giovedì 18 dicembre 2014

i luoghi comuni del Mazzucco





 di Gianni Lannes

Nomen omen?  Trucco e parrucco? Non immaginavo di dover spendere tre minuti di tempo da dedicare ad un “paparazzo di moda” di rientro dagli States dello zio Sam, che si dà arie alternative sul virtuale. Grazie ai lettori per la segnalazione mirata di questa cialtroneria a buon mercato. Sia chiaro: niente di personale, ma quando ci vuole, bisogna dirla tutta a chi ti insulta. 

Dunque, il 9 dicembre 2014, il sito online Luogocomune, ri-pubblica, senza chiedermi neanche il permesso, o avvertirmi del prestito non richiesto, una mia pubblicazione - intitolata SPEGNETE LA TELEVISIONE: STANNO SCHIAVIZZANDO L’UMANITA’ -  edita sul diario internautico SU LA TESTA! il 13 gennaio 2014. Esatto: ben 11 mesi prima.

Con questo pretesto, alcuni tuttologi mascherati dall'anonimato - garantito dal Mazzucco - che popolano Luogocomune, si scatenano contro la mia persona, gettando fango. Il metodo è un classico: argumentum ad personam. Contro l’uomo: una strategia della retorica che consiste nello screditare un’affermazione o un’argomentazione attaccando la persona che la sostiene, invece di confutare i suoi documentati argomenti.

Il 10 dicembre alle ore 10:06, il webmaster, ossia Massimo Mazzucco, interviene a gamba tesa nell’illuminata discussione, scrivendo testualmente:

«Re: Spegnete la televisione: stanno schiavizzando l’umani... Ok ragazzi, ho pubblicato un articolo di merda, lo riconosco. L'ho letto di corsa (sto preparando un video), ho verificato soltanto i link e l'ho pubblicato, senza ragionarci troppo sopra. In futuro starò più attento. Adesso però smettetela di strapparvi le vesti (c'è addirittura chi mi ha chiesto di rimuoverlo "per l'amor di Dio"). Mi pare sinceramente una esagerazione. E' un articolo, cazzo, non è "la nuova linea editoriale" di LC».

Mister Mazzucco, nessuno le ha chiesto di parcheggiarsi sul blog SU LA TESTA! E nessun le dà il diritto offendermi e di lasciar denigrare la mia persona da anonimi nel suo Luogocomune.

Un lettore che si firma By B. ha comunque precisato:
«tutto sommato se il principale sito italiano sull' 11 settembre accetta il fatto che un aereo dal muso alla coda possa entrare completamente in una torre come fosse una pallottola...senza porsi un dubbio della falsità dei video...bè si credo proprio che il programma in questione che Lannes denuncia sia già molto avanti...e non solo per la TV. sempre senza rancore spero https://www.youtube.com/watch?v=1pGX_qfp260&list=UU6-IENUNojsE_FNs5nDyIrg».

Ripeto: non sono un depositario di verità. Non ho mai detto: io possiedo la verità e tu apprendila, perché sono persuaso che la verità, anche se incompiuta, imperfetta e mescolata a tanti errori, dimori in ciascun essere vivente. E “maestro” non è chi trasmette la verità, ma chi aiuta gli esseri umani a trarla fuori dalla confusione delle loro opinioni, anche se in contrasto con le idee più diffuse e da tutti condivise.
Quando chiesero a Socrate che cosa insegnava, lui rispose che non insegnava niente perché era ignorante, ma aiutava coloro che ritenevano di sapere qualcosa a fondare le loro opinioni con argomenti solidi, in modo che stessero in piedi da sole, e non per l’autorità di chi le enunciava, per la fede in credenze infondate. Chiamò epistéme il sapere filosofico, una parola del greco antico che noi traduciamo con “scienza”, ma che letteralmente significa “ciò che sta in piedi da sé”. Socrate chiamò il suo metodo Filo-sofia che significa: “amore per il sapere”, distinguendola dalla sofia dei sapienti che non “amano” il sapere perché ritengono di possederlo. Infatti, la filosofia non possiede alcuna verità, ma ne va alla ricerca. Per questo Socrate dice nel Simposio: “Amore è filosofo, perché sta in mezzo tra il sapiente che non cerca la verità perché ritiene di possederla e l’ignorante che non la cerca perché non desidera sapere”.

Infatti, i bambini non vengono al mondo con la verità in tasca, bensì con tante domande che sono un invito alla ricerca. Quesiti spesso disattesi dal mondo adulto, che pensa di sapere come stanno le cose, e perciò non presta attenzione alle loro domande che così restano morte e inevase, mentre potrebbero mettere in crisi le risposte che i cosiddetti “adulti” si sono date ai problemi della loro esistenza, e cambiare così la visione del mondo. In questo senso la filosofia non è un sapere, ma l’atteggiamento di chi non smette di fare domande, e di mettere in crisi tutte le risposte che sembrano definitive. Per questo l’atteggiamento filosofico è un modo di esplorare il mondo possibile al di là del mondo reale.


riferimenti: 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/01/spegnete-la-televisione-stanno.html 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=gutenberg 

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4605 

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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