sabato 5 giugno 2010

la mia macchina per scrivere è come una pistola inceppata


mi hanno piegato le spalle e io ho piegato quello che potevo. Ho lavato quintalate di pentole e piatti. Ho pulito cessi per gente che raccontava del proprio passato. Mentre sognavate "le discese ardite e le risalite", io rubavo soldatini di plastica. Ho scaffalato scatole e barattoli di ogni genere. Ho lavorato in fabbrica. Ho scritto poesie inutili

7 commenti:

  1. scrissi una sceneggiatura nel periodo in cui cadde il muro di Berlino... L'ho nascosta in un anfratto del ripostiglio... non voglio leggerla... Faccio finta di niente

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  2. Il sogno che ci portiamo non prevede sconfitte, (se non dopo mazzate assassine) o angoli in cui essere confinati come banali presenze in un mucchio qualunque.
    Se poi il sogno abita una mente inquieta, in lotta con l'ovvio e il pensiero conformato: E'la fine!
    L'esperienza vissuta, che pure arricchisce se gli è dato valore, prima è limite e poi sconfitta, perchè c'è sempre qualcuno che "arriva" senza pagare dazio nè sudore, e magari solo per gentile concessione...
    E allora sì che girano, e magari si impicciano pure!
    E si ha voglia di mollare tutto, lasciare che le cose vadano come vadano... anche se questo è la certificazione della morte del Sogno, che magari resterà pure tale, però è ingiusto staccargli la spina, lasciando in anfratti e cassetti (chiusi) le visioni del vivere, almeno un centimetro sopra il terreno.
    In gamba Fabrax, e tira fuori la "Cosa" del Muro!

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  3. caspita monteamaro, hai carpito l'essenza del post

    Ci sono giorni in cui mi sento fuori tempo massimo... stanca, svuotata, priva di idee...

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  4. Sei in buona e numerosa compagnia ti assicuro,
    me compreso che quando sento la sbanda che arriva, mi rifugio da Ungaretti o Pessoa che poi tanto so che mi passa...

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  5. nata per rubare soldatini di plastica... ahahah

    Ho notato una cosa: c'è un blogger che inizialmente gli piaceva così tanto il tuo blog che ha rimosso il link. Uno a zero palla al centro

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  6. chi se ne frega, non ce lo metti? Uno pari

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