, il padre di Artemisia doveva saperlo essendo un assiduo frequentatore della sua abitazione, era soprannominato lo smargiasso a causa del suo carattere violento e dei trascorsi burrascosi. Il pittore fu coinvolto in diverse disavventure giudiziarie poiché si riteneva fosse il mandante di diversi omicidi. Orazio Gentileschi era ammirato dall'arte del pittore Tassi, dimenticando le violenze dell'uomo Agostino. Grazie a questa venerazione, Orazio fu entusiasta quando il Tassi accettò di iniziare la giovane alla prospettiva. Gli eventi che seguirono presero una piega spiacevole. Agostino Tassi si innamorò di Artemisia, che all'epoca aveva diciotto anni, tentando di sedurla in diverse circostanze. La giovane ragazza non ricambiava i sentimenti del pittore, rifiutando sempre gli avvicinamenti dell'uomo che si trasformerà in carnefice. 


Nel maggio del 1611 avvenne l'irreparabile, dopo l'ennesimo rifiuto da parte della ragazza. Agostino Tassi, approfittando dell'assenza del padre della ragazza, stuprò Artemisia. La giovane rimase sconvolta per le violenze subite, tanto che tutta la sua futura arte sarà influenzata in modo drammatico da questo evento. La violenza carnale si consumò nell'abitazione dei Gentileschi, in via della Croce, con la compiacenza di Cosimo Quorli, furiere della camera apostolica e di una vicina di casa che era solita accudire Artemisia quando il padre non era in casa. La giovane descrisse la violenza con le seguenti parole: «Serrò la camera a chiave e dopo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una mano sul petto, mi mise un ginocchio fra le cosce ch’io non potessi serrarle et alzatomi li panni, che ci fece grandissima fatiga per alzarmeli, mi mise una mano con un fazzoletto alla gola et alla bocca acciò non gridassi e le mani quali prima mi teneva con l’altra mano mi le lasciò, havendo esso prima messo tutti doi li ginocchi tra le mie gambe et appuntendomi il membro alla natura cominciò a spingere e lo mise dentro. E li sgraffignai il viso e li strappai li capelli et avanti che lo mettesse dentro anco gli detti una stretta al membro che gli ne levai anco un pezzo di carne». Agostino Tassi, per rimediare al disonore arrecato, avanzò la promessa di sposare la ragazza. 


Il matrimonio riparatore è presente già nella Bibbia, nel Deuteronomio 22, 23-29: «quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, giace con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete a morte: la fanciulla, perché, essendo in città, non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così estirperai il male in mezzo a te. Ma se l'uomo trova per i campi la fanciulla fidanzata e facendole violenza giace con lei, allora dovrà morire solo l'uomo che è giaciuto con lei, ma non farai nulla alla fanciulla. Nella fanciulla non c'è colpa degna di morte: come quando un uomo assale il suo prossimo e l'uccide, così è in questo caso, perché egli l'ha incontrata per i campi. La giovane fidanzata ha potuto gridare, ma non c'era nessuno per venirle in aiuto. Se uno trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, l'afferra e giace con lei e sono colti in flagrante, l'uomo che è giaciuto con lei darà al padre di lei cinquanta sicli d'argento; ella sarà sua moglie, per il fatto che egli l'ha disonorata, e non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita». Il costume del matrimonio riparatore sopravvisse nella cultura occidentale sino a tempi molto recenti: in Italia la prima donna che si ribellò a questa consuetudine fu Franca Viola. Sino al 1981 in Italia un uomo che commetteva nei confronti di una donna stupro o violenza carnale, onde evitare il processo, poteva offrire alla ragazza il matrimonio riparatore facendo cessare ogni effetto penale e sociale del suo delitto. Artemisia cedette alle richieste di Agostino Tassi, continuando ad intrattenere rapporti intimi con lui nella speranza del matrimonio, che mai arriverà. 


Il padre, prontamente informato dalla figlia, decise di tacere nell'attesa degli eventi. Nel marzo del 1612 la famiglia Gentileschi scoprì che Agostino era coniugato, quindi impossibilitato al matrimonio. Orazio ribollì di rabbia, tanto da decidere di scrivere una petizione a papa Paolo V, dimenticando i vincoli professionali che lo legavano ad Agostino Tassi. Nella denuncia si leggeva: «una figliola dell'oratore [querelante] è stata forzatamente sverginata e carnalmente conosciuta più et più volte da Agostino Tasso pittore et intrinseco amico et compagno del oratore, essendosi anco intromesso in questo negozio osceno Cosimo Tuorli suo furiere; intendendo olre allo sverginamento che il medesimo Cosimo furiere con sue chimere abbia cavato dalle mane della medesima zitella alcuni quadri di pitture di suo padre et in specie una Juditta di capace grandezza. Et pechè, B[eatissimo] P[adre], questo è un fatto così brutto et commesso in così grave et enorme lesione et danno del povero oratore et massime sotto fede di amicizia che del tutto si rende assassinamento». Ebbe inizio un processo durissimo e complicato per Artemisia, che fu compromesso dall'utilizzo di falsi testimoni da parte della difesa. Lo scopo era quello di minare la reputazione della famiglia Gentileschi. La ragazza, ancora profondamente colpita nell'animo, fu costretta a interminabili e ripetute visite ginecologiche durante le quali il fisico fu esposto alla morbosa curiosità dei presenti. Un notaio accertò la lacerazione subita. Non bastò. Per verificare la veridicità delle accuse, le autorità giudiziarie disposero che Artemisia Gentileschi fosse sottoposta ad un interrogatorio sotto tortura. Il supplizio scelto dai nuovi carnefici, così mi sento di definire coloro che amministravano al tempo la giustizia, fu quello dei Sibilli: consisteva nel legare i pollici a delle cordicelle che, tramite l'utilizzo di un randello, si stringevano sempre di più sino a stritolare le falangi. Artemisia avrebbe rischiato di perdere la capacità di dipingere, quindi il futuro. 


La forza di voler vedere riconosciuti i propri diritti, e le colpe del suo carnefice, fu una straordinaria prova di carattere. Sotto tortura non ritrattò nulla. Il 27 dicembre del 1612 le autorità condannarono Agostino Tassi per sverginamento. La pena consisteva in 5 anni di reclusione o, in alternativa, l'esilio perpetuo da Roma. La scelta era a discrezione del carnefice. Il pittore scelse l'allontanamento ma non abbandonerà mai Roma, coperto da amici e committenti potenti che esigevano la sua presenza in città per concludere i lavori che gli erano stati affidati. Chi pagò doppiamente fu Artemisia, violata nel fisico e nella credibilità da parte di un popolo ignorante e maschilista. Molti romani credettero ai falsi testimoni procurati dalla difesa del Tassi, creando una grandissima quantità di sonetti licenziosi con la pittrice come protagonista. Il 29 novembre del 1612, il giorno successivo all'epilogo del processo, Artemisia si sposò con un modesto pittore fiorentino, Pierantonio Stiattesi. Artemisia Gentileschi seguì lo sposo nella città sulle rive dell'Arno, per seguire l'attività del ragazzo, la propria bravura ma soprattutto per lasciarsi alle spalle una violenza che non l'abbandonerà mai.

Fabio Casalini

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/

Bibliografia
Tiziana Agnati, Artemisia Gentileschi, in Art dossier, vol. 172, Giunti, 2001 

Giorgio Cricco, Francesco Di Teodoro, Il Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte, Dal Barocco al Postimpressionismo, Versione gialla, Bologna, Zanichelli, 2012 

Emma Bernini, Roberta Rota, Storia dell'Arte. Il Cinquecento e il Seicento, Bari, Laterza, 2001 

Marialuisa Vallino, Valeria Montaruli, Artemisia e le altre: Miti e riti di rinascita nella violenza di genere, Armando Editore, 2016 

Judith Walker Mann, Artemisia e Orazio Gentileschi, Milano, Skira, 2001

Francesco Solinas, Sono Artemisia e ardo d'amore, Il Sole 24 Ore, 18 settembre 2011

FABIO CASALINI – fondatore del Blog I Viaggiatori Ignoranti
Nato nel 1971 a Verbania, dove l’aria del Lago Maggiore si mescola con l’impetuoso vento che, rapido, scende dalle Alpi Lepontine. Ha trascorso gli ultimi venti anni con una sola domanda nella mente: da dove veniamo? Spenderà i prossimi a cercare una risposta che sa di non trovare, ma che, n’è certo, lo porterà un po’ più vicino alla verità... sempre che n’esista una. Scava, indaga e scrive per avvicinare quante più persone possibili a quel lembo di terra compreso tra il Passo del Sempione e la vetta del Limidario. È il fondatore del seguitissimo blog I Viaggiatori Ignoranti, innovativo progetto di conoscenza di ritorno della cultura locale. A Novembre del 2015 ha pubblicato il suo primo libro, in collaborazione con Francesco Teruggi, dal titolo Mai Vivi, Mai Morti, per la casa editrice Giuliano Ladolfi. Da marzo del 2015 collabora con il settimanale Eco Risveglio, per il quale propone storie, racconti e resoconti della sua terra d’origine. Ha pubblicato, nel febbraio del 2015, un articolo per la rivista Italia Misteriosa che riguardava le pitture rupestri della Balma dei Cervi in Valle Antigorio.

martedì 26 dicembre 2017

se fosse veramente condensa... (scie chimiche)


Se fosse veramente condensa…

Siamo “liberi” di pensare ciò che vogliamo, ma oramai dobbiamo ammettere che il nostro libero pensiero è stato re-indirizzato da credenze e illusioni da sempre pompate nelle nostre menti.

Ancora oggi stiamo qui a disquisire sulle famigerate scie chimiche; fantomatiche scie dannose rilasciate appositamente da aerei non solo di linea per scopi tutt’altro che umanitari.

E se invece di parlarne ci dedicassimo ad osservare ciò che accade nel cielo e lo valutassimo con spirito un po’ critico?
Ci siamo posti più volte la domanda: se queste scie non sono realmente chimiche cosa sono?

Se fosse veramente condensa dovrebbe quantomeno verificarsi ad altitudini un tantino maggiori dei 2000-3000 a cui invece palesemente si genera.

Se fosse veramente condensa d’estate non avrebbe motivo(leggi fisiche) di formarsi con temperature così elevate, come quelle registrate nelle ultime estati, invece è visibilmente aumentata la sua presenza e persistenza nonostante si percepisca e viene comunicata dalle previsioni meteo assenza d’umidità.

Se fosse veramente condensa in queste estati roventi evaporerebbe entro pochi minuti invece di permanere nel cielo per molte ore e spesso per intere giornate provocando un cupo cielo bianchiccio e asfissiante.
Se fosse veramente condensa dovrebbe essere generata da tutti gli aerei invece si notano alcuni aerei che generano la scia ed altri no, alcuni la emettono continua e altri corta, pur apparendo ad altitudini simili in alcuni casi addirittura la scia di condensa si interrompe e poi riprende molte volte, nessuna legge fisica può spiegare tali stranezze se non facendo ricorso a fantasiose ipotesi che chiaramente di scientifico(fisica) non hanno nulla.
Se fosse veramente condensa perché stranamente si materializza spesso dalla parte (direzione) del sole offuscandolo sia di mattina che di pomeriggio?
Se fosse veramente condensa dovrebbe essere generata da aerei di linea che tuttavia non circolano così numerosi (anche 10 in 15 minuti) in aree non attraversate da rotte aeree. Oggi invece ci sono troppe scie anche in aree non vicine ad alcun aeroporto ove tempi addietro, appena 10 anni fa, di aerei se ne vedeva uno al mese mentre ora ne passano anche più di 50 al giorno e quasi tutti generano l’innocua condensa.

Se fosse veramente condensa non sarebbe apparsa dal nulla e solo negli ultimi anni in maniera opprimente, copiosa, oscurando il cielo in ogni angolo del nostro paese, trasformando quello splendido cielo sereno di una volta, che i giovani di oggi non hanno quasi mai visto, in un cielo bianchiccio a volte grigiastro con un sole pallido che non dona più energia, vita.
Se fosse veramente condensa non dovrebbe, come invece avviene spesso, calare sino ad altezza d’uomo creando una “nebbia” secca(per niente umida) fastidiosa e maleodorante anche in pieno giorno ad elevate temperature sia nelle città che nei paesini d’alta montagna ove si dovrebbe respirare aria pulita. 

Se fosse veramente condensa non avrebbero avuto alcun motivo delle famose riviste scientifiche, alcuni giornali e programmi tv ed in una circostanza anche la Nasa [1] [2] [3] [4] [5] di parlare di scie chimiche, denunciandole, mentre la quasi totalità dei media tace.

Se fosse veramente condensa, come ci dicono continuamente, le persone comuni l’avrebbero notata ed invece oggi la ignorano perché nel profondo sanno bene che la verità che si cela dietro quel finto vapore acqueo è tremenda e quindi il subconscio declina ogni ragionamento al riguardo per evitare la sofferenza di scoprire una terribile verità, meglio far finta che il mondo sia bello e buono.

Se fosse veramente condensa i nostri amici politici si sarebbero già scannati per risolvere prima e meglio un problema che crea non pochi danni e fastidi alla popolazione e alla natura stessa, insomma la semplice condensa porterebbe davvero tanti voti e consensi. 

Se fosse veramente condensa siamo sicuri che le colossali quantità di questo vapore acqueo nelle modalità in cui si genera e persiste nell’aria non siano enormemente dannose?
Gli scienziati dovrebbero studiare un modo per ridurre l’impatto ambientale del fenomeno invece si dilettano ad incrementarlo, dicono per il nostro bene altrimenti il riscaldamento globale
Solo i piccoli segreti sono difficili da mantenere, per quelli grandi basterà sempre l’incredulità della gente. – Marshall McLuhan
Se fosse condensa lo avremmo capito e non staremmo qui a parlarne, ma purtroppo condensa non è, trattasi di scie chimiche, tossiche, intenzionali, utili alle operazioni di geoingegneria clandestina (illegale ancora per pocoe polivalenti per gli scopi dei potenti.
Che sia doloroso ammetterlo lo comprendo, ma chiudere gli occhi davanti ad una situazione che coinvolge tutti potrebbe essere l’ultima cosa che faremo. 

Se ci hanno convinto che quelle scie nel cielo, anche se fossero di sola condensa e così non è, sono del tutto normali, che non è urgente intervenire, che non causano alcunché di male, che il cielo è sereno e pulito quando ne è pieno, è un segnale inequivocabile che non siamo più capaci di vedere, non sappiamo più elaborare un nostro libero ragionamento, abbiamo ceduto ad altri la capacità di ragionare per noi affinchè potessimo vivere senza "pensieri".
Preferiamo vivere senza “pensieri”, ma se ci dicessimo davvero la verità verrebbe fuori che noi siamo pieni di problemi(pensieri) che tuttavia non ce li siamo andati a cercare, ci sono stati pian piano imposti da un regime dittatoriale e spietato occulto che si fa chiamare società civile o stato.

Questa civile società ci ha messo in situazioni a volte irreversibili e noi diciamo ancora di voler vivere senza “pensieri”al punto in cui siamo oggi è giunto il momento di vederci chiaro e di riorganizzarsi per poter vivere appena decentemente, ma chiudendo gli occhi non potremmo farlo di certo e le nostre condizioni peggioreranno, ma forse è proprio quello che vogliono molti di noi.

E' così difficile capire che l'alternanza sole-pioggia va avanti da milioni di anni e "inspiegabilmente" si è interrotta solo di recente? FONTE
Se siamo stanchi di soffrire è arrivato il momento di cambiare e per cambiare bisogna avvedersi dell’illusione in cui viviamo che ci spacciano per realtà. 
Marcello Salas

fonte http://compressamente.blogspot.it/2017/10/se-fosse-veramente-condensascie-chimiche.html

fonte: http://alfredodecclesia.blogspot.it/

domenica 24 dicembre 2017

raffreddamento globale


Da alcuni anni l'allarme è lanciato: il Polo Nord rischia di restare senza ghiaccio entro il 2020 con una conseguente accelerazione del riscaldamento globale.
Ma per alcuni potrebbe non andare esattamente così ... 
Catherine

"Il polo nord si sta sciogliendo [...] l'ultima volta in cui al polo la superficie dell'acqua è stata sgombra da ghiacci, a quanto ne sanno gli scienziati, fu oltre 50 milioni di anni fa". 

Dal giorno (19 agosto 2000) in cui il New York Times pubblicò in prima pagina il contestatissimo articolo di John Noble Wilford, gli scettici in fatto di cambiamento climatico sono stati spietati. 

La fonte di Wilford non era altri che James J. McCarthy, un oceanografo di Harvard che, essendo in crociera turistica estiva al polo, era rimasto sbalordito nel vedere l'acqua del tutto libera dai ghiacci e, a dire il vero, si era fatto prendere la mano nel trarre le sue conclusioni.

All'epoca McCarthy era co-presidente della sezione "adattamento e impatti" dello United Nations Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC, Commissione intergovernativa delle Nazioni Unite sul mutamento climatico). Che regalo per i negatori del cambiamento climatico! Harvard, le Nazioni Unite e il Times, il triumvirato dell'eresialiberal, sorpresi a perpetrare una frode allarmista, confutabile, a base di scienza-spazzatura.

Patrick J. Michaels, scienziato ambientale del Cato Institute, noto per la sua instancabile opposizione a qualunque cosa, e soprattutto a qualunque normativa ambientale che possa mettere un freno ai capricci del libero mercato, fece a pezzi le tesi di McCarthy.


Citando prove che indicavano che le temperature al polo nord non erano più alte di quanto fossero state per diversi decenni all'inizio del XX secolo, Michaels affermava che non c'era stato alcun cambiamento nelle temperature estive del polo nord dal 1930 circa. 

In più, scriveva Michaels, "la maggioranza dei climatologi ritiene che alle latitudini elevate il periodo compreso tra 7000 e 4000 anni fa sia stato più caldo dell'attuale di almeno 2 gradi Celsius. E si tratta di 3 millenni".

In seguito agli attacchi di Michaels e altri, la "Signora Grigia" (nomignolo del New York Times) sbiancò e pubblicò una specie di ritrattazione, riconoscendo che acque sgombre nel cuore dell'estate non erano poi così rare, neppure al polo nord.

Ma il messaggio di fondo dell'articolo del Times era esatto. Secondo il già citato rapporto del 2008 del Programma scientifico statunitense sul cambiamento climatico, concepito, preparato e pubblicato integralmente sotto gli auspici dell'amministrazione Bush-Cleney, nota per aver sistematicamente minimizzato l'importanza del riscaldamento globale, lo scioglimento delle calotte glaciali polari sta portando a un innalzamento inaspettatamente rapido dei livelli marini, ancor più rapido dei 18-58 centimetri entro il 2100 predetti dal quarto rapporto di valutazione dell'IPCC, Climate Change 2007: The Physical Science Basis, fino a quel momento considerato lo studio scientifico più allarmistico sull'argomento. (Citando l'inadeguatezza dei modelli informatici e altre carenze scientifiche, il rapporto del 2008 rinuncia a fare proiezioni specifiche sulla misura esatta dell'aumento dei livelli marini in un futuro prevedibile, limitandosi ad affermare che questo sarà maggiore di quanto stimato dall'IPCC, che peraltro ha condiviso con Al Gore il premio Nobel per la pace del 2006, proprio per le ricerche sul mutamento climatico).

Si potrebbe ritenere compito relativamente agevole calcolare l'innalzamento dei livelli marini che sarà causato dallo scioglimento dei ghiacci: basta stimare la quantità di ghiaccio e tenere conto del valore variabile della sua densità (alla base di un iceberg il ghiaccio è compresso dal peso di quello sovrastante). Il risultato può essere convertito in volume di acqua liquida, che poi viene sommato alla quantità d'acqua già presente, incrementando in proporzione i livelli marini.

Ma la verità è che le stime di quanto i mari si alzeranno per effetto della fusione dei ghiacci sono le più disparate, andando letteralmente da millimetri e metri per secolo, ossia da aumenti appena rilevabili, da cui ci si potrà facilmente difendere con adeguate opere di protezione costiera quali argini e dighe, come si sarebbe dovuto fare a New Orleans, fino a situazioni in cui disastri sulla scala di quello di New Orleans saranno frequenti, indipendentemente da qualsiasi opera di ingegneria civile si metta in campo.


A complicare i calcoli sui livelli del mare è il fatto semplicissimo che il ghiaccio quando galleggia nell'acqua sposta un volume di liquido pari alla frazione immersa del proprio volume. Si rammenti che, come abbiamo studiato a scuola media, l'acqua è l'unica sostanza comune che si dilata quando congela, mentre tutte le altre si contraggono. Per verificarlo basta effettuare il seguente esperimento: prendete un bicchiere, versateci dell'acqua e aggiungeteci dei cubetti di ghiaccio.

Segnate il livello dell'acqua nel bicchiere, che metterete da parte finché i cubetti di ghiaccio non si saranno sciolti. Esaminando ora il livello dell'acqua, dovreste notare che è pari, o molto vicino, a quello iniziale. Gli oceanografi, ovviamente, sono ben consapevoli di questo fatto elementare, ma il modo in cui ne tengono conto nelle loro stime varia in misura considerevole.

Chiaramente, il livello del mare si sta innalzando. Basta chiederlo a chiunque viva inIndonesia, alle Maldive o in qualsiasi altro stato insulare. Altrettanto chiaramente, lo scioglimento dei ghiacci contribuisce a questa situazione. Per di più lo scioglimento sta accelerando, dato che la diminuzione netta dei ghiacci in Groenlandia è passata da zero, alla metà degli anni Novanta, a 100 gigatonnellate all'anno (1 gigatonnellata = 10 alla 12 kg) nel 2000, e a 200 gigatonnellate nel 2006, secondo il Programma scientifico statunitense sul cambiamento climatico.

Afferma lo studio del 2008:

"La stima migliore dell'attuale (2007) bilancio di massa dei piccoli ghiacciai e delle calotte glaciali vede una riduzione almeno tre volte maggiore (da 380 a 400 gigatonnellate all'anno) di quella tipica fin dalla metà del XIX secolo [...] Variazioni significative dello spessore delle piattaforme di ghiaccio galleggianti sono causate direttamente dallo scioglimento alla base indotto dal riscaldamento dell'oceano. L'interazione delle acque calde con la periferia delle grandi calotte glaciali rappresenta una delle possibilità più rilevanti di rapidi mutamenti futuri nel sistema climatico".


La situazione in Antartide è ancora peggiore, secondo Colin Summerhayes, responsabile del Comitato scientifico britannico per la ricerca antartica, che ha partecipato attivamente all'intensa campagna di ricerca dell'Anno polare internazionale (2007-2008) sui cambiamenti ai poli terrestri. I ghiacciai più estesi dell'Antartide occidentale si stanno ritirando più rapidamente di quanto si sia mai pensato: la riduzione equivale approssimativamente allo scioglimento dell'intera calotta glaciale groenlandese.

Ciò aumenterebbe di altri 10-20 centimetri le proiezioni dell'IPCC sui livelli del mare, che, come si è detto, già sottostimano il deflusso dalla Groenlandia. Quel che è peggio, l'intera calotta glaciale dell'Antartide occidentale potrebbe essere sull'orlo del collasso, una catastrofe che, a parere di alcuni esperti, farebbe ulteriormente innalzare i livelli marini di 1,2-1,5 metri.

Immaginate di nuotare nell'oceano e di essere presi tra due onde provenienti da direzioni opposte, una dal polo nord e l'altra dal polo sud. La minaccia di un innalzamento dei livelli marini causato dallo scioglimento dei ghiacci polari ispira timori terribili perché è facile immaginarne le conseguenze: paesi insulari sommersi e grandi città costiere inondate. Sono stati ipotizzati innumerevoli scenari da incubo in cui aree poco elevate come New York City,Londra e la Florida vengono devastate dal deflusso dello scioglimento polare.

Ancor meno compreso, e non meno pericoloso sul lungo periodo, è l'improvviso raffreddamento globale che potrebbe derivare dallo scioglimento della calotta polare. 

Un raffreddamento globale potrebbe sembrare a prima vista tutt'altro che minaccioso, anzi addirittura un antidoto auspicabile al riscaldamento globale. Dal punto di vista dell'ipotesi di Gaia, secondo la quale la Terra è analoga a un organismo vivente, lo scioglimento dei poli è semplicemente un esempio di autoregolazione dell'ecosistema globale, che reagisce raffreddandosi all'eccessivo surriscaldamento, più o meno come il nostro corpo suda per raffreddarsi. Ottimo per Gaia, con le sue scale temporali di milioni di anni, ma non per noi.

Le tempeste peggiori sono generate da un brusco mutamento climatico, come il raffreddamento dovuto alla fusione dei ghiacci. Secondo Ian Allison, un altro membro del Comitato scientifico per la ricerca antartica, tempeste di enormi proporzioni che oggi si verificano una volta all'anno cominceranno a ripetersi su base settimanale via via che il livello del mare si innalzerà secondo le attuali previsioni.

Ted Bryant, geomorfologo dell'Università di Wollongong nel Nuovo Galles del Sud (Australia) è d'accordo: sebbene il problema di fondo sia il riscaldamento, le peggiori catastrofi naturali tendono a verificarsi quando il clima si raffredda:

"I disastri climatici tendono a prodursi quando il clima è maggiormente variabile, come accade oggi. Di fatto i disastri più gravi si verificano quando il clima si raffredda, perché il processo di raffreddamento implica una liberazione di calore ed energia, troppo spesso in forma catastrofica".


Che lo scioglimento dei ghiacci sia una minaccia mortale per la civiltà è quanto paventa da tempo il 76enne Ervin Laszlo:

"Le acque gelide provenienti dallo scioglimento della calotta groenlandese indeboliranno la corrente del Golfo e l'Europa precipiterà nel gelo. Lo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia rappresenta la minaccia più grave per l'abitabilità dell'Europa occidentale, con gravissime ripercussioni politiche, sociali ed economiche per il resto del mondo. Coprendo il 2% del Sahara con pannelli solari le esigenze energetiche dell'Europa sarebbero soddisfatte e la crisi potrebbe essere evitata" ha dichiarato Laszlo, autore del Punto del caos, nel suo discorso del marzo del 2008tenuto all'Aia in qualità di ospite della principesse Irene d'Olanda, davanti a una sala gremita.

Ervin Laszlo
Teorico dei sistemi, noto soprattutto per la sua ipotesi della connettività che integra scienza e misticismo, Laszlo è il fondatore del Club di Budapest, che annovera tra i propri membri Sir Arthur C. Clarke, il Dalai Lama, Jane Goodall,Mstislav Rostropovic, Muhammad Yunus (premio Nobel per la pace e fautore dell'investimento di microcapitale), Vaclav Havel, Vigdìs Finnbogadòttir (presidentessa dell'Islanda per 4 mandati), Maurice Bejart (coreografo iconoclasta), Michail Gorbacev, Mihaly Csikszentmihalyi (teorico dei flussi), Peter Gabriel e Oscar Arias (premio Nobel per la pace e presidente del Costa Rica).

Laszlo è un raffinato demagogo che, essendo stato in precedenza un noto pianista, sa come mettere in vibrazione il suo pubblico, facendolo sentire a un tempo colpevole (per aver contribuito al problema) e virtuoso (per essere abbastanza illuminato da preoccuparsene).


"Le irreversibilità arriveranno prima che avremo la possibilità di agire! La civiltà non è più sostenibile senza una profonda mutazione culturale. Se pensate di poter vivere con una porzione significativa del mondo ai limiti della sopravvivenza, vuol dire che vivete su un altro pianeta" dice Laszlo, il quale da tempo sostiene che tra il 2012 e il 2015 una convergenza di fattori porterà a un collasso della civiltà globale.
Fonte: 2012ladistruzione


Il riscaldamento globale antropico: il grande inganno – parola di Tim Ball

Tim Ball, 50 anni di carriera accademica concentrata sulla Climatologia Storica, è straordinariamente qualificato per parlare di riscaldamento climatico di origine antropica, dimostrando che è un grande imbroglio.

E’ attorno a questo tema che ruota l’articolo di cui ci occuperemo nelle prossime righe, articolo che risale a Giungo di quest’anno, per pubblicizzare il suo libro di ultima pubblicazione.

Comincia, riprendendo la decisione – molto criticata dai media di tutto il mondo – del Presidente Trump di uscire dall’Accordo di Parigi sul Clima:

Il presidente Trump aveva ragione quando ha deciso di togliersi dall’Accordo di Parigi. Avrebbe potuto spiegare semplicemente che la scienza era predeterminata e deliberatamente orchestrata per demonizzare la CO2, seguendo un’agenda politica. Saggiamente, egli ha semplicemente spiegato che era un cattivo accordo per gli Stati Uniti, poichè garantiva un vantaggio economico ad altre nazioni, specialmente la Cina. La maggior parte degli Americani pensa che abbia sbagliato […]. Parlo grazie all’esperienza come insegnante di un corso accreditato di Scienza per 25 anni, rivolto ad una popolazione studentesca che rispecchia la società, con il 80% di studenti di Arti. I promotori di quello che è chiamato il Riscaldamento Globale Antropogenico (Antropogenic Global Warming, AGW) sapevano che la maggior parte delle persone non capisce la scienza e l’hanno rovinata.

In questo primo paragrafo c’è già tutto: parole forti, che arrivano dritte al punto… un punto che per noi di AS e per voi che ci seguite è ormai noto da tempo, con prove e denunce che arrivano da più parti.


Dopo aver ricordato i valori passati e presenti di CO2, il Dott. Ball ricostruisce come la tesi dell’AGW si sia originata:

Le piante hanno bisogno di più CO2 atmosferica, non di meno. 

Gli attuali livelli di 400 parti per milione (ppm) sono vicini ai livellli più bassi in 600 milioni di anni. Ciò contraddice quello che è stato detto al mondo dalle persone che hanno usato la tesi secondo la quale la produzione umana di CO2aveva causato il risacaldamento globale. Essi non sanno che l’agenzia delle Nazioni Unite, la Commissione Intergovernativa sul Cambiamento Climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC – ndr), aveva stabilito di esaminare il riscaldamento globale causato dall’uomo, limitandosi a studiare soltanto le cause umane per definizione, basandosi sull’Artiolo 1 della Convenzione-Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC – ndr).

Se lasciamo parlare la Scienza:

E’ impossibile identificare una causa umana senza comprendere ed includere le cause naturali. Pochi sanno che la CO2 rappresenta solo il 4% dei gas serra totali. Essi presuppongono che un aumento di CO2 causi un aumento della temperatura. Non lo fa, in ogni registrazione la temperatura aumenta prima della CO2. L’unico luogo in cui un aumento di CO2 causa un aumento della temperatura è nei modelli computerazzati dell’IPCC. Ciò spiega parzialmente perchè ogni singola previsione sulla tempratura (le chiamano proiezioni) che l’IPCC ha fatto dal 1990 in avanti è sbagliata. Se la tua previsione è sbagliata, la tua scienza è sbagliata.

[…] Quando cominciai, fine anni Sessanta, c’era consenso attorno al raffreddamento globale. Ero contrario sia alla previsione che il raffreddamento avrebbe portato ad una mini Era Glaciale sia quando, più tardi, si diffuse la tesi dell’AGW. Sapevo dalla creazione e dallo studio di dati a lungo termine che il clima cambia in continuazione e che cambiamenti sono molto più ampi e più frequenti rispetto a quanto si conosce. Sapevo anche che cambiamenti nella CO2 non erano la causa.

Quando, invece, parla l’Agenda politica…:


Il Club di Roma (Club of Rome, COR, ndr), formato nel 1968, aveva deciso che il mondo era sovrappopolato e aveva allargato l’idea Malthusiana che la popolazione non avrebbe più avuto abbastanza cibo né risorse, specialmente le nazioni sviluppate. Un membro del COR, Maurice Strong, disse ad Elaine Dewar nel suo libro “Cloack of Green” che il problema per il pianeta erano le nazioni industrializzate e che era un dovere di tutti chiudere bottega. Dewar chiese a Strong se egli aveva pianificato di raggiungere l’ufficio politico. Egli effettivamente disse che tu non puoi fare niente come politico, per cui stava andando alle Nazioni Unite poiché “Egli avrebbe raccolto denaro da chiunque a cui sarebbe piaciuto, avrebbe nominato chiunque avesse voluto e controllato l’agenda”.

Dopo 5 giorni con lui alle Nazioni Unite, essa concluse che “Strong stava usande le Nazioni Unite come la piattaforma per vendere una crisi ambientale globale e l’Agenda della Governance Globale” [grassetto mio, ndr].

Egli creò la crisi secondo la quale l’effetto collaterale dell’industria stava provocando il riscaldamento globale. Anche Obama annunciò che il 97% degli scienziati era concorde. Se avesse controllato la fonte dell’informazione, avrebbe trovato che la ricerca era completamente inventata. E’ molto più probabile che il 97% degli scienziati nemmeno ha letto i report dell’IPCC. Coloro che l’hanno fatto, hanno espresso la loro perplessità in termini molto smussati.


Se cercate nell’archivio di AS, trovate diversi articoli a supporto di queste affermazioni. Questo, in particolare, è quello che preferisco dove si smonta la tesi del consenso del 97% degli scienziati, ma ne trovate anche altri… potete sbizzarrirvi

Il Dott. Ball conclude, riportando l’esperinza del meteorologo e fisico Tedesco Klaus-Eckart Puls, simile alla propria:

Dieci anni fa, ripetevo semplicemente a pappagallo ciò che l’IPCC diceva. Un giorno ho cominciato a verificare i fatti e i dati – all’inizio, ho cominciato ad avere dei dubbi, ma poi sono stato assalito da un senso di indignazione quando scoprii che la maggior parte di quanto l’IPCC e i media ci stavano dicendo era un completo non senso, nemmeno supportato da alcun fatto e misurazione scintifici. Oggigiorno, sento ancora la vergogna, come scienziato, per aver fatto una presentazione della loro scienza senza prima verificarla.

Egli scoprì ciò che avevo denunciato pubblicamente per anni. Il mio sfidare la versione governativa del riscaldamento globale diventava sempre più problematica. Non potavano dire che non ero qualificato. Gli attacchi includevano minacce di morte, informazioni false circa le mie qualifiche pubblicate su Internet e 3 cause legali da parte di membri dell’IPCC. La maggior parte delle persone non pensa che cose di questo tipo possano succedere in una società democratica. Provate a verificare l’idea, dicendo alle persone che non accettate l’idea del riscaldamento globale causato dall’uomo. La reazione della maggior parte, che non sa nulla di scienza, sarà invariabilmente sprezzante, se va bene.


Effettivamente, credere che si possa arrivare alla minacce di morte perché con dati scientifici si smonta una narrazione globale richiede coraggio: vuol dire essere disposti a mettere in dubbio il Sistema, il sistema di credenze e convinzioni su cui abbiamo basato la nostra vita quotidiana e che regola il nostro modo di ragionare.

E’ un coraggio necessario, che ci fa guardare alla realtà con occhi che sanno andare oltre a quanto ci viene proposto dalle narrazioni globali.
Sara Maria Maestroni

Fonte: www.attivitasolare.com

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

lunedì 18 dicembre 2017

Giulietto Chiesa: così Beppe Grillo ha ingannato gli italiani

Avevo creduto alle promesse di Grillo, ma sbagliavo: che se ne rendano conto o meno, i grillini non hanno nessuna possibilità di cambiare l’Italia. E nemmeno nessuna intenzione di farlo, stando a come si comportano i leader: nessuna proposta vera su niente di importante, né la crisi economica né quella geopolitica. «Fanno le pulci alle spese dei parlamentari, ma tacciono sui fiumi di soldi che spendiamo per la difesa militare: 60 milioni di euro al giorno, contro i 44 di finanziamento pubblico a cui i parlamentari grillini hanno rinunciato, dal 2013». Parola di Giulietto Chiesa, direttore di “Pandora Tv” e promotore – con Antonio Igroia – del progetto “Lista del Popolo”, definito anche “La Mossa del Cavallo”. In sintesi: «Metà degli italiani non vanno più a votare, l’altra metà votano per partiti in cui non credono più, in gran parte, e intanto l’Italia va a rotoli: quindi che facciamo, stiamo a guardare?». Chiesa punta su una lista che si rivolga all’oceano dell’astensionismo, per portare in Parlamento un nucleo di opposizione radicale al mainstream politico: «Fra cinque anni sarà tardi, perché i cartelli bancari avranno finito di privatizzare il paese e per l’Italia non ci sarà più niente da fare», dice, ai microfoni di “Border Nights”.
A motivare Chiesa rispetto al progetto elettorale con Igroia, anche la cocente delusione rappresentata dai 5 Stelle: «Li ho votati, sperando che la loro spallata sarebbe stata molto utile, ma poi alla spallata non è seguita un’azione». Beppe Grillo? «Mi Giulietto Chiesaaveva telefonato, promettendomi che ci saremmo risentiti, per parlare di contenuti. Invece è sparito». Peccato, si rammarica il giornalista, autore di saggi come “La guerra infinita”, sul terrorismo “false flag” dell’11 Settembre. Giulietto Chiesa è tra quanti avevano sperato che, dopo i “vaffa” iniziali, i grillini potessero accettare di crescere e confrontarsi con altri interlocutori sui temi più decisivi. Errore: continuano a ripetere che non faranno alleanze con nessuno. «Hanno ottenuto un grande risultato, dovuto alla genialità spettacolare di Beppe Grillo», ammette. Ma poi, aggiunge, «sostanzialmente hanno ingannato milioni di persone, perché non si può cambiare l’Italia con il 25%». Onestamente: è impensabile cambiare un paese complesso come l’Italia rappresentando solo un elettore su quattro. Si erano illusi di poter conquistare il 51% per cento? «Qualcuno ha addirittura scritto, stupidamente, che tutti si dovrebbero iscrivere al M5S». Altra sciocchezza: «Nel paese ci sono sensibilità diverse, esperienze, storie. Non puoi chiedere alla gente di cancellare il proprio passato. Non esiste una maggioranza della totalità».
Nel frattempo, aggiunge Chiesa, «i leader sono andati dietro a Grillo, il deus ex machina che li aveva portati, tra virgolette, al potere. Hanno creduto che, essendo entrati in Parlamento, fossero entrati nel potere: e ci sono stati comodi». Volevano moralizzare il paese? «Ma la moralizzazione che avevano concepito, adesso si vede con tutta chiarezza: era la lotta contro i politici. Sembravano (e sembrano) non rendersi conto che i politici sono solo dei maggiordomi. E’ un errore di analisi», sottolinea Chiesa. «I veri guastatori della democrazia sono state le banche, i grandi imprenditori che hanno venduto le loro imprese all’estero». Un nome su tutti, la Fiat. «Come mai non si parla mai dei grandi imprenditori ladri? Come mai non si parla dei politici che, insieme a loro, hanno cambiato le leggi dello Stato? Non le hanno mica fatte i politici: le hanno fatte i ricchi banchieri che hanno deciso chi doveva scrivere quelle leggi». Giulietto Chiesa non ha mai smesso di parlare con gli elettori grillini, anche su Facebook. «Qualcuno mi ha detto: ma perché non ti iscrivi al M5S? Io ci ho persino provato, ma sono Grillostato respinto: perché ero troppo ingombrante, per questi signori, a cominciare da Beppe Grillo, e a quel punto ho cominciato a pensare che non era un uomo sincero. E adesso lo penso con cognizione di causa».
Racconta Chiesa: «A Grillo ho offerto aiuto. Gratis, senza nessun impegno. Gli ho offerto documenti, analisi. Una volta mi telefonò, ero a Mosca, mi ringraziava per aver invitato a votare 5 Stelle in Sicilia. Mi disse: forse dovremmo parlarci. E io: bene, lo farò molto volentieri, al mio rientro in Italia. Mai più sentito». Aggiunge Giulietto Chiesa: «Io sono stato espulso, virtualmente, probabilmente perché sapevano che si sarebbero trovati in grave difficoltà a rispondere a mie obiezioni, che erano tutte amichevoli». Assicura: «Non ho niente contro il Movimento 5 Stelle. Anzi, al contrario: penso che in gran parte sia composto da persone arrabbiate, che non hanno il quadro della situazione ma sono arrabbiate, come milioni di italiani. E io sono arrabbiato esattamente come loro, ma ho capito che senza una linea politica chiara, senza aver individuato il nemico, non si vince. Ecco la differenza». In altre parole: inutile sparare sui politici, meglio individuare i veri “mandanti”. E magari, fare proposte concrete: «Il loro programma 2018 è inconsistente, pari a quello del 2013. Nessun impegno sostanziale sull’economia, sull’Europa, sulla Nato».
C’è chi sospetta che i 5 Stelle non siano nient’altro che “gatekeeper”, specchietti per allodole. Missione: deviare l’indignazione popolare verso binari non pericolosi per il potere. Giulietto Chiesa non lo crede: «Ho l’impressione che all’inizio non ci fosse nessun disegno. Credo che né Grillo né gli altri avessero qualche secondo fine. Semplicemente, non essendo in politica, hanno saputo percepire gli umori popolari, e li hanno interpretati. Un fatto spontaneo, quindi, senza un disegno per imbrigliare la spinta popolare». Del resto, qualcosa del genere è avvenuto un po’ in tutta Europa: «Chi ha capito al volo la sfiducia verso i partiti tradizionali ha raccolto questa protesta». Poi, ovvio, i poteri forti hanno strumenti formidabili per imbrigliarla: «Riescono a corrompere, distorcere, inquinare la spinta del nemico. Quindi qualcuno adesso può benissimo aver pensato a Di Maioquesta forza nuova, che però è molto primitiva, non conosce la situazione, non ha esperienza. Qualcuno quindi può aver pensato: ok, dirottiamola su fenomeni secondari. Così il nemico è diventato la classe politica, tutto il resto non è stato visto».
Secondo Giulietto Chiesa, «l’Italia è ridotta a colonia dell’America», al guinzaglio della Nato che minaccia la pace in mezzo mondo. «Ma se tu non ti poni il problema di chi è il padrone che ti ha colonizzato, come diavolo puoi pensare di rivoltare l’Italia come un calzino?». I grillini, insiste Chiesa, si sono scatenati contro il finanziamento pubblico ai partiti, rinunciando finora a 44 milioni di euro. «Ma 44 milioni fanno ridere: la nostra difesa militare ci costa 60 milioni di euro al giorno». Grillo dispone di 170, tra deputati e senatori, che si limitano a fare le pulci al conti dei parlamentari: il problema della spesa militare Nato «dovrebbero sollevarlo in Parlamento e gridarlo ai quattro venti», dice Chiesa. «Almeno, quei 44 milioni dovrebbero usarli fare una televisione, che lo dica tutti i giorni dove finiscono quei soldi. Allora sì, ci sarebbe stato un rilancio del movimento: e invece, su queste questioni, silenzio». A quattro anni dalle elezioni 2013, «il Movimento 5 Stelle non solo non dice “uscire dalla Nato”, ma dice “ci voglio rimanere, nella Nato”». E il suo nuovo leader, Di Maio, «va negli Stati Uniti per dire agli americani: state tranquilli, noi non metteremo in discussione il nostro essere una vostra colonia». E allora, conclude Chiesa, «è la fine del Movimento 5 Stelle, e mi dispiace». Può anche darsi che vadano bene, a queste elezioni, «e io glielo auguro». Ma non hanno più nessuna chance di salvare l’Italia.

fonte: http://www.libreidee.org/