giovedì 26 febbraio 2015

Sia



Sia Kate Isobelle Furler, conosciuta anche semplicemente come Sia, è una cantante australiana, nota per il suo lavoro con gli Zero 7 e per i suoi album solisti, la collaborazione con il dj francese David Guetta e le collaborazioni con il rapper americano Eminem.

Carriera

Esordi

Sia è nata ad Adelaide, in Australia, ed è cresciuta in una famiglia di musicisti: il padre Phil suonava in diversi gruppi, mentre la madre Loene Furler era cantautrice (entrambi i genitori suonavano in un gruppo rockabilly chiamato The Soda Jerx). Dopo aver studiato anche in Italia (a Ivrea) e, dopo esser ritornata ad Adelaide, prese parte ad una formazione indie di acid jazz chiamata Crisp, che pubblicò due album intitolati Word and the Deal (1996) e Delirium (1997). In seguito a questa esperienza, nel 1997 Sia pubblicò un proprio album solista intitolato OnlySee con un'etichetta discografica indipendente ora non più in attività (Flavoured Records).

Healing is Difficult e Colour the Small One

Nel 2000 firmò un contratto con la Sony Music tramite la sotto-etichetta DancePool. Ciò segnò il suo debutto con una major grazie alla pubblicazione dell'album Healing is Difficult, un mix eclettico di R'n'B e jazz. Healing is Difficult fu accolto positivamente dalla critica e portò Sia ad essere definita come la nuova Lauryn Hill o Nelly Furtado da parte di alcuni settori della stampa. Il disco include due brani diventati molto popolari nel Regno Unito: Drink to Get Drunk e Little Man, oltre al singolo Taken for Granted (#10 nella UK Singles Chart). Tuttavia, in seguito a conflitti con la casa discografica, Sia lasciò la Sony Music e firmò con la Beat Records, una consociata della Universal Music Group.

Nel 2003 la Furler pubblicò un EP dal titolo Don't Bring Me Down, che fu anche utilizzato come canzone di chiusura del film francese 36 Quai des Orfèvres. Il suo secondo album, intitolato Colour the Small One, fu pubblicato in Australia nel gennaio 2004 ed in Europa l'anno seguente. Inoltre ha raggiunto la posizione #26 della Billboard 200. Quest'album downtempo vide Sia impegnata in un misto di strumenti acustici e di elettronica e questo la fece paragonare ad artiste come Dido e Sarah McLachlan. L'album contiene The Bully: una collaborazione con il musicista americano Beck Hansen. Altre tracce sono state scritte con la collaborazione di Beck e Samuel Dixon.

All'inizio del 2005, Sia si separò dalla Go! Beat Records, delusa dallo scarso impegno di quest'ultima nel promuovere l'album. Nel frattempo Breathe Me cominciò a farsi notare internazionalmente grazie all'inserimento della canzone nell'episodio finale della serie televisiva Six Feet Under. La canzone fu accreditata alla Astralwerks (che produsse anche la colonna sonora del telefilm) e, grazie all'accoglienza positiva, tutti i diritti di Colour the Small One furono presi dalla Astralwerks che pubblicò l'album per gli Stati Uniti all'inizio del 2006. Sia andò in tournée negli States per tutto il 2006, promuovendo l'album e anche la pubblicazione in DVD della quinta stagione di Six Feet Under. La ripubblicazione americana del disco contiene quattro tracce bonus: Broken Biscuit (dall'EP Don't Bring Me Down), Sea Shells (la B-side di Breathe Me nel Regno Unito) e due versioni remixate da Four Tet e Ulrich Schnauss di Breathe Me.

Con gli Zero 7

In aggiunta alla sua carriera da solista, la Furler ha fatto da cantante agli Zero 7 all'interno dei loro singoli Destiny e Distractions contenuti nel loro album di debutto, Simple Things (2001). Il secondo album degli Zero 7, When it Falls (2004), vede Sia dar voce a Somersault e Speed Dial No. 2. Il loro terzo album, The Garden, pubblicato nel maggio 2006, vede sei collaborazioni con la Furler, tra le quali due canzoni (Throw it All Away e You're My Flame) pubblicate come singoli nel Regno Unito ed in Nord America.

Lady Croissant e Some People Have Real Problems

Il 2007 fu un anno prolifico per Sia. Il 3 aprile 2007 Lady Croissant, il suo terzo LP, viene pubblicato negli Stati Uniti; all'interno vedeva otto canzoni dal vivo ed una nuova traccia registrata in studio (Pictures). Nel novembre 2007, l'EP di quattro canzoni Day Too Soon viene pubblicato su iTunes. L'EP includeva le tracce Day Too Soon, Buttons, The Girl You Lost to Cocaine ed un remix di Day Too Soon.

Il quarto LP di Sia (il terzo vero e proprio), Some People Have Real Problems (#30 Billboard 200), viene pubblicato nel gennaio 2008. Il primo singolo Day Too Soon, nel 2009 venne inserito nel settimo episodio della seconda stagione di True Blood. Una delle canzoni, Little Black Sandals, venne inclusa in un episodio del telefilm Private Practice.

Nel maggio 2009 viene pubblicato il DVD TV Is My Parent, che include un concerto tenuto a New York nel settembre 2007, quattro videoclip e delle scene di backstage.

We Are Born

Nel periodo 2007-2009 collabora con Christina Aguilera e Samuel Dixon per la realizzazione dell'album Bionic (2010). Inoltre i tre scrivono il brano Bound to You inserito nella colonna sonora del film Burlesque, interpretato dalla Aguilera con Cher e candidato al Golden Globe 2011 nella categoria "miglior canzone originale".

Il quarto album di studio di Sia, intitolato We Are Born viene pubblicato nel giugno 2010 e segna una sorta di piccola rivoluzione nel repertorio della cantante, con una crescita di positività e ottimismo che si sviluppa anche nella ritmica di alcuni brani. Il primo singolo, intitolato You've Changed, viene pubblicato a dicembre 2009; il secondo invece, Clap Your Hands, arriva a fine aprile 2010 e anticipa di qualche settimana l'uscita dell'album. Anche in questo caso diversi brani vengono utilizzati per serie televisive e telefilm (The Vampire Diaries, Gossip Girl, Rookie Blue e altri). Con questo disco Sia riceve sei nomination agli ARIA Music Awards.

Nel marzo 2012 pubblica una retrospettiva intitolato Best Of... in Australia. Inoltre il brano Kill and Run viene inserito nella colonna sonora del film Il grande Gatsby.

1000 Forms of Fear

Nel marzo 2014 pubblica il singolo Chandelier, il quale riscuote molto successo a livello mondiale. L'8 luglio 2014 pubblicherà il suo sesto album, dal titolo 1000 Forms of Fear, prodotto da Greg Kurstin. Nello stesso anno pubblica due altri singoli che fanno parte dell'album 1000 Forms of Fear, dal titolo Eye of the Needle (promozionale) e Big Girls Cry.

Il 25 agosto 2014 viene pubblicato il nuovo singolo di Eminem, Guts Over Fear, in collaborazione con Sia.

Il 5 dicembre 2014 riceve 4 nomination ai Grammy Awards 2015 per il singolo Chandelier.

Il 7 gennaio 2015 viene pubblicato il singolo Elastic Heart, nel cui video c'è di nuovo la partecipazione di Maddie Ziegler con Shia LaBeouf. Nel febbraio 2015 il suo singolo Salted Wound entra a far parte della colonna sonora del film Cinquanta sfumature di grigio.

Altre collaborazioni e partecipazioni

Oltre a quelle già citate sono numerose le collaborazioni intraprese da Sia con artisti di tutto il mondo. Nel novembre 2005 ha registrato Sweet One in duetto con Katie Noonan (ex George). Nel 2006 ha registrato una cover del brano dei Radiohead Paranoid Android inserita nell'album-tributo Exit Music: Songs with Radio Heads.

L'8 gennaio 2008 Sia eseguì The Girl You Lost to Cocaine al Late Night with Conan O'Brien. Nell'agosto 2008 il brano Breathe Me fu pubblicato dalla Coca-Cola nello spot andato in onda durante le Olimpiadi di Pechino. Nell'ottobre dello stesso anno la Furler eseguì due canzoni allo show della BBC2 Later... with Jools Holland.

Il suo video Soon We'll Be Found fu pubblicato sulla homepage di iTunes Music Store con la possibilità di scaricare gratuitamente la versione ad alta risoluzione.

Con Christina Aguilera, oltre ad aver lavorato per Bionic e per la colonna sonora del musical Burlesque, ha collaborato in una traccia del disco Lotus. Nel 2009 ha contribuito alla realizzazione di due brani presenti nell'album I Told You I Was Freaky dei Flight of the Conchords. Inoltre ha cantato con David Byrne e Fatboy Slim nell'album Here Lies Love (2010). Un brano da lei interpretato (My Love) fa parte della colonna sonora del film The Twilight Saga: Eclipse (2010).

Ha interpretato e co-scritto il brano Titanium di David Guetta (inserito nell'album Nothing but the Beat, 2011). Questo pezzo è finito in vetta alle classifiche di mezzo mondo. La sua collaborazione con Guetta è proseguita nel 2012 per la ripubblicazione dell'album, in cui è presente il brano She Wolf (Falling to Pieces). Inoltre ha cantato nella canzone Wild Ones dell'album omonimo di Flo Rida. Ha collaborato con Hilltop Hoods per la canzone I Love It.

Nel 2012-2013 ha lavorato con Tegan and Sara per l'album Heartthrob, con Ne-Yo in qualità di coautrice del singolo Let Me Love You (Until You Learn to Love Yourself), ha anche partecipato al disco Unapologetic di Rihanna coscrivendo il singolo Diamonds. È anche coautrice dei brani Radioactive di Rita Ora, Perfume e Passenger di Britney Spears nonché presente nei vocals delle canzoni, Loved Me Back to Life di Celine Dion, Strange Birds di Birdy, Green Card di Oh Land, Standing on the Sun di Beyoncé, Double Rainbow di Katy Perry, Breathe di Jessie J e di tre brani di Lea Michele presenti nell'album Louder (2013). È coautrice ed interprete nel pezzo Beautiful Pain inserito nella deluxe edition del disco The Marshall Mathers LP 2 di Eminem. Ha partecipato alla scrittura del brano Pretty Hurts di Beyoncé (inserito nell'album a sorpresa dell'artista pubblicato a fine 2013).

Vita privata

Vive a New York City. Ha avuto una relazione con la musicista JD Samson, componente del gruppo musicale MEN. In un'intervista del 2009 si è dichiarata bisessuale. Verso la metà del 2010 è stata costretta ad annullare alcuni concerti a causa di un problema alla tiroide.

Premi

APRA Music Awards

2002 - Vinto - Breakthrough Songwriter Award
2011 - Nomination - Song of the Year per Clap Your Hands
2012 - Nomination - Dance Work of the Year per Titanium con David Guetta
2013 - Vinto - Songwriter of the Year
2013 - Nomination - Pop Work of the Year per Diamonds (cover di Rihanna)
2013 - Vinto - Urban Work of the Year per I Love It) con i Hilltop Hoods
2013 - Nomination - Most Played Australian Work per I Love It) con i Hilltop Hoods

ARIA Music Awards

2009 - Vinto - Best Music DVD per TV Is My Parent
2010 - Nomination - Album of the Year per We Are Born
2010 - Nomination - Best Female Artist
2010 - Vinto - Best Independent Release
2010 - Vinto - Best Pop Release
2010 - Nomination - Single of the Year per Clap Your Hands
2010 - Vinto - Best Video per Clap Your Hands
2012 - Nomination - Song of the Year per I Love It) con i Hilltop Hoods

Golden Globe

2014- Nomination- Miglior canzone originale per Opportunity tratta dal film Annie

Grammy Awards

2013 - Nomination - Best Rap/Sung Collaboration per Wild Ones con Flo Rida
2014 - Nomination- Record of the year per Chandelier
2014- Nomination-Song of the year per Chandelier
2014 -Nomination- Best pop solo performance per Chandelier
2014- Nomination- Best music video per Chandelier

MTV Europe Music Awards

2014 - Nomination - Song of the Year per Chandelier
2014 - Nomination - Best Australian Act

MTV Video Music Awards

2014 - Nomination - Video of the Year per Chandelier
2014 - Vinto - Best Choreography per Chandelier
2014 - Nomination - Best Video with a Social Message per Battle Cry con Angel Haze

World Music Awards

2014 - Nomination - Best Female Artist
2014 - Nomination - Best Live Act
2014 - Nomination - Best Song per Titanium con David Guetta
2014 - Nomination - Best Video per Titanium con David Guetta

Discografia

Album

1997 - OnlySee
2001 - Healing Is Difficult
2004 - Colour the Small One
2008 - Some People Have Real Problems
2010 - We Are Born
2014 - 1000 Forms of Fear

Album dal vivo

2007 - Lady Croissant

DVD

2009 - TV Is My Parent

Singoli

Come artista principale

2000 - Taken For Granted
2000 - Little Man
2001 - Drink to Get Drunk
2004 - Don't Bring Me Down
2004 - Breathe Me
2004 - Where I Belong
2005 - Numb
2006 - Sunday
2006 - Pictures
2007 - Day Too Soon
2008 - The Girl You Lost to Cocaine
2008 - Soon We'll Be Found
2008 - Buttons
2009 - You've Changed
2010 - Clap Your Hands
2010 - Bring Night
2010 - I'm in Here
2013 - Elastic Heart (feat. The Weeknd e Diplo)
2014 - Chandelier
2014 - Eye of the Needle
2014 - Big Girls Cry

Featuring

2004 - Somersault (con gli Zero 7)
2011 - Titanium (con David Guetta)
2011 - Wild Ones (con Flo Rida)
2012 - Wild One Two (con Jack Back, David Guetta e Nicky Romero)
2012 - She Wolf (Falling to Pieces) (con David Guetta)
2014 - Guts Over Fear (con Eminem)

Altre collaborazioni e partecipazioni

Come cantante

2007 - Sounds Eclectic: The Covers Project
2009 - Wicked Game (in East Side Stories di Peter Joback)
2010 - Never So Big (in Here Lies Love di David Byrne e Fatboy Slim)
2010 - Sweet One (in Emperor's Box di Katie Noonan & The Captains)
2010 - Some People Have Real Problems
2011 - My Love (nella colonna sonora di The Twilight Saga: Eclipse)
2012 - Dragging You Around (in Landline di Greg Laswell)
2013 - Kill and Run (dalla colonna sonora de Il grande Gatsby)
2013 - Standing on the Sun (con Beyoncé)
2013 - Beautiful Pain (in The Marshall Mathers LP 2 di Eminem)
2013 - Battle Cry (in Dirty Gold di Angel Haze)
2013 - Pretty Hurts (con Beyoncé)
2014 - Guts Over Fear (con Eminem)
2014 - Chasing Shadow (con Shakira)

Filmografia

The Glass House (serie TV)

fonte: Wikipedia



mercoledì 25 febbraio 2015

dei delitti e delle pene



è un breve saggio scritto dall'illuminista italiano Cesare Beccaria pubblicato nel 1764.

È senz'altro il testo più noto dell'Illuminismo italiano se si considera la sua fortuna in Italia e in Europa e la sua influenza sui pensatori cronologicamente successivi.

In questo breve trattato Beccaria si pone con spirito illuminista delle domande circa le modalità di accertamento dei delitti e circa le pene allora in uso.

Storia

L'opera, stampata per la prima volta a Livorno da Marco Coltellini, incontrò un notevole successo ed ebbe vasta eco in tutta Europa. Fu apprezzata nella Milano illuminista, fu vista come il prodotto dell'attività innovatrice in Francia (dove incontrò l'apprezzamento entusiastico dei filosofi dell'Encyclopédie, di Voltaire e dei philosophes più prestigiosi che lo tradussero con le note di Denis Diderot e lo considerarono come un vero e proprio capolavoro), e messa subito in pratica dalla zarina Caterina II di Russia. L'opera fu scritta in francese, poiché in questo periodo era forte l'egemonia della Francia e le persone di cultura parlavano e scrivevano in francese con naturalezza, anche se di diversa nazionalità.

Thomas Jefferson e i padri fondatori degli Stati Uniti d'America, che la lessero direttamente in italiano, ne presero spunto per le nuove leggi costituzionali americane, in particolare per quanto riguarda la posizione a favore delle armi da fuoco. Il pensiero di Beccaria sul porto delle armi da fuoco, che egli riteneva un utile strumento di deterrenza del crimine, si riassume nelle seguenti citazioni:"Falsa idea di utilità è quella che sacrifica mille vantaggi reali per un inconveniente o immaginario o di troppa conseguenza, che toglierebbe agli uomini il fuoco perché incendia e l’acqua perché annega, che non ripara ai mali che col distruggere. Le leggi che proibiscono di portare armi sono leggi di tal natura; esse non disarmano che i non inclinati né determinati ai delitti, mentre coloro che hanno il coraggio di poter violare le leggi più sacre della umanità e le più importanti del codice, come rispetteranno le minori e le puramente arbitrarie, e delle quali tanto facili ed impuni debbon essere le contravvenzioni, e l’esecuzione esatta delle quali toglie la libertà personale, carissima all'uomo, carissima all’illuminato legislatore, e sottopone gl’innocenti a tutte le vessazioni dovute ai rei? Queste peggiorano la condizione degli assaliti, migliorando quella degli assalitori, non iscemano gli omicidii, ma gli accrescono, perché è maggiore la confidenza nell’assalire i disarmati che gli armati. Queste si chiamano leggi non prevenitrici ma paurose dei delitti, che nascono dalla tumultuosa impressione di alcuni fatti particolari, non dalla ragionata meditazione degl’inconvenienti ed avantaggi di un decreto universale'".

Alcuni studiosi ritengono che l'opera sia stata scritta da Pietro Verri e pubblicata anonima a Livorno (per paura di attirare sull'autore i fulmini del governo austriaco), a nome di Beccaria. Non esistono tuttavia prove di ciò e anche lo stile appare diverso.
Lo stesso Verri si ispirò al libro per scrivere le Osservazioni sulla tortura.

Di questo trattato Voltaire scrisse un commento.

Sull'onda del successo di questa proposta di riforma giudiziaria, la pena di morte fu abolita per la prima volta nel Granducato di Toscana, il 30 novembre 1786.

Nel 1766 il libro viene incluso nell'indice dei libri proibiti a causa della sua distinzione tra reato e peccato: "Le precedenti riflessioni mi danno il diritto di asserire che l'unica vera misura dei delitti è il danno fatto alla nazione, e però errano coloro che credettero vera misura dei delitti l'intenzione di chi gli commette. Questa dipende dalla impressione attuale degli oggetti e dalla precedente disposizione della mente". Beccaria affermava che il reato è un danno alla società e quindi all’utilità comune che si esprime come idea nata dal rapporto fra uomini, dall'urto delle opposizioni delle passioni e degli interessi (chiaro riferimento alla teoria contrattualistica rousseauviana, che vede nella società una sommatoria e un deposito delle libertà particolari alle quali per una parte l'uomo rinuncia per uscire dallo "stato di natura"); il peccato invece, si costituisce come un reato che l'uomo compie nei confronti di Dio, che quindi può essere giudicabile e condannabile solo dallo stesso "Essere perfetto e creatore", confinato dallo scrittore ad un ambito puramente metafisico: "Se ha stabilito pene eterne a chi disobbedisce alla sua onnipotenza, qual sarà l'insetto che oserà supplire alla divina giustizia, che vorrà vendicare l'Essere che basta a se stesso, che non può ricevere dagli oggetti impressione alcuna di piacere o di dolore, e che solo tra tutti gli esseri agisce senza reazione?". L'ambito in cui il diritto può intervenire legittimamente non attiene dunque alla coscienza morale del singolo, che per l'autore è sia imperscrutabile da parte dell'uomo, tanto quanto fraintendibile nell'intenzione. All'uomo deve interessare l'esito dell'azione, non la premessa. "La gravezza del peccato dipende dall'imperscrutabile malizia del cuore. Questa da essere finiti non può senza rivelazione sapersi. Come dunque da questa si prenderà norma per punire i delitti? Potrebbono in questo caso gli uomini punire quanto Iddio perdona, e perdonare quanto Iddio punisce."

Notevole che tra le fonti del Beccaria spuntino anche alcune epistulae "Contra Iudices" di Teodolfo d'Orléans, dove Teodolfo invita i giudici ad essere equi nel comminare pene proporzionate al delitto, fornendo una bella e profonda riflessione sull'essenza della giustizia e del diritto.

Contenuto

Beccaria delinea un "teorema generale" per determinare l'utilità di una pena: "perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev'essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a' delitti, dettata dalle leggi".

Per Beccaria, non è l’intensione (ovvero l'intensità), ma «l'estensione» e la certezza della pena ad esercitare un ruolo preventivo dei reati, insieme alla sua prontezza. Sul tema dell’intensione parlerà nel capitolo in cui tratterà della pena di morte, e lo vediamo influenzato dalle teorie del "sensismo", come fra l'altro lungo tutta l'opera da dimostrazione: "Non è l'intensione della pena che fa il maggior effetto sull'animo umano, ma l'estensione di essa; perché la nostra sensibilità è più facilmente e stabilmente mossa da minime ma replicate impressioni che dà un forte ma passeggero movimento. L'impero dell'abitudine è universale sopra ogni essere che sente, e come l'uomo parla e cammina e procacciasi i suoi bisogni col di lei aiuto, così l'idee morali non si stampano nella mente che per durevoli ed iterate percosse."

La prontezza della pena invece è utile perché in questo modo l’associazione delle due idee (delitto e pena) è più forte nell’animo umano, in quanto può comprendere più direttamente la relazione di causa ed effetto dei due concetti. Il lungo ritardo fra delitto e somministrazione della pena non produce altro effetto che di disgiungere sempre più questa relazione di causa-effetto. Nell’immaginario collettivo l’immediatezza della pena serve a rinforzare il senso del giusto castigo, mentre il ritardare la pena farebbe percepire il castigo come una forma di spettacolo.

Anche l'inglese Robert Peel affermò parimenti a Beccaria che la certezza della pena è un valore altrettanto fondamentale, e prevalente sulla gravità della punizione.

Il risultato dei suoi ragionamenti mostra l'inutilità delle pene che venivano usate rispetto allo scopo perseguito: una pena di grande intensità può essere presto dimenticata ed il delinquente può essere in grado di godere dei frutti del suo misfatto. Al contrario, una pena duratura impedirebbe a chi compie un crimine di godere dei frutti del suo reato e, benché non sia intensa, si ricorderebbe più facilmente. Beccaria propone quindi la detenzione in carcere per i colpevoli e i pagamenti come nel caso del contrabbando o dell'insolvenza, quando non in alcuni casi, i lavori forzati "...un uomo privo di libertà, che divenuto bestia di servigio, ricompensa con le sue fatiche quella società che ha offesa...". L'insolvenza è caso particolare, per il quale il milanese divide i debitori in colpevoli ed innocenti. Mentre per il colpevole egli raccomanda la stessa pena prevista per i falsari "poiché il falsificare un pezzo di metallo coniato, che è un pegno delle obbligazioni dei cittadini, non è maggior delitto che il falsificare le obbligazioni stesse", per i debitori innocenti la gravità della colpa deve essere determinata dalla legge (e non dai giudici), così come la pena. Arriva al punto addirittura un "banco pubblico" per "salvare" i debitori in bancarotta.

Caro all'autore è l'argomento che ha per oggetto la proporzione della pena. Ogni pena deve essere rapportata al delitto; non si possono punire l'omicidio e un reato minore con la stessa pena: se ne dedurrebbe una perdita di coscienza di quale fra i due reati sia il peggiore, e si esorterebbe il reo a macchiarsi del più grave dei due, specie a parità di castigo.

Beccaria interviene sia sul tema di prescrizione dei reati, che sulla brevità dei processi. Sia l'estensione dei processi che la possibilità che un reato cada in prescrizione, debbono essere rapportati alla gravità dello stesso. Nel caso di un reato minore infatti, l'autore sostiene che il tempo può curare la cattiva inclinazione del reo, piuttosto che lasciarlo vivere in una condizione di attesa della pena, qualora venisse comprovato colpevole. Ancora, il milanese interviene sul tema delle leggi, definendo compito del Legislatore (depositario della volontà popolare e nazionale) redarle in forma chiara, in modo che non siano interpretabili. Al magistrato compete solamente verificare il rispetto della legge.

Fra i temi trattati dall'autore milanese, di particolare interesse è quello inerente al "processo offensivo", in cui l'indagato viene desunto reo e deve discolparsi, e il "processo informativo" dove l'indagato deve essere dimostrato colpevole del misfatto, attraverso una ricerca indifferente delle prove. Sebbene egli più avanti nell'opera, ammetta per breve tempo la custodia preventiva in carcere per l'indagato (per impedire la fuga del presunto colpevole o l’occultamento delle prove), Beccaria sostiene sempre che questi sia da considerarsi innocente fino a prova contraria. Chiara determinazione di questo pensiero si ha nel capitolo XVII, "DEL FISCO", dove il milanese procede verso questo ragionamento, partendo da una sonora critica nei confronti delle pene pecuniarie: "I delitti degli uomini erano il patrimonio del principe. Gli attentati contro la pubblica sicurezza erano un oggetto di lusso. Chi era destinato a difenderla aveva interesse a vederla offesa. L'oggetto delle pene era dunque una lite tra il fisco (l'esattore di queste pene) ed il reo: un affare civile, contenzioso, privato oltre che pubblico, che dava al fisco altri diritti che quelli somministrati dalla pubblica difesa ed al reo altri torti che quelli in cui era caduto, per la necessità dell'esempio. Il giudice era dunque un avvocato del fisco piuttosto che un indifferente ricercatore del vero, un agente dell'erario fiscale anzi che il protettore ed il ministro delle leggi" quindi "Si escludono le ricerche e le prove che rischiarano il fatto, ma che indeboliscono le ragioni del fisco; non è in favore della miseria e della debolezza che si risparmiano qualche volta i tormenti ai rei, ma in favore delle ragioni che potrebbe perdere quest'ente ora immaginario ed inconcepibile. Il giudice diviene nemico del reo...non cerca la verità del fatto, ma cerca nel prigioniero il delitto." Il Beccaria però, non teme solo la persecuzione dell'indagato e la riduzione della pena da pubblica a privata (con compromissione nel teorema sulla dissuasione al delitto); sostiene anche, che altro problema delle pene pecuniarie e della scarsa obiettività del processo, sia di trovare un delitto maggiore dove è il maggior risarcimento auspicabile, non dove il crimine è maggiore.

Molto famosa nell'opera, è anche la critica che pone alla pena di morte ed alla tortura.

Tra le tesi che egli avanza contro la pena capitale vi è il fatto che lo Stato, per punire un delitto, ne compierebbe uno a sua volta, mentre il diritto di questo Stato, che altro non è che la somma dei diritti dei cittadini, non può avere tale potere, infatti nessuna persona - dice Beccaria - darebbe il permesso ad altri di ucciderla; nel deposito comune delle libertà, non vi è quella di uccidersi, poiché questo risulterebbe in una dissoluzione del contratto sociale.

La pena di morte diviene quindi uno "spettacolo" per alcuni, ed un motivo di "compassione e sdegno" per altri, che vedono l'inadeguatezza della pena. Una errata percezione della religione, della confessione e della redenzione, tra gli strati più bassi della popolazione, faceva sì che i più miseri non temessero questa pena se avevano la possibilità di risultare utili alla loro famiglia grazie al reato: Allora la religione si affaccia alla mente dello scellerato, che abusa di tutto, e presentandogli un facile pentimento ed una quasi certezza di eterna felicità, diminuisce di molto l'orrore di quell'ultima tragedia.

La tortura viene considerata strumento disumano in quanto si ricorre ad esso prima di dimostrare la colpevolezza dell'imputato, ed inutile nel processo, per determinarne o meno la colpevolezza. Sia perché le persone sensibili potrebbero essere inclini a confessare anche il falso, per sfuggire alla pena, sia le persone più dure potrebbero essere considerate oneste nel caso sopportassero la pena: "Un uomo non può chiamarsi reo prima della sentenza del giudice, né la società può toglierli la pubblica protezione, se non quando sia deciso ch'egli abbia violati i patti col quale fu accordata. Quale è dunque quel diritto, se non quello della forza, che dia la potestà ad un giudice di dare una pena ad un cittadino, mentre si dubita se sia reo o innocente? Non è nuovo questo dilemma: o il delitto è certo o incerto; se certo, non gli conviene altra pena che la stabilita dalle leggi, ed inutili sono i tormenti, perché inutile è la confessione del reo; se è incerto, è non devesi tormentare un innocente, perché tale è secondo le leggi un uomo i di cui delitti non sono provati. Ma io aggiungo di più, ch'egli è un voler confondere tutt'i rapporti l'esigere che un uomo sia nello stesso tempo accusatore ed accusato, che il dolore divenga il crociuolo della verità, quasi che il criterio di essa risieda nei muscoli e nelle fibre di un miserabile. Questo è il mezzo sicuro di assolvere i robusti scellerati e di condannare i deboli innocenti.". "Altro ridicolo motivo della tortura è la purgazione dell'infamia... Si crede che il dolore, che è una sensazione, purghi l'infamia, che è un mero rapporto morale...Un dogma infallibile ci assicura che le macchie contratte dall'umana debolezza e che non hanno meritata l'ira eterna del grand'Essere, debbono da un fuoco incomprensibile essere purgate; ora l'infamia è una macchia civile, e come il dolore ed il fuoco tolgono le macchie spirituali ed incorporee, perché gli spasimi della tortura non toglieranno la macchia civile che è l'infamia?. Beccaria rivede allo stesso modo questo aspetto "mistico" della tortura, anche nella confessione pubblica in tribunale, la quale alla stregua del sacramento della confessione, dovrebbe allontanare l'infamia dal reo; ma invece "...l'infamia è un sentimento non soggetto né alle leggi né alla ragione, ma alla opinione comune. La tortura medesima cagiona una reale infamia a chi ne è la vittima".

Partendo soprattutto dalle posizioni sulla pena capitale e sulla tortura, se ne deduce che Beccaria segue la corrente di pensiero italiano sul tema del fine delle pene, in chiave illuminista. La pena deve avere funzione rieducativa di tipo "politico", in altre parole deve fungere da deterrente, garantire la sicurezza sociale tramite l'estensione della pena (come una lunga detenzione o un ergastolo, quantomeno nelle condizioni detentive del tempo) piuttosto che con l'intensione (la pena di morte secondo Beccaria viene temuta meno dell'ergastolo dal condannato), esercitando una funzione efficace e intimidatoria: "Il fine dunque non è altro che d'impedire il reo dal far nuovi danni ai suoi cittadini e di rimuovere gli altri dal farne uguali"' e "Qual è il fine politico delle pene? Il terrore degli altri uomini...Egli è importante che ogni delitto palese non sia impunito, ma è inutile che si accerti che sta sepolto nelle tenebre. Un male già fatto, ed a cui non v'è rimedio, non può esser punito dalla società politica che quanto influisce sugli altri con la lusinga dell'impunità.".

In questo senso, la pena di morte non svolge un'adeguata azione intimidatoria poiché, secondo l'opinione di Beccaria, lo stesso criminale teme meno la morte di un ergastolo (quantomeno nelle condizioni detentive del tempo) o di una miserabile schiavitù, si tratta di una sofferenza definitiva contro una sofferenza reiterata. Inoltre, potrebbe suscitare compassione nei soggetti osservanti, quindi non rafforza il senso di obbligatorietà della legge e il senso di fiducia nelle istituzioni, anzi lo diminuisce. Per questo, suggerisce invece di sostituirla con i lavori forzati, in modo che il reo, ridotto a “bestia di servigio”, fornirà esempio duraturo ed incisivo dell’efficacia della legge, risarcendo la società dai danni provocati; e, così facendo, nel contempo si salvaguarda il valore della vita. Questa condizione è assai più potente dell’idea della morte e spaventa più chi la vede che chi la soffre; è quindi efficace ed intimidatoria, benché tenue. In realtà così facendo viene sostituita alla morte del corpo la morte dell’anima, il condannato viene annichilito interiormente.

Beccaria ammette che il ricorso alla pena capitale sia necessario solo quando l’eliminazione del singolo fosse il vero ed unico freno per distogliere gli altri dal commettere delitti, come nel caso di chi fomenta tumulti e tensioni sociali: ma questo caso non sarebbe applicabile se non verso un individuo molto potente e in caso di una guerra civile (come nel caso di Robespierre per chiedere la condanna di Luigi XVI).

In maniera conforme allo spirito illuminista di origine francese del tempo, Beccaria nel Capitolo XXVI del libro, tratta "Dello Spirito della Famiglia", ponendo una critica alla repubblica che stimi sua cellula fondativa e firmataria del contratto sociale, non l'uomo, ma le famiglie. Egli attribuisce questa condizione ad una situazione di anomia, che è la prevalenza di tante piccole monarchie contro l'interesse comune incarnato dallo Stato. Tante piccole monarchie che fermerebbero lo spirare di un sentimento di uguaglianza fra gli uomini, visti per lo più soggetti alla volontà del capofamiglia. L'autore ritrova in questa condizione, un contrasto fra morale domestica e morale pubblica, dove la prima porterebbe a suo dire, a privilegiare il "bene di famiglia".

Al termine dell'opera, Beccaria analizza alcuni sistemi per prevenire il delitto, e li delinea nelle scienze, nell'educazione piuttosto che nel comando, e nelle ricompense. Sulle ricompense, sarà un altro autore, tale Giacinto Dragonetti, a scrivere un trattato che funge appunto da compendio all'opera del Beccaria, intitolato Delle Virtù e dei Premi.

fonte: Wikipedia

lunedì 23 febbraio 2015

New Trolls



I New Trolls sono un gruppo musicale rock progressivo italiano. Fra le loro opere si trovano alcune delle pietre miliari del genere, come il celebre Concerto grosso per i New Trolls. Alla fine degli anni settanta la produzione del gruppo si è orientata verso sonorità più pop-rock, pur mantenendo alcune delle caratteristiche distintive del progressive come gli arrangiamenti elaborati, il virtuosismo tecnico delle esecuzioni e i cantanti polifonici molto strutturati.

Storia

I Trolls

La prima formazione del gruppo, nota semplicemente come Trolls, nacque a Genova nel 1966 da un'idea di Pino Scarpettini (tastiere) e Vittorio De Scalzi (voce e chitarra). Nel gruppo comparivano anche Ugo Guido (voce e basso), Giulio Menin (batteria) e Piero Darini (chitarra e voce). Col nome "I Trolls" il gruppo incise, per l'etichetta La voce del padrone, il 45 giri Dietro la nebbia (lato B Questa sera). Seguirono, sempre nel 1966, Cherish e Il mondo che vuoi e altre cover ma con una diversa formazione e senza De Scalzi.

L'esordio dei New Trolls

Nel 1967 il gruppo cambiò nome in "New Trolls", con una nuova formazione: Vittorio De Scalzi (voce e chitarra), Nico Di Palo (voce e chitarra), Giorgio D'Adamo (basso), Mauro Chiarugi (tastiere) e Gianni Belleno (batteria e cori). Secondo una leggenda (smentita da De Scalzi), questa formazione fu scelta sulla base di un articolo pubblicato su un giornale genovese, in cui un critico musicale aveva elencato i migliori musicisti della città. È invece noto che la scelta di questa formazione avvenne in seguito a numerose vicissitudini; in un primo tempo dovevano appartenere al gruppo anche Renato Rosset (sostituito da Chiarugi) e Sergio Blandini (sostituito da Di Palo).

Il gruppo iniziò a esibirsi nei locali cittadini, proponendo uno stile che univa elementi beat e psichedelici. Nella primavera del 1967 i New Trolls erano già sufficientemente noti da essere scelti da François Bonnier come gruppo di apertura dei concerti italiani dei Rolling Stones. Nello stesso periodo il gruppo incise il 45 giri ''Sensazioni/Prima c'era luce con cui i New Trolls vinsero il premio della critica al Festival di Rieti. Nel 1968 parteciparono al concorso Un disco per l'estate con il singolo Visioni/Io ti fermerò, che vendette oltre 200.000 copie. Sempre nel 1968 fu pubblicato il loro album d'esordio, il concept album dal titolo Senza orario senza bandiera. I testi nascono dalla collaborazione tra Fabrizio De André e il poeta genovese Riccardo Mannerini. Uno dei singoli dell'album è Signore io sono Irish, originato da una poesia di Mannerini.

Nel 1969 i New Trolls approdarono al Festival di Sanremo con il brano Io che ho te, a cui seguirono altri due singoli di successo, Davanti agli occhi miei ed Una miniera. L'anno successivo fu pubblicato l'album New Trolls, che raccoglieva i singoli prodotti dal gruppo fino a quel momento.

La svolta progressive

Il 1971 fu un momento di svolta importante per il gruppo. Dopo aver partecipato nuovamente al Festival di Sanremo (con una cover del brano Una storia di Sergio Endrigo), il gruppo incise quello che molti critici considerano il loro capolavoro: Concerto grosso per i New Trolls. Concerto grosso per i New Trolls è un'opera originale scritta dal musicista Luis Enriquez Bacalov ed eseguita dai New Trolls in stile progressive. Il titolo deriva da una forma di esecuzione musicale del XVIII secolo, composta da tre movimenti e una canzone. Pubblicato nel 1971, contiene testi scarni. L'album fu scelto come colonna sonora del film La vittima designata. Nella seconda facciata dell'album i New Trolls propongono anche l'incisione di una improvvisazione musicale. Il risultato è stato un disco di grande successo, con oltre 800.000 copie vendute. L'album è caratterizzato da sonorità progressive che uniscono elementi di musica classica a passaggi che ricordano le grandi band del progressive britannico dell'epoca (per esempio Jethro Tull e King Crimson). Il materiale di Concerto grosso fu scritto da Luis Bacalov (e Sergio Bardotti per i testi), e la realizzazione dell'album vide la partecipazione di Maurizio Salvi.

Nel 1972 i New Trolls ne eseguirono a Senza Rete un'esibizione dal vivo, insieme all'orchestra di Pino Calvi.

Nello stesso anno nacque il primo fan club del gruppo, con sede a Torino, in Corso Ferrucci 72. Fu uno dei primi fan club italiani (all'epoca la parola "fan" non era ancora di uso comune); tuttora in attività, è anche uno dei fan club più longevi d'Italia.

Trasformazioni

Nel 1972, D'Adamo abbandonò il gruppo, sostituito da Frank Laugelli. Anche Maurizio Salvi divenne in questo periodo membro stabile dei New Trolls. Nel 1972, con questa formazione il gruppo pubblicò due album: Searching for a land e Ut.

Per alcune divergenze sorte durante la registrazione di Ut, tra il 1973 e il 1976 i componenti del gruppo si dedicarono ad alcuni progetti paralleli: Di Palo, Laugelli, Salvi e Belleno pubblicarono l'album Canti d'innocenza canti d'esperienza, mentre De Scalzi e D'Adamo diedero vita ai New Trolls Atomic System con Tullio De Piscopo alla batteria, Renato Rosset alle tastiere, Giorgio Baiocco ai fiati, Ramasandiran Somusundaran alle percussioni, incidendo due album.

In questo periodo inoltre De Scalzi si dedica all'attività discografica, fondando l'etichetta Magma, con sede a Genova e distribuzione curata dalla Dischi Ricordi.

Di Palo forma poi gli Ibis, con cui pubblica due album. Nel primo album la formazione comprendeva Di Palo, Laugelli, Salvi e il batterista inglese Rick Parnell (proveniente dagli Atomic Rooster; Nel secondo comprendeva Di Palo, Laugelli, il batterista Pasquale Venditto e il chitarrista Renzo Tortora.

Il batterista Belleno, infine, con Di Palo, Laugelli e Salvi, diede vita a un gruppo "fantasma", i Tritons, con il quale arrivò in classifica grazie a una rilettura della celebre (I Can't Get No) Satisfaction dei Rolling Stones.

Dopo la pubblicazione di una nuova raccolta, intitolata (come un precedente lavoro del 1969) semplicemente New Trolls, e la partecipazione di Belleno e D'Adamo al tour di Fabrizio De André, il gruppo torna insieme nel 1976 con l'ingresso del chitarrista Ricky Belloni (proveniente dal gruppo Nuova Idea ed in tour con De André insieme al bassista e al batterista) ed il ritorno di Di Palo. Con questo nuovo elemento i New Trolls pubblicarono Concerto grosso n. 2 (1976); pur non raggiungendo il successo del primo Concerto grosso, questo lavoro fu accolto positivamente dal pubblico e dalla critica.

Alla metà degli anni settanta Di Palo dovette assentarsi per motivi di salute, e pur rimanendo formalmente membro del gruppo smise di partecipare attivamente alle incisioni e alle esibizioni dal vivo; è questo il periodo in cui inizia a collaborare con il gruppo Giorgio Usai, già tastierista dei Nuova Idea. Nel frattempo, i New Trolls si dedicarono alla realizzazione di un doppio album di Ornella Vanoni, Io dentro, Io fuori (1977), al quale seguì un fortunato tour. La produzione discografica ufficiale del gruppo ebbe un nuovo breve periodo di arresto, colmato dalla pubblicazione di un disco dal vivo (Live, 1976) e di una raccolta (Revival, 1977).

Nel 1978 giunsero due nuovi grandi successi, i singoli Quella carezza della sera ed il suo retro Aldebaran, e l'album Aldebaran.

Nel 1979 cantarono la sigla del programma televisivo Luna Park condotto da Pippo Baudo, con una canzone in puro stile disco, Anche noi. Nello stesso anno parteciparono al film Caro papà, con Vittorio Gassman e ne curarono alcuni motivi inseriti nel film.

In questo periodo viene pubblicato, solo per il mercato spagnolo, l'album Nunca en horas de clase ed il 45 giri contenente It's downtown e I can see the rain (con testi in inglese scritti da Douglas Meakin e Mike Fraser).

Gli anni ottanta

Dopo Aldebaran, lo stile dei New Trolls andò via via perdendo gli ultimi elementi progressive, a favore di uno stile più legato alla musica pop-rock, seppure caratterizzato da composizioni ed esecuzioni sempre molto sofisticate. L'album New Trolls del 1979, arrangiato da Gianfranco Lombardi e registrato da André Harwood, uno dei tecnici del suono più quotati in quegli anni, risente dell'influenza dei Bee Gees (in canzoni come Che idea), ma riprende anche sonorità del passato in brani come Ok! (fiamme sul Pacifico) e Domenica di Napoli (con il testo scritto da Lucio Dalla e con un'introduzione musicale di Ricky Belloni ricavata da un inciso contenuto nella canzone Un cavallo, un amore dell'album Sacrificio dell'Equipe 84).

Nel 1980 il gruppo pubblicò il 45 giri Musica, un brano rock, con una cover di Poster di Claudio Baglioni sul lato B; fu l'ultima incisione dei New Trolls con Giorgio Usai. Anche il 1981 fu segnato da un singolo di successo, Là nella casa dell'angelo (con un lato B, Il treno, caratterizzato dal virtuosismo chitarristico di Di Palo); a questa incisione seguì un nuovo e definitivo abbandono di D'Adamo. I New Trolls, ormai rimasti un quartetto, proseguirono la loro produzione discografica con gli album FS (1981, un concept album sul tema del viaggio) e America O.K. (1983 (con la collaborazione di Mogol).

Seguirono altre partecipazioni al Festival di Sanremo: nel 1985 vinse il premio della critica Faccia di cane (con testo di Fabrizio De André e Roberto Ferri, ma firmato alla SIAE dal solo Ferri), e nel 1988 fu presentato a Sanremo Cielo chiaro (eseguito, come tutto il successivo album Amici dai soli De Scalzi, Di Palo e Belleno). Belloni in quello stesso periodo suona con Franco Battiato nell'album Fisiognomica e nel tour successivo, da cui è tratto il disco live Giubbe rosse.

Gli anni novanta

Nel 1991, senza Di Palo che aveva intrapreso un tour solista accompagnato da turnisti, il gruppo collaborò con Anna Oxa, scrivendo per lei i brani dell'album Tutti i brividi del mondo e accompagnandola in un tour durante il quale furono registrati i brani per un album live. In seguito, Belleno decise di abbandonare il gruppo e continuare a lavorare con Oxa. Nel 1992 lo sostituì Alfio Vitanza (ex Latte e miele). Con il nuovo batterista, il rientro di Di Palo ed il ritorno di Usai, i New Trolls si esibirono ancora al Festival di Sanremo con Quelli come noi (1992), pubblicando il cd omonimo dove, oltre alla canzone sanremese vi sono reincisioni di vecchi brani.

In seguito anche Richy Belloni esce dalla band per lavorare a Canale 5 e per suonare nel gruppo “Extra”. Entra, invece, in organico Roberto Tiranti che partecipa alle ultime apparizioni del gruppo a Sanremo, tra le quali una con Greta e l'ultima con Umberto Bindi presentando un pezzo di Bindi e Renato Zero, "Letti" (inserita, poi, nell'ultimo CD ufficiale dei New Trolls, "Il sale dei New Trolls"). L'ultimo atto del capitolo New Trolls, prima del nuovo scioglimento, è un brano dal titolo profetico: Alianti liberi (1997).

Gli anni duemila

In seguito alla separazione del 1997, i New Trolls smettono di esistere, in quanto il nome può essere utilizzato solo con il consenso unanime dei titolari del marchio (Vittorio De Scalzi, Gianni Belleno, Ricky Belloni). Tuttavia la loro musica continua ad essere riproposta da varie formazioni, guidate dai componenti della band originaria.

Alla fine del 2006, Nico Di Palo lascia Il mito New Trolls per ricongiungersi a Vittorio De Scalzi. Questa nuova formazione, che inizialmente utilizza il nome originario New Trolls, nel giugno del 2007 pubblica il disco Concerto Grosso: The Seven Seasons, che rappresenta il primo disco di inediti composto da una delle tante formazioni derivate dal gruppo genovese. Nel novembre del 2007 esce il cofanetto live Concerto grosso New Trolls trilogy live, composto da un DVD e un doppio CD. Tuttavia, in seguito ad una sentenza del 6 dicembre 2007, al gruppo viene vietato l'utilizzo del nome New Trolls e la formazione cambia il proprio nome in La leggenda New Trolls, sebbene i due dischi continuino ad essere venduti sotto il nome New Trolls.

Nel dicembre del 2007, anche Il mito New Trolls pubblica il suo primo disco di inediti. Esce, infatti, il cofanetto TR3 - Special Live Concerto Grosso, che comprende un cd con sei nuovi brani suonati in studio e un DVD contenente le riprese del concerto tenutosi al teatro civico di La Spezia il 3 aprile 2004 (quindi in cui è ancora presente Nico Di Palo.

Nel 2009 alla vigilia di Natale, Gianni Belleno lascia il Mito e, insieme a Giorgio D'Adamo si unisce alla Leggenda, andando a ricostruire parte della formazione originaria del 1968. Con questa formazione tengono il primo concerto al Teatro Carlo Felice di Genova nel mese di gennaio 2010, mentre nel febbraio 2011 eseguono dal vivo, insieme al maestro Luis Bacalov, l'inedito Concerto Grosso N.3, che viene pubblicato in CD e vinile il 5 marzo 2013, con la denominazione La Leggenda New Trolls. Dopo alcuni mesi, Giorgio D'Adamo lascia la band per motivi personali.

Poco tempo dopo, anche Gianni Belleno abbandona La Leggenda (che nel frattempo cambierà più volte nome e formazione) e fonda il progetto UT Uno Tempore, con cui pubblica un disco di inediti nel 2012.

Formazioni secondarie e spin-off

Oltre ai cambi di formazione che si sono susseguiti, i componenti della band si sono separati due volte e hanno dato origine a diverse formazioni derivate. L'utilizzo del marchio "New Trolls" è stato oggetto di una lunga contesa legale.

New Trolls Atomic System

Collateralmente, sempre con Maurizio Salvi e Frank Laugelli, Nico Di Palo costituisce i Tritons, nei quali Gianni Belleno è presente solo per la registrazione del brano Satisfaction e viene subito sostituito da Rick Parnell.

I Tritons pubblicano l'album Satisfaction, del 1973, ed i singoli Satisfaction/Drifter (1973), With a girl like you/Rock around the clock (1974) e Ba Ba Ba/New York City (1976).

Della formazione dei Tritons, oltre ai componenti dei New Trolls, fanno parte anche Kamsin Urzino alla voce, Jimmy Villotti alla chitarra, Roger Mazzoncini alle tastiere, Gilberto Faggioli al basso e Daniel Palella alla batteria.

Da notare che esiste un disco, Country Rock Live del (1973), pubblicato dalla Fonit-Cetra con la denominazione Tritons (si trattà, però della stampa italiana dell'album Rock On The Road della Roy Young Band), ristampato nel (1980) con il titolo di Satisfaction by Tritons, dal quale fu tratto un 45 giri I Saw Her Standing There/Let It Rock.

Johnny dei Tritons

Gianni Belleno, uscito dai Tritons di Di Palo, incide per la Magma di De Scalzi un album solista con il nome di Johnny dei Tritons: Twist and Shout with Satisfaction (1974). In questa avventura è accompagnato da Belloni e Usai.

Intermezzo De André

Nel 1974 gli ex New Trolls Belleno e D'Adamo, insieme a Usai e Belloni, accompagnano Fabrizio De André nella sua prima e storica tournée.

Nuova separazione

Dopo la ricostituzione avvenuta nel 1975, anche se l'armonia del gruppo è ad intervalli turbata da dissapori ed incompatibilità musicali con inevitabili cambi di formazione, i New Trolls restano insieme per ben ventidue anni. Dopo il 1996, che ha visto uscire l'ultimo album dei New Trolls originali, avviene la seconda scissione (1997). La band si divide in tre formazioni-appendice ed in quanto eredi dei gloriosi New Trolls ognuna rivendica la propria originalità. Date le caratteristiche dominanti dei componenti del gruppo e le vicissitudini legate al deposito del marchio New Trolls, di cui dal 1991 sono titolari De Scalzi, Belloni e Belleno, nessuno dei componenti della band può fare uso del nome originale.

Il Mito New Trolls

Il 15 gennaio 1998 Di Palo ha un brutto incidente automobilistico nei pressi di Arezzo. Dopo diversi mesi torna sul palco con il mito New Trolls, che in un primo momento aveva come nome i Grandi New Trolls, costituito con Belleno, Max Corfini, Belloni e Andrea Lavelli. I postumi dell'incidente costringono Nico a cambiare strumento musicale passando alle tastiere, non potendo ancora suonare la chitarra. Dal 2000 Belleno esce da il mito New Trolls ed è sostituito da Alessandro Polifrone. Contemporaneamente esce dal gruppo anche Max Corfini, rilevato da Giorgio Usai. Nel 2006 il mito New Trolls sostituisce il bassista Andrea Lavelli con Andrea Cervetto.

Col ritorno di Gianni Belleno e la partenza di Nico Di Palo oggi la formazione è composta da Belloni, Usai, Belleno, Cervetto (che sostituisce Di Palo nei passi in falsetto) e Polifrone. Il 23 febbraio 2008 sono stati ospiti della trasmissione televisiva RAI I migliori anni, condotta dal presentatore Carlo Conti. settembre 2009 Gianni Belleno lascia il Mito NT per ricongiungersi con D'Adamo, De Scalzi e Di Palo ne "La Leggenda NT".

La Storia dei New Trolls

De Scalzi prosegue dal 1998 con una formazione denominata la Storia dei New Trolls insieme ad Alfio Vitanza, Roberto Tiranti, Mauro Sposito e Andrea Maddalone, pubblicando due CD dal vivo tra i quali Concerto grosso live, di cui ha interamente riscritto le partiture insieme a Maurizio Salvi.

Il 6 aprile 2006 Vittorio De Scalzi con la Storia dei New Trolls, sbarca in Giappone per un mini tour durante il quale ottiene grande successo con la nuova versione di Concerto Grosso.

Il Cuore New Trolls

Anche Belleno fonda la propria band denominata Cuore New Trolls, con Daniela Chiara, Antonella Zicchella, Sonia Zichella, Mimmo Giannetta, Roberto delli Carri e Saverio Gerardi. Nel 2005 subentreranno a Sonia Zichella e Roberto delli Carri, Andrea Perrozzi e Jerry Ruotolo. In seguito Belleno, che oltre a suonare la batteria canta e suona la chitarra, rivoluziona la formazione mantenendo Andrea Perrozzi (tastiere e voce) e Saverio Gerardi (batteria) e aggiungendo Daniele Pinceti (basso e voce) e Massimo Gori dei Latte e Miele (chitarra e voce).

La leggenda New Trolls

La leggenda New Trolls è il nome usato per la riunione di Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo, avvenuta nel novembre 2006. Inizialmente venne utilizzato il nome New Trolls, poi modificato in seguito a una sentenza del dicembre 2007,

Nel dicembre 2009, con l'arrivo di Gianni Belleno e Giorgio D'Adamo viene ricostituita parte della formazione originaria (del 1968). Tuttavia nel 2011, i due nuovi componenti abbandonano la band. Di conseguenza il Nome La Leggenda New Trolls non può più essere usato anche in seguito alla transazione ufficiale fatta nel Foro di Genova del 31 gennaio 2013.

UT Uno Tempore / UT New Trolls

Nel 2012, Gianni Belleno e Maurizio Salvi formano gli UT Uno Tempore, a cui si accompagna la definizione "L'anima prog dei New Trolls". Infatti il gruppo, oltre ai classici brani tratti dai due Concerto Grosso, ripropone dal vivo i brani dei dischi Ut e Searching for a land, solitamente tralasciati dalle altre formazioni satellite della band. Nell'estate dello stesso anno, esce il primo disco di inediti.

Da ottobre 2012, Gianni Belleno e Maurizio Salvi modificano il nome gli UT Uno Tempore in UT New Trolls e il 5 febbraio 2013 pubblicano un nuovo CD di inediti col titolo DO UT DES al quale partecipa, cantando Can't Go On, il già Toto Fergie Frederiksen, Claudio Cinquegrana, Alessandro Del Vecchio e Anna Cantalupi.

Formazioni New Trolls

1967 - 1970

Vittorio De Scalzi - voce, chitarra
Nico Di Palo - voce, chitarra
Giorgio D'Adamo - basso
Mauro Chiarugi - tastiere
Gianni Belleno - batteria, cori

1970 - 1972

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Nico Di Palo - voce, chitarra
Giorgio D'Adamo - basso
Gianni Belleno - batteria, cori

1972

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Nico Di Palo - voce, chitarra
Frank Laugelli - basso
Maurizio Salvi - tastiere
Gianni Belleno - batteria, cori

1975 - 1976

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Nico Di Palo - voce, chitarra
Ricky Belloni - voce, chitarra
Giorgio D'Adamo - basso
Gianni Belleno - batteria, voce

Fine 1976

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Ricky Belloni - voce, chitarra
Giorgio D'Adamo - basso
Gianni Belleno - batteria, voce

1977 - 1980

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Nico Di Palo - voce, chitarra
Ricky Belloni - voce, chitarra
Giorgio D'Adamo - basso
Giorgio Usai - voce, tastiere
Gianni Belleno - batteria, voce

1981 - 1990

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Nico Di Palo - voce, chitarra
Ricky Belloni - voce, chitarra e basso
Gianni Belleno - batteria, voce

Dopo l'uscita definitiva di Giorgio D'Adamo nel 1981 i New Trolls non hanno più inserito un bassista come componente fisso della band fino al 1996 affidandosi principalmente a turnisti tra i quali Beppe Quirici, Flavio Piantoni e Flavio Scopaz.

1991

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Ricky Belloni - voce, chitarra
Gianni Belleno - batteria, voce

1992 - 1995

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Nico Di Palo - voce, chitarra e basso
Ricky Belloni - voce, chitarra e basso
Alfio Vitanza - batteria, voce

1995 - 1996

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Nico Di Palo - voce, chitarra e basso
Alfio Vitanza - batteria, voce

1996 - 1998

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra e flauto
Nico Di Palo - voce, chitarra
Roberto Tiranti - voce, basso
Alfio Vitanza - batteria, voce
Massimiliano "Max" Corfini - Voce - Tastiere

Discografia

Album

1968 - Senza orario senza bandiera (Fonit, LPX 3)
1970 - New Trolls (raccolta di singoli) (Fonit, LPX 7)
1971 - Concerto grosso per i New Trolls (Fonit, LPX 8)
1972 - Searching for a land (doppio; un disco dal vivo) (Fonit, LPX 12-13)
1972 - Ut (Fonit, LPX 20)
1975 - Antologia New Trolls (Cetra, DPU 4; doppio, antologia)
1976 - Concerto grosso n. 2 (Magma, MAL 02)
1976 - Live (Magma, MAL 04; ristampato su cd come L.I.V.E.N.T.)
1977 - Revival (Magma, MAL 06; antologia)
1978 - Aldebaran (Warner Bros. Records, T 56589)
1979 - New Trolls (Warner Bros. Records, T 56761)
1981 - FS (Fonit, IPX 93)
1982 - Profili (Fonit, PL710 Serie Tris; antologia)
1983 - America O.K. (Fonit, LPX 117)
1985 - Tour (Fonit LPX 141; dal vivo)
1987 - Story (Ricordi, SRIC 02; antologia)
1987 - Raccolta (Cetra, CDM 2004; antologia)
1988 - Amici (Ricordi, SMRL 6384)
1989 - Quella carezza della sera (WEA italiana, 29246185-2; antologia)
1992 - Quelli come noi (WEA, 90177101)
1994 - Singles A's & B's (Mellow Records, MMP 230; antologia)
1996 - Il sale dei New Trolls (Sony Fonopoli, 483853-3)
1996 - Concerto grosso (Replay Music, RSCD 8013; antologia)
1997 - Il meglio (More Records, CDDV 6162; antologia)
2007 - Concerto Grosso: The Seven Seasons (titolo accreditato ai New Trolls senza suffissi)
2007 - Concerto Grosso New Trolls Trilogy Live (1 DVD e 2 CD)

Singoli

1967 - Sensazioni/Prima c'era la luce (Cetra, SP 1355)
1968 - Visioni/Io ti fermerò (Cetra, SP 1369)
1968 - Cristalli fragili/Ehi, tu ritorna (Cetra, SP 1381)
1969 - Io che ho te/Lei mi diceva (Cetra, SP 1392)
1969 - Davanti agli occhi miei/Quella musica (Cetra, SP 1398)
1969 - Un'ora/Cosa pensiamo dell'amore (Cetra, SP 1400)
1969 - Signore, io sono Irish/Duemila (Cetra, SP 1408)
1969 - Una miniera/Il sole nascerà (Cetra, SP 1415)
1970 - Annalisa/Allora mi ricordo (Cetra, SP 1427)
1970 - Una nuvola bianca/Corro da te (Cetra, SP 1428)
1970 - La più bella sei tu/Come Cenerentola (Cetra, SP 1445)
1970 - Autostrada/Il nulla e la luce (RCA Italiana, PM 3563)
1971 - Una storia/Il vento dolce dell'estate (Cetra, SP 1449)
1971 - Venti o cent'anni/Una vita intera (Cetra, SP 1453)
1971 - Adagio/Allegro (Cetra, SP 1456)
1971 - La prima goccia bagna il viso (1ª parte)/(2ª parte) (Cetra, SP 1460)
1972 - Black hand/Percival (Cetra, SP 1494)
1974 - Una notte sul Monte Calvo/Somewhere (Magma, MAG 48007)
1976 - Bella come mai/Lei (Magma, MAG 01)
1977 - Solamente tu/Let It Be Me (Magma, MAG 07)
1978 - Quella carezza della sera/Aldebaran (Warner Bros. Records, T 17282)
1979 - Anche noi/Prima del concerto (Warner Bros. Records, T 17342)
1979 - Che idea/Accendi la tua luce (Warner Bros. Records, T 17527)
1980 - Musica/Poster (Warner Bros. Records, T 17654)
1981 - Il serpente/Quella luna dolce (Fonit Cetra, SP 1752)
1981 - Là nella casa dell'angelo/Il treno (Fonit Cetra, SP 1762)
1985 - Faccia di cane/Manchi tu (Fonit Cetra, SP 1829)
1988 - Cielo chiaro/Sebastiano (Ricordi, SRL 11073)

fonte: Wikipedia

UNA MINIERA

IO CHE HO TE

ANCHE NOI

venerdì 20 febbraio 2015

Perigeo



è un gruppo musicale italiano di stile fusion e di progressive anni settanta; guidato da Giovanni Tommaso, composto da elementi con formazione jazz con richiami alla musica jazz-rock degli album dei Weather Report e dei Soft Machine e progressive quali gli Area.

Storia del Perigeo

Il loro primo disco, Azimut (1972), raggiunge subito buoni risultati, nel successivo album Abbiamo tutti un blues da piangere (1973) inseriscono invece brani orientati verso il rock, dal jazz rock al funky jazz. Il successivo album Genealogia (1974) comprende brani, sempre di alto livello, ma più orecchiabili, con maggiore utilizzo del sintetizzatore. Incredibile il loro successo durante il tour europeo dell'estate 74.

Ne La valle dei Templi (1975), che si avvale della presenza di Tony Esposito alle percussioni, viene data particolare importanza alla ritmica; il gruppo ottiene un buon riconoscimento commerciale. Con Non è poi così lontano (1976), registrato in Canada, il Perigeo esalta al massimo le doti tecniche dei musicisti, ma chiude con il jazz rock.

Nel 1978 tutti i membri del gruppo partecipano alla registrazione dell'album Ullu del cantautore Giovanni Ullu.

Perigeo Special

Nel 1980, dopo una lunga pausa durante la quale il gruppo è ufficialmente disciolto, avviene una reunion per la produzione del doppio album Alice, nel quale il jazz rock si alterna a brani più pop. Sull'etichetta del disco la denominazione del gruppo è Perigeo Special, ma si tratta ancora dei componenti originali.

New Perigeo

Successivamente, Giovanni Tommaso riforma il gruppo con nuovi membri, e dà vita al New Perigeo. Questa formazione partecipa alla realizzazione di Q Concert, un EP con Rino Gaetano e Riccardo Cocciante e dell'LP Effetto amore, dopo i quali si scioglie definitivamente.

Formazione

Perigeo

Giovanni Tommaso (contrabbasso, basso elettrico)
Franco D'Andrea (tastiere)
Bruno Biriaco (batteria)
Claudio Fasoli (sax)
Tony Sidney (Anthony Sidney) (chitarra)

New Perigeo

Giovanni Tommaso (contrabbasso, basso elettrico)
Danilo Rea (tastiere)
Agostino Marangolo (batteria)
Maurizio Giammarco (sax)
Carlo Pennisi (chitarra)

Discografia

Perigeo

33 giri

1972 - Azimut (RCA Italiana, PSL 10555)
1973 - Abbiamo tutti un blues da piangere (RCA Italiana, PSL 10609)
1974 - Genealogia (RCA Italiana, TPL 1-1080)
1975 - La valle dei templi (RCA Italiana, TPL 1-1175)
1976 - Non è poi così lontano (RCA Italiana, TPL 1-1228) (pubblicato negli USA nel 1977 con il titolo Fata Morgana)

Singoli

1975 - La valle dei templi/Tamale, RCA Italiana
1976 - Movie Rush (La febbre del cinema)/Tema di alba (RCA Original Cast, TPBO 1224)
1976 - Fata Morgana/Take Off (RCA Original Cast, TPBO 1278)

Live

1990 - Live at Montreaux (RCA Italiana, 74321 149842)
1990 - Live in Italy 1976 (Contempo, CONTE 156)

Raccolte

1977 - Attraverso il Perigeo (RCA Lineatre, NL 33039)

Partecipazioni a compilation

1973 - Free Dimension (RCA Italiana, CKAY 27134; contiene Grandangolo e Aspettando il nuovo giorno)
1975 - Trianon 75 - Domenica mattina (RCA Italiana, TCM2-1178; album live contenente Via Beato Angelico)

Collaborazioni con altri artisti

1978 - Ullu di Giovanni Ullu, RCA Italiana

Perigeo Special

1980 - Alice, RCA Italiana (EP).

New Perigeo

Album

1981 - Effetto amore, RCA Italiana

Partecipazioni a compilation

1981 - Q Concert, RCA Italiana (EP con Rino Gaetano e Riccardo Cocciante; contiene Aschimilero)

Collaborazioni con altri artisti

2003 - I've Been Around, disco solista di Giovanni Tommaso, Musica Jazz (registrazione live del 1981, in Sicilian Sunset)

fonte: Wikipedia

GENEALOGIA

ABBIAMO TUTTI UN BLUES DA PIANGERE

IL GIARDINO ONIRICO

Ucraina: o qualcuno capitolerà, o sarà guerra

Le informazioni disponibili non alimentano alcuna speranza di pace in Ucraina. Se andiamo a vedere alcuni dati economici e finanziari notiamo subito che le riserve in valuta estera della banca centrale ucraina sono ridotte al lumicino, meno di 7 miliardi di dollari. La moneta locale, la Grivnia, sta letteralmente sprofondando: in un paio di giorni ha perso oltre la metà del suo già infimo valore. 

In questa situazione è evidente che il collasso finanziario di Kiev è questione non di mesi ma di settimane. Collasso finanziario che porterebbe anche a un collasso istituzionale, politico e sociale del paese, aggravando così quel che i politici occidentali non hanno voluto irresponsabilmente considerare da oltre un anno in qua: l'Ucraina è un buco nero in grado di risucchiare l'intera sicurezza europea.

Al vertice di Monaco per la sicurezza gli ucraini infatti si sono spinti a dire che occorrono urgentemente altri 20 miliardi di dollari per andare avanti. Ovvio che per l'Unione Europea e per gli USA l'avventura ucraina, già politicamente folle, si sta dimostrando finanziariamente insostenibile. In questo contesto, le attuali trattative non possono essere un tentativo di ricerca equa di una pace possibile, ma solo il tentativo - da un lato - di guadagnar tempo per riuscire a circoscrivere l'attuale ennesima catastrofe militare in corso e dunque il tentativo di tirar fuori dalla "sacca di Debaltsevo" i circa 8000 militari di Kiev (ucraini e stranieri) destinati a morte certa. Dall'altro lato vi è il tentativo europeo di crearsi un alibi di fronte alle proprie opinioni pubbliche, sostenendo di aver cercato la pace con tutti i mezzi.

È evidente che per gli USA, l'UE e la NATO - anche considerato lo sforzo finanziario fin qui sostenuto - l'unica pace accettabile è quella che vede una capitolazione della Russia. Ovvero l'accettazione di una Ucraina nell'orbita occidentale e con truppe NATO e installazioni militari ai suoi confini. Termini chiaramente inaccettabili per la Russia che vedrebbe la sua sicurezza nazionale messa in pericolo (basti pensare allo scudo antimissile NATO ad appena 500 km da Mosca).

Dall'altro lato qualunque altra soluzione mediana sarebbe una sconfitta per il blocco occidentale, che perderebbe la faccia di fronte al mondo e avrebbe sprecato decine di miliardi di dollari inutilmente, fino a costringersi chissà per quanto a sostenere finanziariamente un paese enorme, in mano a una classe dirigente avventurista, senza ricavarne alcun beneficio militare né strategico. È chiaro ed evidente che di fronte ad uno scenario come questo, mercoledì a Minsk Putin, Poroshenko, Hollande e Merkel potranno al massimo infiocchettare un "armistizio" (strumentale agli occidentali per evitare la rotta militare che si sta delineando e utile a Putin a guadagnare altri mesi preziosissimi) mascherato da "accordo" che in realtà sarà quasi subito violato dagli ucraini stessi per oscurare la bancarotta finanziaria inevitabile.

Purtroppo, per come si è delineata questa storia, non ci sono soluzioni mediane: o la capitolazione della Russia o la sconfitta dell'Occidente e dei suoi ascari nazifascisti. Barack Obama ha combinato il più grande disastro diplomatico militare della storia degli Stati Uniti d'America e l'ultima occasione per rimettere le cose a posto l'avrebbe avuta alcuni mesi fa se avesse deciso di seguire i consigli del vecchio Henry Kissinger, che sarà anche il massimo e cinico esempio dell'amoralità politica, ma già a marzo 2014 aveva capito tutto.

Ora si balla sul filo del rasoio, con i vertici della NATO che spingono verso lo scontro sperando probabilmente in una capitolazione, senza combattere, da parte dei russi, mentre il Dipartimento di Stato USA e i burattini europei, letteralmente presi dal panico, sperano in una trattativa. Ma una trattativa, per logica, non può portare a nulla perché qualunque soluzione - al di là della capitolazione della Russia - significa comunque sconfitta per l'Occidente.

Un ritiro - magari con l'onore delle armi che l'Occidente sarebbe ben felice di tributare alla Russia - è possibile? No. La storia insegna che i russi non vogliono nessun occidentale armato sulle rive del Don. E non si ritireranno mai, fino a quando avranno una pallottola e un uomo pronto a sparare. 


Vedi anche:

Ultima ora: grosse esplosioni a Donetsk, per "incentivare la pace" il governo ucraino usa i grossi calibri

fonte: freeondarevolution.blogspot.it

giovedì 19 febbraio 2015

Schola Cantorum


ALDO DONATI

Gli Schola Cantorum sono stati un gruppo musicale italiano, fondato da Ennio Melis nel 1973.

Storia del gruppo

Gli inizi

Ennio Melis, avendo vari artisti sotto contratto RCA come singoli cantanti, decide di unirne una decina per formare un gruppo canoro per rifacimenti di brani famosi dei cantautori come Cocciante, Venditti, De Gregori, Dalla ecc. A curare gli arrangiamenti e lo studio giornaliero del gruppo viene scelto il musicista Sergio Rendine giovane avanguardista di musica classica e moderna e figlio di Rendine autore del famoso brano La Pansé. Alla produzione Melis delega Paolo Dossena, che aveva prodotto Sylvie Vartan in Italia, e M. Simone, proprietari dell'etichetta Delta. Così nasce la Schola Cantorum.

I musicisti sono Merrill, detta Mimi Gates, Luisella Mantovani e Gianna Giovannini, queste ultime due voci de Le Voci Blu, gruppo femminile che aveva inciso alcuni 45 giri tra il 1969 e il 1972 per la MiMo, la casa discografica fondata da Gianni Morandi e Franco Migliacci), due giovani cantautori, Aldo Donati, autore di brani per Mina ed altri, e attore nel Rugantino insieme ad Enrico Montesano ed Alida Chelli, voce guida maschile del gruppo; l'ex tastierista delle Pecore Nere, Enrico detto "Kiko" Fusco, figlio del noto compositore Giovanni Fusco; Edoardo De Angelis, autore con Gicca Palli del famoso brano Lella; Eddy Viola, autore del singolo Quell'uomo e cantante attore nella commedia musicale Caino e Abele di Tony Cucchiara; Marina Arcangeli, giovanissima promessa vincitrice del concorso canoro a Bologna; Annie Robert, cugina di Riccardo Cocciante.

Il debutto del gruppo è nel disco Francesco De Gregori, inciso dal cantautore romano nel 1974 e prodotto da De Angelis: nell'album la Schola Cantorum esegue dei vocalizzi nella canzone Niente da capire; nello stesso anno il gruppo partecipa alla registrazione dell'album Domenica mattina di Anna Melato, nella canzone Nuvole nuvole.

Il 1974 è anche l'anno della registrazione del loro primo LP (pubblicato a gennaio del 1975), intitolato Coromagia, in cui vengono riprese ed arrangiate coralmente canzoni come Roma capoccia di Antonello Venditti, E tu... di Claudio Baglioni, Alice di Francesco De Gregori, Bella senz'anima e Poesia di Riccardo Cocciante, e la celeberrima Lella di Edoardo De Angelis; tra i brani originali è da ricordare La fantasia, di De Angelis - Minghi. L'album riscuote un buon riscontro commerciale. La RCA promuove il gruppo attraverso trasmissioni televisive come Senza Rete (tutti i sabato sera in prima serata RAI 1), Cantagiro, Festivalbar, Festival di Sanremo.

Il successo

Il maggiore successo però risale al 1975 con Le tre campane, cover di Les trois cloches, canzone francese interpretata anche da Edith Piaf ed in inglese dai The Browns (con il titolo The three bells) e già incisa in italiano con lo stesso testo, ripreso dalla Schola Cantorum, nel 1968 dagli Hoods; il testo della canzone (di Luciano Beretta) è chiaro e semplice e vi si illustra la vita dell’uomo e le sue stagioni principali, viste attraverso il suono delle campane: quello dedicato alla nascita ("là cala il vento nella valle, un mattino come tanti nasce un uomo"), al matrimonio ("la promessa di una vita che sarà divisa in due") e della morte ("un riposo tanto dolce non l’aveva avuto mai").
In tutte e tre le occasioni il ritornello apre con "la campana del villaggio oggi suona anche per lui". Il secondo album del gruppo prende il titolo da questa canzone e riscuote successo come il precedente. Sono da citare una reinterpretazione di Annie's song di John Denver (tradotta in italiano da De Angelis, diventa Caterina) e L'aquilone, scritta da Marco Luberti.
Gli arrangiamenti sono di Sergio Rendine e la produzione di Paolo Dossena, collaboratore di Lilli Greco e proprietario della Delta, casa di produzione musicale.
In questo periodo appaiono spesso in televisione, ospiti fissi del programma Senza rete.
Il 1975 è anche l'anno delle collaborazioni con Claudio Baglioni, che li chiama per cantare la canzone ...ed aspettare, contenuta nell'album Sabato pomeriggio, e con Rosalino Cellamare, per cui eseguono tutti i cori dell'LP Esperienze.
Un'altra loro incisione, intitolata Tema d'amore, viene inserita nella colonna sonora dello sceneggiato televisivo L'amaro caso della baronessa di Carini, e viene pubblicata anche su 45 giri come retro del tema principale del telefilm, cantato da Luigi Proietti.
Il terzo album esce nel 1976 e si intitola Coromagia vol. 2: ripercorre la strada consueta, e quindi vi sono nuove cover di cantautori come Campo de' fiori di Antonello Venditti, Questa sporca vita di Paolo Conte, Piccola mela di Francesco De Gregori e la bella Silvia di Renzo Zenobi; completa il disco La mia musica, un brano inedito che viene pubblicato anche su 45 giri, partecipa ad Un disco per l'estate ed al Festivalbar ed ottiene un buon successo di vendita.

Il declino

Nel 1977 Edoardo De Angelis decide di abbandonare il gruppo per dedicarsi alla carriera solista.
Nel 1978 partecipano al Festival di Sanremo con Il mio amore, che però ottiene un risultato inferiore alle aspettative. Dopo Sanremo lasciano il gruppo per disaccordi prima Eddy Viola, poi Marina Arcangeli. Il 45 giri successivo, una loro versione di La montanara, noto canto popolare, non riscuote successo. Tutto ciò, unito alle aspirazioni di molti componenti verso una carriera solista (escono alcuni 45 giri di Aldo Donati e Alberto Cheli), porta il gruppo verso lo scioglimento, che avviene nel 1980, dopo la pubblicazione dell'LP Il mondo in tasca, che passa inosservato.
Nel 1984 alcuni elementi si riuniscono e pubblicano un 45 giri che passa inosservato; due anni dopo il gruppo cambia denominazione in Nova Schola Cantorum e partecipano a Sanremo con Azzurra anima, che viene eliminato dopo il primo ascolto.
Nel 1993, con il nome originario, sono ancora una volta al Festival col brano Sulla strada del mare: la formazione comprende un nuovo membro, Stefania La Fauci. Due anni dopo incidono un CD, contenente tra l'altro le loro versioni di Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano e La donna cannone di Francesco De Gregori.
Dopo quest'incisione i diversi componenti si sono dedicati nuovamente alle loro attività soliste.

Discografia

33 giri

1975 - Coromagia - RCA Italiana TPL 1-1108
1975 - Le tre campane - RCA Italiana TPL 1-1182
1976 - Coromagia vol. 2 - RCA Italiana TPL 1-1217
1980 - Il mondo in tasca - RCA Italiana PL-31454

CD

1995 - Schola Cantorum - BMG, 8027428000377
2010 - Ora - Helikonia

45 giri

1975 - Le tre campane/Dormi - RCA Italiana TPBO-1166
1975 - Ballata di Carini/Tema d'amore - RCA Italiana (il gruppo canta il brano sul lato B, mentre l'altro è interpretato da Luigi Proietti) TPBO-1184
1976 - La mia musica/Stelle - RCA Italiana TPBO-1222
1977 - Agualimpia/Wimoweh - RCA Italiana PB-6084
1978 - Il mio amore/Pierrot - RCA Italiana PB-6142
1978 - La montanara/Aiuto - RCA Italiana PB-6225
1979 - Armonia/La felicità - RCA Italiana PB-6288
1979 - Tata t'amerò/L'uomo nero - Delta ZBDE 7145; con Roberto Viscarelli
1983 - Festa grande/Pensaci su - CGD, CGD-10488
1986 - Azzurra anima/Raggio di luna - RCA Italiana PB-40593; inciso come Nuova Schola Cantorum

fonte: Wikipedia

LE TRE CAMPANE

IL MIO AMORE (SANREMO 1978)

ALDO DONATI - CANTERO', CANTERO', CANTERO'

Banco del Mutuo Soccorso



o semplicemente Banco, è un gruppo progressive rock di Roma fondato nel 1969 e tuttora in attività. Insieme alla Premiata Forneria Marconi, gli Area, e Le Orme, è l'esempio più rappresentativo e noto, anche all'estero, di rock progressivo italiano.

Storia

Gli inizi

La storia del "Banco" ebbe inizio negli ultimi mesi del 1968, quando il diciassettenne tastierista Vittorio Nocenzi riuscì a ottenere un'audizione presso l'importante etichetta RCA, forte della segnalazione di Gabriella Ferri, per la quale aveva già musicato alcuni brani. Le case discografiche, in quegli anni, erano poco propense a promuovere strumentisti solisti, e la leggenda narra che Nocenzi avesse millantato l'esistenza di un non meglio precisato gruppo da lui capeggiato. Si trovò, quindi, nella condizione di dover allestire in tutta fretta una formazione musicale per presentarsi all'audizione. A tale scopo reclutò parenti e amici in grado di "reggere uno strumento" e inventò l'appellativo di Banco del Mutuo Soccorso, forse ispirato da qualche istituto di credito o assicurativo della zona.

Il gruppo si riuniva nella loro personale sala prove, a Marino, nei Castelli Romani, in seguito divenuta famosa con il nome di "stalla", tale essendo nella realtà, una vera e propria stalla ristrutturata e attrezzata perfettamente (dice lo stesso Vittorio Nocenzi in una intervista) "con le mangiatoie piene di amplificatori, distorsori e strumenti musicali invece del fieno per le mucche".

La prima formazione era composta, oltre a Vittorio Nocenzi ed al fratello Gianni al pianoforte, da Gianfranco Coletta (componente dei Chetro & Co. e, in seguito, degli Alunni del Sole) alla chitarra, Fabrizio Falco al basso e Mario Achilli alla batteria, questi ultimi componenti dei Crash un gruppo rock psichedelico fondato dai fratelli Falco, con il quale Vittorio collaborava da alcuni mesi. L'audizione ottenne il placet degli esaminatori e il neonato "Banco del Mutuo Soccorso" realizzò tre brani che furono inclusi in una compilation di nuove formazioni intitolata "Sound '70" e pubblicata solo su musicassetta. I pezzi di questa raccolta (Vedo il telefono, La mia libertà e Padre Francesco) verranno incisi, qualche settimana dopo il provino, da una formazione già ritoccata, con Claudio Falco alla chitarra e Franco Pontecorvi alla batteria.

Gli anni settanta

Nel 1971 il Banco del Mutuo Soccorso partecipò, con scarsa fortuna, al 2º Festival Pop di Caracalla di Roma. Tra i gruppi che intervennero al festival vi erano Le Esperienze e i Fiori di Campo che avevano già pubblicato un singolo (Fuori città/Due bambini nel cortile con la casa discografica Apollo ZA-50014). Il tempo di socializzare e, al termine della manifestazione, il Banco del Mutuo Soccorso aveva assunto la sua formazione definitiva, incorporando Francesco Di Giacomo, Renato D'Angelo e Pierluigi Calderoni, rispettivamente voce, basso e batteria del gruppo Le Esperienze, oltre a Marcello Todaro, chitarrista dei Fiori di Campo. Si trattò di una vera svolta qualitativa: il gruppo passò dalle canzoni beat del primo periodo, a composizioni progressive, fortemente influenzate dalla formazione musicale classica dei fratelli Nocenzi e impreziosite dai raffinati testi scritti da Francesco Di Giacomo.

Il gruppo partecipò alla seconda edizione del "Festival di avanguardia e nuove tendenze", tenutosi a Roma a Villa Pamphili dall'1 al 4 giugno 1972, classificandosi al primo posto a pari merito con i Circus 2000.

Questa formazione pubblicò nel 1972 l'album d'esordio Banco del Mutuo Soccorso che, con brani come R.I.P. (Requiescant in pace), la lunga suite Il giardino del mago e Metamorfosi, strumentale con un breve ma stupendo inserto vocale finale, catalizzò immediatamente l'attenzione del pubblico della nascente scena del rock progressivo italiano. Particolarissima anche l'artwork della copertina del vinile, sagomata a forma di salvadanaio in terracotta.

Nello stesso anno fu pubblicato il secondo album, Darwin!, il primo concept album realizzato dal gruppo: i brani sono infatti tutti legati al tema centrale della teoria sull'evoluzione delle specie di Charles Darwin.

Questi due album possono essere considerati i più creativi e originali del gruppo, incentrati sui vertiginosi e virtuosistici intrecci delle tastiere dei fratelli Nocenzi e sugli inimitabili registri tenorili di Di Giacomo, al servizio di una particolarissima contaminazione tra il prog-rock inglese, le sonorità mediterranee e la tradizione del melodramma italico, che occhieggia nei momenti più inattesi.

Il primo avvicendamento nella formazione del gruppo avvenne nel 1973, anno in cui Todaro fu sostituito alla chitarra da Rodolfo Maltese, proveniente dal gruppo Homo Sapiens. In Io sono nato libero (1973), secondo diversi fan e critici il miglior album della band, Maltese appariva formalmente come ospite, ma di fatto era già membro del Banco.

Nel 1974, su proposta di Greg Lake, il Banco abbandonò la Ricordi per passare all'etichetta Manticore, di proprietà del gruppo inglese Emerson, Lake & Palmer. Nel 1975 fu pubblicato l'album Banco (anche noto come Banco IV), che riproponeva in inglese, per il mercato estero, i migliori brani dei primi tre album. L'album ebbe un grande successo di critica sia in Italia sia all'estero.

Nel 1976 fu pubblicato Come in un'ultima cena, promosso con un tour europeo che vedeva il Banco suonare come supporter di un "gigante" del rock progressivo inglese, i Gentle Giant, di cui peraltro il gruppo romano costituiva una più che credibile versione "mediterranea" con la medesima tendenza, quanto meno nei primi anni di carriera, ad elaboratissimi e raffinati arrangiamenti e alla articolazione interna dei pezzi completamente slegata dal formato-canzone. Di questo album fu realizzata anche una versione in inglese (As in a Last Supper), con la traduzione di Angelo Branduardi.

Nello stesso anno il gruppo incise anche Garofano rosso, colonna sonora del film omonimo (tratto da un romanzo di Elio Vittorini, con la regia di Luigi Faccini). Si tratta del primo album strumentale del Banco, che apriva una nuova epoca nell'evoluzione dello stile del gruppo. Ancora strumentale, e con sonorità ancora più complesse, fu il successivo ...di terra, in cui venivano esplorate soluzioni che sconfinavano dal rock al jazz e alla musica classica. Per questa complessa realizzazione, il Banco si avvalse del contributo dell'orchestra sinfonica dell'Unione Musicisti di Roma diretta da Vittorio Nocenzi, delle orchestrazioni di Antonio Scarlato, (docente di composizione presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma), e della collaborazione del tastierista Alessandro Esseno.

Nel 1978 parteciparono, insieme a Branduardi e molti altri artisti, a una tournée chiamata La Carovana del Mediterraneo in cui tutti i partecipanti si alternavano sul palco. Branduardi, da quella serie di concerti, pubblicherà un cofanetto con 3 LP chiamato "Concerto". In molte canzoni gli strumentisti sono i componenti del Banco.

A partire da ...di terra, il nome Banco del Mutuo Soccorso venne formalmente sostituito con l'abbreviazione Banco, ormai generalmente utilizzata da giornalisti e fan.

Gli anni settanta del Banco si chiusero con un altro album molto acclamato, Canto di primavera, caratterizzato da suggestioni etniche e atmosfere pastorali. In quest'album Giovanni Colaiacomo dei Kaleidon subentra al basso, sostituendo D'Angelo.

Gli anni ottanta

Il primo lavoro del Banco negli anni ottanta fu un album dal vivo (il primo) dal titolo Capolinea, in cui il gruppo ripercorre i tratti salienti della sua storia. Suggellando concettualmente la sua "prima era", questo album preparò il Banco a un mutamento di rotta, in particolare, all'abbandono di determinati schemi tipici del rock progressivo degli anni settanta, in particolare in relazione alla complessità strutturale (e alla lunghezza in minuti) dei brani, a favore di brani relativamente più semplici e diretti. Questa tendenza è perfettamente rappresentata dai primi due album della decade, Urgentissimo (1980) e Buone notizie (1981). In questo periodo la formazione si arricchì di Karl Potter alle percussioni, musicista che aveva già collaborato con Pino Daniele e che contribuì a dare maggiore incisività alla sezione ritmica del Banco.

Nel 1983 esce Banco dove è presente il brano Moby Dick, che diverrà uno dei brani più conosciuti della band, nonostante si allontani dai canoni del progressive rock che li ha caratterizzati in passato. L'album costituisce un altro punto di svolta in quanto fu l'ultimo a vedere la presenza di Gianni Nocenzi, che abbandonò il gruppo subito dopo la promozione estiva per intraprendere una carriera solista e collaborare con la ditta giapponese Akai, in qualità di esperto di campionamenti.

Nel 1985, Giovanni Colaiacomo lasciò il gruppo (ricomparirà qualche anno più tardi negli Ezra Winston), venendo sostituito dal polistrumentista Gabriel Amato, già membro della band di Aretha Franklin. Ne scaturì l'album ...e via (1985) ed una partecipazione al Festival di Sanremo. In seguito il Banco scelse il silenzio discografico, rompendo il contratto con la CBS, per dedicarsi esclusivamente ai concerti dal vivo, interrotto solo dall'uscita di Non mettere le dita nel naso, primo album solista di Francesco Di Giacomo, che vede la produzione artistica di Vittorio Nocenzi e a cui parteciparono come musicisti tutti i membri dell'ultima formazione del Banco.

Nel 1989 fu pubblicato infine Donna Plautilla, raccolta di brani inediti degli anni settanta.

Gli anni novanta

Francesco Di Giacomo del Banco insieme a Sergio Endrigo e Vito Vita, bassista dei Powerillusi. Loreto, agosto 1999, prima di uno spettacolo serale a Recanati, dedicato a Giacomo Leopardi
All'inizio degli anni novanta, seguendo in effetti quello che fu l'esempio di molte band di rock progressivo "classico", il Banco intraprese un'azione di revival del proprio primo periodo, tornando al nome Banco del Mutuo Soccorso e portando in tour brani degli anni settanta.

Per il ventennale della band Nocenzi riscrive per intero i primi due album, Banco del Mutuo Soccorso e Darwin! riproponendoli in cofanetto (a forma di Salvadanaio), con registrazioni totalmente nuove e arrangiamenti innovativi, unico esempio nella storia della discografia italiana.

A metà strada tra revival stilistico e nuove sonorità fu l'album di inediti Il 13 del 1994. Tre membri storici del gruppo Vittorio Nocenzi, Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese, insieme al giovane chitarrista romano Filippo Marcheggiani si imbarcarono anche nel progetto Acustico, in cui diversi brani classici vennero reinterpretati in chiave unplugged. In questo periodo il Banco intraprese anche diversi tour mondiali, arrivando a toccare Giappone, Messico, Stati Uniti, Brasile e Panama. Da uno dei concerti di maggior successo (in Giappone, il 25 e 26 maggio 1997) venne tratto l'album dal vivo Nudo (che includeva anche un nuovo brano omonimo in studio).

Gli anni duemila a oggi

A Nudo seguì No palco (2003), un album dal vivo in celebrazione del trentennale della band, vedendo come ospiti artisti tra i quali Morgan, Mauro Pagani, Federico Zampaglione (Tiromancino), Gianni Nocenzi, Eugenio Finardi, Filippo Gatti, Angelo Branduardi, per una serie di concerti di grande successo.

Il 21 febbraio 2014, durante il Festival di Sanremo, viene annunciata la morte, avvenuta in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Zagarolo, del cantante solista della band Francesco Di Giacomo. Dopo un periodo di silenzio, la band annuncia l'uscita di un lavoro ideato e diretto da Vittorio Nocenzi, dal titolo Un'idea che non puoi fermare, pubblicato il 16 settembre 2014 dalla Sony su doppio CD e triplo vinile: 18 brani live e 50 minuti di inediti, con la partecipazione di vari attori teatrali, un album che vuole omaggiare lo storico cantante e segnare il nuovo percorso per il futuro della band.

Discografia

Album

1972 - Banco del Mutuo Soccorso (Dischi Ricordi, SMRL 6094)
1972 - Darwin! (Dischi Ricordi, SMRL 6107)
1973 - Io sono nato libero (Dischi Ricordi, SMRL 6123)
1975 - Banco - (Manticore, MAL 2013)
1976 - Garofano Rosso
1976 - Come in un'ultima cena (Manticore, MAL 2015)
1976 - As in a Last Supper (versione in inglese di "Come in un'ultima cena")
1978 - ...di terra (Dischi Ricordi, SMRL 6226)
1979 - Canto di primavera (Dischi Ricordi, SMRL 6247)
1980 - Urgentissimo
1981 - Buone notizie
1983 - Banco
1985 - ...e via
1989 - Donna Plautilla (Raro! Records, NL 74215; registrazioni del 1969)
1989 - Non mettere le dita nel naso (pubblicato con la denominazione Il Banco presenta Francesco Di Giacomo)
1991 - Da qui messere si domina la valle (nuova incisione dei primi due album)
1994 - Il 13
1997 - Nudo
2012 - 40 Anni (Sony Music, antologia con inediti dall'opera mai pubblicata su San Francesco)
2013 - Darwin! (Sony Music, l'album del 1972 rimasterizzato, la versione live e l'inedito IMAGO MUNDI con Franco Battiato)
2014 - Un'idea che non puoi fermare (Sony Music, con Moni Ovadia, Franca Valeri, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Giuseppe Cederna, Rocco Papaleo)

Singoli

1973 - Non mi rompete/La città sottile (Dischi Ricordi, SRL 10713)
1979 - Canto di primavera/Circobanda (Dischi Ricordi, SRL 10896)
1979 - Niente/Sono la bestia (Dischi Ricordi, SRL 10908)
1980 - Il ragno/Capolinea (Dischi Ricordi, SRL 10915)
1980 - Paolo Pà / Ma che idea
1980 - Dove sarà / Ma che idea
1980 - Il ragno / Rip
1981 - Baciami Alfredo / Buone notizie
1981 - Tommy/Mississippi (pubblicato come La banda di Tom)
1983 - Moby Dick / Velocità
1983 - Lontano da
1985 - Grande Joe / Allons enfant
1989 - Padre Francesco/Vedo il telefono/La mia libertà (Contempo, PT 42926 EP)
1985 - Grande Joe
1994 - Brivido
1997 - Nudo
1997 - Ragno

Live

1979 - Capolinea (Dischi Ricordi, SMRL 6260)
1994 - Papagayo Club 1972
2000 - En concierto Mexico
2003 - No palco
2005 - ...Seguendo le tracce (Ma.Ra.Cash Records)
2011 - Artisti Vari - PROG EXHIBITION - Edel/Aereostella (cofanetto di 7 CD e 4 DVD)

Antologie

1975 - Banco - ("Banco IV" - Compilation in Inglese con un inedito "L'albero del pane" in italiano) (Manticore, MAL 2013)
1993 - La storia
1993 - I grandi successi
1996 - Le origini (1996)
1996 - Antologia
1998 - Gli anni '70
2004 - Made in Italy
2005 - Miti Musica
2006 - Collezione italiana - Compilation (EMI, 0946 3647952-1)

Video

1992 - Ciò che si vede è (VHS)
2004 - Ciò che si vede è (DVD)
2007 - Banco Live 1980 (DVD)

Formazione

Attuale

Vittorio Nocenzi - tastiere, voce (dal 1968)
Rodolfo Maltese - chitarra, tromba (dal 1973)
Tiziano Ricci - basso (dal 1989)
Maurizio Masi - batteria (dal 1992)
Filippo Marcheggiani - chitarra (dal 1994)
Alessandro Papotto - fiati (dal 1999)
Nicola Di Già - chitarre (dal 2014)

Ex componenti

Gianni Nocenzi - tastiera (dal 1968 al 1984)
Gianfranco Coletta - chitarra (dal 1968 al 1969)
Claudio Falco - chitarra (dal 1969 al 1971)
Marcello Todaro - chitarra (dal 1971 al 1973)
Fabrizio Falco - basso (dal 1968 al 1971)
Renato D'Angelo - basso (dal 1971 al 1978)
Gianni Colajacomo - basso (dal 1978 al 1984)
Karl Potter - percussioni (dal 1979 al 1980)
Gabriel Amato - basso, tastiera (1985)
Paolo Carta - chitarra (dal 1986 al 1987)
Mario Achilli - batteria (dal 1968 al 1969)
Franco Pontecorvi - batteria (dal 1969 al 1971)
Pierluigi Calderoni - batteria (dal 1971 al 1991)
Francesco Di Giacomo - voce (dal 1971 al 2014)

fonte: Wikipedia

DARWIN! - L'EVOLUZIONE

L'ALBERO DEL PANE

CANTO DI PRIMAVERA